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Autore: anonimaG    24/11/2011    4 recensioni
Il nuovo alunno della scuola che cambia la tranquillità di Elisa "Un ragazzo con i capelli neri, gli occhi verdi, alto con una T-shirt a righe, un giubbotto in pelle e i jeans neri che al posto della cintura avevano delle piccole catene.
Il classico bullo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON RIESCO A DIMENTICARLO

 
 
 
 
Quella notte, scusate mattina, non riuscivo a prendere sonno e per fortuna che non sarei andata lavorare quel giorno.
Continuavo a pensare al bacio della mattinata con Riccardo.
-Ti odio, ti odio, ti odio, ti odio-. Dissi, sapendo di parlare da sola ma riferita a lui, mi girai e abbracciai il cuscino:-Vattene dai miei pensieri, io ti odio, ti voglio dimenticare, voglio essere solo collega con te e nient’altro, vattene dai miei pensieri!!!
Dopo un po’ mi addormentai.
Sognai me e Riccardo quando eravamo alle superiori e stavamo insieme, eravamo felici e ci amavamo, sognai quando eravamo a casa sua e continuavamo a riempirci di baci, perché doveva tradirmi così? Perché? Cosa ho fatto di male?
Mi svegliai di colpo assalita da tutti questi pensieri.
Non avevo più sonno.
Guardai l’orologio, erano le dieci.
Avevo promesso a Jess di stare un po’ con sua nipote visto che lui doveva andare a dare l’esame all’università e la sorella gli aveva affidato la bambina.
Anna aveva quattro anni ed era una bambina uguale a suo zio, l’adoravo quella bambina.
Scesi a piedi e andai a casa di Jess (era vicina alla mia).
Suonai il campanello.
-Ciao!!!-. Jess mi baciò e mi fece entrare.
-Tia!!!!-. Urlò la bambina venendomi in contro.
La presi in braccio.
-Quando devi andare?
-Adesso-. Mi sorrise e uscì dalla porta.
-Che facciamo Anna? Vuoi venire al mercatino con la zia?
-Siii!!
   In un attimo eravamo al mercatino.
Anna era ancora in braccio a me, quella bambina era leggerissima.
-Guarda là! Lo vuoi quel peluche?-. Le chiesi indicando un peluche.
-Siii!
-Come si dice?
-Ti voglio bene tia!
-E poi?
-Grazie!!!-. Gli scoccai un bacio nella guancia e comprai quell’orsacchiotto.
Camminai ancora avanti.
Di fianco al mercatino c’era una palestra con i vetri trasparenti.
Guardai attraverso.
C’erano delle ragazze e ragazzi che facevano cyclette, sollevamento pesi e… RICCARDO?!?!
Mi abbassai subito per non farmi notare e continuai a guardarlo per vedere se si era accorto di me.
-Tia che ttiamo facendo?
-Niente tesoruccio tu non fare niente e tienimi la mano ok?-. Le dissi facendola scendere dalle braccia.
Continuammo a camminare e… Cazzo mia aveva visto!!!
Mi guardò ancora un po’ con un sorriso malizioso.
Era fermo come uno stoccafisso che mi guardava divertito.
Decisi di andarmene e di colpo lo vidi correre verso la porta d’uscita e venirmi incontro.
-Ma ciao-. Mi disse bloccandomi con un braccio da un lato, ero appoggiata alla vetrina.
La bambina mi teneva ancora la mano.
Lui si avvicinò ancora a me per darmi un bacio e io chiusi gli occhi.
-Riccardo…
-Si?-. Stava per baciarmi e lo bloccai chiamandolo.
-1) Puzzi di sudore, 2)Ho il ragazzo, 3) C’è una bambina qua-. Si staccò e guardò la bambina.
-Ciao piccola!-. Salutò abbassandosi verso di lei.
La bambina era molto timida così si nascose dietro le mie gambe.
Riccardo si rialzò.
-Chi è lei?
-Mia figlia, problemi?
-Stai dicendo sul serio? Voglio dire assomiglia molto a Jess ma che sia…-. Sgranò gli occhi.
Risi.
-Stupido ha quattro anni!
-Quindi sono diventato padre? Sai quattro anni fa io e te stavamo insieme…
-No!-. Risi ancora:- Non è mia figlia veramente! Sono sua zia! Oddio, quasi zia… Ancora non mi sono sposata con Jess.
Intravidi Antonio e salutandolo gli diedi la bambina e gli chiesi se mi dava un passaggio, ma prima gli avevo detto di aspettare qualche minuto.
Tornai da Riccardo arrabbita.
Lo presi per un braccio.
-Ascoltami un po’ tu! Sono fidanzata e voglio scordarmi di te quindi ti chiedo di non darmi confidenza all’infuori del lavoro hai capito?
-Si ho capito ma non credo di poterlo fare.
-AAH! Ti voglio dimenticare! Ti voglio dimenticare!-.Mi tappai gli occhi.
Lui mi abbracciò.
-Elisa non fare così io…
-Riccardo puzzi di sudore!-. Gli gridai andandomene.
   
 
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