- forse sorridere renderà le cose più semplici.
#capitolo uno.

 

Lei è Zoe McGonall, una ragazza molto piccola di statura con dei capelli biondi che cadevano sulle spalle e due occhi celesti.

Adesso era con la sua valigia che stava percorrendo un lungo corridoio in cerca della sua stanza, oltre a quella stanza si nascondeva il suo piccolo appartamente per un anno, è partita con l'idea di volersi impegnare veramente, e tornare a casa per l'estate con voti abbastanza alti. La sua stanza era la 345, era agitata era il suo primo anno al college.

«341, 342, 343, 344..»

«trecentoquarantacinque, è questa» La voce di Zoe era leggera e soave, dovevi stare attento quando parlava altrimenti non avresti sentito assolutamente nulla.

Sospirò, sospirò e sospirò ancora. Quando si decise di spingere piano quella maniglia, la porta era socchiusa, fece un passo avanti. Le venne quansi un colpo al cuore quando trovò dei vestiti buttati a terra con noncuranza «E' permesso?» Si sentiva stupida, stava chiedendo permesso, nella sua stanza, non sapeva se stava facendo la cosa giusta. Ma l'agitazione era aumentata e non di poco dopo aver visto quei vestiti maschili a terra.

Un letto era vuoto, ancora intatto, pensò che probabilmente era il suo. Si avvicinò e si sedette, si guardò intorno, disordine su disordine. Non che lei fosse una ragazza ordianata, però. Il suo cellulare squillò. «Om! Pronto?» «Tesoro mio, dovevi chiamare una mezz'ora fa', stai bene, tutto apposto?» «..Mamma! Si tutto apposto, sono tra le ultime stanze è per quello, stavo cercado la mia..» Dall'altra parte Zoe sentì delle urla, sua madre mise subito giù. Probabilmente non voleva farla preoccupare. Zoe sapeva benissimo quello che succedeva a casa sua, suo padre beveva e quando tornava a casa sua madre era in pericolo, sempre. Questo è uno dei motivo per cui adesso la giovane Zoe era lì.

-Mamma, è caduta la linea, ti richiamo stasera, ti voglio bene-

Zoe, aveva deciso di fingere, non voleva mettere ansia a sua madre, aveva già troppi problemi, adesso voleva solo dirle "Mi trovo benissimo, è favoloso quì" e far star tranquilla sua madre.

La porta sì aprì ed entrò un ragazzo con i capelli ricci che sussultò appena vedendo una piccola sagoma nella sua stanza, si avvicinò per vederla meglio. Zoe sorrise appena arrossendo, anche se il ragazzo non aveva detto nulla. Lui sorrise intuendo che sarebbe stata la sua compagna di stanza. «Piacere io sono Harry. Harry Styles» Le porse la mano, Zoe la strinse, aveva le mani liscie e chiare. «Io sono Zoe» Sorrise.

 

lo so, lo so ho già un'altra ff sospesa
ma l'idea di questa mi convince di più.
e più matura. (?)
voglio cominciare questa, e vorrei anche sapere che ne pensate.
se siete così gentili da recinsare. :)
ogni commento va benissimo.
grazie di cuore chi leggere e recinsa, sì!
voglio provare anche a fare una cosa nuova: i vari punti di vista dei personaggi
fatemi sapere.
<3<3