Buon pemeriggio!
Alla faccia dello Shika/Tema, ecco qui una cosa bianchissima ♥
e fluffosissima♥
venuta fuori così per caso, da una folle discussione con la cara Veronica, che vede la Ino cresciuta come un'ostetrica "very happy & very smiley" (parole sue), senza la minima traccia di quell' "ocaggine" (di nuovo, parole sue) che tanti le imputano.
Perciò, questa cosina è dedicata tutta a te Vero!



Something strange

 
C’era qualcosa di strano in quel particolare pomeriggio.

Non che ad occhio esterno potesse esserci qualcosa di strano da individuare. Tutto era normale. Il cielo era blu, chiazzato di tanto in tanto da quelle belle nuvole bianche e spumose che Shikamaru amava osservare, seduto come sempre sul suo pezzo di prato, di un verde brillante, ancora umido di rugiada.

Alla sua destra Choji sgranocchiava senza fretta e alla sua sinistra Ino ciarlava del più e del meno.

Tutto era perfetto, perfetto come non era da troppo tempo ormai, di quella perfezione che la guerra gli aveva portato via per troppo tempo.

Eppure c’era qualcosa di strano in quel particolare pomeriggio, Shikamaru ne era assolutamente certo.

Ino sembrava particolarmente stanca, probabilmente in seguito al suo turno in ospedale, e quel pomeriggio non faceva altro che stiracchiarsi, sbadigliare e sorridere.

Faceva l’ostetrica Ino, faceva vedere la luce per la prima volta ai bambini del villaggio della Foglia, quegli stessi bambini che quasi dieci anni prima il maestro Asuma aveva definito “il re”.

Era strano quel particolare pomeriggio.

Forse tutto ciò era riconducibile al fatto che Shikamaru trovasse Ino assurdamente più bella del solito. Lei con gli anni, crescendo aveva messo da parte gli abitini succinti, i cosmetici e gli inutili fronzoli, e ora se ne stava lì seduta sull’erba con il lunghi capelli biondi che ondeggiavano leggermente al venticello fresco, un singolo braccialettino di stoffa colorata al polso, una semplice maglietta a maniche lunghe, la faccia pulita e quel sorriso assolutamente sincero.

E Shikamaru non riusciva a staccare gli occhi di dosso dal suo viso limpido e da quel sorriso che non vedeva da quando erano bambini, mentre la ascoltava parlare del suo lavoro in ospedale, mettendoci dentro così tanto entusiasmo da fare male al cuore.

E, davvero, non avrebbe mai creduto di poterlo dire, ma Ino era davvero cresciuta, era diventata quella donna meravigliosa della quale si intravedeva solo un fragile barlume cinque anni prima, alla fine della guerra quando si erano messi insieme.

C’era qualcosa di strano quel pomeriggio, qualcosa a cui Shikamaru non sapeva dare un nome.

Però aveva una certezza: Ino, quella meravigliosa, grande Ino che aveva di fianco era la donna con cui voleva passare il resto della vita.