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Autore: anonimaG    26/11/2011    5 recensioni
Il nuovo alunno della scuola che cambia la tranquillità di Elisa "Un ragazzo con i capelli neri, gli occhi verdi, alto con una T-shirt a righe, un giubbotto in pelle e i jeans neri che al posto della cintura avevano delle piccole catene.
Il classico bullo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TI VA DI RIPROVARE?

 
 
 
 
   Era il mio giorno libero e avevo deciso di restare a casa rifilando una scusa a Jess.
Prima di tutto dovevo capire quello che mi stava succedendo.
Mi stavo innamorando di nuovo? Si e questo non poteva accadere, dovevo dimenticarlo e non potevo fare in modo di innamorarmi della persona che odiavo.
Mi tuffai nel letto e mi coprii per stare al calduccio.
Là mi addormentai tranquilla.
Mi suonò il cellulare.
-Pronto?
-Tesoro sono io, Erica! Esci!!!-. Uscii da casa.
Lei era là ad aspettarmi.
Mi Abbracciò.
-Stai bene? Jess mi ha detto che stai male.
-Si io… Insomma…-. Mi riabbracciò.
Vedendo la porta aperta del palazzo entrò e mi chiuse fuori.
Cazzo ma che scherzi stava facendo? Manco fossimo state all’asilo.
Mi gettai contro il portone continuando a batterci le mani.
-Apri cazzo!!!
Erica mi rispose con un sorriso malizioso e salì verso casa mia.
Perché mi stava facendo questo?
Mi sedetti su uno scalino stanca e molto seccata.
Mi appoggiai contro il recinto che circondava l’appartamento al piano terra.
Chiusi di nuovo gli occhi.
Una goccia mi toccò la guancia.
Fantastico! Stava iniziando a piovere e non c’era nemmeno una tettoia dove potermi riparare.
Citofonai di nuovo a casa mia.
-Chi è?-. La sentii ridere.
-Secondo te? Apri sta iniziando a piovere.
-Non ci penso proprio!-. La sentii ridere di nuovo.
-Ma va fan culo! Sei proprio un’amica tu!
-Certo che lo sono, tu aspetta un po’ là e vedrai che mi ringrazierai… Deve venire una persona!-. Rideva di nuovo, AAH che rabbia!
-Senti Erica, sono stufa, sono stufa di tutti! Di te, Jess, Riccardo! Di tutti! Non sono in vena di sorprese quindi per favore apri.
Silenzio.
-N-o-n c-i p-e-n-s-o p-r-o-p-r-i-o!!!
-Dimmi un po’ chi deve venire?
Non sentii più nessuno, aveva chiuso il citofono!!!
Sbattei, di mia iniziativa, la testa contro il muro.
Ero bagnata, totalmente bagnata e per di più la pioggia si era fatta molto fitta.
-Io…-. Una voce calda mi fece rabbrividire.
Non mi girai, sapevo benissimo chi era e non avevo la minima intenzione di girarmi.
Mi abbracciò.
Mi scostai sempre girata dall’altra parte.
-Non mi devi toccare…
-Perché continui ad ignorarmi? Io non posso stare senza te… Io… Io…-. Non riusciva a dirlo, abbassò la testa:-Je t'aime éperdument-. Mi accarezzò la faccia e mi allontanai di nuovo.
-Troppo facile dirlo in francese…-. Volevo essere impassibile e lo facevo con fatica:-Se sei stato quattro anni senza di me credo tu possa sopravvivere.
-No non posso, avevo smesso di pensarti solo qualche mese fa, non ti cercavo perché mi avevi detto che ti facevo schifo poi qualche settimana fa sei entrata di nuovo nella mia vit…
-…Anche ora mi fai schifo-. Conclusi sistemandomi i capelli anche se erano bagnati e sembrava avessimo fatto la doccia.
-Non è vero, lo vedo benissimo dalle tue reazioni, lo so che cerchi di evitarmi per non amarmi… Infondo facevi così anche alle superiori no?
-Io… E anche se fosse? Non darmi fastidio, tu.. Tu mi fai schifo…
Si stava avvicinando troppo, mi girai e presa dal nervosismo iniziai a citofonare a tutti.
-Fermati!!!-. Mi scollò dal citofono.
Intravidi delle lacrime scendergli lungo il viso, si allontanò.
Mi faceva tenerezza.
-Quella sera… Si ero ubriaco e non capivo niente, ero nervoso e poi… Non c’è niente da giudicare, sono stato un bastardo e mi sarei picchiato io stesso pur di fartelo capire ma…-. Si asciugò le lacrime per sembrare più forte:-T-tu non puoi dimenticarmi così… Va beh sono solo uno sciocco… Me ne vado…-. Si girò e si incamminò per andarsene.
Non volevo perderlo, lo odiavo ma tutta la rabbia che provavo nei suoi confronti se ne stava andando pian piano… No, non lo potevo perdere!!!
Gli corsi incontro e lo abbracciai forte baciandolo.

-Ti va di riprovare?-. Mi chiese con un filo di speranza negli occhi.
-Si certo che mi va.
-Ti amo.
-Anche io ti amo.
   
 
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