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Autore: JustBelieve    24/11/2011    1 recensioni
"Alcuni dicono che l'amore sia difficile da trovare, altri invece, che la cosa più complicata sia tenerselo stretto quando arriva, l'amore".
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                        Sesto capitolo.



Erano passate due settimane da quando Lorenzo si era presentato inaspettatamente a casa di Sarah, confessandole i suoi sentimenti e gli altrettanti motivi per i quali la loro relazione non avrebbe potuto funzionare (non che lui avesse ne avesse specificato i reali motivi).
Si erano semplicemente limitati a godersi quei momenti così speciali, non sentendo la necessità di parlarne.
Sarah non si era mai sentita così serena e felice come in quelle ultime settimane; avevano vissuto bellissimi momenti insieme imparando pian piano a conoscersi, ad aprirsi l'uno all'altra.
Uscivano insieme quasi ogni sera, ed ogni volta Lorenzo la portava in posti diversi, così nuovi per lei, che fino a quel momento si era limitata a vedere esclusivamente la scuola ed i giardini vicino casa sua.
I posti che Lorenzo le aveva fatto visitare, Sarah ne era certa, le sarebbero rimaste impresse nel cuore e nella mente per sempre, comunque fossero andate le cose fra di loro.     
Non aveva molto tempo per se stessa Sarah, poichè tra la scuola ed il lavoro era sempre molto indaffarata e solamente fare un giro nel centro del paese in cui viveva, le era diventato particolarmente difficile, quasi impossibile.
Questa volta, invece, era tutto diverso: adesso aveva al suo fianco un ragazzo, probabilmente l'unico che fosse mai riuscito a farla sentire bene.
Per la prima volta, dopo tanto tempo, Sarah era riuscita ad aprirsi a quelle nuove ed inaspettate sensazioni che la vita aveva deciso di concederle.
Da quando aveva incontrato quel ragazzo così speciale, Sarah si sentiva una persona nuova, migliore; finalmente, sentiva di aver ritrovato quella parte di sè che credeva perduta per sempre.
Più il tempo passava, più la ragazza cominciò a prendere coscienza del fatto che la maggior parte delle  paure ed insicurezze che per tutta la vita si era portata dietro, adesso erano come "svanite".
 Tutto ciò stava accadendo grazie ad un casuale incontro di una sera d'autunno, in cui, imprevedibilmente, la vita della ragazza subì un grande cambiamento, primo dei tanti che ancora l'aspettavano dietro l'angolo.
Non tutto, però, era stato sistemato.
Lorenzo fu molto vago quella volta sul perchè non avrebbero potuto vivere la loro storia come una qualsiasi coppia "normale".
Di cosa, esattamente, aveva paura quel ragazzo? Sarah lo aveva osservato attentamente e sin dal loro primo incontro, aveva notato una certa sofferenza nei suoi occhi e compreso il dolore che si celava dentro di lui.
Nonostante non si fosse mai permessa di chiederglielo apertamente, se solo lui gliene avesse dato il permesso, lei avrebbe cercato e voluto aiutarlo.
Le sarebbe bastato un semplice gesto, uno sguardo diverso dai soliti, una parola in meno e sarebbe corsa da lui all'istante, senza alcuna esitazione, senza alcun freno.
Aveva tentato spesso di comprendere cosa passasse per la testa a quel ragazzo, da cosa si stesse facendo "divorare" ogni istante della sua vita, ma il muro che quest'ultimo aveva costruito attorno a sè le sembrava così insormontabile, quasi indistruttibile.
Non passava giorno che Sarah non si chiedesse quando e se, Lorenzo si sarebbe aperto completamente con lei.
A queste domande, però, Sarah non era capace di trovare risposte, e tutto ciò che poteva fare, era attendere che fosse lui stesso a dargliele.
Tutto ciò che voleva era stare insieme a lui e che quella strana situazione potesse un giorno risolversi.
Non sapeva, invece, che i veri problemi sarebbero arrivati presto, prima di quanto potesse immaginare.

                      * * *

In un fresco pomeriggio d'autunno, Sarah tornò a casa dopo aver passato una piacevole mattinata con la sua migliore amica, Julia.
Uscite da scuola, decisero di pranzare insieme optando per un piccolo ristorantino che si trovava  fuori dal centro storico del paese; era il loro preferito fin da quando erano piccole, da quando i loro genitori ci entrarono per caso, in una fredda giornata d'inverno.
Non c'era momento libero in cui le due amiche non si ritrovassero in quel ristorante, era ormai diventato un vero e proprio "rituale" per loro.
Sarah ricordava perfettamente la prima volta che mise piede in quel posto, ne fu affascinata all'istante, grazie alla sua sorprendente bellezza ed eleganza  . All'interno c'era un'accogliente saletta, non molto grande, composta da tanti tavolini di legno disposti in fila e soprattutto, moltissimi quadri, tutti diversi: ce n'erano a bizzeffe, di tutti i tipi, coloratissimi e vivaci.
Ciò che più amava di quel posto, era il costante odore del pane appena sfornato che l'attirava ogni volta più di quella precedente; spesso, inoltre, si fermava davanti al forno ed osservava per ore i cuochi intenti a preparare pizze, piadine e quant'altro.
Le piaceva pensare che un giorno, non molto lontano, avrebbe aperto lei stessa un ristorante che le tutti le avrebbero invidiato.

Nelle ultime settimane, Sarah e Julia si erano viste di rado, ed approfittarono di quelle poche ore per raccontarsi gli ultimi avvenimenti e le rispettive ansie e paure; Julia usciva ancora con il ragazzo incontrato poco tempo prima e raccontò di quanto lui fosse riuscito a farla cambiare, in così poco tempo.
Le due amiche passarono il loro tempo insieme, a ridere e scherzare davanti ad un piatto di pastasciutta ed un bicchiere di Fanta, senza mai dimenticare di ricordarsi a vicenda il bene che da sempre provavano l'una nei confronti dell'altra.

Quella sera, lei e Lorenzo si erano dati appuntamento nella piazzetta del paese, come erano soliti fare.
Prima di cominciare i preparativi, Sarah si recò in cucina con l'intenzione di prepararsi un caffè, poichè sentiva di aver consumato l'energia di ogni cellula del suo corpo, quel giorno.
Intenta a riempire la macchinetta del caffè, Sarah notò sul frigorifero, un post-it lasciatole dalla madre, probabilmente all'ora di pranzo.
Si avvicinò incuriosita, staccò il bigliettino dalla calamita a forma di gufo regalatale da Julia e lesse :


"Tesoro ha chiamato Lorenzo,
stasera ti passa a prendere
direttamente sotto casa.
Ricordati di mangiare. "
              -Mamma.


Quando ebbe finito di leggerlo, rimase alquanto stupita di quel cambiamento.
Come mai Lorenzo aveva cambiato il luogo di ritrovo?
Non era mai successo prima, neanche una volta!

"Probabilmente mi farà una sorpresa"-pensò la ragazza visibilmente felice, fra se e se. -"Non c'è nulla di cui preoccuparsi".

Un'ora dopo, Sarah era pronta per uscire e decise di avviarsi fuori ad aspettare Lorenzo, che sapeva essere sempre puntuale.
Uscì dal cancello di casa e si sedette sul muretto di fronte, nell'attesa dell'arrivo dell'altro.
Come era solita fare per ingannare il tempo, tirò fuori dal giubbotto il suo I-Pod e fece partire la sua playlist preferita, muovendo le mani ed i piedi a tempo di musica e canticchiando a bassa voce, dando ogni tanto un'occhiata all'orologio.
"20.30" Ancora è presto, si disse "Arriverà tra cinque minuti al massimo."
Passarono cinque, dieci, quindici minuti e Lorenzo ancora non si era presentato.
"Pazienza, aspetterò"-pensò tra se e se.
Provò poi a chiamarlo, senza ricevere, però, alcuna risposta.
Dopo una ventina di minuti circa, Sarah si vide arrivare incontro una macchina, "Eccolo!"-disse ad alta voce con lo stesso tono soddisfatto di chi aspetta qualcuno da anni e finalmente questi arriva.
Totalmente presa dall'entusiasmo, accecata dalla felicità, Sarah non ci pensò due volte e corse in direzione di quella macchina scura, fermandocisi davanti, ancora con il sorriso stampato in faccia.

Non fece in tempo a rendersene conto.
Non fece in tempo a fare un altro passo.

Qualcuno, dietro di lei, le aveva bloccato mani e gambe.
La stretta era forte, talmente forte che un braccio avrebbe potuto spezzarlesi da un momento all'altro; era in trappola.
Cosa le stava accadendo? E soprattutto, chi la stava tenendo prigioniera nella sua stretta?
Sapeva che non poteva trattarsi di Lorenzo, non l'avrebbe mai tenuta in quel modo, neanche per scherzo.
E allora chi? Ma soprattutto, perchè?

Troppe domande, nessuna risposta.
Non ebbe neanche il tempo di ribellarsi a quella stretta che fu trascinata di peso in macchina e gettata dentro come un sacco di rifiuti.
  
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