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Autore: FuyuShounen    22/11/2011    9 recensioni
Due gemelli, fratello e sorella, si trasferiscono in una nuova città. Nuova scuola, nuovi amici, professori e compagni demenziali. Qui ci sono un ragazzo, misterioso e solitario, e una ragazza, dolce e tranquilla. Cosa succederà se le loro vite s'incroceranno?
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Karin, Kiba Inuzuka | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lemon

Lemon High School

          -  Come innamorarsi al liceo e uscirne sani e salvi! -

 

Episodio 1

Nuovi arrivati

 

Hinata Hyuga stava ripassando i verbi dell’aoristo terzo nella sua classe, prima che suonasse la campanella. Interrogazione di greco alla seconda ora, più probabile interrogazione di letteratura italiana e due ore di matematica… un mercoledì veramente orribile. Fortunatamente aveva studiato, perciò in quel momento stava dando solo una letta e, dato che era arrivata in anticipo (come al suo solito), a scuola non c’era quasi nessuno, così poteva stare tranquilla.

Hinata alzò lo sguardo e guardò fuori dalla finestra. Era una nebbiosa giornata di novembre. La nebbia le permetteva di vedere soltanto qualche albero dalle foglie arancioni o gialle. Era da sola in classe, a parte uno studente incappucciato, Shino Aburame, che dormicchiava sulla sua sedia. Hinata si perse per un attimo  guardare l’aula, con due finestre e tre file di quattro banchi disposti a due a due, un armadio di legno di tinta chiara con alcuni libri dentro e i muri dipinti di verde chiaro e bianco. Poi tornò al suo libro di greco.

- Ehi, ciao Hinata! - disse una voce maschile.

Hinata si girò verso la porta. Kiba Inuzuka la stava salutando sorridendo. Indossava un giubbotto nero e una sciarpa rossa all’apparenza molto soffice.

- Bark! - disse Akamaru, il cane di Kiba, mentre prendeva posto e si metteva a ripassare greco pure lui.

- Ciao ragazzi! - disse Hinata, domandandosi contemporaneamente perché Kiba la salutava sempre con così tanto calore...

“Beh,” disse tra sé la ragazza, “Kiba è sempre stato espansivo…”

Nella mente di Kiba, intanto…

“Beh, ci siamo! Mi ha risposto amichevolmente… ormai ce l’ho in pugno, sono a un passo dal conquistarla!”

Il ragazzo andò a togliersi giubbotto, sciarpa e guanti e li appese all’attaccapanni in fondo all’aula, casualmente vicino a quello di Hinata.

- Ehi, Hinata - riprese Kiba, - mi accompagni alla macchinetta a prendere un cappuccino? -

Hinata disse di sì (tanto la sera prima aveva studiato fino alla nausea)  e prese anche lei dei soldi per prendersi una cioccolata. Lungo il corridoio azzurro e bianco del loro piano la calma fu interrotta dai litigi che segnalavano l’arrivo di Karin e Suigetsu. Hinata guardava dritta avanti a sé, Kiba fischiettava  con apparente noncuranza.

Mentre Hinata si stava prendendo la cioccolata, Choji Akimichi, Shikamaru Nara e Ino Yamanaka, tre ragazzi della sezione parallela alla sua, arrivarono e la salutarono con un’espressione da funerale, tutti e tre tremanti e avvolti in soffici sciarpe.

- Ciao Hinata - dissero Ino e Choji, mentre Shikamaru fece uno sbadiglio con la bocca così spalancata che Hinata riuscì a vedere tutti i trentadue denti.

- Ciao! - rispose Hinata.

- Ciao! - disse Kiba a sua volta - Come va? -

- Potrebbe andare anche meglio, - disse Ino levandosi i guanti viola. - Compito di algebra tra un quarto d’ora… e la professoressa Anko non ha pietà nel darci gli esercizi… -

- E voi non avete Kakashi per greco e latino… - s’intromise Kiba. - Ma il peggio di tutti è il professor Gai per ed. fisica… quel pazzoide ci fa fare trenta giri di campo da calcio quando c’è bel tempo! Per fortuna c’è l’inverno! Lui e la sua stupida gioventù… l’ultima volta gli si è bloccata la schiena! -

- Beh, - disse Choji mentre sgranocchiava una merendina, - per fortuna noi abbiamo il professor Shii, che è più umano a ginnastica… a noi fa fare solo dieci giri di campo. -

- Inoltre è stra-figo… - disse Ino – … ma io ho il mio Sai. Comunque, adesso non importa a nessuno. Hinata, in bacheca hanno affisso un foglio per chi vuole partecipare alla rappresentazione de “La Bohème”. Va in scena ai primi di dicembre. -

Hinata s’illuminò.

- Ah, bello! Penso che andrò ad iscrivermi... Tu ci vai?”

- Non lo so - rispose Ino. - In quei giorni dovrei avere un saggio di danza, ma non ne conosco ancora il giorno… beh, ora andiamo in classe. Ci conviene avere più tempo possibile. -

- Ok - replicò Hinata.– Beh, buona fortuna! -

- Speriamo! - dissero Choji e Ino. Poi si sentì qualcuno che russava.  I quattro ragazzi guardarono per terra e videro Shikamaru che dormiva beatamente, con tanto di cuscino e cappellino da notte. Choji lo prese per una caviglia e lo trascinò per tutto il tragitto fino alla classe, seguito da Ino che ripassava le regole delle disequazioni ad alta voce.

Mancavano cinque minuti al suono della campanella e Hinata e Kiba scesero le scale e andarono al piano terra. La bacheca si trovava vicino alla segreteria, che aveva la porta aperta. Hinata guardò il foglio appeso nella bacheca di sughero. Lo spettacolo si sarebbe tenuto il cinque di dicembre. Dopo aver firmato e segnato un posto per lei nella loggia, Hinata sbirciò dentro la segreteria attraverso la porta e rimase incuriosita. Dentro vi era un uomo biondo che firmava dei documenti davanti a Shizune, una delle segretarie. Dietro di lui c’erano due ragazzi più o meno della stessa età, un ragazzo dai capelli biondi e una ragazza dai capelli rosa. Hinata si incantò a guardare il ragazzo. Indossava una giacca a vento blu e una sciarpa e un cappello grigio. Aveva lo zaino per terra, davanti alle sue gambe, e gli tirava dei deboli calci per passare il tempo.

Hinata guardò poi la ragazza: era composta, anche lei con una giacca a vento, ma di color rosa, in tinta con i suoi capelli. Anche lei aveva lo zaino appoggiato a terra, ma non lo prendeva a calci come il ragazzo.

La campanella suonò e Hinata sobbalzò.

- Hinata, ti sei incantata? - disse Kiba. - Andiamo, o Deidara romperà come al solito, e non ho intenzione di passare storia dell’arte con lui che ci tedia con la sua stupida arte. -

Hinata annuì, ma si girò per un momento e in quell’istante vide che il ragazzo biondo la osservava con un’espressione interrogativa e lei automaticamente arrossì.

- Naruto, hai capito? - disse l’uomo biondo.

- Si si, papà - rispose il ragazzo distogliendo lo sguardo da Hinata.

- Hinata? - insistette Kiba.

- Si, Kiba, andiamo… - disse Hinata.

I due fortunatamente riuscirono a tornare in classe poco prima che arrivasse il professor Deidara. In classe erano ormai arrivati tutti e Shino era ancora in catalessi.

- Ehi, - disse Kiba - non dovremmo svegliare Shino? -

- Io sono sveglio… - disse minacciosamente l’incappucciato, - stavo solo aspettando che qualcuno venisse a salutarmi… -

Kiba impallidì mentre Shino schioccava le dita della mano. L’unico commento fu quello di Tobi, mentre Sasuke Uchiha era sempre silenzioso, vicino alla finestra.

- Tobi is a good boy! -

 

Il giorno dopo Hinata arrivò a scuola tutta tremante per il freddo e la prima cosa che fece, dopo essersi tolta giubbotto viola, i guanti blu e dopo aver messo lo zaino ai piedi del suo banco in seconda fila, fu sedersi per terra con la schiena attaccata al termosifone. Stava benissimo lì al calduccio senza rumore, godendosi il fatto di non avere interrogazioni o verifiche quel giorno. Quel pomeriggio avrebbe potuto dedicarsi un po’ a sé stessa: magari avrebbe letto un libro, o scaricato un po’ di canzoni… oppure non avrebbe fatto proprio niente, cosa molto allettante…

Hinata si ridestò da quel tepore quando sentì un rumore di passi e delle voci nel corridoio che non aveva mai sentito.

- Per fortuna siamo arrivati, Sakura, - disse una voce maschile. - Non sapevo che qui a Mistulo potesse fare così freddo. -

- E siamo solo a metà novembre… beh, dov’è la tua classe? -

- Mm… mi sembra che la 1° b sia l'aula 17. - disse il ragazzo. (nota: al liceo classico, prima della riforma Gelmini, i primi due anni venivano chiamati quarta e quinta ginnasio, in ricordo del vecchio ordinamento scolastico, e gli ultimi tre anni erano il liceo. Naruto e Hinata frequentano la prima liceo, ovvero la terza superiore)

“ Aula diciassette?” pensò Hinata. “E’ la mia! Ma chi saranno questi?”

- Invece la mia, la 1à a, è l’aula 21 - disse la voce femminile. - Da quel che ha detto la segretaria, vuol dire che siamo sullo stesso piano. -

 - Allora vado, ci vediamo dopo - disse Naruto.

Il ragazzo arrivò in classe. Era il ragazzo biondo che Hinata aveva visto il giorno prima in segreteria. Aveva una cuffia nell’orecchio destro, così da poter sentire. Indossava la stessa berretta grigia e la giacca a vento blu.

Anche lui si bloccò nel vedere Hinata seduta a terra. Si sentiva un po’ a disagio, evidentemente, perché non era più rilassato ma si guardava attorno. Alla fine, però, le parlò.

- Ciao -, disse il ragazzo.

- Ciao -  replicò Hinata alzandosi in piedi.

“Oh, è carino” pensò Hinata. “Ma chi sarà?”

- Io mi chiamo… - cominciò la ragazza, ma il ragazzo uscì fischiettando dall’aula prima che lei potesse completare la frase, lasciandola da sola.

“Ma che tipo!” disse tra sé Hinata dopo qualche secondo. Era rimasta bloccata dalla velocità con cui il ragazzo era sparito. Poi guardò attentamente, e vide che era apparso un banco in più nell’ultima fila.

“Che si sia trasferito qui?” pensò Hinata. Stranamente curiosa, la ragazza uscì dalla classe ma si scontrò con qualcuno. Alzò lo sguardo e vide che era Sasuke Uchiha, con i suoi soliti vestiti neri e il lettore Mp3 a volume alto.

- Oh, scusa, Sasuke… - disse Hinata.

Il ragazzo scrollò appena le spalle, mise la cartella in classe e poi uscì dall’aula, andandosene per conto suo. Hinata pensò a ciò che gli era successo mentre lui si allontanava, e si sentì triste. Poi vide la stessa ragazza dai capelli rosa che aveva visto il giorno prima con il nuovo ragazzo biondo. Stava sulla soglia della classe e osservava Sasuke che camminava per il corridoio. Il ragazzo alzò lo sguardo verso i lei, poi continuò ad andare per la sua strada.

- Ciao Hinata! - esclamò una voce da dietro di lei in quel silenzio tombale, facendole prendere uno spavento.

- AAH!! Kiba, ma che fai?! - disse Hinata, riconoscendo la voce. - Mi hai fatto venire un colpo! -

- Oh, dai… non essere esagerata... -

I due battibeccarono finché Kiba non le chiese scusa. Naruto, intanto, dietro l’ angolo del corridoio, sorrideva.

 

- Buongiorno ragazzi - disse il professor Kakashi (che era entrato in classe un quarto d’ora dopo il suono della campana). - Come avrete sicuramente notato, c’è un nuovo studente con noi. Spero che lo facciate sentire accolto e gli facciate passare dei bei momenti qui alla ‘Lemon High School’. -

“Ci penserò io a rovinargli la vita” pensò malignamente il professore.

- Perché non vieni a presentarti? - disse Kakashi a Naruto.

Naruto si alzò e andò davanti alla classe con aria spavalda.

- Ciao a tutti - cominciò. - Mi chiamo Naruto Uzumaki e mi sono trasferito qui da poco. Spero di fare amicizia con tutti e... -

- Non ti ho chiesto la storia della tua vita - disse Kakashi. - Ora puoi pure tornare al posto. -

Naruto guardò il professore alla sua destra e inarcò il sopracciglio destro con espressione interrogativa. Poi tornò al suo posto con aria noncurante.

- Allora ragazzi - continuò il professore, - oggi abbiamo letteratura greca. Prendete il libro dei testi e apritelo a pagina 53, il capitolo su Elena a Troia. -

Hinata prese il libro di testo e cominciò a prendere appunti sulle parole del testo greco e sul motivo di determinati costrutti grammaticali. Ad un certo punto, però, scrivendo troppo velocemente, le scivolò la penna dalle mani e, chinandosi a raccoglierla, si accorse che Naruto la stava osservando. Era in ultima fila, alla sua sinistra. La ragazza arrossì, prese la penna e tornò a scrivere.

Hinata, nonostante fosse pervasa dalla voglia girarsi a guardare quello strano tipo, riuscì a resistere fino alla ricreazione. Dopo il suono della campanella, Hinata aspettò che il professor Ebisu uscisse dalla classe e si girò verso il ragazzo. Alcuni dei suoi compagni di classe, Kiba, Akamaru, Ten Ten e Tobi erano attorno al banco di Naruto. Beh, Kiba, Akamaru e Ten Ten erano attorno al banco di Naruto, mentre Tobi abbracciava il povero ragazzo.

- Oh, Tobi sa già di volerti bene! Tu vuoi bene a Tobi? - diceva Tobi.

- Per favore, mi stai strozzando! - Naruto stava diventando porpora in faccia.

Gli altri ridevano.

- Non preoccuparti, - disse Ten Ten. - Tra un po’ ci farai l’abitudine. -

- Bark bark! - disse Akamaru.

Dato che Tobi non accennava a volersi staccare e Naruto stava assumendo un colorito bluastro, Ten Ten, prese una cerbottana, una siringa piena di sonnifero per elefanti e la soffiò contro Tobi, che lasciò Naruto e cadde a terra.

- Kiba, dammi una mano a portare Tobi dai bidelli. -

- Va bene - disse Kiba, prendendo Tobi per i piedi mentre la ragazza lo aveva preso per le braccia. Akamaru andò con loro, lasciando Naruto e Hinata da soli. Il ragazzo guardò Hinata con faccia inespressiva.

Hinata non sapeva bene cosa dire: avrebbe voluto presentarsi e iniziare amichevolmente una conversazione con lui, ma anche chiedergli perché prima se n’era andato ignorandola completamente. Non sapeva bene come comportarsi, anche perché non voleva iniziare con il piede sbagliato con un nuovo arrivato, ma alla fine decise di parlare.

- Io… - iniziò Hinata.

- Faccia di patata - disse Naruto.

- … Cosa? - disse Hinata sconcertata.

- Faccia di patata - disse Naruto ridendo. - E’ dalla prima ora che cerco di trovare un soprannome per te, e ieri sera ho mangiato delle patate arrosto, così ho pensato di chiamarti così. Non ti dispiace, vero? -

Hinata prima lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite, poi s’innervosì tanto da cominciare a tremare.

- Che c’è? - chiese Naruto con aria innocente.

- M… m… AH! - sbottò Hinata, e uscì dalla classe. Naruto la osservò mentre usciva e rientrava imbarazzata, perché la campanella della fine dell’ intervallo aveva suonato e Kakuzu, il prof di matematica, sempre in perfetto orario, era già arrivato.

“Che figura del cavolo” pensò Hinata. Era così nervosa che non si girò per tutto il tempo e, alla fine delle lezioni, uscì più velocemente che poté ma si ritrovò nel gorgo formato dagli studenti che cercavano di uscire tutti per primi. Quelli più desiderosi di uscire, però, erano i professori, che bloccavano gli studenti nel tentativo di uscire dall’edificio, con la speranza di non dover tornare mai più in quel luogo di distruzione del sapere. Per esempio, Kakashi ripensava ancora all’interrogazione della terza ora in terza liceo, in cui uno studente aveva detto che Giulio Cesare era un famoso portiere dell’Inter… Kakashi aveva avuto l’istinto di defenestrarlo.

Hinata alla fine riuscì ad uscire dalla scuola ma, quando era ancora nel cortile, si sentì chiamare.

- Ehi, faccia di patata! -

Hinata arrossì violentemente, imbarazzata di essere stata chiamata così in mezzo alla gente. Sentì il risolino di alcune ragazze e si arrabbiò ancora di più.

- Ehi, fermati! - continuò Naruto.

Hinata non si fermò e andò avanti per la sua strada, uscendo dal cortile scolastico. Naruto allora la superò di corsa e le si parò davanti.

- Potresti almeno degnarti di girarti, - le disse Naruto.

Hinata lo guardò scocciata senza aprire bocca.

- Non vuoi sapere perché ti ho chiamata? -

Hinata non si mosse, più che altro perché si stava congelando.

- Beh, te lo dico io: guardati le mani - disse Naruto.

Hinata si guardò le mani. Non le sentiva quasi più per il freddo, ma erano normali.

- Non ti sei dimenticata qualcosa? -

Hinata non capì bene a cosa si stesse riferendo Naruto finché il ragazzo non le porse un paio di guanti blu scuro.

- Te li sei dimenticati nella fretta di uscire. -

Hinata guardò per un secondo i guanti, poi li prese e se li infilò. Certo che un gesto di gentilezza da lui non se lo sarebbe aspettato.

- Beh... grazie… - disse la ragazza.

Naruto scrollò le spalle e si allontanò per la strada che portava alla stazione degli autobus senza dire niente.

 

- Sakura, la cena è quasi pronta! - disse Kushina.

- Arrivo mamma! -  replicò Sakura dalla sua camera.

Era tardo pomeriggio e ormai era calata la notte insieme alla nebbia. Sakura era in camera sua a studiare latino, o meglio, a cercare di studiare latino. Quel ragazzo, quello vestito di nero, sempre solitario, la incuriosiva da morire. Durante lo intervallo aveva chiesto chi fosse a una sua nuova compagna di classe dai lunghi capelli biondi (Ino o Mimo, non si ricordava più il nome) e questa le aveva risposto che si chiamava Sasuke Uchiha e che da circa un anno era diventato così solitario. Tuttavia non ne aveva capito bene il motivo perché uno strano personaggio dai capelli neri a scodella, che parlava sempre di gioventù effimera, le aveva prese e costrette riordinare la palestra, obbligandole a cantare la sigla di ‘Friends’ per tutto il tempo.

Dopo lo aveva visto allontanarsi a piedi per una via isolata, con le cuffie del lettore Mp3 nelle orecchie e con lo sguardo chino verso il suolo. Aveva avuto lo strano istinto di andare da lui, ma poi aveva visto suo fratello Naruto e lo aveva raggiunto, poiché la sua corriera sarebbe partita entro venti minuti.

E in quel momento Sakura, con gli occhi fissi sul libro di latino, pensava a quel ragazzo dall’espressione triste, imperscrutabile.

- Forza Sakura! Ho fame! - la voce di suo fratello gemello Naruto era impaziente.

- Uff… arrivo! -

Sakura s’infilò le pantofole e scese le scale, unendosi alla famiglia che la stava aspettando per la cena. Ignorando le risate del padre Minato, che guardava Kushina minacciare Naruto di una doccia fredda durante se non avesse mangiato i broccoli, trascorse tutta la sera pensando al bellissimo volto di quel ragazzo. Sasuke Uchiha.

 

 

Spazio Autore

Ciao a tutti! Questo è il primo racconto che pubblico e spero non ne sia uscito un obbrobrio… Ringrazio tutti coloro che lo leggeranno e mi piacerebbe se lasciaste una recensione di qualunque genere J

 


Ringrazio V. Hyuga che mi ha supportato moltissimo nella stesura di questo primo capitolo, e Roxys, che mi ha aiutato nella pubblicazione su EFP! Grazie!.

Aggiornamento previsto per lunedì prossimo!


  
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