Jillian
by Morgan
Sogno da così tanto tempo
per trovare un significato alla mia vita; qual è il mio destino? Perché devo
essere così infelice?
Jillian non piangere
più…non possiamo più stare insieme, è giusto così; non sai quanto sei
fortunata… ed io invece sono condannato per l’eternità a vivere una vita a
metà, per sempre. Mi libererò mai da queste catene?
Darei il mio cuore, darei
la mia anima, tornerei sui miei passi se ciò servisse a tenerti ancora con me.
Io, imprigionato nel mio
mondo, circondato da persone che non mi amano, che io non amo… per me ci sei
solo tu, Jillian, che provieni da un altro mondo in cui non esiste più pace, in cui tu, Auror scelto,
sei costretta ad affrontare nemici pericolosi e potenti, i seguaci dell’ Oscuro
Signore, colui che tanto ti ha portato via; la famiglia, gli amici, la gioia di
vivere.
Le stelle mi hanno
parlato, ho visto il futuro: il tuo destino è senza speranza, devi viverlo
finché non si compia, solo dopo il tuo mondo potrà rivedere la luce. Purtroppo
io non posso fare niente, poiché dal tuo sacrificio, dalla tua forza e dal tuo
coraggio dipenderà l’esito della Seconda Guerra Magica, tu sola riuscirai a
salvare il ragazzo prescelto per permettergli di liberarvi una volta per tutte dal Male che vi
affligge.
Ricordo bene il nostro
addio, le tue ultime, struggenti parole prima di dividerci…
“Non mi lasciar andare,
Legolas! Dimmi che mi ami, non mi importa se tu vivrai in eterno mentre io me
ne andrò poco a poco, perché ti amo! E se anche tu mi ami, tienimi con te! Sono
stufa di soffrire, di perdere tutto ciò a cui tengo! Tornare indietro
significherebbe affrontare di nuovo la disperazione, il terrore del mondo
magico… non ce la faccio!”
“ No mia dolce Jillian, tu
saprai essere coraggiosa più di chiunque altro; ho visto l’orrore, ho visto i
miracoli compiersi proprio davanti ai miei occhi… devi tornare e affrontare le
tue paure, il destino è scritto, il tuo posto non è qui con me.”
Quanto ho sofferto nel
dirti queste dure parole, quanto! Ma non potevo, non dovevo cedere… non
piangere Jillian, non staremo insieme per sempre come avresti desiderato, non
piangere perché ciò che ti aspetta richiederà da te una forza d’animo non
indifferente ma che sono sicuro riuscirai a trovare nel ricordo dei nostri
tempi migliori.
Ti girasti rivolgendomi la
schiena, diretta verso il portale che congiunge i nostri mondi, ma prima di
entrarci e sparire, le tue ultime parole, dette con la rabbia e l’orgoglio di
guerriera quale sei mi colpirono:
“ Hai ragione Legolas,
devo tornare, ma ti sbagli se credi che il destino sia più forte della nostra
volontà; che il mondo crolli e che l’acqua prenda fuoco se non è vero che in un
modo o nell’altro noi due staremo insieme per sempre!”
Attraverso le epoche ho
visto regni sorgere e cadere; ho visto tutto anche questa volta: il giovane
Potter in difficoltà stava per essere sopraffatto dal nemico, ma tu non
perdesti tempo e senza esitare facesti scudo con il tuo corpo che venne avvolto
da un’intensa luce verde.
Te ne sei andata via così,
il tuo corpo freddo ed inerme venne raccolto solo più tardi, quando la guerra
si era conclusa a favore della Luce.
Il tuo compito è finito
Jillian, ma il tuo sacrificio non è stato vano.
Ora, in tempo di pace,
trovo la forza di presentarmi d’innanzi alla tua lapide; posso finalmente
piangere poiché tutto il mondo sembra crollarmi addosso, come la consapevolezza
improvvisa che tu non potrai più stare con me.
Ma sento che, in fondo,
adesso sei con i tuoi cari, in un modo o nell’altro li hai vendicati e
finalmente sei in pace, mentre io, elfo immortale vivrò per sempre… perché non
riesco a liberarmi di questa condanna!?
Jillian, avevi ragione, i
nostri sogni sono terminati tempo fa, ma il nostro amore non avrà mai fine, ti prometto che in un
modo o nell’altro ci rincontreremo… fino a quel giorno non verserò più lacrime,
perché il nostro amore vive ancora.
§§§
Il guardiano del cimitero
di Hogsmeade quel giorno vide un giovane dai capelli straordinariamente
biondi chinarsi tristemente davanti
alla lapide della giovane Auror; di lei sapeva soltanto che aveva ricevuto le
più alte onorificenze magiche in seguito al suo sacrificio e che la vita della
sua famiglia era stata strappata dai mangiamorte.
Passarono quasi
cinquant’anni, prima che l’ormai vecchio custode rivedesse l’uomo biondo,
anch’egli invecchiato ma che possedeva
ancora la chioma lunga, questa volta striata di bianco.
Sembrava estremamente
felice nonostante zoppicasse e facesse fatica a risalire la collina del
cimitero. Quando il guardiano lo raggiunse per avvisarlo che l’orario di visite
era concluso, capì che l’uomo, accasciato a terra davanti alla tomba dell’Auror
defunta, era morto, ma ciò che lo sorprese di più fu il sorriso sincero che
aleggiava sulle labbra scarne di colui che un tempo era stato un elfo immortale.
Alla fine Legolas era
riuscito a rompere le sue catene ed era finalmente libero di ricongiungersi
alla donna amata…
Come abbia fatto non lo
sapremo mai, ma in fondo è così importante saperlo? Quel che conta è che finalmente è tornato dal suo unico motivo
di gioia, il suo eterno amore Jillian.
Fine
Questa storia è dedicata alla mia amica Jillian.