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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/11/2011    4 recensioni
[Human!BoxHeiki!AU]
“Gokudera e Uri sono uguali.” notò Takeshi, tenendo in braccio Kojiro: “Hanno lo stesso carattere!”.
“Taci, yakyuu-baka! E tu, bastardo, aspetta!” sbottò l'argenteo, schizzandogli alle calcagna.
Si sentirono le loro grida anche a parecchi metri di distanza.
“Scusaci, Tsuna-dono, scusaci tanto... Non siamo abituati a questa situazione e forse ci siamo fatti prendere dall'entusiasmo. Non è un comportamento da adulti, lo ammetto...” bofonchiò imbarazzato il rosso, ma subito il Cielo scosse la testa: “Davvero, va tutto bene.” lo rassicurò il bruno, afferrandolo per il polso e trascinandolo verso la scuola.
“Siete sempre voi, non è cambiato nulla.”.
Cosa succederebbe se le Vongola Gear diventassero improvvisamente umane? E perchè? Le avventure di Natsu, Uri e degli altri nel mondo degli umani al fianco della Decima Generazione.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Box Human Saga'
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BOX HUMAN

CAPITOLO 1

NAMIMORI-CHU

Quando il bruno e Natsu arrivarono infine a scuola, per un miracoloso e fortuito caso, erano in anticipo rispetto all'inizio delle lezioni, e gli altri li aspettavano pazientemente nel cortile semi-deserto.

Accanto ai Guardiani, escluso ovviamente Hibari, c'erano le rispettive Box, che sembravano attendere il loro capo, allo stesso modo dei padroni in attesa del Decimo.

Non mancava nessuno, neppure Uri che, a giudicare dai graffi sul volto, proprio e di Gokudera, doveva aver avuto parecchie difficoltà a fronteggiare la Tempesta.

Uri-niichan è tutto pesto!” esclamò un esagitato Kojiro, che occupava impunemente le braccia di Takeshi.

Taci, pulce...” brontolò il biondo con tono iroso: “Kojiro-otooto ha ragione.” confermò Jiro con un sorriso, “Sembra che Hayato-bocchan ti abbia conciato per bene per le feste!” esclamò, ottenendo solo una serie di insulti e improperi a pioggia su di sé, gentilmente offerti dal compagno, che sembrava blaterare qualcosa riguardo al fatto che ciò che aveva ricevuto, l'aveva restituito raddoppiato.

In effetti, a giudicare dalle ferite sul viso torvo dell'argenteo, poteva essere vero.

Uri, Jiro, Kojiro...” mormorò con tono esasperato Natsu, frapponendosi in mezzo a loro per evitare una probabile rissa: “Non fate i bambini.”.

Ma niichan, io sono un bambino!” esclamò Kojiro risentito.

Ma loro no.” notò il rosso con rassegnazione: “Anche se si comportano come tali.”.

Quella frecciatina ebbe non solo l'effetto di far abbassare lo sguardo a entrambi ma al contempo quello di far scoppiare sonoramente a ridere tutti i presenti.

Erano talmente concentrati su loro stessi che non notarono subito la presenza discreta e timida che li aveva avvicinati: aveva indosso la divisa della Namimori, quella degli studenti del primo anno, ed esibiva con orgoglio sulla manica la fascia del Comitato di Disciplina mentre, attorno a lui, svolazzava beata la palletta di piume che rispondeva al nome di Hibird.

Fu Garyuu per primo a vedere Roll, che portava tra le braccia un cumulo di divise uguali alla sua; subito, Jiro lo aiutò, prendendone un certo numero tra le proprie.

Cosa te ne fai?” chiese Uri, avvicinandosi a sua volta.

Kyoya-dono mi ha detto di darvele e di sbrigarci a raggiungere la sala ricevimenti, Kusakabe-niichan ci aspetta.”.

Le sue parole lasciarono interdetti per un attimo sia il Cielo che i suoi Guardiani, che rimasero in silenzio, senza effettivamente sapere cosa dire prima che, con un urlo di pura gioia, Ryohei afferrasse una divisa a caso dal mucchio, consegnandola a Garyuu: “Sono estremamente contento! Vai e fatti onore!” esclamò entusiasta, spingendolo in avanti.

Il pugile abbassò la testa in segno di assenso prima di raggiungere Roll.

Andate anche voi.”.

Tsuna era d'accordo con Hibari: doveva sicuramente aver pensato che fosse meglio per le loro Box restare in uno spazio delimitato, dove fosse possibile tenerle d'occhio e impedire che si cacciassero nei guai, anche se voleva dire separarsi per qualche ora da loro.

Come vuoi, Tsunayoshi-bocchan.” disse Jiro, prendendone due, una per se e una per il fratellino - la Nuvola aveva pensato anche a fornirne una più piccola per l'esagitata Rondine, per fortuna - : “Takeshi-bocchan, noi andiamo. Ci rivedremo più tardi, vero?”.

Danna, non sentirti troppo solo senza di me.” sogghignò Uri, portandosi via Natsu senza che questi avesse potuto scambiare la benché minima parola di saluto con il padrone: “E vedi di proteggere adeguatamente Juudaime-sama!”.

RAZZA DI INSOLENTE! TORNA QUI E RIPETILO, SE HAI IL CORAGGIO!”.

Fortunatamente, Ryohei e Yamamoto furono abbastanza svelti a bloccare la Tempesta prima che questi avesse anche solo il tempo di lanciare uno dei suoi candelotti, che caddero a terra, spenti: “G-Gokudera-kun, calmati. Potrete chiarirvi mentre pranziamo.” disse il Decimo, girandosi poi verso i ragazzi che si stavano allontanando: “Natsu, a mezzogiorno sul tetto! Gyuudon!” gridò, attirando l'attenzione del Fulmine, “Non essere triste, quando torneremo a casa, parleremo con Lambo!”.

Voltatosi di scatto, il massiccio ragazzo gli sorrise malinconicamente, prima di raggiungere Kojiro, che era balzato dalle braccia del fratello per saltare tra quelle dell'amico in arrivo.

Le Box sparirono all'interno dell'edificio scolastico, lasciando i padroni alle proprie spalle.

Oniisan, Gokudera-kun, Yamamoto... Ci conviene entrare.”.

Fu Tsuna il primo a rompere il silenzio, poggiando le mani sulle spalle dei due Guardiani a lui più vicini, Sole e Pioggia: “Prima che Hibari-san ci venga a prendere.” precisò, “E poi, dobbiamo spiegare a Kyoko-chan quello che è successo.”.

I ragazzi annuirono, ricordando distrattamente l’arrivo della compagna di classe a scuola pochi minuti prima, quando loro erano troppo impegnati a parlare con le Box per riuscire anche solo a rivolgerle un cenno.

La mia Kyoko deve sapere!” esclamò il pugile, alzando il pugno al cielo: “Pensateci voi!” e così dicendo sfrecciò verso gli edifici dei club.

Andiamo. Sicuramente ci starà aspettando.”.

E Tsuna aveva ragione. Perchè, non appena giunti al piano dove si trovava la loro classe, la prima cosa che i tre ragazzi videro fu effettivamente la loro compagna, in piedi fuori in corridoio, con un'espressione indecifrabile dipinta sul viso, in parte preoccupata e in parte incuriosita, ma era difficile capire cosa effettivamente stesse pensando in quei momenti.

Yamamoto spiò l'ora sull'orologio da polso: non erano ancora cominciate le lezioni, per fortuna. O giustificare la loro assenza all'insegnante sarebbe stato quantomeno difficoltoso.

Tsuna-kun, ragazzi. Volete spiegarmi quello che è successo? Ho visto Uri-kun in giro con la divisa della scuola indosso. Ma era con Kusakabe-san e non ho potuto chiedergli nulla...”.

Yamamoto ridacchiò, poggiando a terra la borsa e la custodia della Shigure: “Da oggi, saranno i nostri kohai. Ordini di Hibari.”.

Sasagawa lo guardò senza capire del tutto: “Vieni a mangiare con noi più tardi, vedrai che ti sarà chiaro tutto.” proseguì lo spadaccino.

Yakyuu-baka! Smettila di decidere tu!”

Gokudera, a quelle parole, sembrava più geloso e inviperito del solito, ma nessuno dei compagni di classe, effettivamente, lo notò: solo la rossa pareva scrutarlo con più attenzione del solito, dopo quello scatto.

Sawada, sbrigatevi a entrare. Se l'insegnante vi trova fuori, sono guai.”.

A interrompere le chiacchiere dei quattro fu Hana che, circondate con un braccio le spalle di Kyoko, la portò dentro con sé, come a volera sottrarre dalla pessima influenza dei tre ragazzi: con un sospiro, Tsuna annuì, spingendo all'interno Hayato e Takeshi una manciata di secondi prima che la professoressa di inglese facesse la sua apparizione in fondo al corridoio.

§§§

Stiracchiandosi, non abituato all'immobilità forzata cui era stato sottoposto per tutta la mattina, e men che meno alla divisa scolastica, Uri accolse con un sonoro sbadiglio il suono della campanella che annunciava l'inizio della pausa pranzo.

Lentamente, mentre i nuovi compagni di classe sfrecciavano fuori, rivolgendogli allegri cenni di saluto, lui si massaggiò il collo, resistendo all'urgenza di lavarsi come era solito fare nella sua forma originaria e sentendo un certo languorino allo stomaco.

Sospirò rumorosamente, poi alzò la testa e si concentrò sulla capigliatura rossiccia che gli ondeggiava davanti all'altezza del naso: certo che Natsu era proprio basso.

Stava parlando con Kojiro e Jiro, in attesa che Garyuu e Roll si decidessero a raggiungerli, mentre un timidissimo Gyuudon non riusciva al alzarsi dalla sua sedia e neppure a salutare i ragazzi che gli rivolgevano la parola.

Ehi, alzati e andiamo. Hayato-danna e Juudaime-sama ci aspettano.” lo apostrofò, dandogli un buffetto sulla spalla: “Non possiamo farli aspettare.”.

Uri,” lo rimproverò blandamente Natsu, mentre Kojiro si gettava su Gyuudon ridendo: “Non possiamo allontanarci senza Roll e Garyuu, lo sai. Hanno detto che ci avrebbero messo poco. Abbi un po' di pazienza.”.

Uri-niichan, è bello mangiare tutti assieme! Eddai, aspettiamo!” esclamò la Rondine, usando la spalla del Fulmine come trampolino per lanciarsi tra le braccia ignare del biondo, che riuscì a prenderlo al volo un attimo prima che si sfracellasse al suolo.

Baka! Non fare numeri del genere in mia presenza!” strillò, controllando che non si fosse fatto nulla.

Niisan guarda! Uri-niichan è preoccupato per me!” esultò il piccolo, aggrappandosi ai ciuffi che ricadevano sulle spalle dell'amico.

Jiro sogghignò, cingendo col braccio la vita di Natsu: “Il mio fratellino ha l'intraprendenza che manca a te, Boss. Vuoi che la pulce ti sgraffigni la preda da sotto il nasino?” gli soffiò nell'orecchio con tono divertito.

Il viso di Natsu assunse una paurosa tinta scarlatta mentre cercava di bofonchiare qualcosa in risposta, ma non riuscì a formulare un pensiero corretto e concreto, anche e soprattutto a causa dell'improvviso arrivo dei due mancanti.

Il gruppo, a ranghi serrati, uscì dall'aula, suscitando tutto attorno una serie di pettegolezzi e sussurri concitati da parte delle ragazzine, che non avevano ancora avuto occasione di vedere i “nuovi studenti ospiti del Comitato Disciplinare”.

Le voci aumentarono quando il gruppo fu visto fermarsi dinanzi alla classe 2A, e raggiunsero le dimensioni di uno scoop giornalistico da Premio Pulitzer quando si diffuse la notizia che ad attenderli c'era Sawada Tsunayoshi.

Il gruppo sparì sul tetto e a nulla valsero i tentativi dei più curiosi di sbirciare.

Perchè un paio di esponenti del Comitato montavano la guardia alla scalinata che portava alla terrazza.

§§§

Eccoci arrivati!” annunciò il Cielo, una volta spalancata la porta: “Scusate il ritardo, colpa nostra!” esclamò Garyuu, abbracciando Roll e trascinandolo con sé accanto a Ryohei.

Allora, danna,” esordì Uri, non appena sedutosi accanto al proprio padrone: “Ti sono mancato?”.

Per tutta risposta, la Tempesta tirò fuori un paio di candelotti di dinamite, borbottando qualcosa come “proprio per nulla...”.

Come al solito, al Cielo toccò mettere pace, e per fortuna che non era da solo, che aveva un valido alleato in Natsu: dal modo in cui redarguiva il compagno, e viceversa dall'espressione stranamente contrita che questi assunse in viso, era chiaro che scene del genere dovevano essere abbastanza frequenti nella quotidianità delle Box.

Forza, mangiamo!” propose Yamamoto con un sorriso, tirando fuori dallo zaino alcuni bento particolarmente grossi, Tsuna pensò che somigliavano molto a quelli che si erano portati dietro durante la missione a Kokuyo Land: “Stamani, non so perchè, ho pensato che forse avrei fatto meglio a portarmi un po' di provviste in più.” ridacchiò, scoperchiando le scatole e cominciando a distribuire in giro sushi e tè, “Cosa preferite voi?” chiese gentilmente, rivolgendosi a Kojiro e agli altri.

Ma questi sembrarono rabbuiarsi, abbassarono anche lo sguardo, preda di un improvviso, e strano, imbarazzo.

Takeshi-danna...” esordì Uri con voce bassa.

C'è qualcosa che non và?” s'informò con preoccupazione Tsuna.

Noi... Noi non possiamo mangiare il vostro cibo... O meglio, possiamo, ma necessitiamo di altro per recuperare nutrimento.”.
Le parole di Natsu suonavano dispiaciute: “E di cosa?” incalzò Ryohei.

Delle Fiamme del nostro elemento...”.

Fu Gyuudon a chiarire una volta per tutti i bisogni dei neo-esseri umani, tenendo ostinatamente la testa bassa.

E fu in quel momento che tutti capirono.

Potevate dirlo prima...” brontolò Gokudera, infiammando il proprio Ring e porgendolo a Uri: “Tieni.” disse solo, avvicinandoglielo; e così fecero anche gli altri.

Gli unici rimasti fuori furono Roll e Gyuudon, che li osservarono con un misto di rammarico e tristezza sul volto.

Ma non per molto.

Infatti, un attimo dopo, una mano gentile si poggiò sulla spalla del piccolo Istrice, che si ritrovò a fissare come ipnotizzato la Fiamma ardente dell'Anello del suo padrone mentre il Fulmine...

Beh...

Dopotutto, il Sistema C.A.I contava anche il suo attributo.

Puoi anche parlare e chiedere.” brontolò Hayato, facendo alzare gli occhi al ragazzo: “Non sarà pura come quella della Scemucca ma come rimedio momentaneo può andare bene.” aggiunse.

Il tetto sembrò improvvisamente risplendere dei colori dell'arcobaleno e l'aria si scaldò piacevolmente: quando il processo si concluse, i visi delle Box erano floridi e pieni di vita.

Grazie, Takeshi-bocchan!” esclamò un Jiro energico come non mai: “Mi sento all'estremo delle mie forze!” annunciò Garyuu, dando pugni all'aria come era solito fare anche Ryohei, che lo guardava con malcelato orgoglio.

Kyoko, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, prese uno dei bento e lo passò con un sorriso a Tsuna: “Sembri particolarmente stanco. Mangia qualcosa.” gli disse lei, “Mi spiace, Natsu-kun, che non possiate recuperare le energie con un pasto normale,” aggiunse ancora, voltandosi verso il Leone, che si era accoccolato al padrone, con la testa sul suo grembo.

Con un sorriso, Natsu scosse la testa: “Non preoccuparti, Kyoko-nee. Tsuna-dono sa perfettamente prendersi cura di me.” dichiarò con convinzione mentre il ragazzo masticava lentamente e senza fretta il boccone.

Kyoko annuì di rimando, prendendo a sua volta un pezzo di sushi dal mucchio: “Yamamoto-kun, è delizioso!” esclamò lei, dopo il primo morso, “Tuo padre è uno chef coi fiocchi!”.

Ma questo si sapeva già!” sottolineò Jiro, agguantando un maki solitario.

Il fratello concordò, cominciando subito dopo a correre e infastidire, una scelta assolutamente a caso la sua, Uri, che si ritrovò a dover inseguire una piccola saetta scura che aveva tranquillamente deciso di sciogliergli la coda in cui teneva legati i capelli, prendendogli l'elastico.

Occupati com'erano gli altri a cercar di mettere pace tra i due, nessuno si era accorto che lo spadaccino si fosse avvicinato all'argenteo, squadrandolo con attenzione: forse gli anni trascorsi assieme non erano poi molti, ma Takeshi aveva cominciato a capire da un pezzo cosa si nascondesse dietro le molteplici espressioni dell'amico.

Non era stupido, assolutamente.

E i sentimenti, soprattutto, li comprendeva meglio di chiunque altro.

Anche la gelosia che, lo sapeva, stava rodendo la Tempesta nel vedere Kyoko e Tsuna così vicini, e una sorda paura irrazionale che saettava negli occhi dell'argenteo al pensiero di ciò che poteva provare il Cielo avendo la propria “storica cotta” a una tale ridotta distanza.

Era quindi il suo dovere come Pioggia tranquillizzarlo, in qualche modo, farlo stare meglio.

Anche se l'unica cosa che risolverebbe la situazione...” sospirò tra sé e sé, osservando malinconicamente la vicinanza tra i due quattordicenni.

Beh, almeno ci avrebbe provato.

 

ANGOLO DEL LEMURE:

Credo siano doverose delle spiegazioni, a questo punto.

Innanzitutto, voglio ringraziare i miei quattro fantastici recensori del capitolo scorso, mi ha fatto piacere vedere che a qualcuno sia interessato questo mio piccolo esperimento... Ergo, grazie a Dania Vento, Amy Uzumaki, Kalix_89 e Dark prince. ^^

Poi, una cosa che mi sta particolarmente a cuore, ovvero la timeline in cui si svolge la storia: ci ho riflettuto molto, anche alla luce degli avvenimenti che accadranno in seguito, quindi ho pensato di collocarla nel mezzo tra lo scontro contro la Famiglia Shimon e l'attuale arc narrativo della Battaglia dei Rappresentanti, così da poter introdurre alcuni personaggi "importanti" senza dover piantare casini tali da non riuscire a uscirne...

Con questo, credo di aver concluso.

 

   
 
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