Harry stava per perdere: Riddle era in netto vantaggio.
Il ragazzo continuava ad arretrare, sotto il potere dell'Avada Kedavra di Voldemort.
Gli faceva male il braccio con cui reggeva la bacchetta.
E la cicatrice.
La cicatrice gli faceva tanto male che ormai non sentiva neanche più il dolore.
Però continuava a stringere i denti e a combattere.
Voldemort triplicò la potenza dell'incantesimo, nessuno sapeva da dove venisse tutta quella forza.
Harry non riuscì a resistere più: saltò di lato, interrompendo il collegamento tra le bacchette.
La luce verde emessa da quella di Voldemort passò a pochi centimetri dalla testa del ragazzo, bruciandogli un ciuffo di capelli neri alla sinistra della testa.
Harry si accasciò sulla pietra fredda del pavimento.
Gli erano caduti gli occhiali.
Li cercò a tentoni tutto intorno, ma non riuscì a toccare altro che pezzi di statue (quelle che la McGrannitt aveva animato) e di legno.
Vedeva tutto molto sfocato, come se intorno a lui ci fosse solo nebbia.
Poi, ad un tratto, ci fu solo una luce verde.
Harry sentì un dolore terribile, la testa gli si spaccò in due per il dolore.
Urlò fino a che la voce non gli mancò, finchè il petto non gli fece male per lo sforzo.
Poi, sentì la folla intorno a lui esultare.
Non capiva.
Come poteva sentre la folla?
Era morto!
Si alzò sulle ginocchia, e qualcuno lo aiutò a mettersi in piedi.
Poi, qualcun altro gli mise gli occhiali sul naso.
Finalmente, il ragazzo riuscì a guardarsi intorno.
Hermione.
La ragazza aveva il braccio destro, che stringeva la bacchetta, teso davanti a sè ed un'espressione folle negli occhi.
Il braccio indicava Voldemort.
Hermione aveva ucciso Voldemort.
Harry guardò ancora la folla.
Non c'erano solo esultanti.
C'erano tutti i mangiamorte, che fissavano il corpo di Tom Riddle riverso a terra.
Mormoravano tra loro, e poi uno, uno soltanto, urlò, sopra tutte le altre voci:
- Tradimento!
A quella parola, tutti i fedeli di Voldemort estrassero le bacchette e attaccarono.
Erano molti, era vero, ma non abbastanza.
I ragazzi di Hogwarts colpirono in massa, armati di una nuova forza sconosciuta: il Signore Oscuro era morto.
Nessuno sarebbe riuscito a far passare un periodo così terribile al mondo magico, mai più.
Ogni Mangiamorte combatteva contro, almeno, tre studenti della scuola.
Ad un certo punto, si sentì un suono.
Un suono spaventoso, terribile.
Un boato, come durante una tempesta.
E la fonte di quel suono era Hermione.
Ella, con la bacchetta alzata al cielo, aveva ucciso tutti coloro che si trovassero nel raggio di venti metri.
Tra questi, anche hogwartsiani.
Harry e ron, che stavano combattendo con lo stesso Mangiamorte, la fissarono sbalorditi.
Lei, Hermione Jane Granger, aveva sterminato cinquanta persone con un solo incantesimo.
E, tra quelle persone, c'erano compagni di scuola, professori e sì, anche Mangiamorte malvagi.
I ragazzi continuarono a combattere, anche se profondamente scossi dal comportamento dell'amica.
Poi, si sentì un altro boato.
E ci fu un'altra carneficina da parte di Hermione.
Il numero dei combattenti, ormai, si era dimezzato.
Hermione era terribile: tutte quelle persone uccise, anche quelle schierate dalla sua parte, non sembravano pesarle sulla coscienza.
Ma era davvero lei?
Era davvero la ragazza che, solo due o tre anni prima avrebbe combattuto fino alla morte per proteggere i diritti degli elfi domestici tramite il CREPA (Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti)?
Harry non riusciva a capire.
Guardò Ron, che annuì, e i due ragazzi corsero da Hermione, per fermarla.
- Cosa fai?- le urlarono, in coro.
- Sono stufa, chiaro? STUFA! Sono stanca di queste guerre! Sono stanca di essere schierata da una sola parte! Non mi capite? No, come potreste? Mi avete sempre vista solo come il vostro libro di testo parlante personale! Io ho dei sentimenti! Essere qui, a combattere per la millesima volta, mi distrugge! Non ci riesco...- urlò lei, piangendo.
Harry e Ron non capivano: cosa intendeva dire Hermione?
La ragazza si si parò di fronte a loro.
Poi li guardò negli occhi, uno a uno.
- Ragazzi- cominciò - noi siamo sempre stati inseparabili
- Sì...- disse Harry, poco convinto.
- Unitevi a me- disse la ragazza, con tono solenne, ma anche implorante.
- A...te? In che senso?- chiese Ron, preoccupato.
- Non capite? Ragazzi... Noi possiamo formare una nuova era! Noi saremo l'inizio e la fine di tutto!- rispose lei, e gli occhi le si illuminarono.
- Che cosa?- Harry strabuzzò gli occhi.
Non ci credeva.
Non era possibile.
Hermione, quella che fino ad un anno prima non infrangeva una regola che fosse una, stava proponendo di passare dalla parte dei Maghi Oscuri.
- No!- esclamò Ron.
Harry sottoscrisse.
-Ragazzi...-disse Hermione, con le lacrime agli occhi - Ragazzi, vi prego...
- No!- questa volta, risposero in coro.
- Io... Vi voglio bene- disse la ragazza, alzando il braccio che reggeva la bacchetta.
Poi, più niente.
Solo, il suono di un paio di occhiali e due bacchette che cadevano sulla pietra riecheggiò, accompagnato da un fruscio di cenere che scendeva con grazia sul pavimento.
Hermione fissava quelle ceneri, quelle bacchette e quegli occhiali con tristezza.
Poi alzò la testa e sorrise.
Era un sorriso strano, cattivo.
Un sorriso che non le apparteneva.



ANGOLINO AUTRICE:
Sì, lo so, mi sono fatta un megaviaggio!
Se vi fa pena, sopprimetemi pure.
Se, invece, vi piace, perchè non scrivere una bella recensione per la sottoscritta (*me speranzosa*)?
ok, vi lascio...
baci, alla prossima, kiki98