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Autore: unholy spirit    25/11/2011    2 recensioni
Plic.
È buio.
Plic. Plic.
È umido e maleodorante.
Plic. Plic. Plic.
Fa freddo e ho i brividi.
Tremo.
Non so se per il troppo freddo o se per paura.
Tremo.
Plic. Plic. Plic.
E cosa peggiore…
Plic.
Penso!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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TWO STEPS FROM HELL






Plic.

È buio.

Plic. Plic.

È umido e maleodorante.

Plic. Plic. Plic.

Fa freddo e ho i brividi.
Tremo.
Non so se per il troppo freddo o se per paura.
Tremo.
Plic. Plic. Plic.

E cosa peggiore…
Plic.

Penso!
Sono seduto nello stesso angolo della mia cella da non so quanto tempo. Minuti. Ore. Giorni.

Plic. Plic. Plic.

Continuo a fissare minuscole goccioline d’acqua che cadono davanti a me.

Plic. Plic.

Mi concentro sul loro rumore. Ma è difficile. È terribilmente difficile.
Perché?
Perché qui non c’è silenzio. Qui non c’è mai silenzio.
Urla. Lamenti. Gemiti. Pianti.
Pazzi che gridano il loro inferno ad altri pazzi.
Ma il rumore che meglio distinguo è un incessante, straziante rantolio.
Giorno e notte. Notte e giorno.
Lì, a due metri da me. Melodia e accompagnamento di un corpo in decomposizione.
Spettri, direbbero i babbani.
Spettri. Rido.
Non so neanche se esistano, ma so che se quelli fossero spettri non vivrei quest’inferno.
Già, l’inferno.
Un girone come questo non c’era nella Commedia di Dante, e come poteva in fondo? I babbani sono così ingenui e ignoranti. Nella mia commedia invece esiste. E la mia pena è un perfetto contrappasso.
Tortura fino alla follia, il mio peccato.
Tortura fino alla follia, la mia “espiazione”.
I miei ricordi mi perseguiteranno finché non sarò pazzo a mia volta. Ma forse lo sono già.

Plic. Plic. Plic.

Aprono la porta. Entrano prima i dissennatori, o gli “spettri”.
Sorrido amaramente.
Gli Auror, quei dannati babbanofili. Ora saprò la mia sentenza: ergastolo o bacio.
Cerco di ascoltare ma non posso, quel dissennatore è troppo vicino e io sono troppo debole, non respiro. Sono diventato così debole? Che pena!
Ho freddo. Tra qualche secondo mi perderò nella mia vita.

 

Vedo mio padre. Ha 31 anni e io ne ho 10. Siamo in Francia, nel nostro maniero, mi parla di Azkaban e dei suoi spettri.
“Sai Rodolphus, un idiota babbano di nome Aristotele disse che l’anima muore se muore il corpo. Un'idea dettata dall'ignoranza e dalla limitata intelligenza di un babbano. Ciò che non sapeva, e che mai avrebbe potuto capire, è che anima e corpo non sono indissolubili, è possibile distruggere un’anima lasciando vivo il corpo…” il suo sguardo si fa serio, “stai lontano dai dissennatori  Rodolphus, perché il nome dei Lestrange non basterà a tenere loro lontani da te”.


Sono con Bellatrix nella stanza delle necessità, stiamo imparando la Cruciatus.  Amycus grida per terra e lei ride. Gli occhi da folle, in  questo siamo uguali. Mi piace quando ride così.


Sono in missione per l’Oscuro Signore con Rabastan, Bellatrix ci ha raggiunti. Oggi sperimentiamo.
Sono tutti morti e, spegnendo la sigaretta, prendo Bella per un giro di valzer in saluto agli Auror che stanno arrivando.


L’Oscuro Signore è tornato al potere, Lucius mi racconta di Barty. “Aristotele disse che l’anima muore se muore il corpo… ciò che non sapeva è che è possibile distruggere un’anima lasciando vivo il corpo” sussurro. Lucius mi guarda interrogativo. Scuoto la testa e mi accendo una sigaretta. “Se possibile, sei diventato ancora più strano Rod” sorride. “Grazie cheri” sono felice di vederlo, mi è mancato.


Bellatrix cade. Morta. Mia moglie, la mia migliore amica, la mia musa. Siamo cresciuti insieme. Prima amici, poi amanti. Inseparabili. E adesso me l’hanno portata via.




Plic. Plic. Plic.



Sono tornato alla realtà. I dissennatori  sono usciti e uno degli Auror mi solleva la testa. Lo guardo. Ironia della sorte: è Paciock. Sorrido. La sua mandibola si contrae, ma si rilassa subito. Oggi tocca a lui ridere.
“Hai sentito Lestrange?” ghigna “Bacio, tra due giorni”.
Continuo a guardarlo e sorrido di rimando “Devo portare i saluti a mamma e papà quando sarò con loro al San Mungo?” Non voglio davvero provocarlo, ma è abitudine… sono pur sempre un Mangiamorte
Il suo ghigno scompare. Impallidisce, la mandibola di nuovo serrata. Ira. Il suo collega gli ordina di uscire, si rivolge a me.
“Non provi nessun rimorso?” Il solito eh, Potter? “Non ti penti di ciò che hai fatto neanche in punto di morte?” Sospira rassegnato “due giorni”.
“Grazie”
Si volta. Esatto, sono sincero. E ti ringrazio ancora, anche se non sarà piacevole. In fondo, un dissennatore non è esattamente una Veela.

Plic. Plic. Plic.

La porta si chiude e torno a fissare le goccioline.


**********************


Sono passati due giorni, ne sono sicuro. Oggi è il "grande giorno". Rabastan è triste, lo vedo tra le sbarre. Ma non preoccupatevi, non è triste per la mia sorte, lo è per la sua, perché da oggi sarà solo. Mi dispiace abbandonarlo, ma sono stanco, troppo stanco di vivere.

Plic. Plic. Plic.

È tutto pronto. Mi hanno concesso un colloquio prima dell’esecuzione.
Rabastan non parla. Narcissa piange. Lucius mi abbraccia, piange anche lui, ma rimane convinto, come lo era a scuola, che non me ne accorga se nasconde il volto tra i miei capelli. Non piangere per me Malfoy, non lo merito.
Ora mi abbraccia anche Narcissa, le labbra vicine al mio orecchio. “Salutami Bella. Dille che mi manca” un sussurro udibile appena.
Rabastan si alza. Si dirige verso la porta. Mi da le spalle. Si blocca.
“Ci vediamo presto Rod”
Sorrido. Sei al limite eh? Sì, ci vediamo presto.

Plic. Plic. Plic.
Plic, plic.
Plic.
….



 
Sento un eco lontana.
È buio e non distinguo nulla.
Silenzio.
Di nuovo quella voce, non riesco a capire.
Silenzio.
Voce.
Silenzio.
Voce.
Silenzio.
Voce.
Silenzio.
“Rodolphus” sento ripetere il mio nome un paio di volte, adesso ho capito.
Sorrido. Mi volto.
“Ti saluta Narcissa”.
 
 






**************************************************************************************



Se avete resistito fino alla fine, complimenti e grazie!
So che le possibilità che il padre di Rodolphus abbia sentito parlare di Aristotele rasentano lo zero assoluto. Però quella sua idea sull'anima mi ha subito fatto pensare ai dissennatori, da lì il collegamento ad Azkaban e al mio Lestrange preferito è stato quasi immediato.
Il signor Lestrange, naturalmente, prova disprezzo per il filosofo e per le sue parole "idiote". Sicuramente questo non ne aumenta la plausibilità, ma mi sembrava opportuno specificarlo nella storia, così da non stravolgere eccessivamente il personaggio (per quanto poco si sappia di lui). La stessa cosa può essere detta di Rodolphus quando cita Dante.
Di nuovo, le sigarette sono cose decisamente babbane, quindi Rod non ne toccherebbe mai una (probabilmente i maghi hanno sigari, pipe, forse tabacco, ma sigarette non credo proprio), ma c'è un fanon, per lo più inglese, che lo da come fumatore accanito, e siccome non mi dispiaceva ho deciso di adottarlo.
So che Neville è diventato professore di Erbologia e non Auror, ma mi serviva fare un piccolo cambiamento, spero non sia troppo fastidioso. Forse può risultare un po' OOC.

Alla prossima
  
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