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Autore: _Shadow_96    23/11/2011    3 recensioni
È facile fingere di non vedere quello che in realtà sai.
E lei lo sapeva che quell’uomo le avrebbe fatto del male, che ne avrebbe fatto anche a sua madre, che non sempre le apparenze ingannavano.
Non si era mai sentita così fragile: solo una bambola di ceramica tra le mani di qualcuno che non aveva dato importanza al cartello “Attenzione, maneggiare con cura”.
Doveva fidarsi però dello spiraglio di luce che era riuscito a penetrare nell’oscurità e sperare di riuscire a risalirne.
Dal capitolo 3
“Oh si hai ragione, per me va bene sempre tu quando puoi?”
“In realtà io…perché non ce la studiamo ognuno per i fatti propri, no?? Non voglio farmi vedere in giro con te e rovinarmi la reputazione, non so se capisci” Eliana sentì il sangue ribollirgli nelle vene ma cercò di mantenere il controllo.
“Dovremmo vederci invece perché altrimenti non avremo sintonia”
“Oh piccola se vuoi un po’ di “Sintonia” io sono sempre disponibile”mormorò lui con voce roca.
“Vaffanculo, Russo Fai quello che ti pare”
Accidenti alla prof!!!Accidenti a Russo!! Accidenti a mamma e soprattutto, accidenti a Davide!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aiutami a non avere paura del buio..

Buuuuuooooonasera!!!
Questa storia mi prende sempre di più e spero che stia succedendo anche a voi :) Nuovo capitolo situazione un po’ particolare ma non vi svelerò nulla. Ho ritardato solo di un giorno ma ieri mi è stato impossibile postare causa mal di testa, temporale e storia da studiare quindi oggi appena ho avuto un po’ di tempo mi sono fiondata a scrivere e questo è quello che ne è venuto fuori ;). Spero vi piaccia, lo spero tanto.
 
Un bacione a _Raven_ che continua a dimostrarmi il suo apprezzamento, ti adoro <3, e a PATATINAFRITTA che ha recensito per la prima volta questa ff e che spero mi farà sapere ancora cosa ne pensa. Mi scuso se ci saranno degli errori ma scrivo d’impulso e quindi può darsi che mi scappi qualcosa.
Grazie mille a tutti quelli che hanno letto e dedicato un po’ di tempo a questa ff in particolare ai 13 che l’hanno inserita nelle seguite e i 6 che l’hanno inserita tra le preferite; siete pochi ma mi rendete immensamente felice e vi ringrazio per esserci.
Grazie anche a che mi ha inserito tra gli autori preferiti, non me lo sarei aspettato mai e poi mai.
Un bacione immenso, spero di non deludervi, e che mi facciate sapere cosa ne pensate.
Maddalena <3
Ps: mi farebbe piacere se ascoltaste questa canzone mentre la leggete, io l’ho fatto mentre scrivevo e ringrazio la mia poppettina Sara, anche se non lo leggerà mai, per avermela consigliata.

http://www.youtube.com/watch?v=j2WWrupMBAE

Capitolo 6
 

Le lacrime non significano che stai perdendo, tutti sono pieni di lividi...



Eliana continuava a rigirarsi inquieta fra le coperte del suo letto senza riuscire però ad addormentarsi. Dopo quel quasi bacio Federico era diventato freddo come al solito limitandosi a pronunciare la parole scritte sul libro senza intensità né emozione evitando persino di incrociare il suo sguardo. Eliana non riusciva a spiegarsi il perché eppure era delusa dal suo comportamento.

Si sta forse divertendo alle mie spalle? È tutto un gioco e io ci sto cadendo come una stupida?

Sospirò pesantemente e allungò un braccio per accendere la lampada mettendosi poi a sedere al centro del letto. Avrebbe voluto alzarsi e raggiungere il pian terreno ma aveva paura che Davide la sentisse e la punisse pensando che lei volesse scappare, magari per raggiungere gli amici; amici che lei non aveva. Rabbrividì al solo pensiero di quello che avrebbe potuto farle e si rinfilò sotto le coperte cercando di combattere il gelo della sua camera e la pelle d’oca formatasi per la paura. Non si accorse neanche di essersi addormentata fin quando il trillo della sveglia non la fece sobbalzare; si alzò dal letto e ripetè la sua routine quotidiana approdando in cucina vestita e profumata.

“Buongiorno” mormorò e si avvicinò a sua madre per baciarle una guancia e stringerla forte tra le sue braccia; Romina non parlava mai ed era raro anche solo che aprisse bocca per salutarla.

“Buongiorno” e infatti la voce che le diede il primo saluto quel mattino non fu quella della dolce e fragile donna che stringeva fra le braccia bensì quella del carnefice della reale Romina “Non vieni a salutarmi cucciolotta?” e rise lasciandosi cadere sulla sedia. Eliana si voltò verso di lui e sospirò avvicinandosi per lasciargli un bacio sulla guancia con la speranza di potersi allontanare il prima possibile “Ehi dove vai? torna qui!!”quello che all’inizio sembrava il tono di derisione  che spesso adottava si trasformò nel tono freddo e autoritario di un ordine. Appena gli arrivò vicino Davide alzò una mano e le sfiorò la guancia e il collo prima di stringerle un seno fra i palmi lasciandola boccheggiante per il ribrezzo e lo stupore “Mmh diventi sempre più sexy bambina” la ragazza provò a scostarsi ma lui le afferrò un polso obbligandola a sedersi sul tavolo della cucina; Eliana sentì a malapena i singhiozzi della madre e i suoi passi che si allontanavano “Sai che tutto questo è mio vero?” le chiese facendo scivolare le mani sui fianchi. Eliana rimase ferma incapace persino di respirare ma quando provò a scendere oltre i pantaloni si scostò bruscamente e scese dal tavolo in lacrime e tremante “Lo sai??!!” Davide le si avvicinò con gli occhi allargati per la rabbia e le diede un ceffone così forte che il suono risuonò per tutta la stanza “Allora??!!” ringhiò afferrandole il collo sottile tra le mani.

“S-si” mormorò Eliana tentando di divincolarsi dalla sua presa e per fortuna lui la lasciò.

“Sbrigati hai scuola” la ragazza si passò una mano scossa dai tremiti alla gola e scappò al piano di sopra. Lavò il viso e sistemò il trucco scegliendo una sciarpa per nascondere i lividi che sicuramente le sarebbero comparsi dove le mani di Davide avevano fatto pressione. Trattenne le lacrime per tutto il viaggio verso scuola ma quando da lontano vide Federico ridere e scherzare con i suoi amici non ce la fece più e si chiuse in bagno.

Io non sono la persona adatta a lui!!Non sono adatta a nessuno!Si ammonì mentre i singhiozzi si facevano più forti e la vista si annebbiava.
Riprese i sensi quando una luce forte le infastidì le palpebre ancora chiuse e confusa aprì gli occhi scorgendo l’infermiera della scuola che la fissava preoccupata.

“P-perché sono qui?” chiese passandosi una mano sul collo per fortuna ancora coperto dalla sciarpa.

“Una ragazza ti ha trovato in bagno svenuta, era così spaventata, così un ragazzo ti ha preso in braccio e ti ha portato qui. Allora piccola come ti senti?” le si avvicinò reggendo un bicchiere in una mano “Non c’è nulla tranquilla è solo acqua” con le mani tremanti afferrò il bicchiere e ne bevve una lunga sorsata sentendosi finalmente meglio “Allora come va?”

“B-ene” mentì sentendo lo stomaco che si attorcigliava al ricordo delle mani di Davide sul suo corpo che la toccavano e rabbrividì sentendo gli occhi diventare lucidi.

“Ne sei sicura cara? Problemi in classe?”

“N-o”

“Allora un ragazzo?” Eliana scosse ancora il capo e bevve l’acqua “A casa?” gli occhi le si allargarono e la bocca le si aprì in un urlo muto.

“NO!! Assolutamente, va tutto bene. Ho mangiato poco in questo periodo sarà per questo” mentì ancora una volta e abbassò il viso “P-potrei sapere chi..mi ha port-portato qui?”

“Un ragazzo di 4 se non sbaglio. Alto, magrolino con i capelli…castano chiaro e gli occhi chiari. Non so dirti chi fosse comunque mi ha detto che sarebbe ripassato alla fine della seconda ora per controllare che fosse tutto ok. Tu resta qui e riposati, vuoi chiamare tua madre?”

“N-no mi sento già meglio” l’infermiera si allontanò canticchiando sommessamente e appena si fu allontanata Eliana si passò le mani sul viso cercando di trattenere le lacrime. Rimase in quella stanza silenziosa per circa una ventina di minuti prima che qualcuno bussasse alla porta.

“Ehm si può?” appena sentì la voce di Federico il cuore le sobbalzò nel petto e si maledisse per il trucco colato e i capelli spettinati “Come stai?” le si avvicinò e si sedette sulla sedia accanto a lei che avvampò di imbarazzo.

“M-meglio, g-grazie” bisbigliò e si mosse inquieta sulla sedia.

“Mi sono così spaventato quando ti ho vista in quel bagno…”mormorò più a se stesso che a lei e le prese una mano gelida tra le sue “Non farlo mai più” Eliana annuì incapace di parlare e intrecciò le dita alle sue , aggrappandovisi come se fosse la sua ancora di salvezza. Non parlarono più ma lei si rilassò ascoltando il suono del suo respiro e il fruscio dei vestiti sulla sedia beandosi del calore del palmo di lui che continuava a stringerla timoroso di sentirla scivolare via, o almeno così sperava. Quella bolla di silenzio e intimità si interruppe quando la donna rientrò e sorrise ai due porgendo una salviettina a Eliana che fino a quel momento aveva dimenticato il suo aspetto disastroso.

“Tieni così puoi ripulirti il viso” e si allontanò di nuovo ridacchiando. A malincuore Eliana sciolse la presa dalle dita di lui e si passò la salviettina sul viso.

“A-spetta faccio io” lui le sfilò il fazzoletto dalle mani e ripulì piano il viso indugiando con lo sguardo sulle labbra di lei che si sentiva fremere per l’aspettativa “Eliana..”bisbigliò lui prendendole il viso tra le mani disegnando poi, con i pollici, dei cerchi sulle guance di lei “tu non sei come le altre” sussurrò facendo scivolare via le mani dalla sua pelle e alzandosi.

“Vieni ti accompagno in classe” le porse la mano e Eliana ancora intontita dalle parole di lui la prese e lo seguì in corridoio. Quando perse per un attimo l’equilibrio lui le passò un braccio intorno alle spalle e la sorresse mentre lei pensava che mai come in quel momento si era sentita al sicuro “Eccoci. Sicura di non voler tornare a casa?”

“Si grazie ce la faccio. Mi dispiace se ti ho giudicato male” lui fece spallucce e le passò poi la mano tra i capelli facendola rabbrividire.

“Ci vediamo?” lei annuì e si sorprese quando le labbra calde di lui le sfiorarono una guancia indugiando sulla pelle e permettendole di respirare il suo profumo e godersi il calore del suo corpo “Ciao Eliana”

“C-ciao” lui si allontanò facendole un ultimo cenno con la mano lasciandola con gli occhi spalancati e il sorriso sulle labbra.

Qualche secondo dopo riuscì a uscire dallo stato vegetativo e bussò alla porta facendo capolino in classe; tutto si sarebbe aspettata fuorché gli abbracci e le facce preoccupate dei suoi amici che facevano a turno per chiederle come stava. L’abbraccio che le scaldò il cuore però fu quello di Daniela che con le lacrime agli occhi la strinse forte bisbigliandole all’orecchio quanto era stata preoccupata. Persino la professoressa Pennetti le rivolse un sorriso, il primo da anni, e le chiese come si sentiva.

“Mi spieghi cosa cavolo ti è successo?” Daniela l’aveva trascinata alle macchinette e insieme avevano ordinato una cioccolata calda “Sono stata così in pensiero” Eliana le sorrise felice e le baciò una guancia prima di affondare il viso nella sua sciarpa ancora impregnata del profumo di Federico.

“S-sono svenuta in bagno e..Federico mi ha portato in infermeria. Non è stato nulla di grave sul serio”

“Per for…Aspetta, quel Federico?” Eliana arrossì aprendosi in un sorriso e seguì l’amica fino alle scale “Tu non me la racconti giusta, inizia da ieri sera”

“Ma non è successo nulla abbiamo solo parlato e…non so, credo che ci stessimo per baciare mentre provavamo ma lui si è ritirato e oggi mi ha tenuto per mano in infermeria e mi ha aiutata a togliere il mascara colato dalla guancia e…”

“ E cosa?”

“Mi ha detto che io non sono come le tante e prima di andarsene mi ha baciato un guancia” Eliana sospirò prendendo una lunga sorsata di cioccolato.

“Solo? Tu ti sei esaltata per un quasi bacio e uno sulla guancia?”

“Si perché?” la ragazza si sentì ferita dalle parole dell’amica e desiderò poter tornare indietro e non dirle nulla.

“Sei fortunata..” bisbigliò Daniela e le passò un braccio intorno alle spalle “è da una vita che non mi emoziono per cose così semplici e dolci. Mi manca l’amore quello vero”

“Oh, Danny” Eliana tentò di abbracciarla ma lei si limitò ad alzare le spalle e incamminarsi.
******
Al suono della campanella dell’ultima ora l’euforia di Eliana si spense improvvisamente e il suo corpo si irrigidì; avrebbe rivisto sicuramente Davide e chissà cosa sarebbe potuto accadere. Senza rendersene conto si portò la mano al collo e la fece scivolare fino alla guancia dove si erano posate le labbra di Federico sospirando.

“Andiamo?” Daniela le indicò la porta e insieme si avviarono all’uscita dove Eliana sentì il respiro mozzarsi in gola quando vide Federico accanto alla moto con due caschi tra le mani. Per un secondo la sfiorò il pensiero che aspettasse lei ma poi la ragione ritornò in un botto con gli schiamazzi delle tre oche alle sue spalle. L’amica le sorrise quando passarono accanto a Federico che afferrò il polso di Eliana e la fece voltare.

“Posso accompagnarti?Ti prometto che vado piano” Eliana tentennò poi quando Daniela le mimò un si sorrise e afferrò il casco “Pronta?” le sussurrò lui aiutandola a salire e solo mentre si allontanavano la ragazza potè vedere le pupille sgranate delle tre Barbie ferme all’ingresso in particolare di Antonella. Si strinse al corpo di lui poggiando la testa sulla sua spalla coperta dalla giacca di pelle e si sentì immensamente felice.

“Non portarmi a casa!!” urlò cercando di farsi sentire nonostante il rombo della moto.

“Cosa?”

“Non portarmi a casa!! Vengo con te, ovunque tu vada” si strinse ancora un po’ a lui e decise che da quel momento in poi avrebbe lottato.
 
  
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