IL MIO PRIMO GIORNO DI LAVORO

Erano passati quattro anni.
Di Riccardo non ne sapevo più niente e non me ne importava più niente.
Avevo vent’anni ed era il mio primo giorno di lavoro.
Avevo trovato un posto libero come hostess e ne ero felicissima.
Dopo aver frequentato il corso per diventarlo avevo trovato un posto facilmente.
Erica ed Antonio decisero di andare a convivere e lasciare la casa dei miei genitori, anche se mio padre e mia madre si erano affezionati a lei.
La madre di Erica invece rimase, ormai era come una sorella per mia madre.
Io avevo trovato una casa in affitto e c’ero andata ad abitare col mio cane.
Ah dimenticavo… Il mio ragazzo era Jess!
Cosa provavo per Jess? Beh… Amicizia, simpatia ma niente che si possa comparare ad amore.
Lui per me era molto importante e più che ragazzo era il mio migliore amico anche se lui non la pensava allo stesso modo.
La mattina mi chiamarono alle sei.
-Pronto?-. Chiesi assonnata.
-Amoreeee! Sono io, la tua adorata sorella!
-Erica…
-E’ il tuo primo giorno! A che ora inizi?
-Alle otto.
-Allora ti ho disturbato?
-Si-. Chiusi il cellulare tornando a letto.
   Mi squillò di nuovo il cellulare.
Risposi incazzata.
-Erica lasciami in pace! Ho sonno!
-Mi dispiace amore, vorrei tanto chiamarmi Erica ma purtroppo sono Jess…-. Rise.
-Scusa Jess…
-A che ora inizi?
-Alle otto e ho sonno!
-Ok, allora ti saluto. Poi mi racconti!!!
Tornai a dormire.
Alle sette e mezza mi alzai, lavai, vestii e uscii da casa.
Arrivata alla macchina mi guardai un attimo allo specchietto per sistemarmi i capelli e la camicetta.
Ero pronta, il mio primo giorno!
   Arrivai all’aeroporto e una ragazza mi accolse.
-Ciao! Tu sei Elisa?
-Si…
-Ma quanto sei bella! Da oggi sarai la mia hostess preferita!-. Ok, questa era fuori di testa.
-Ok, va bene-. Sorrisi.
-Io sono Adriana.
-Picere.
-Oggi lavorerai con me e il mio collega.
   Perfetto eravamo in tre, due hostess e uno steward, avrei fatto anche nuove amicizie.
Dopo qualche minuto mi ritrovai sull’aereo.
Un ragazzo si stava sistemando la giacca ed era girato dall’altra parte.
-Ehy, pensaci tu alla nuova arrivata io vado un attimo a parlare col pilota-. Annunciò Adriana.
   Il ragazzo era alto e con i capelli neri, ancora non l’avevo visto in faccia.
Era sistemato e raffinato.
-Bene, ben venuta io sono…-. Si fermò un attimo per abbottonare l’ultimo bottone della giacca, o almeno così sembrava:- Lavoro qua da quasi un anno, è un bel posto dove lavorare, non so se avremo gli stessi turni ma qua sono tutti simpatici e ti troverai molto bene, te lo assicuro-. Stava ancora litigando con la giacca.
-Io sono Elisa-. Mi presentai per spezzare il ghiaccio.
-Elisa…-. Sentii una nota malinconica e sorpresa nella sua voce.
Si girò di colpo.
Quegli occhi verdi!
I suoi bellissimo occhi verdi erano la che mi osservavano sorpresi.
Riccardo…