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Autore: fatedtopretend    22/11/2011    29 recensioni
Kurt e Blaine, due continenti diversi e una connessione internet.
“Vieni da me e toglimi il computer, o rischio di prendere una sbandata per un tizio che vive dall’altra parte dell’oceano”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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i’d tell you that it’s simple
and it was only ever thus
there is nowhere else that i belong
- “new york”, snow patrol

 
Epilogo.

Kurt aprì la scatola di cartone sul tavolo ed estrasse la cornice ancora avvolta nella plastica. La appoggiò sul muro, nel punto che aveva scelto, per controllare che ci entrasse perfettamente. Sorrise compiaciuto quando vide che la misura e il colore erano perfetti per quell’angolo della stanza, come aveva previsto. Tornò al tavolo della cucina e prese le tre foto che aveva deciso di inserire nella cornice.

La prima era sempre stata fonte di sentimenti contrastanti per lui, ma riusciva comunque a farlo sorridere. Certe volte non riusciva a guardarla perché la sua versione diciottenne, sbarbatella e con un cappellino assurdo lo faceva inorridire. Per non parlare dei ridicoli, inguardabili capelli di Blaine, praticamente soffocati dal gel. Era anche la loro prima foto insieme, però, e non poteva certo ignorarla. Né poteva ignorare le loro espressioni euforiche e il ricordo dell’emozione che aveva provato la prima volta che lo aveva incontrato, tre anni prima.

La seconda foto era la sua preferita in assoluto. L’aveva scattata Rebecca quando era andata a trovarli l’anno prima. Li ritraeva al tavolino di un bar, con due gelati in mano, mentre si stavano dicendo chissà cosa e non si aspettavano di essere fotografati. Kurt stava ridendo e Blaine lo guardava con un sorriso. E c’era un netto contrasto tra il Blaine della prima foto e quello della seconda. Totale assenza di gel, in primis, e un velo di barba che gli dava un’aria rilassata e ‘vissuta’. Quella foto, per Kurt, riassumeva perfettamente il loro rapporto.

L’ultima foto risaliva soltanto al mese prima, e Kurt si faceva scappare una risata ogni volta che pensava a quando, al Gay Pride, avevano chiesto a una scoppiettante drag queen di scattargli una foto, si erano messi in posa sorridendo e lei aveva sbuffato.

“Ragazzi, su’, datemi un po’ d’amore! Siete dei così bei giovanotti!”

Blaine non se l’era fatto ripetere e aveva tirato a sé Kurt per baciarlo. La foto, infatti, mostrava loro due abbracciati mentre si baciavano, sullo sfondo le luci e i colori sgargianti della parata.

Kurt posizionò le foto con attenzione e appese la cornice. Aveva aperto tutti gli scatoloni, appeso foto e quadri, riempito di fiori i vasi e organizzato il suo armadio, in un tentativo disperato di tenersi occupato mentre aspettava che Blaine arrivasse. Era tornato dai suoi per il Ringraziamento, e Kurt aveva deciso di rimanere in città per accertarsi che la casa fosse perfetta per il suo arrivo. Tuttavia, nessuno dei due era granchè bravo, ormai, a sopportare la lontananza. Era come se avessero il terrore di dover ripiombare nel primo anno della loro relazione, e il pensiero faceva rabbrividire entrambi.

Fortunatamente, stavolta, Blaine sarebbe arrivato a momenti. Kurt lanciò un’altra occhiata all’appartamento per assicurarsi che tutto fosse in ordine. La scelta di andare a vivere insieme non era stata immediata. Entrambi avevano ritenuto prematura l’idea di convivere già dal primo anno di università, e Kurt era già abbastanza sbalordito dal fatto che suo padre gli avesse permesso di trasferirsi a New York (certo, dopo la lettera di ammissione della Parsons nessuno sarebbe riuscito a fermarlo, e Burt ne era perfettamente consapevole), quindi non aveva voluto esagerare con le richieste. Il fatto di vivere nella stessa città era già abbastanza per tutti e due. Kurt era andato a vivere con una compagna di corso piuttosto folle ma piacevole, che gli ricordava un po’ Rebecca, il che gli provocava spesso fitte di nostalgia per la sua migliore amica, che era rimasta a studiare in Inghilterra. Blaine frequentava un corso di teatro alla NYU, e per i primi due anni aveva vissuto nelle residenze per studenti dell’università.

Avevano preso in considerazione di cercare casa insieme già dal secondo anno, visto che si erano perfettamente ambientati nella città e la loro relazione andava ancora a gonfie vele. Un litigio piuttosto pesante ad inizio anno, però, li aveva convinti che forse non erano ancora pronti. All’inizio del terzo anno avevano mandato tutta la loro prudenza a farsi benedire e avevano affittato un piccolo appartamento a metà strada dalle università di entrambi.

Kurt non aveva più alcuna preoccupazione riguardo alla convivenza. Erano maturati entrambi e non c’erano più segreti tra di loro, era contento che avessero fatto le cose con calma, perché era sicuro che ora fossero del tutto pronti. Gli si gonfiava il petto per l’orgoglio quando pensava a quanta strada avessero fatto insieme, e si divertiva un sacco nel vedere le espressioni sbalordite delle persone con cui parlava quando raccontava come si fossero conosciuti.

Il filo dei suoi pensieri si interruppe quando suonò il campanello. Si precipitò alla porta e sorrise quando vide una massa di capelli ricci e scuri dallo spioncino.

“Chi è?”

“Sono io!”

“Io chi, chiedo scusa?”

“Dai, Kurt, apri!”

“Ad uno sconosciuto? New York è una città pericolosa, signore, deve annunciarsi se si aspetta che le apra!”

Kurt sentì un verso a metà tra la risata e il sospiro esasperato.

“Mi chiamo Blaine Anderson. Sono il nuovo inquilino. E tu sei il solito cretino”

Kurt aprì la porta e si lanciò su di lui per abbracciarlo. Blaine fece per baciarlo, ma Kurt spostò il viso.

“Prima rimangia quello che hai detto.”

“Cosa?”

“Che sono un cretino!”

“Mmm. No.”

“Vai a quel p-“

Blaine lo zittì con un bacio e Kurt si rilassò. Premette la fronte contro quella dell’altro e lo guardò negli occhi.

“Ti odio. Mi sei mancato”

“Mi ami, invece. Ora vediamo cosa hai combinato in questo appartamento”

Il nostro appartamento, pensò Kurt. Si sentiva un po’ nervoso ora, aveva paura che Blaine odiasse il modo in cui l’aveva decorato, nonostante avessero deciso tutto insieme. Beh, quasi tutto.

L’espressione estatica di Blaine, però, dimostrava che non doveva esserci nulla di sbagliato.

“Wow, Kurt. E’ fantastic- perché hai appeso quella foto?”

Kurt rise e guardò la loro foto più vecchia.

“E’ la prima, è sacra!”

“Ora ogni volta che passerò da qui dovrò ricordarmi dei capelli che avevo, grazie, sei davvero un tesoro”

“Consideralo un incentivo a non tornare mai più alle vecchie abitudini”

Blaine continuò il suo giro dell’appartamento in silenzio, girandosi ogni tanto verso Kurt per rivolgergli un sorriso di approvazione. Non c’era molto da dire, era tutto perfetto.

Blaine si bloccò di scatto quando arrivò in camera da letto. Avevano deciso di decorarla sui toni del grigio, con degli accenti di un celeste chiarissimo, perché la stanza fosse il più luminoso possibile. Kurt si era lasciato un po’ prendere la mano e aveva comprato una trapunta scura di seta con una quantità vergognosa di cuscini e un lampadario bianco traforato che gettava pagliuzze di luce su tutta la stanza.

“E’ troppo, lo sapevo, ho esagerato. Lo riporto al negozio se vuoi…”

“No, ma che dici. E’ bellissima. Sembra quasi di essere finiti in paradiso”

Kurt sorrise, raggiante, e Blaine si avvicinò per abbracciarlo.

“E’ fantastica. Tu sei fantastico”

Kurt lo baciò dolcemente. Dopo un po’, Blaine cominciò a baciarlo più profondamente, nel modo che toglieva letteralmente il fiato a Kurt, e gli sussurrò nell’orecchio:

“Direi che questo letto andrebbe testato, non credi anche tu?”

Kurt annuì e riprese a baciarlo, tirandolo verso il letto, ma si fermò di scatto quando gli balenò in mente un dettaglio che avevano trascurato.

“Aspetta, prima dobbiamo fare un’ultima cosa. Aspettavo te per farlo insieme.”

Kurt gli prese la mano, lo guidò verso la porta d’ingresso e la aprì.

“Dove cavolo…”

Scesero le scale fino al portone d’ingresso del condominio e Kurt si fermò di fronte al citofono. Sfilò con cura la vecchia targhetta dei nomi che corrispondeva al loro interno e la mise in tasca. Poi, dall’altra, prese una targhetta nuova e la mostrò a Blaine, che annuì e appoggiò la mano su quella di Kurt mentre la infilava nello spazio rimasto vuoto.
Fecero un passo indietro per guardare le lettere scritte a mano da Kurt, con la sua grafia chiara ed elegante.

Kurt Hummel & Blaine Anderson

La totale realizzazione di quello che stava succedendo li colpì solo in quel momento.
Tornarono in casa, chiusero la porta e aprirono un nuovo capitolo delle loro vite.

Insieme.
 

---Fine.


 
Mio DIO non sapevo di avere tanta melassa in me O.O
Tornando seri, volevo approfittarne per ringraziare in primis alcune di voi, quelle che hanno seguito la storia dall’inizio (o quasi) e non l’hanno abbandonata, e comunque mi hanno sempre o in varie occasioni fatto sapere cosa pensassero dei capitoli. Parlo di ColferAddict, Sakuraelisa, valigleek, silv_, giuliacriss, DaltonWarbler93, Jekkabrad, Pervermouse, Safelia22, Fireplace_, Nannaria e Hopetosave (queste ultime in particolare, che sono state forse le più attente osservatrici della storia e hanno mosso le loro critiche personali, che sono state davvero utili e hanno reso indubbiamente migliore la storia!). Ovviamente ringrazio anche tutte le altre persone che hanno lasciato una o più recensioni, ma lo sapete già, visto che ho risposto a ognuna di voi!
Un altro enorme ringraziamento va’ alle 32 (fantastiche) persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le 90 che la seguono e le 6 che la ‘ricordano’.
Anche se avete iniziato a leggere questa storia dopo la pubblicazione di questo capitolo, non esitate a recensire! E’ sempre un enorme piacere leggere i vostri commenti e rispondervi (poi suvvia, anche questo capitolo va’ recensito, eh! Non mi abbandonate in questo momento di tristezza e solitudine!)
Grazie di tutto, spero di ritrovarvi tutte in una prossima (ipotetica) fiction! Io intanto aspetto che l’ispirazione mi colpisca in testa con una mazza di nuovo (ovvero mi affido ai prompt di Tumblr buttati lì a caso. Abbiate fiducia.)
Un bacio.


UPDATE: La storia continua a ricevere recensioni a un mese dalla fine, non sapete quanto sia felice! Per ringraziarvi, ho ripubblicato tutti i capitoli con l'html per non provocare cecità/profonda irritazione a nessuno, date le dimensioni del testo. Un bacione!
   
 
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