23/11/2011
2 recensioniCapitolo XIV: Promessa di Rivali
I due avevano camminato un po’, in silenzio. Emperess era scossa, non capiva che cosa volesse Lucas da lei. C’era un atmosfera surreale tra i due. La prima cosa che venne in mente ad Emperess fu che volesse punirla per quello che era successo con suo padre. Lui si voltò verso di lei, la pistola in pugno e la guardò sinistramente. Emperess sostenne il suo sguardo senza difficoltà. Lui allora puntò la pistola verso di lei. Emperess rimase immobile. Lucas appoggiò un dito sul grilletto. Lei chiuse gli occhi. La pistola sparò. Ma con sua grande sorpresa Emperess non sentì dolore. In realtà si sentiva…bagnata. Aprì gli occhi lentamente e si affrettò a controllare. Era davvero bagnata. Si passò una zampa sul muso e se la studiò. Quello che vide la stupì. Era acqua. Alzò lo sguardo su Lucas che la guardava, solo che al posto della sua solita espressione fredda ce ne era una divertita. Lei non capì. Allora lui scoppiò a ridere.
Quando si fermò le disse : - Davvero pensavi che ti avrei sparato?- lei rispose sinceramente – Si.- dalla sua voce trapelava un’enorme sorpresa. Lucas allora si accovacciò vicino a lei e le disse – Mi sembrava di aver specificato che non ti avrei fatto del male.- Emperess notò che il suo tono di voce era leggermente diverso dal solito. Solo che non capiva perché. Lui riprese a parlare – Ascolta, Emperess… io so quello che avete fatto a mio padre.- a quel punto lei s’irrigidì. Lucas però, contrariamente a quanto si aspettava non reagì in maniera ostile. Aveva parlato in tono neutro, non aveva la solita aria ostile, notò e soprattutto si stupì che l’avesse chiamata per nome. C’era davvero qualcosa di diverso in lui, ma comunque non poteva fidarsi. Lui doveva essersi accorto della sua sorpresa e le disse – Non è di questo che voglio parlarti.- lei si calmò. Ancora non sapeva che cosa volesse, ma almeno non sembrava avere propositi di vendetta. – Vuoi tornare a far parte della mia squadra?- chiese d’un tratto lui, ridestandola dalla trance in cui era caduta nel tentativo di comprendere le sue intenzioni. Quando la sua mente registrò quello che il ragazzo aveva detto s’infuriò. Ma come osava chiederle una cosa simile? Dopo tutto quello che aveva fatto a lei, a Crystal e ai suoi amici? Avrebbe voluto saltargli al collo e ucciderlo. Invece gli disse – No. Neanche fra un milione di anni.- poi aggiunse – Cos’è, i tuoi schiavetti non ti soddisfano più, che mi rivuoi indietro?- lui strabuzzò gli occhi e la fissò perplesso e lei si ricordò solo allora che lui non sapeva che potesse parlare. – Tu parli?- chiese, incredulo. – Si- rispose calma lei. Lui allora si riscosse e disse – Comunque… visto che non vuoi tornare sarà il caso che ti dica perché sono tornato.- lei allora lo squadrò ben bene, tentando di capire se la stesse prendendo in giro. – Senti, so di averti causato un sacco di guai…- iniziò e ad Emperess venne il dubbio che volesse scusarsi. – ma, dato che so per certo di essere il migliore, ho deciso di cominciare a giocare pulito.- Emperess non capì a cosa si riferisse. Gli sembrava sempre più strano. La postura, il tono di voce, lo sguardo. Si rese conto di non sentirsi più minacciata. Non si sentiva neanche del tutto tranquilla, ma tutto sommato neanche avvertiva quella strana aurea di pericolo proveniente da lui.
-Chiama la tua padrona.- gli disse lui, ancora una volta interrompendo i suoi pensieri. Lei non capiva perché lui si stesse comportando così. – Perché?- chiese, cercando di capire che cosa avesse in mente. – Ho bisogno di parlare con lei.- fu la risposta. Emperess non sapeva che fare. Non poteva fidarsi di lui. Però c’era qualcosa di diverso nel suo atteggiamento. L’unico modo che aveva per capire era assecondarlo. Si ricordò in quel momento che non aveva fatto caso a dove fossero. – Allora? La chiami no?- disse lui, insistente. Lei annuì, e, dopo essersi guardata intorno ed aver capito dove fosse s’avviò a chiamare Crystal. Era davvero curiosa di sapere che cosa volesse da lei. E poi quello strano comportamento… non sapeva perché ma la incuriosiva moltissimo.
- Emperess!- le gridò Crystal quando la vide tornare – Che ti è successo? che ti ha fatto?- chiese ispezionandola per controllare che non fosse ferita. – sto bene. Solo che…- cominciò lei, solo per essere interrotta da Aralia che le si avvicinò preoccupata. Anche Tomas era lì, e tutti gli altri Pokemon, tranne Sandster, che essendo molto piccolo dormiva. La tempestarono di domande e alla fine riuscì a spiegare loro cosa fosse avvenuto. Crystal non sapeva cosa pensare.
- Secondo me è una trappola.- disse Tomas, scontroso.
- Cara, faresti meglio a non andare.- disse Aralia.
-No, io devo andare.- disse Crystal convinta.
- Perché?- chiesero Tomas e Aralia.
- Perché devo sapere. Scappare dai problemi non aiuta a risolverli.- Aralia annuì, conosceva bene la testardaggine di Crystal. Anche Tomas annuì. a quel punto Crystal affidò Sandster alle cure dei suoi amici e si avviò con Emperess da Lucas. Anche lei era molto curiosa di sapere che cosa volesse da loro. Emperess le aveva detto che il suo atteggiamento era stato diverso dalle altre volte e poi aveva parlato di giocare pulito. A cosa si stava riferendo? Finalmente arrivarono. E Crystal si trovò faccia a faccia con lui. I loro sguardi s’incrociarono.
- Crystal- iniziò Lucas, con tono neutro
-Lucas- disse lei, con lo stesso tono. Emperess notò che tremava leggermente.
-Sono lieto che tu sia qui. Sarà il caso che mi decida a spigarmi.- proseguì Lucas, e le due lo guardarono con sospetto. Era stato strano fino a quel momento. Ma la cosa che stupì ancora di più Emperess e Crystal fu ciò che disse subito dopo. – Veniamo al dunque… quello di cui volevo parlarti è che ho deciso di giocare pulito, e dimostrarti di essere il migliore.-
- Che cosa intendi dire?- chiese Crystal.
- Intendo dire che voglio essere leale con voi.- rispose lui, con tono convinto.
- E perché mai?- volle sapere Emperess, ora sinceramente sbalordita.
-Perché ho cominciato ad avere una sorta di…rispetto per voi.- disse Lucas, calcando l’accento sulla parola risetto. Emperess rimase a bocca aperta. Com’era possibile? Era davvero lui il ragazzo freddo e crudele che l’aveva torturata? O forse c’era di più di quanto avesse pensato? Lui proseguì.
- Si. Ho cominciato a rispettarvi in un certo senso, perché siete state le uniche a tenermi testa. E non vi siete mai rimangiate le vostre parole. Anch’io sono così. in più siete entrambe determinate a raggiungere i vostri obbiettivi. Sfortunatamente la pensiamo in maniera molto diversa, ma nessuno di noi vorrà mai tornare sulla sua posizione. Quindi non posso far altro che considerarvi miei rivali. Mi piacerebbe molto che fossimo dalla stessa parte, ma ciò non è possibile. Perciò adesso voglio che mi facciate una promessa.- alla fine del suo discorso allungò una mano verso di loro e le guardò con convinzione.
Emperess era davvero esterrefatta. Il suo più grande nemico, il suo aguzzino, il suo peggiore incubo, che diceva di rispettarle? Che addirittura, le considerava degne rivali? Stava davvero accadendo? Si voltò verso Crystal che aveva la sua stessa espressione confusa in volto. Istantaneamente si guardarono. – Che dici, ci fidiamo?- chiese Crystal . lei ci pensò su un momento. Da una parte Lucas era stato crudele con entrambe, arrivando a minacciarla di morte, ma dall’altra si era comportato molto diversamente dal solito. Forse valeva la pena di fare un tentativo. Se poi si fosse rivelata tutta una trappola, avrebbero affrontato la situazione insieme, lei e Crystal. E poi c’erano Tomas e gli altri Pokemon con loro. Emperess prese la sua decisione. – Si. Proviamoci almeno.- disse convinta. – D’accordo, Emperess.- Le rispose lei per poi voltarsi verso Lucas e dire- Siamo d’accordo.- lui ne sembrò compiaciuto.
-Bene. Voglio che mi promettiate che quando avremo entrambi otto medaglie, io e te ci sfideremo per decretare chi è il migliore. Se vincerai tu, io smetterò di usare quei metodi che tu tanto disapprovi sui Pokemon e rinuncerò alla mia carriera di allenatore.-
-Non è necessario arrivare a questo…- gli disse Crystal.
-Io credo di sì. – insistette lui – Ma se dovessi perdere tu… dovrai consegnarmi Emperess e ammettere che sono io il migliore.- concluse.
Emperess impallidì. Poi si disse che lo sapeva. Che doveva per forza esserci un trucco. Era ovvio che quello fosse uno stratagemma per fargliela pagare. Lui poi disse – Ti prometto che non ricorrerò a trucchi di alcun genere per fermarti. E che anche mio padre ne rimarrà fuori.- Emperess non sapeva cosa fare. Guardò Crystal, la cui espressione indecifrabile venne sostituita da una decisa-D’accordo.- disse poi, allungando la mano verso di lui. Emperess ne rimase colpita. Si strinsero le mani poi Lucas disse:
-Allora siamo d’accordo. Spero di sfidarti presto. E che tu non mi deluda.-
-Spero chetu mantenga la tua promessa.- ribatté Crystal.
L’atmosfera si era fatta molto strana. Intorno ai due rivali, perché ora lo erano a tutti gli effetti, c’era una strana tensione. Emperess l’avvertiva fin dentro le ossa. Qualcosa era cambiato in quel momento. Quel breve istante tra la sua allenatrice e Lucas aveva cambiato le carte in tavola e sconvolto tutto. Anche Crystal sembrava essere sconvolta dalla cosa. Poco dopo la stretta di mano, lui si allontanò in silenzio. Emperess e Crystal rimasero sole. La prima prese a riflettere su quanto era appena successo. ancor non le sembrava vero. Sentiva quella indistinguibile, eterea e inconfondibile sensazione di stare sognando. Era tutto vero? Oltre a quello c’era una grande tensione in lei. Era preoccupata. Ce l’avrebbe fatta a battere Lucas? E se non ce l’avesse fatta? Avrebbe davvero dovuto tornare da lui? Il solo pensiero la terrorizzava. Prese a tremare, senza accorgersene. La mano calda di Crystal la calmò. La sua allenatrice la guardava con un sorriso smagliante in volto. – Tranquilla. Vedrai che andrà tutto bene. Ce la faremo. Ne sono certa.- le parole di Crystal rasserenarono Emperess. Sapeva che insieme a Crystal poteva superare tutto. Determinata, fissò la sua allenatrice che le disse – Torniamo dagli altri. Saranno preoccupatai, immagino.- lei annuì e si avviarono.Una volta tornate spiegarono l’accaduto agli altri. Tomas espresse grande sorpresa a sentire ciò che Lucas aveva fatto. Anche aralia ne fu sorpresa. Comunque decisero che il giorno dopo avrebbero ripreso gli allenamenti, perché dovevano assolutamente rafforzarsi.
Emperess, quella notte, dopo un’estenuante allenamento, prese a riflettere su quello che era successo. Lucas si era comportato in maniera davvero insolita. Chissà cos’altro celava, dietro quegli occhi scuri… chissà che anche lui non fosse diverso da come sembrava… La cosa importante era che aveva promesso di non tormentarla più fino alla loro sfida. Crystal le aveva suggerito di non pensarci troppo, e di concentrarsi sulla palestra, insomma, di pensare ad una cosa alla volta. Pensando a questo si addormentò già pensando a quello che l’aspettava il giorno dopo.
Ecco qui il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia e che lo commentiate in tanti. Ci tengo a conoscere le vostre opinioni in merito, anche per segnalarmi qualche errore che potrei fare, o qualcosa che vi piacerebbe fosse più approfondito. Insomma, fatevi avanti io sono aperta a tutto. Un saluto speciale a tutti quelli che preferiscono e seguono la mia storia e anche a quelli che la leggono soltanto e a tutti quelli che la recensiscono. Siete davvero meravigliosi e mi riempite il cuore di gioia. Una saluto e al prossimo capitolo.