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Autore: Carla Volturi    24/11/2011    2 recensioni
Il ritorno di Carlo, medico quarantacinquenne e Lucia, studentessa ventenne. Sono trascorsi due anni, ma niente ha cancellato il loro amore. Riusciranno a ritrovarsi?.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Image and video hosting by TinyPic Buongiorno a tutti!.
Vi lascio un altro capitolo.
Mi piacerebbe conoscere il vostrp punto di vista...quindi se vi fa piacere lasciare una recensione!.
Baci Carla.


CAPITOLO 12- SFIDA A FERRAGOSTO!.

E’ sera.
E sono da sola, nella mia camera.
Cosa indosso?”… questa si che è una domanda esistenziale!.
Apro l’armadio. Ad uno ad uno prendo tutti i miei vestiti: “Questo è troppo corto, questo è troppo lungo, questo è troppo scollato, questo è troppo nero, questo è troppo bianco!”.
Tutti sono “troppo” ed è per questo motivo che finiscono sul letto, lanciati come se fossero palle da gioco.
Opto per un abito corto rosso fuoco…non per niente è l’ultimo rimastomi a disposizione!.
Anche per le scarpe la stessa fatica, ma decido di tagliare corto, preferendo un paio di tacchi neri.
Insomma abbinamento classico!.
Visto che non ho molto tempo a disposizione, decido di lasciare sciolti i miei capelli.
Magari uso un frontino!
Do un occhiata all’orologio: è terribilmente tardi.
Esco subito dalla mia stanza, correndo.
Ho quasi l’impressione di trovarmi sulla pista della Formula 1, visto come sgommano i miei tacchi.
Scendo le scale velocemente ma con attenzione…c’è il rischio che io vada all’altro mondo con questi trampoli.
Sono finalmente fuori.
Tutto è come sempre: le solite luminarie, le solite decorazioni. I negozi aperti. Gente che si saluta cosi calorosamente…sembra che non si vedano da anni.
Sento quel profumo indescrivibilmente buono di zucchero filato.
Chiudo gli occhi e mi mordo le labbra.
Sorrido.
Qui solo c’è questa atmosfera.
Vedo i saltimbanchi per la strada principale. Chi sa se Luna li ha visti!.
Una volata di vento fa oscillare i miei capelli.
Tutti si voltano all’indietro, per evitare che la polvere entri nei loro occhi.
Solo io guardo avanti.
Solo io ho come l’impressione di vedere un banco di nebbia che porta con sé i ricordi del ferragosto di due anni fa: Antonio che parla con il proprietario del bar; Elisa e Francesca intende a chiacchierare; Michele con la sua Cristina; Carlo seduto con il suo bicchiere di champagne.
Ed io.
Si proprio io, che penso a quell’amore cosi bello, cosi devastante, cosi mio!.
Sento applaudire.
Ho un sussulto. Torno alla realtà e i ricordi svaniscono.
Ma perché mai applaudono?.
Attraverso sulle strisce pedonali.
Eccomi finalmente sul lungomare.
C’è una confusione pazzesca: chi mangia, chi beve, chi ride, chi semplicemente sta seduto senza far niente.
Sono sola. Non vedo ne Michele ne Cristina.
Ma una cosa è certa il suo banchetto è un successo.
Ed è anche ben visibile lo striscione bianco e rosso, presente vicino al tavolo delle bevande, in cui si specifica che il tutto è stato preparato da Michele Sartri…mica da Pinziponzibò?.
Queste sono soddisfazioni!.
 Peccato che non ho il telefonino con me, altrimenti avrei scattato una bella foto, da usare contro mio cugino nei momenti piu’impensabili.
Chiudo gli occhi: ho dimenticato il telefonino.
E ora come lo chiamo Carlo?. Luna è con lui.
Mi guardo attorno. Non lo vedo.
 Anche le luci della casa sulla roccia sono spente.
E ora dove saranno?: “Carlo è seduto. Mi fissa. Il suo braccio destro è disteso sullo schienale della panchina[…]Non resisto, devo fare qualcosa. Prendo l’iniziativa.”
Lampo di genio: il lido!.
 
 
                                                                              ***
Entro.
Sono sulla piattaforma.
Decido di togliere le scarpe.
Scendo per le scale.
Cammino sulla passerella.
Sono li: Carlo seduto sulla sabbia, con la piccola in braccio.
La tiene stretta a sé. Osserva ogni suo piccolo movimento.
Sono dietro di lui.
Passo la mia mano sul collo.
Mi accomodo accanto.
Non mi degna di uno sguardo. La cosa è reciproca.
Ti ricordi?”, mi chiede.
Come posso non ricordare!”, gli rispondo.
Il nostro primo bacio”: ridiamo. Abbiamo pensato e detto la stessa cosa contemporaneamente.
Lo guardo fisso, mentre lui osserva il mare.
Sembra che il tempo non sia trascorso per niente: i suoi capelli brizzolati corti, la sua barba curata, i suoi occhi azzurri, luminosi nella notte, la sua camicia bianca aperta, il suo pantalone nero, con la classica cinta e per concludere catenina, profumo, orologio.
Con la differenza che oggi ha quarantasette anni.
Due in piu’ rispetto a un po’ di tempo fa.
Come me, che non sono piu’la ventenne, sconvolta dai sensi di colpa.
Oggi  Luna è particolarmente serena”, mi dice, indicandomi nostra figlia.
Sarà che le piace questa atmosfera”, asserisco.
 “Sarà che le piace quando i genitori cercano di andare oltre i loro problemi”: è cosi serio, mentre parla.
Probabile”, rispondo.
Magari possiamo fare un passo indietro e riprovare. Per lei.”, mi dice.
Magari potremo”, affermo, annuendo.
Finalmente.
Non ce la facevo piu’ ad andare avanti cosi. Stamattina la tieni tu, domani io.
Piu’che una figlia, mi sembrava di avere un pacco postale.
Questa situazione non giova a nessuno.
Non dico che tutto debba tornare come due anni fa. Nulla può essere come prima. Ma vale la pena di tentare.
Sperando che questo tentativo vada in porto.
Anche se, dal profondo del cuore, vorrei che tentasse anche per noi. E non solo per Luna.
Lucia!”: una voce maschile mi chiama.
Io conosco questa voce.
Mi volto. E’ Pietro.
Anche Carlo lo guarda, piuttosto male devo dire.
Mi alzo, andandogli incontro.
Anche Pietro non è per niente male stasera: pantalone chiaro, camicia scura, bracciale d’argento.
Lucia, ma che fine hai fatto? Sei scomparsa! Sono quindici giorni che non ti sento. Mi ero preoccupato. Ma con chi eri?”, mi chiede, effettivamente turbato.
Si avvicina Carlo: “Era con me, il padre di sua figlia. Piacere Carlo Scala ”.
Sono imbarazzatissima.
Possibile che ogni ferragosto vivo l’esperienza “io, tu e l’altro”?.
 Pietro quest’anno sostituisce Francesca. E io Carlo.
Si perché ora io mi ritrovo al suo posto. E viceversa.
La mia vita è sempre all’insegna dell’imprevedibilità.
Credo che nessuno mi invidi in questo momento.
Pietro Serveri”, tende la mano al suo rivale. O presunto tale.
Lucia vorrei parlarti in privato, se possibile”, mi chiede, guardandomi negli occhi dolcemente.
Andiamo sulla piattaforma”, gli dico.
Carlo non nutre una particolare simpatia nei confronti del bell’avvocato, che si congeda velocemente: “Piacere di aver fatto la sua conoscenza signor Scala”.
Risposta lapidaria: “Si, piacere”.Carlo si allontana con Luna.
Mentre cammino con Pietro, lo vedo li.
Seduto.
 
                                                                  ***
 
Mi accomodo su di un divano.
Pietro resta all’in piedi: “Sapevo che eri con lui. Può essere anche il padre di Luna quel Carlo. Non mi faccio intimorire da lui”.
Lo guardo, mentre gira come una trottola: “Se credi che stiamo insieme hai proprio sbagliato!”.
E’ nervoso: “Ma dai Lucia!. “Si,piacere”: non mi ha neppure visto, che subito mi è venuto incontro. E poi finiamola una volta per sempre con questa storia: tu mi stimi, mi vuoi bene, ma non mi ami”.
Che faccia tosta che ho: “Si lo so, Pietro”.
Si siede accanto a me: “Se il tipo li, che ogni tanto si gira per controllare la situazione, crede che mi faccia da parte, non ha capito un bel niente. Lucia io posso darti tutto quello che desideri, tutto. Devi solo chiedere”.
Gli prendo la mano: “Non sono quel genere di donna”.
Mi guarda dritto negli occhi: “Lo so, ma io non sono un uomo che si arrende facilmente. Meglio che lo sappia anche il tipo”.
Si alza: “Vado via. Ho preso una stanza all’albergo “Jolly”.
Sta per allontanarsi, ma si ferma: “Non mi arrendo. Ciao Lucia”.
Prima di lasciare il lido, lancia un occhiata di sfida a Carlo, che sembra abbia accettato la proposta di buon grado.
Ogni Ferragosto c’è qualcosa che non va. 
Ho bisogno di star sola.
Chiedo a Carlo di tenere con sé la bambina e, dopo averla salutata, vado via.
Ho bisogno di riflettere.
  
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