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Autore: Dony_chan    25/11/2011    4 recensioni
Eccomi qua, con questa raccolta salvata nel computer da parecchi mesi…
Mi sembrava carino ripercorrere alcuni episodi da me inventati della preadolescenza e adolescenza dei nostri cari protagonisti!
Spero che l’idea piaccia anche a voi, e se mi lasciaste una piccola recensione, ne sarei contenta!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 5 : 16 anni …
 
 
Erano estremamente in ritardo. E lo sapevano.
La classe aveva raggiunto la cima della montagna minuti addietro ed ora si stava riposando in una piccola ma elegante baita posta sul cucuzzolo, con tanto di cioccolata e torta di mele come premio.
Ma due ragazzi si erano trattenuti poco più indietro, e senza avvisare la professoressa che li aveva accompagnati.
Il giovane, Shinichi Kudo, stava seduto su un grosso masso, l’aria imbronciata e lo sguardo perso nella boscaglia, mentre la sua amica di infanzia stava china per terra, lo sguardo perso all’interno di una piccola tana.
Aveva scorto un gattino bianco incrostato di sangue e con il musino ferito, e non aveva resistito un secondo: doveva aiutarlo.
Era strano trovare gatti a quelle altezze. Sicuramente si era perso, oppure era stato abbandonato, e questo aveva smosso compassione nella giovane ragazza.
Il gatto soffiò appena Ran allungò il braccio verso di lui per fargli capire che non voleva fargli del male, ma a quanto parve, non era stata la mossa giusta.
Shinichi, a quel rumore, si voltò appena, trattenendo uno sbadiglio.
“Diavolo, Ran, lascialo perdere! Siamo in ritardo...” disse, arrossendo subito dopo a causa del suo stomaco brontolante.
La sua amica d’infanzia si voltò e lo guardò male, il naso leggermente sporco per colpa della terra. “Piantala, Shinichi, tu vuoi solo mangiare!” lo rimbeccò, senza però riuscire a trattenersi dal lanciargli un sacchetto mezzo vuoto di patatine che aveva nello zaino.
In realtà quelle erano di Sonoko, ma a quanto pareva in quel momento erano più utili a quel maniaco dei misteri del suo amico.
Shinichi affondò subito la mano nel sacchetto e si mise in bocca una gran manciata di patatine alla paprica, sentendo il suo stomaco ringraziarlo per il rifocillamento.
Si alzò e si inginocchiò al fianco della sua amica, che teneva ancora lo sguardo all’interno della tana, mentre cercava di avvicinare il gattino con un rametto che aveva trovato lì vicino.
Le mise una patatina sotto il naso, sporcandoglielo ulteriormente di paprica. “Vuoi?” domandò.
Ran si stropicciò il naso, facendogli una smorfia. “No” disse secca, e tornò alla sua priorità del momento.
Shinichi trattenne uno sbuffo, certo che se lo avesse fatto Ran lo avrebbe atterrato con un colpo di karate per la sua scarsa partecipazione.
Sarà meglio darsi una mossa... non voglio guai con la professoressa...pensò il giovane, facendo cenno a Ran di spostarsi di lato.
“Ma che fai?” gli chiese, vedendo il suo amico allungarsi a sua volta nella stretta tana. Nella mano teneva una piccola patatina, che stava sventolando in direzione del felino.
“Qui... micio, micio, miciooo!” disse con una vocetta infantile. Ran si mise una mano davanti alla bocca per non ridere, ma per fortuna il suo amico non la stava guardando.
Shinichi sapeva essere così buffo, anche quando voleva fare il ragazzo serio e spavaldo. Era una delle cose che adorava di lui. E, pensando questo, arrossì.
“Ah, quanto la tira lunga!” esclamò il giovane, facendo sobbalzare Ran per la sorpresa. Si fece su le maniche e guardò la tana con aria di sfida.
Ecco, era tornato il solito Shinichi. Aveva una sfida davanti a lui e, anche se si trattava semplicemente di far uscire un gatto da un buco, non voleva di certo perderla!
Pescò dal sacchetto la patatina più grossa e la sventolò davanti alla tana. Fece un sorrisetto. “Se non la mangi tu... vorrà dire che me la papperò tutta io!” disse canzonatorio, senza smettere di sventolarla a destra e a manca.
Dalla tana uscì un lieve miagolio, seguito subito dal rumore attutito delle fusa.
Shinichi e Ran si guardarono, trionfanti.
Il ragazzo allungò la mano fino al musino del gatto, permettendogli di leccare la paprica sulla patatina. E poi, pian piano, riuscì a trarlo fuori.
Era ridotto veramente male, aveva il musino graffiato e zoppicava leggermente. Shinichi lo prese in braccio facendo attenzione a non fargli male e gli permise di mangiare la patatina, come premio.
Il gatto mangiò soddisfatto, senza smettere di fare le fusa, e si mise a leccare le dita del giovane che si lasciò scappare un sorrisetto divertito.
Shinichi alzò lo sguardo e si bloccò vedendo l’espressione di Ran.
Aveva un dolce sorriso che le incorniciava il viso stanco, e lo stava guardando amorevolmente.
Il ragazzo sussultò ed arrossì all’improvviso. Spostò lo sguardo altrove e gli mise con forza il gatto nelle braccia.
Si alzò di scatto e recuperò sia il suo zaino, sia quello di Ran.
“Su, andiamo. Siamo in ritardo” borbottò guardandosi i piedi e cominciò a marciare rigidamente sul versante della montagna.
La ragazza si lasciò andare ad una risatina soddisfatta e si sbrigò a seguire il suo amico, cominciando a punzecchiarlo.
“Oh, Shinichi! Che animo dolce” disse ridendo. Il ragazzo arrossì ancora di più, lasciandosi però ad uno sbuffo. “Tsk! Figuriamoci... l’ho fatto solo per te!”.
Si rese conto un secondo dopo della frase che aveva detto, e la gola gli si serrò pericolosamente. “... perché so che ami molto gli animali, e... perché siamo in ritardo!” esclamò, salvandosi in corner.
Ran lo guardò perplessa, ma allo stesso tempo piacevolmente colpita.
Shinichi si mise a correre sul versante della montagna, voltandosi solo quando aveva distanziato di parecchio l’amica.
“Forza, vediamo chi arriva prima!” gridò, facendole poi la linguaccia.
A Ran si imporporarono le guancie. “Non vale!” esclamò fintamente offesa, e corse dietro al suo amico, stringendo delicatamente il gattino al suo petto.
 
 
“Dove. Eravate. Finiti?!” gridò loro contro la professoressa Okojii, rossa per la preoccupazione e per la rabbia. I capelli che aveva elegantemente raccolto sotto il cappello di lana stavano fuoriuscendo da ogni parte, ad ogni dondolio minaccioso della testa.
Ran e Shinichi abbassarono lo sguardo, colpevoli.
“Ci dispiace...” dissero sommessamente all’unisono.
La professoressa mise le mani sui fianchi, e li guardò serissima. “Appena torneremo a Tokyo, informerò i vostri genitori dell’accaduto” disse gelida. “Voi...” aggiunse dopo qualche attimo di minaccioso silenzio. “... state bene?”.
Si era addolcita tutto di un colpo. I due ragazzi si azzardarono a guardarla, e notarono che era solamente molto stanca.
Si sentirono entrambi in colpa. La loro professoressa era sempre stata molto rigida, ma in fondo in fondo sapevano che teneva a tutti i suoi studenti. E si vergognarono per averla messa in agitazione.
“Professoressa... mi dispiace molto!” le disse di slancio Ran, stringendo il gattino che dormiva beatamente tra le sue braccia.
La donna sospirò, stropicciandosi gli occhi. “Andate nella baita con gli altri... tra poco scenderemo a valle” disse solo, spostandosi per farli passare.
Il piccolo gruppetto di studenti che si era radunato al di fuori del rifugio per dare una sbirciatina si fece subito rumoroso, cominciando a chiedere ai due giovani amici cosa fosse successo.
Una ragazza dai corti capelli trattenuti da un cerchietto sbarrò gli occhi alla vista dei due e puntò un dito minaccioso verso il ragazzo.
“Ehi, Kudo!” esclamò Sonoko. “Quelle patatine sono mie!”.
 
 
Il gattino fece le fusa, beato da tutte le coccole che quelle ragazze gli stavano facendo senza sosta. L’anziana padrona di quel rifugio aveva portato del latte a Ran, che aveva subito versato in una ciotola per riscaldare quel piccolo trovatello.
Sonoko si tenne ad una certa distanza, per paura degli artigli graffianti del gatto. Si mise dietro al divano, poggiata alle spalle di Ran.
“Non posso crederci: Kudo è riuscito a tirarlo fuori da là?” chiese, lanciando uno sguardo interrogativo al giovane.
Ran rise. “Sì, ed è stato molto bravo”.
Il diretto interessato la sentì, e fece subito una smorfia. “Non è stato nulla di che” sminuì, facendo sventolare una mano.
Sonoko strinse le labbra. “Ed hai finito le mie provviste.. bravo!” disse, spostando lo sguardo altrove.
Il ragazzo le fece una smorfia quando lei si girò per andarsene e subito dopo andò a sedersi di fianco alla sua amica d’infanzia.
“Lo porterai a casa?” le chiese, osservando il piccolo gatto finire tutto il latte che gli avevano portato.
Ran scosse la testa. “No, mio padre impazzirebbe!” disse, dispiaciuta.
Shinichi stava per tirarle su il morale, quando Sonoko si intromise e gli bloccò le parole in gola.
“Ran, vieni a vedere! Mimiko dice di aver intravisto un cervo vicino alla boscaglia!” le disse eccitata, tirandola per il braccio.
Ran rivolse un sorriso di scuse a Shinichi, per poi alzarsi e seguire l’amica. “Sonoko, non tirare!”.
Shinichi la osservò mentre si avviava all’uscita, mentre sorrideva all’amica, e sorrise a sua volta.
Prima che lei uscisse, un pensiero gli attraversò la mente e lo fece scattare in piedi.
“Ehi, Ran!” la chiamò.
La giovane si voltò, bloccandosi, e lo guardò interrogativa.
“La tua gara di karate... è la settimana prossima, vero?” chiese per avere conferma.
Ran si illuminò. “Sì, è venerdì prossimo” gli rispose. Poi si guardò i piedi, arrossendo un poco. “Vieni? Vieni a vedermi?”.
Shinichi sorrise. “Ma certo!” esclamò allegro, prima che Sonoko riprendesse in mano la situazione e trascinasse fuori dalla baita la sua amica del cuore.
Shinichi si lasciò sprofondare di nuovo sul divano, seguito un secondo dopo dal gatto che aveva recuperato, che gli si acciambellò sulle gambe.
Sì, ci andrò... e se vincerà, ho in mente un posto dove portarla per festeggiare...
 

 
 
 
 
 
 
Ed anche il capitolo cinque è postato! Avete visto che stavolta ho fatto più in fretta? XD
Mi sta salendo la tristezza... il prossimo dovrebbe essere l’ultimo capitolo... e mi dispiace un po’, lasciare questa raccolta, lo ammetto! Mi ci sono affezionata... :)

Ma... dico ‘dovrebbe’, perché... mi è frullata per la testa l’idea di mettere una sorta di capitolo bonus per far vedere come stanno i nostri due protagonisti qualche anno dopo ;) insomma, non era previsto perché non l’avevo scritto quando avevo avuto l’idea della raccolta ancora mesi fa, ma... se vi va, ditemelo. Mi diverto molto a scrivere di questa coppia :)
Cooomunque... tornando a noi... :) che mi dite di questi sedici anni? Vi sono piaciuti? Ah, avete notato lo ‘spoiler’ finale? Quello della gara? Eh, sì, mi riferisco proprio a quella fatidica gara... da dove iniziò tutto!
Interrompiamo questo mio monologo, va, e passiamo a cose più importanti! Ovvero ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo: grazie a Stefy Pan e a Shine_, di cuore!
Grazie anche a Sayan Princess per aver messo la raccolta tra le preferite e a Shine_ per averla inserita tra le seguite!
Grazie anche a coloro che hanno solo letto :)
Ci vediamo ai diciassette anni!!!
Un abbraccio,

 
Dony_chan 
  
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