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Autore: anonimaG    22/11/2011    4 recensioni
Il nuovo alunno della scuola che cambia la tranquillità di Elisa "Un ragazzo con i capelli neri, gli occhi verdi, alto con una T-shirt a righe, un giubbotto in pelle e i jeans neri che al posto della cintura avevano delle piccole catene.
Il classico bullo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SIAMO CAMBIATI

 
 
 
   Riccardo…
Era là davanti a me e continuava a guardarmi come se non volesse perdere un altro secondo e vedere come ero diventata.
-Io sono…-. Cercò di farmi ricordare.
-Riccardo, lo so benissimo. Beh allora saremo colleghi-. Feci un finto sorriso:-Sono contenta-. Dissi con fatica stringendogli la mano.
Eravamo fermi a guardarci come due deficienti.
Non ci potevo credere, Riccardo era là! Era cambiato, i capelli più corti, il suo modo di fare, sembrava un'altra persona ma il mio odio per lui era sempre lo stesso.
Arrivò Adriana.
-Beh allora?-. Continuò a guardarci, non ci toglievamo lo sguardo di dosso:-Ah-aaaah! Allora già vi conoscevate!
-Beh si…-. Rispose Riccardo.
-Ma niente di ché, eravamo solo conoscenti…-. Continuai io fredda.
Riccardo sembrava offeso.
Non me ne fregava niente, ben gli stava.
-I turisti! I turisti!
-Co-cosa?-. Chiesi io alle parole di Adriana.
-Lasciala stare, fa così ogni volta, stanno arrivando persone, tu mettiti qua e salutali.
-Lo so benissimo come si fa-. Risposi acida alle parole di Riccardo.
Lui si limitò a guardarmi ed a non rispondere.
-Buon giorno, buon giorno, buon giorno…-. Continuai così fin ché non entrarono tutti e poi iniziammo con le procedure che si fanno di solito.
-Ben venutiin Wind Jet, Welcome to Wind Jet…-. Annunciò Riccardo il volo.
Alle tre e mezza finii di lavorare.
Era stata una giornata estenuante passata con Riccardo ed Adriana.
Speravo veramente che gli altri turni fossero con altre persone.
Indossai una giacca e uscii dall’aeroporto.
Sentii dei passi dietro i miei.
Era Riccardo che andava alla sua macchina.
Che palle! Ma doveva parcheggiare proprio là?
Chiamai Jess, gli avevo promesso di richiamarlo.
-Jess, ho finito-. A quelle parole Riccardo si stupì.
-Amore che bello, stasera mi racconti com’è andata. Vieni a cenare da me.
-Ok sta sera, però non voglio vedere i soliti film romantici come al solito e devo andare a letto presto perché…
-Perché domani lavori! Lo so! Lo so! Ti accompagno io domani così puoi restare da me, ok?
-Ok.
-Ti amo.
-Ehm… Ehm… Si anche io-. Ancora facevo fatica ad ammetterlo.
-Anche io cosa?
-T-ti amo anche io…-. Dissi a bassa voce, ero imbarazzata a dirlo davanti a Riccardo.
Chiusi il cellulare.
-Così adesso stai con Jess eh?-. Mi chiese Riccardo.
-Ehm… si.
-E lo ami davvero a quanto ho visto.
-In che senso?
-Sei riuscita a dirgli ti amo.
-Beh si… I-io lo amo-. Non riuscivo a mentire.
-Bene a domani, sempre se abbiamo lo stesso turno-. In quel momento speravo di non avere lo stesso turno.
-Si, a domani-. Salutai entrando in macchina.
Cazzo che sfiga!
   Il giorno dopo arrivai al lavoro accompagnata da Jess.
Mi salutò con un bacio e se ne andò.
Non avevo calcolato un piccolissima cosa: Erano le sette e io dovevo andarci alle otto.
Mi fermai al bar dell’aeroporto per fare colazione e incontrai anche quell’antipatico di Riccardo.
Mi sedetti al suo tavolo.
Non sapevo perché mi ero seduta al suo tavolo, forse perché non mi piaceva restare sola.
-Buon giorno-. Salutò.
-Buon giorno-. Salutai anche io girando con il cucchiaino il caffè.
-Che mi racconti?
-Intendi in questi quattro anni?
-Non intendevo quello ma se proprio ci tieni a dirmelo fai pure-. Faceva finta di non essere interessato ma lo era eccome!
-E di preciso da quando? Da quando ti ho lasciato?-. Gli chiesi divertita dal fatto che lui era quello imbarazzato.
-Beh se me lo vuoi dire…-. Si gratto un po’ la testa.
-Ero tristissima dal fatto che tu mi facevi schifo, non provavo più amore per te e per due anni non ho fatto altro che pensare allo studio e così ho passato gli esami, alla mia festa del diploma, o alla festa mia e di Erica, ho incontrato il cugino di Antonio, Jess. Ci siamo conosciuti meglio e lui… Si lui mi piace e ci… Ci amiamo. Ora io sono incinta di Jess…
-COOOSA?
-Stavo scherzando-. Risi alla sua reazione.
-Oh bene, io invece ho messo la testa apposto, ho studiato seriamente e ho trovato questo lavoro, ora il francese è un lingua semplice per me e… Con le ragazze… Beh ne ho avuta qualcuna e basta.
-Siamo cambiati eh?
   
 
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