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Autore: Carla Volturi    23/11/2011    1 recensioni
Il ritorno di Carlo, medico quarantacinquenne e Lucia, studentessa ventenne. Sono trascorsi due anni, ma niente ha cancellato il loro amore. Riusciranno a ritrovarsi?.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Image and video hosting by TinyPic Vi lascio un ulteriore capitolo.
Causa studio matto e disperatissimo, credo che nei prossimi giorni pubblicherò poco!. 
Baci Carla.

CAPITOLO 10- CUORE E TENEBRE.


Da un paio di giorni a questa parte, le nostre vite vanno avanti cosi: io che dormo con Luna sul letto matrimoniale, Carlo che ci guarda nel caldo della notte, seduto su di una poltrona.
Sempre a casa sua.
Non so effettivamente cosa gli passi per la testa. Cosa pensa.
Ma è certo che dedica il suo tempo, o meglio le nottate intere, a fare solo questo.
Talvolta mi sveglio, per osservarlo.
 Spero che non se ne sia accorto.
Lo vedo li, sguardo rivolto al balcone, mentre fissa il cielo.
Appoggia il mento sul palmo della mano.
Ed è capace di rimanere in questa posizione per ore ed ore. In perenne silenzio.
So che non è facile. Non lo è neanche per me.
Ma vorrei che fosse sincero. Vorrei che mi esponesse i suoi pensieri.
 Qualunque essi siano.
Ma se non prendo coraggio, credo che non avrò mai una valida risposta alle mie domande.
E tutto rimarrebbe confinato nell’ambito della curiosità.
Decido quindi di alzarmi, per fargli comprendere che ci sono anche io.
E che vorrei sapere di piu’.
Mi siedo a terra, proprio accanto a lui.
Rivolta verso il balcone.
La mia vestaglia corta, color blu è invisibile nel cuore della notte.
Lui è ancora vestito: pantalone scuro, camicia bianca. Occhi luminosi.
Sempre il mento appoggiato sulla mano. Sempre sguardo verso il cielo.
Oggi niente luna. Niente stelle. Tutto tace.
In lontananza si vede qualche luce aperta in delle case.
Per il resto, tutto dorme.
 “Non riesci a dormire?”, mi chiede.
Potrei  farti la stessa domanda”, gli rispondo.
Sempre immobile, ha una leggera smorfia sul viso: “Sto pensando”.
Sai che novità: “L’avevo intuito. Ma vorrei saperne di piu’!”.
Inizia ad esser serio: “Non so cosa fare”.
Gioco con i miei capelli, per scaricare la tensione: “Riguardo?”.
Lui: “Riguardo questa situazione. C’è Luna di mezzo. Ed io non voglio lasciarla…”.
Lo zittisco: “Non ti ho chiesto questo. Se avessi voluto…”.
Ora è lui ad interrompere me: “Lo so. Non mi avresti detto nulla. Io ti amo e non è una novità. Ma non riesco ad avvicinarmi piu’ a te. Comprendo le tue ragioni, ma penso anche alle mie. E’ come se dentro di me ci fosse qualcosa  che mi allontana da te. Come se non riuscissi ancora a perdonarti il fatto di esser andata via. Via da me ”.
Le sue parole mi colpiscono.
Ma, in parte, mi aspettavo questa sua reazione.
Come ho detto non è facile per nessuno.
Il nostro legame è come un bellissimo fiore, che strappato dal suo campo, muore.
Un figlio non può fare da collante. Soprattutto nel nostro caso.
Cosa faremo allora?”, gli chiedo.
Troveremo una soluzione, che vada bene a tutti”, mi risponde.
  
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