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Autore: Parabellum    25/11/2011    2 recensioni
Questa cosa è saltata fuori mentre cercavo un seguito per le mie altre fic , vi chiedo pietà per questa cosa -.-
Tratto dal capitolo 
Ora, di tutto questo , non ti restano che dei semplici album fotografici , che con il passare del tempo ingialliranno e si sgretoleranno.
Come te , ma tu quei ricordi te li porterai dietro per tutta la vita.
E questo fa male.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Ma che c***o ho scritto ? O.O

E' stata la prima cosa che ho detto dopo aver finito di scrivere questa cosa che non è degna neppure di essere chiamata fic.

L'idea mi è venuta mentre cercavo un continuo per “Amici di letto” e intanto mi ascoltavo “Someone like you” di Adele , si perché è così che di solito mi viene l'ispirazione, quindi consiglio di leggere la storia ascoltando anche la canzone come sottofondo.

...E infatti si vede che obrobri ne escono fuori -.-

E' una cosa super-triste e depressiva ve lo annuncio fin da ora , si perché io non sono capace di scrivere qualcosa di allegro e romantico senza far soffrire i personaggi ù.ù

Si lo so sono sadica.

Allora è una RikaxIchinosexAki ,più la partecipazione di un personaggio improbabile, da un po' di tempo sono fissata con i triangoli amorosi , ma che ci volete fare è la mia testa che tira fuori delle schifezze del genere a mezzanotte di venerdì sera.

Vabè , vi lascio al capitolo , se sempre avete ancora voglia di leggerlo ,già siete stati coraggiosi ad aprire la fic -.-

Buona lettura!

 

 

 

 

Togli gli auricolari bianchi dalle orecchie.

Spegni l'MP3 e lo getti con noncuranza da qualche parte dentro la tua borsa nuova.

L'ultima di tante , di tanti, oggetti nuovi , che da una settimana a quella parte riempono casa tua e svuotano in un lampo il tuo portafoglio.

-L'ho vista in una vetrina e non ho saputo resistere ! - ecco cosa dirai alle amiche , che ti assilleranno con le loro domande , con i loro perché del nuovo acquisto , con i loro falsi complimenti sulla sciarpa nuova di tre giorni prima , sulle scarpe di due giorni fa e la Pochette del giorno prima ancora.

Quelle false amiche.

Perché in fondo lo sai ; che non appena volti le spalle sono pronte ad origliarsi le ultime notizie sul tuo conto , facendo sembrare la tua situazione più tragica di quanto già non lo sia.

Perché le persone sono cattive.

Questo lo hai imparato a tue spese.

Rika è stata lasciata dal suo fidanzato!” “Ehi lo sapevate che il fidanzato di Rika le ha fatto le corna con la sua ex ?! “ “ Eh lei?”

Sembra che se ne sia scordata in fretta” “Allora non doveva essere molto importante per lei” “Al contrario lo amava moltissimo” “Allora sa fingere molto bene”

E' vero ,Rika, sai fingere dannatamente bene.

Fingi che non sia successo niente.

Fingi di non averlo trovato a letto con una delle tue migliori amiche.

Fingi di non sentire le malelingue di quelle pettegole.

Perché ormai hai capito.

Hai capito che l'unico modo per salvarsi da questo mondo ingiusto e spietato , è proprio quello di fingere.

Di mettere una maschera che copra i tuoi veri sentimenti e di camminare a testa alta.

Passare il resto della vita facendo finta di essere una delle maschere di carnevale e il resto del mondo il carnevale di Venezia.

Se ci pensi certe volte ti viene da ridere , perché ti sembra una situazione troppo assurda e irreale la tua.

Eravate così perfetti insieme.

Vi amavate così tanto !

Almeno tu lo amavi così tanto.

Non puoi sapere cosa provava lui.

Eppure...

Eppure perché?

Perché ogni volta che si avvicinava vedevi i suoi occhi brillare?

Perché ogni volta che ti stava per baciare ti sussurrava piano all'orecchio” ti amo”?

E allora perché , maledetto , ti ha fatto questo?

Ha lasciato che la vostra storia cadesse a pezzi come un castello di carte?

Una storia costruita carta dopo carta , insieme , e anche se ogni tanto ne cadeva una eravate sempre pronti a raccoglierla e a ricominciare quell'infinito gioco d'amore.

Perché speravi che quell'immenso castello non finisse mai , che ci fosse sempre qualche nuova mossa da fare.

Volevi che quella partita durasse una vita intera.

Ti sei giocata una vita intera in quella partita.

E hai perso.

Il vostro castello di carte è crollato , e tu con lui.

Ti eri dimenticata che le carte , e la vita e le storie , sono cifre finite.

Niente dura per sempre.

Te lo sei ricordata solo dopo.

E ti senti una stupida per questo.

Infili la chiave nella toppa sperando che si apra dopo tutto il tempo che è rimasta sigillata.

Con non poca fatica ce la fai e la porta si apre cigolando.

Entri nell'atrio del tuo vecchio appartamento.

Tre anni.

Tre anni che non ci metti piede.

Non l'hai mai venduto dopo che eravate andati a vivere assieme.

Neanche tu sapevi il perché.

Fato.

Forse è stato proprio questo.

Forse il destino sapeva già come sarebbe finita.

Spietato il fato a non avertelo detto prima , ti saresti risparmiata un sacco di sofferenze.

Ma in fondo è questa la vita no?

Sofferenza.

Suona strana , questa frase, detta da una come te ; tu che da fuori sembri così allegra , pronta a sorridere a tutti

Ma dentro di te ora regna il caos.

Lanci malamente la borsa da qualche parte sull'enorme tappetto che c'è in salotto , mentre attraversando il corridoio cerchi l'interruttore della luce.

Lo trovi e attacchi la presa della corrente , mentre la luce a poco a poco invade le stanze e riempie di nuova vita la tua vecchia casa.

Sarebbe bello se esistesse una presa del genere anche per le emozioni , capace di spegnerle e di riaccenderle , oppure un telecomando in grado di controllarle.

Se solo il dolore si potesse comandare , se solo non fossi costretta a soffrire , per lui.

Ed è questo che fa più male.

Ti aggiri per la casa come uno spettro sfiorando con la punta delle dita i mobili impolverati e ogni tanto calciando gli scatoloni contenenti la tua roba che trovi sul cammino.

Fa più male di quanto avresti creduto.

Tutto , tutto ti ricorda di lui.

Ogni singolo oggetto è lui.

Ti stringi nella felpa pesante , perché in casa non hai il riscaldamento e i tecnici non verranno prima di lunedì.

Domenica ; oggi è domenica.

E' impressionante quanto il tempo passi in fretta , mentre per te è come se si fosse fermato.

Ti abbassi su uno scatolone e tiri fuori un album con le vostre foto.

Sono le foto scattate tre anni prima , quando lui è tornato negli stati uniti , e c'eri anche tu.

Te lo ricordi bene quel giorno , te lo aveva chiesto così , a bruciapelo : -Vuoi venire a vivere in America con me? - un si o un no , gli bastava solo una di quelle due parole per avere la prova di quanto valesse il vostro amore.

Anche se la tua risposta era fin troppo chiara.

America.

Non c'eri mai stata in America , e in quel momento ti veniva offerta anche la possibilità di andarci con lui , come avresti potuto dire di no?

E la foto che tieni in mano è datata proprio a quell'estate , quell'estate passata sulla sabbia della California.

Lui ti tiene per la vita con entrambe le braccia e ti trasporta in un bacio appassionato e tu cerchi di mantenerti in equilibrio , mentre dalla sorpresa per poco non fai cadere il bicchiere con lo spumante che hai in mano.

Vi eravate appartati,cercando un po' di tranquillità , ed eravate andati via dalla festa.

I ragazzi della Unicorn avevano insistito , volevano darvi un degno benvenuto.

Avevano fatto le cose in grande.

Falò sulla spiaggia , musica e fiumi di spumante.

Ti immergi sempre più nei ricordi pagina dopo pagina , mentre ti accorgi che in quasi tutte le foto siete ci siete tu e lui abbracciati.

C'è una foto di quando avete fatto un giro in centro , Mark e Dylan si erano offerti per farvi da guida.

E poi la serata al cinema , il giro in barca , i corsi di sub , i tramonti sul mare , i bagni di mezzanotte. Solo voi due da soli.

Ora, di tutto questo , non ti restano che dei semplici album fotografici , che con il passare del tempo ingialliranno e si sgretoleranno.

Come te , ma tu quei ricordi te li porterai dietro per tutta la vita.

E questo fa male.

Ti alzi , le gambe ti tremano e fatichi a reggerti in piedi ; passando davanti allo specchio del corridoio ti accorgi con sorpresa di avere il trucco colato e gli occhi gonfi di pianto.

Neanche ti sei accorta di aver versato tutte quelle lacrime amare.

Rilasci un sospiro spezzato e ti togli le scarpe che hai ancora hai piedi.

Ti trascini verso il divano , accanto alla finestra della sala.

Ti siedi e ti porti le ginocchia al petto , guardando oltre il vetro e scrutando il buio immenso che nasconde ogni cosa.

Appoggi la testa sulle gambe e chiudi gli occhi , sperando che quella tremenda agonia se ne vada, che quel buio che ti invade il cuore si dissolva.

E di nuovo ti chiedi perché sia successo.

Non eri abbastanza per lui? Che altro avresti dovuto fare , se non amarlo più della tua stessa vita?

La stessa vita che in questo omento odi con tutta te stessa e di cui faresti volentieri a meno.

Che senso ha vivere senza di lui.

Preferiresti essere morta piuttosto che passare un intera esistenza senza averlo vicino , senza avere il suo amore.

La carne è debole , quella degli uomini sopratutto.

E' bastato che lei venisse a trovarvi, guarda caso doveva sbrigare delle faccende proprio lì negli Stati Uniti , perché perdesse la ragione e si abbandonasse completamente a lei.

Sapevi che c'era stato qualcosa tra loro due , tutti lo sapevano , ma era una cosa di parecchi anni fa , pensavi l'avesse dimenticata oramai , che fosse tornata ad essere solo e soltanto la sua migliore amica.

Che ingenua sei stata.

Lui non l'ha dimenticata , mai.

Anzi , potrebbe essere sempre stato innamorato di lei.

Tu eri solo un rimpiazzo.

Un rimpiazzo Rika , un rimpiazzo.....

 

Apri occhi e alzi di scatto la testa , intorno a te il buio.

Quell'opprimente , indistruttibile buio.

Ti alzi in fretta dal divano e vieni colta da un senso di vertigine , mentre un coniato di vomito ti inacidisce lo stomaco e la gola.

Afferri la borsa e raccoglie velocemente gli oggetti che sono caduti ed ora sparsi per il pavimento , mentre passi per il corridoio , diretta verso la porta di casa raccogli le scarpe e nel farlo inciampi sopra l'album delle foto.

Imprechi mentalmente e lo sposti con un calcio.

Vuoi uscire da lì , fuori da quelle mure che ti comprimono , dandoti la sensazione di essere intrappolata dentro un bunker.

Scendi le scale più in fretta che puoi e all'improvviso ti ritrovi catapultata nel via vai di gente che affolla la strada.

Coppiette abbracciate che ogni tanto si scambiano qualche bacio sulle labbra, genitori a braccetto con i propri figli e anziani aggrappati ai loro bastoni che si sorridono felci.

E' come vedere la tua vita dalla tua prospettiva.

Quella che è stata e quella che avrebbe potuto essere.

Ti metti a correre a per di fiato per la strada , sopraffatta da tutto quel dolore.

La gente si sposta appena la incroci sulla tua traiettoria , quelli che non fanno in tempo li spintoni con mala grazia.

Ricevi qualche insulto , delle imprecazioni e , quando ti scontri contro un branco di ragazzini , anche dei commenti ben poco casti.

Ma le tue orecchie non li sentono , i tuoi timpani non percepiscono più nessun suono dall'ambiente esterno.

Senti solo i battiti accelerati del tuo cuore.

La strada inizia a farsi sfocata davanti ai tuoi occhi , mentre ti passano davanti le immagini di voi due.

Basta ! Non puoi più tollerarlo.

Aumenti il ritmo della corsa e chiudi gli occhi.

Poco male se finirai sotto un auto , almeno avrei messo fine a quel tormento.

Vai a sbattere per l'ennesima volta contro una persona , forze con troppa foga , perché vieni catapultata in dietro e ti ritrovi seduta sull'asfalto con il fondo schiena dolorante.

Ti alzi in piedi a fatica e fai per ripartire , quando senti qualcuno prenderti per il gomito del braccio e tirarti verso di lui.

La paura ti gela il sangue nelle vene e ti blocca i muscoli del corpo.

Con la faccia vai a sbattere contro quello che sembra essere il petto di un uomo.

Ora hai davvero paura , vuoi solo andartene da lì ; ma la presa sui tuoi gomiti è salda , ed hai la sensazione che quel tizio non mollerà la presa tanto facilmente.
-
Rika , si può sapere che diavolo stai facendo ? - la voce di un ragazzo , calda e famigliare, raggiunge le tue orecchie che hanno smesso di fischiare.

Alzi lo sguardo e ti ritrovi davanti gli occhi verdi di Mark Kruger.

Sbatti le palpebre un paio di volte cercando di mettere a fuoco l'immagine del ragazzo davanti a te.

E' da tanto che non vi vedete , l'ultima volta è stata una settimana che succedesse lo sfacello , come lo chiami tu.

Dopo che vi eravate trasferiti , Mark e Dylan erano diventati quasi una sorta di fratelli maggiori , quando andavi in giro era come girare con la scorta.

Sono la tua seconda famiglia , ma dopo quello che è successo...

-Che ci fai qui Mark- dici in un sussurro e con la voce impastata , lui ti guarda fisso senza staccare gli occhi dai tuoi – E' la stessa cosa che ti ho chiesto io cinque secondi fa- dice sorridendo.

Tu continui a fissarlo immobile.

Lui ti scosta un po' da se per guardarti meglio in viso – Ehi , tutto bene Rika , sembri sfinita- commenta con gli occhi pieni di preoccupazione.

E alla fine cedi .

Alla fine il dolore riesce finalmente far breccia e fiotti di lacrime sgorgano dai tuoi occhi.

Abbandoni al testa suo petto stringendo la presa sulla sua felpa

-P-perdonami , i-io n-n-non lo so- singhiozzi.

Senti le sue mani spostarsi dalle tue braccia alla tua schiena e stringerti di più a se:

-shhh- sussurra accarezzandoti i capelli -tranquilla andrà tutto bene- ti scosti un poco asciugandoti le lacrime con il palmo della mano e regalandogli finalmente un sorriso , tirato , ma pur sempre un sorriso.

Un sorriso vero , non uno di quelli falsi che usavi come scudo contro la gente.

Sospira passando una mano dietro le tue spalle e facendoti voltare indietro.

-
Dai vieni ti porto a prendere qualcosa di caldo , offro io- sorridi di nuovo , e alzando gli occhi al cielo non puoi fare meno di pensare che la vita , per quanto orribile possa essere , è una sola , e sono proprio le persone vicino a noi a renderla così unica e speciale.

Ti stringi di più nella tua felpa mentre abbracciata a Mark Kruger entri dentro un locale e l'intenso odore di caffè ti penetra nelle narici.

 

 

 

-.-

Che vi avevo detto? Super schifosa e tristissima.

Sono un caso disperato -.-

Sapete...mi è venuta anche un idea per una fic sul continuo di questa shot O.O

Ok , andrò a farmi ricoverare in manicomio -.-

Come avrete capito la nostra cara Rika è stata tradita dal caro Ichinose per Aki , ahimè il mio lato IchinosexAki ha avuto la meglio e non ho potuto non metterli , di questi tempi mi piace parlare di tradimenti , forse perché sono pazza o forse perché è bello intrecciare le storie dei personaggi , tra segreti , menzogne, bugie...ok sto esagerando , la smetto va bene -.-

Ditemi cosa ne pensate , sono ben accette qualsiasi tipo di recensioni , sia positive che negative , e anche qualsiasi consiglio vogliate darmi :)

Baci,

Annalisa

  
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