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Autore: pinkstone    17/07/2006    4 recensioni
In tremendo ritardo, ecco il secondo capitolo... che mostra il classico primo giorno di scuola! ^^
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ih ih!

Da “Gita al mare”, le avventure dei figli di R/H e H/G!

Se voi trovate che “Da cosa nasce cosa” assomigli terribilmente a “Missing Moments” non vi preoccupate: uno, avete ragione (^^””), due, mi ha dato l’ok Gigia per scriverla! Grazie, o mia dea! E se ci saranno problemi, ne parlerò con lei. E in alcune cose cambia, cosa credete!

Dicevo: Ron e Hermione sono sposati e la loro prima figlia, Kim, è tale e uguale al padre. Diciamo che è l’incarnazione della famiglia Weasley in una persona sola. Harry e Ginny hanno avuto un figlio (il loro unico, voglio dare riposo alla cara rossa) di nome William, della stessa età di Kim ma di qualche mese più piccolo. Will è decisamente bello e coraggioso come Harry (eh – eh) e orgoglioso e sincero come Ginny. Come tutti i Potter ha i capelli neri mossi e gli occhi azzurri… senza occhiali! Scusate, ma non li sopporto. Kim invece ha i capelli rossi un po’ ricci e gli occhi marroni.

Si, blande come caratteristiche… ma Kim l’adoro! E’ una vera forza! In perfetto stile Weasley Ron e Hermione hanno anche un altro figlio, Christopher, di un anno più piccolo di Kim e William. Ha i capelli rossi e gli occhi azzurri. Diciamo che è… un artista! Si, proprio così! Ama disegnare ed è molto bravo, e perciò ha le stesse caratteristiche di tutti gli autori: un po’ pazzoide, a volte solitario. Come la sorella tende pericolosamente a raggiungere le vette (in fatto d’altezza) di Ron.

Posso tranquillamente aggiungere che i due sposini hanno raggiunto il magico numero di tre: la ragazzina, che ha tre anni in meno dei fratelli, si chiama Claire, ed è la fotocopia di Hermione: studiosa, diligente, piccola, occhi e capelli scuri ma lisci, tende a isolarsi. E’ molto timida, e ad eccezione della sua migliore amica, Ashley, non parla con nessuno.

Anche il resto della famiglia si è dato da fare: Fleur e Bill hanno un maschio di due anni più grande dei Weasley di nome Matthew e di una bellezza mozzafiato. Fred e George preferiscono darsi agli affari.

Remus e Tonks hanno una figlia di nome Erika, grande come Claire, con una cotta pazzesca per Matthew. Ah!

Ok, vi ho riassunto i particolari; volevo inoltre avvertirvi che non sempre le storie saranno in ordine cronologico, e vi pregherei di leggere sempre l’anticipo per capirci!

E ora i ringraziamenti!

A:

Iori, jez910, emmaerupert, Tabita, Jenny88, Merilyn, Hermione 09, ladyGranger, mem, aeris90, serpentina, *primula*, cornista91, mem.

Grazie ragazze, che abbiate letto tutta la storia o solo qualche capitolo!

Da cosa nasce cosa: Un Malfoy? Mai!

Claire, che qui ha tredici anni, conosce un ragazzo che l’aiuta in un momento di difficoltà. Sua sorella e suo cugino – Kim e William – hanno sedici anni, mentre Christopher quindici

Ciao!

 

Pinkstone

                        Da cosa nasce cosa

                                            Un Malfoy? Mai!

 

Claire Weasley correva trafelata per i corridoi, a perdifiato, con la borsa che le penzolava gonfia da una spalla.

Era in ritardo, e Vitius non ne sarebbe stato contento.

Ma le cuciture, già tese la massimo, cedettero di colpo, spargendo nel raggio di due metri  libri, pergamene e boccette d’inchiostro.

« Oh no! » la ragazza si chinò velocemente, raccattando tutto quello su cui riusciva ad arrivare; stava per afferrare l’ennesimo libro quando un piede vi si posò sopra.

« Guarda guarda, una studentessa in difficoltà » sghignazzò una voce. Claire alzò il viso… e si trovò a fissare il ghigno beffardo di un paio di Serpeverde.

“Perfetto…”

« Ma tu lo sai chi è questa Mark? La sorella di Kim Weasley, quella del sesto anno. »

Gli occhi dell’altro si accesero di perfida curiosità.

« Davvero? Chissà se anche la sorellina ha la passione per i giochetti… »

La bruna si infiammò.

Non tollerava le offese alla sorella, benché non ne sentisse molte.

« Mia sorella non ha la passione per i giochetti! » sostenne ergendosi nel suo metro e cinquanta scarso.

« Allora può darsi che a te si riesca a insegnare qualcosa… » disse lui prendendole il polso e torcendoglielo, cosicché la ragazza non poteva muoversi per il dolore.

« Lasciami. »

« Ora non fai più la coraggiosa, eh? » la derise lui spingendola contro il muro

“Oddei”

« Pietrificus totalus! »

Il Serpeverde si irrigidì e cadde ai suoi piedi. L’altro si voltò atterrito e fiutando guai, raccolse il compagno e se la svignò.

« Tutto bene? »

in suo soccorso era arrivato un ragazzo pallido, biondo, e dagli occhi verde chiaro.

« Spero di aver fatto in tempo. » le si avvicinò e raccolse una mangiata di pergamene.

Claire notò che era di Corvonero. Nel frattempo ritrovò la voce e continuò a raccogliere le sue cose.

« Si, grazie mille. » imbarazzata aggiunse « Io sono Claire Weasley. »

Lui alzò lo sguardo dalla borsa di lei.

“Che belle iridi. Così chiare…” pensò lei ormai completamente abbindolata.

« Piacere. Io mi chiamo John Malfoy. » si presentò lui tendendo la mano.

                                

                                     *

Quello fu il primo incontro di Claire con il suo angelo.

Si, perché John aveva subito notato che la ragazza era estremamente timida. Quando la salutava nei corridoi, di tanto in tanto, lei diventava viola e non rispondeva, scatenando le risatine delle ragazze vicino a lei. Più di una volta l’aveva vista studiare da sola in biblioteca. Così decise di auto - proclamarsi sua “guardia del corpo”. L’accompagnava a pranzo, alle lezioni, le teneva compagnia durante l’intervallo. Studiavano insieme, in biblioteca, e John riuscì pian piano, con la sua freschezza ed allegria, a penetrare la muraglia che la ragazza aveva eretto intorno a sé. Solo quando erano da soli, però. Se c’erano le altre ragazze della sua classe, tendeva a eclissarsi. E lui non lo sopportava.

« Ho sentito che tutta la tua famiglia è sempre stata a Grifondoro. E’ vero? » le chiese in un pomeriggio di Novembre, in biblioteca, mentre fuori pioveva a dirotto.

« Si. Almeno credo. » rispose lei titubante, posando la piuma e aggrottando le soppraciglia « Fino ai miei nonni paterni ne sono sicura, e anche oltre penso; i miei si… i genitori di mia mamma no, perché sono Gabbani… e anche le famiglie dei miei zii. Però! » gli sorrise « Metà Grifondoro furono o sono miei parenti! » riprese a scrivere, domandando nel frattempo « E la tua, di famiglia? Tutti Corvonero? »

John rise sonoramente, guadagnandosi un’occhiataccia da Madama Pince « Tutta e dico tutta la mia famiglia è stata di Serpeverde. A parte un cugino di mia nonna, un certo Black, lui è stato Grifondoro. Ne è nato un bel casino. » sorrise un’altra volta « Non oso pensare alla faccia dei miei antenati se sapessero che sono a Corvonero. Si staranno rivoltando nella tomba. »

« Ma non vivi con i tuoi genitori? »

« No. Io sto in orfanotrofio. » Claire lo guardò stupita « Tutta la mia famiglia, chi più chi meno, è stata uccisa dagli Auror. Erano quasi tutti Mangiamorte. » il viso del ragazzo si fece scuro « Non ne vado fiero. Solo mio padre e quel Black di cui ti parlavo non lo erano. Loro furono uccisi dai Mangiamorte nella guerra. »

La bruna gli posò una mano sul braccio « Mi dispiace tanto John. E’ molto probabile che sia stata la mia di famiglia a uccidere la tua. Mio zio ha ucciso Voldemort, sai. » gli confidò piano.

« Devi esserne orgogliosa. » replicò lui. Claire fece spallucce « Non ne parliamo quasi mai. »

Finirono il compito, ognuno assorto nei suoi pensieri.

Tre mesi dopo quel discorso, Claire aveva in testa un’idea, ma non sapeva se metterla in atto o no.

In fondo era buona. Onesta. E allora perché esitava?

Perché sapeva esattamente quello che sarebbe successo. L’intero corpo maschile Weasley contro John. E lui si sarebbe arrabbiato e non le avrebbe più parlato. Perché, inutile negarlo, aveva una bella cotta per lui. Difficile non prendersela, ma lei si infiammava se la salutava per i corridoi quando era addirittura con Ashley, la sua migliore amica!

“Ora basta, Claire! Sei una Weasley o no? Fatti valere!

Già, la fai facile tu.

Domani mattina chiedi ai tuoi fratelli!

Si, e se poi si aggiunge Will?

Tienigli testa!

Ma quei tre insieme…

Claire!”

La ragazza sospirò.

“Tanto vale tentare.”

Sala Grande, colazione.

« Kim, Christopher! Mi posso sedere qui? devo chiedervi una cosa… »

« Certo scricciolo! Non devi nemmeno chiederlo… » rispose suo fratello spostando la borsa.

Kim nel frattempo, dopo aver osservato attentamente la sorella che si sedeva, le posò davanti un piatto ricolmo di cibo « Sei troppo magra. Se non ti stiamo attenti noi, diventerai trasparente! » si giustificò, mentre Claire arrossiva repentinamente « Allora, cosa c’è? »

« Beh ecco… io ho un amico che… »

« Amico? Che amico? » la interruppero Will e il fratello, fulminati all’istante dalla rosso « Nostra sorella ha un amico. Non credo sia importante. Vai avanti Claire. »

« Ok… insomma, Lui va tutte le estati in orfanotrofio e mi è sembrato carino… »

« Lo conosciamo? » domandò a bruciapelo Christopher.

Kim alzò gli occhi al cielo.

« No, non credo. E’ di Corvonero. » rispose lei, degna erede delle orecchie rosse del padre « Così, dicevo, pensavo di invitarlo a passare l’estate dai nonni. Dite che è una bella idea? Accetterà? Mamma e papà saranno d’accordo? »

Tutti e tre ci pensarono su. Il primo a risponderle fu William « Direi che per il nonno e la nonna non ci siano problemi. E nemmeno lo zio e la zia. »

« Lo credo anch’io. » concordò il cugino « Ma devi prepararlo all’interrogatorio. Lì non c’è scampo. »

Il suono della campanella annunciò l’inizio delle lezioni.

« Non ti preoccupare. Manda un gufo ai nostri genitori e chiedi alla preside per la storia dell’orfanotrofio. » le suggerì la sorella alzandosi.

Claire annuì piano, prese la borsa e si diresse la tavolo dei Corvonero.

« Voi avete una vaga idea di chi sia questo ‘amico’? » chiese Christopher.

« No. »

« Forse. » il fratello la guardò male « E naturalmente non ci direi niente, vero? »

« Ovvio. »

Potter sbuffò « Non ci resta che aspettare quest’estate. »

 

 

                                  *

 

Cari mamma e papà,

Come state? Spero bene.

Il mio terzo anno a Hogwarts procede liscio come l’olio. Sarete fieri di me!

Vi scrivo perché vorrei invitare un mio amico di Corvonero a passare le vacanze da noi. Lui va in orfanotrofio, e mi sembra carino proporglielo, anche perché quest’anno mi ha aiutata molto. La Preside ha detto che se voi acconsentite, sistemerà tutto con i Babbani. Vi prego, dite di si! Per me è molto importante!

     Un bacio

                                                                      Claire

 

« “Per me è molto importante”… ma chi è questo amico? E come mai conosce uno di Corvonero? E in che cosa l’ha aiutata? » Ron camminava su e giù per la cucina, con la lettera della figlia in mano.

« L’avrà aiutata nei compiti. E poi che c’entra che sia di Corvonero: noi conoscevamo Luna. » rispose la moglie, che stava rammendando calzini.

« E’ tua figlia! Che aiuto vuoi che le serva? Finora i miei geni si sono manifestati pienamente solo in Kim! »

Hermione sorrise « Beh, Kim è una Weasley in tutto e per tutto. Ribelle, testarda, coraggiosa, bella e affascinante, ama gli sport… come fa a essere figlia mia? » Ron ridacchiò « Mistero della vita. » rilesse un’altra volta il pezzo di carta « Allora, che facciamo? »

Sospiro.

« Dille che può venire. Tanto sarà così controllato che dopo tre giorni vorrà andarsene. » Lui la guardò incerto « Siamo così protettivi? »

La bruna lo guardò seria « Victor Krum ti dice niente? »

« John! John! » Claire arrivò di scivolata vicino al gruppo del sesto anno di Corvonero che stava uscendo dall’aula di Incantesimi.

« Ciao Claire! Come mai così di fretta? »

« Ti… uff!… devo… anf!… parlare… » ansimò lei, cercando di riprendere fiato e parlare allo stesso tempo. Il sedicenne rise « Calmati. Respira piano e poi parla. »

Lei gli sorrise riconoscente.

« Grazie. Possiamo andare un attimo fuori? » si diressero insieme verso la sponda del Lago che confinava con le mura del castello, e si sedettero su dei massi « Allora cosa dovevi dirmi? »

Claire deglutì « Beh…sai che mi hai raccontato che stai in orfanotrofio? » John annuì « Ecco, io ho pensato, visto che mi hai dato sempre una mano quest’anno e che mi sei stato vicino.. » le orecchie della mora erano della tipica tonalità rosso bordeaux « se ti andava di passare le vacanze con me, dai miei nonni. Mi sembrava un’idea carina. I miei sono già d’accordo. » lanciò un’occhiata al ragazzo, che aveva un’espressione indecifrabile. Claire la prese come un segno di diniego « Oh, ma non importa, davvero, se non ti va… » si affrettò a dire « … non mi sono mica off… » le sue parole furono soffocate dall’abbraccio del ragazzo « Grazie Claire. E’ stata una bella gentilezza la tua. » si staccò, guardandola negli occhi « Certo che verrò. Dovrai mettermi in catene per fermarmi! »

La Tana, domenica mattina. Claire era già partita con il Nottetempo per andare a prendere “l’amico”… e nella sua momentanea assenza, la parte maschile della famiglia Weasley si era riunita in assemblea generale per formulare un piano d’attacco; il corpo comprendeva il Capitano Ron, il Colonnello Christopher e il Tenente Colonnello William e gli altri soldati Harry, Fred e George, Bill, Charlie e Matthew, il figlio di Bill e Fleur.

« Come sapete, oggi arriva… »

« La sua camera è vicino a quella di Will. »

« Bene. » disse Ron « Il tuo compito sarà controllare i rumori sospetti notturni. » William annuì.

« Per il campo da Quidditch ci pensate voi, Fred, George? »

« Nessun problema. Abbiamo qualche nuova merce che fa proprio al nostro caso… »

« Cosa borbottate voi? » chiese una voce.

« Niente! » ne rispose altre nove « Perché, tesoro, qualche sospetto? » chiese Ron

Ginny, che stava pelando le patate vicino all’amica, squadrò il figlio e il marito « Non avrete in mente di boicottare la permanenza del ragazzo qui, spero. »

« Ma no, tesoro, noi… »

« Ehi! Siamo arrivati! »

Weasley e Potter si guardarono « Inizio piano “Attento a dove guardi, cocco” »

« Gente? »

« Arriviamo tesoro. »

Tutta la famiglia, capitanata da Ron in testa, uscì in giardino.

Il rosso fissò il ragazzo alto, biondo e dagli occhi verdi davanti a sé « Harry… non trovi che assomiglia terribilmente a Draco Malfoy? »

John sorrise « Lo credo bene signore. Era mio padre. »

« … »

TUMP!

« Ron! » gridò Hermione avvicinandosi al marito disteso a terra mentre tutti gli altri ridevano a più non posso.

« Ho… detto qualcosa di sbagliato? » sussurrò il ragazzo a Claire.

Dopo aver fatto rinvenire Ron e placato le risate, famiglia Potter e famiglia Weasley si radunarono in giardino per assistere all’interrogatorio paterno. Fleur, Molly, Ginny, Hermione e Kim cominciarono ad avere pietà di John. Claire si era seduta vicino al malcapitato, fulminando tutti i suoi parenti (Harry sorrideva ancora come un ebete). L’unico veramente tranquillo e a proprio agio era proprio Malfoy, che osservava la numerosa famiglia dell’amica sorridendo tra sé. Avrebbe dato chissà che cosa per avere lo stesso calore che queste persone emanavano.

« Come hai detto che ti chiami? » chiese Ron, ripresosi.

« Non l’ho detto. Comunque sono John Malfoy. » il rosso chiuse gli occhi. Allora era proprio vero! Ginny sghignazzò.

« Bene. Anni? »

« Sedici. »

« Sei al sesto anno? »

« Si. »

« E come hai conosciuto mia figlia? » John guardò un attimo Claire. « Ehm… per caso. »

Ron fiutò l’imbarazzo.

« Cioè? »

« Me lo ha presentato Kim. » intervenne Claire arrossendo. Il padre si girò verso la maggiore « E’ vero? »

Lei colse l’occhiata supplice della sorella « Certo. »

« Bene. » ripeté Ron per la seconda volta, voltandosi « Mia figlia mi ha scritto che ti ha invitato per ringraziarti perché l’hai aiutata. In che cosa? »

« Semplicemente mi è sembrato carino aiutarla a ripassare le lezioni. E farle un po’ di compagnia. »

Ron alzò un soppraciglia « Uno del sesto anno ha tempo per aiutare una del terzo? Ma non sei pieno di lavoro tu stesso? » John arrossì.

« Dai Ron, ora basta! » disse Ginny per salvare il ragazzo « Mi sembra degno di fiducia. »

« Ma è un… »

« Lo so chi è. Ma non significa che eguagli il padre. Basta vedere i tuoi di figli. »

Risate.

« SPIRITOSA! Va bene. » si alzò e andò a stringere la mano al biondo « Benvenuto nella nostra famiglia. Spero che qui alla Tana ti troverai bene. Claire ti farà conoscere tutti e ti mostrerà la tua stanza. » tolse la mano e andò a prendere la moglie a braccetto, avviandosi verso casa. Pian piano tutti quanti li seguirono, lasciando soli in giardino i due ragazzi.

Claire sospirò seduta sull’erba « E’ andata! Pensavo che mio padre ti avrebbe chiesto pure il gruppo sanguigno! »

John rise « Ma và, sono tutti molto simpatici. Certo che siete tanti! »

Anche la ragazza ridacchiò « E’ una prerogativa Weasley. » tornò seria « Ti avverto, però: il fatto che io abbia un ‘amico’ di sedici anni è fonte di… sospetti, nella mia famiglia. Soprattutto la parte maschile. Sono molto protettivi. »

Il ragazzo le accarezzò una guancia « Non ti preoccupare. Starò  benissimo! »

                 

                                    *

Contrariamente alle supposizioni di Ron e CO, John si dimostrò più caparbio del previsto. Sebbene cercassero in tutti i modi di tenerlo lontano da Claire con la scusa che lei aveva da fare e che lui doveva dare una mano (anche se ospite, ma lì erano tanti), il ragazzo si dimostrava più furbo di loro, cosa che Ginny e Kim sottolineavano ogni volta: faceva quello che gli veniva chiesto (Molly poteva dimostrarsi una grande alleata, a volte), e in più stava vicino alla ragazza per aiutarla con qualche compito o più semplicemente chiacchierare. Si trovava benissimo, e ringraziava sempre ognuno della famiglia per averlo invitato, o solo se gli passava una forchetta!

A poco a poco Bill, Matthew, Harry e William avevano preso in simpatia il ragazzo, e Harry non capiva come quell’animale che era stato Malfoy aveva avuto un figlio del genere: era tutto il contrario!

Due settimane dopo, di domenica mattina, John si era svegliato presto e aveva deciso di lavare le more per la favolosa torta che la Signora Weasley gli aveva promesso.

« Ciao. » disse una voce assonnata.

« Ehi Claire! Alzata a quest’ora? »

« Colpa di Leotordo. Quel gufetto lo impaglio! » si sedette su una sedia, osservando il lavoro di John « Perché stai lavando more? »

« Perché tua nonna mi ha promesso la sua fantastica torta. »

« Non credi che ti stiano usando? Lavi i piatti, pulisci il giardino, giochi a Quidditch, mi dai una mano nei compiti… » osservò il viso in cerca di reazioni « … ti stanno facendo il loro schiavo! »

John, che aveva finito di lavare la frutta, si sedette vicino alla ragazza « Io sono grato a tutti voi, soprattutto a te, per avermi permesso di stare qui con voi invece che in orfanotrofio. Possono chiedermi tutto quello che vogliono, per me è un piacere. » le prese una mano « Invece ho notato che cercano in tutti i modi di tenermi lontano da te. C’è qualcosa che dovrei sapere? »

Claire arrossì così tanto da sembrare un pomodoro « Ma ecco vedi… »

Le sue balbettanti spiegazioni furono interrotte dal fratello che scendeva sbadigliando « ‘Giorno. Come mai in piedi così presto? »

La ragazza colse l’occasione per eclissarsi.

« … John? »

Il biondo distolse lo sguardo dalla porta dove la mora era fuggita « Ciao Chris. Ti preparo qualcosa per la colazione. »

“Miseriaccia! Che figura! Ora avrà capito tutto!”

Claire era seduta sulla sedia a dondolo in cortile. Il sole, che ora era alto, illuminava pigramente i suoi piedi che strusciavano l’erba. Il lento cigolare del dondolo la stava a poco a poco calmando. Ma il cuore batteva ancora a mille.

“Perfetto. Ora saprà che mi piace. O lo sospetterà. Mi cercherà, mi troverà qui, e mi dirà con infinita gentilezza che la differenza d’età è troppa e che mi vede come una sorellina. Porca paletta!” calciò sconsolata un ciuffo d’erba “Perché tutte a me?”

« Non te la prendere con l’erba. Non ha fatto niente di male! »

“Ci mancava anche questa”

« Ciao Will. Cosa vuoi? »

Il ragazzo sorrise « Come siamo scontrose. C’è qualcosa che non va? »

Claire sospirò pesantemente  e si dondolò, senza rispondere.

Il sorriso del cugino si spense; le si sedette accanto « E’ colpa di quello lì? Ti ha fatto qualcosa? »

La ragazza scosse la testa cercando di non piangere « No, non ti preoccupare. Sono problemi miei. »

William le prese la mano « Ricordati però che hai sempre una famiglia a cui appoggiarti. E ora fammi un sorriso, da brava! » la moretta lo accontentò, mentre sentiva la speranza rinascerle « Grazie. »

Anche l’altro sorrise « E di che? Ora andiamo a fare colazione dalla nonna. Kim quella volta aveva ragione: sei troppo magra! Ci vogliono un paio delle meravigliose frittelle Made in Molly. »

Si alzò e sempre per mano tornarono in casa.

 

  
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