26/11/2011
13 recensioniRisate.
Urla e gridolini.
Taylor sollevò di poco lo sguardo verso il tavolo centrale della mensa, dove Justin Bieber e le cheerleader scherzavano e ridevano. Cheyenne era perennemente attaccata a lui.
Come una patella ad uno scoglio.
Come il patafix ad un muro.
Appiccicosa come uno stupido adesivo che ti si incolla addosso e che non ne vuole sapere di andare via.
Possibile che quello fosse il vero Justin Bieber? Lei lo aveva sempre immaginato dolce, simpatico, stupido… Un po’ come il suo Shakespeare J.
Sospirò e tornò alla sua insalata. Prese una forchettata e masticò.
“Non trovi che tutto quello sia estremamente irritante?”, le chiese Tony.
La ragazza annuì debolmente. “Non posso credere che stia davvero con Cheyenne e quel gruppo di oche! Loro non conoscono le sue canzoni. Loro non vivono di lui!”, disse con una vocetta stridula.
Perché a Justin interessava di “false fan”? Perché non vedeva quante ragazze – oltre a lei – lo amavano sinceramente. Lo seguivano e difendevano?
“Lo sai come sono quelle biondine ossigenate”, scrollò le spalle. “Farebbero di tutto per diventare sempre più popolari”,
“Quello che mi stupisce è il fatto che lui voglia stare con loro”.
“Lo preferisco gay”.
“Già”.
I due finirono il pranzo. Taylor si alzò per buttare i due vassoi, mentre Tony le teneva lo zainetto e la aspettava nella porta d’ingresso. Si fermò quando vide Justin andarle incontro.
Le sorrise. “Ehy”.
“Ciao”, arrossì.
Teneva quattro vassoi in mano, probabilmente delle cheerleader che pur essendo in otto mangiavano per quattro. “Ti volevo chiedere una cosa…”, le sussurrò sfruttando la dolcezza del suo sguardo.
Taylor sentì le ginocchia tremare mentre deglutiva rumorosamente. “Di-dimmi”.
Poggiò i quattro vassoi sopra i due che teneva. “Visto che sei una mia fan stalker, per altro, che ne dici di buttarmi i vassoi? Grazie!”.
La salutò con un cenno della mano mentre Cheyenne lo prendeva a braccetto e scoppiava a ridere. Un’altra cheerleader le passò accanto sollevandole una ciocca di capelli e mimando con le labbra: “illusa”.
La ragazza rovesciò i contenitori con gli occhi che bruciavano e tornò a passo svelto da Tony, che aveva assistito alla scena. “Taytay…”, mormorò.
Ma lei prese la borsa con uno scatto violento e mettendosela in spalla andò via.
Si sedette in una poltroncina appartata del teatro, in modo tale da non farsi vedere da Mrs. Sophie e Bieber. Sul palco c’era una ragazza dai capelli rossi che recitava una parte di ‘Romeo e Giulietta’ ottenendo scarse attenzioni da Justin, ovviamente.
Stava addirittura usando il computer!
Aprì il suo e digitò la sua password velocemente.
Ragazzadaicapellibiondi: ehi, Justin.
Shakespeare J.: Sweety, ciao (: Come mai online?
Ragazzadaicapellibiondi: potrei fare la stessa domanda a te ù_ù
Shakespeare J.: ah, si?
Ragazzadaicapellibiondi: lavora invece di chattare con una ragazza dai capelli biondi!
Shakespeare J.: va bene ç_ç
Ragazzadaicapellibiondi: non azzardarti a metterti offline!
Shakespeare J.: agli ordini capo.
Ragazzadaicapellibiondi: …
“Scusate, possiamo andare avanti? Non sei adatta per recitare in questo musical, ciao”, mi fermai quando sentì queste parole.
Chi era stato? Mrs. Sophie?
No, impossibile.
Quando vidi la ragazza piangere e fuggire via dal palco capì chi aveva causato tutto quello.
Il suo nome iniziava per J e finiva per ustin. Ma anche per idiota.
Ragazzadaicapellibiondi: hai presente che ti ho parlato del musical su Romeo e Giulietta della mia scuola?
Shakespeare J.: si, certo. Perché?
Ragazzadaicapellibiondi: la mia audizione non è andata bene… Mi sono bloccata… Secondo te dovrei riprovarci?
Shakespeare J.: Certo che si! Taylor, non abbatterti mai chiaro? Voglio che ci riprovi quante volte puoi.
Ragazzadaicapellibiondi: facile da dire per te… Non penso che il tuo lavoro sia fare provini. O recitare. O cantare…
Shakespeare J.: … Si, infatti. Però se fossi stato al tuo posto, avrei ritentato tremila volte. Non mi sarei mai lasciato abbattere. Hai mai recitato in altri musical?
Ragazzadaicapellibiondi: si, l’anno scorso ho fatto la protagonista, ma…
Shakespeare J.: e allora?! Vedi? La professoressa che ti ha scelta sa che hai del potenziale. Sta a te farglielo vedere, sweety (:
Ragazzadaicapellibiondi: e se dovessi bloccarmi di nuovo? Che faccio, Justin?!
Shakespeare J.: se dovessi bloccarti, chiudi gli occhi e pensa ad un motivo per andare avanti. Aprili e recita, Taylor.
Ragazzadaicapellibiondi: non ce la farò mai.
Shakespeare J.: quello che sto per scriverti, so anche che è un motto ma anche titolo di una canzone di Bieber. Never say Never.
Ragazzadaicapellibiondi: Never Say Never.
ShakespeareJ.: You will never say never.
Ragazzadaicapellibiondi: I will fight.
ShakespeareJ.: You will fight forever.
Ragazzadaicapellibiondi: to make it right.
Shakespeare J.: Oh, si. Promettimi che domani rifarai le audizioni, Taylor.
Ragazzadaicapellibiondi: ok, va bene. Le farò!
Shakespeare J.: brava, sweety <3
Ragazzadaicapellibiondi: <3 <3
Shakespeare J.: scappo :3 <3 <3 <3 A dopo!
Shakespeare J. è offline.
Justin abbassò lo schermo del computer, Taylor spense il suo e tornò a guardarlo.
Senza la presenza di Cheyenne sembrava anche più tranquillo, ma non capiva come mai non gli sembrasse il suo idolo.
No, quello non era il vero Justin Drew Bieber.
Magari, a poco a poco sarebbe uscito il vero lui.
Aqswdefrgthyjukilopmnbvcxz.
Bonjour a tout le monde!
Bene, dopo aver realizzato il fatto che mi ricordo ancora
qualcosa di francese, possiamo andare avanti.
Come sempre spero vi piaccia questo capitolo e soprattutto
voglio ringraziare ogni singola persona o essere vivente che legge i miei capitoli (:
GRAZIE MILLE. <3 Scusate se non rispondo alle recensioni, ma ho postato questo capitolo con un piede fuori dalla porta di casa (?)
In altre parole sto uscendo °-°
E vi dico che uscirò abbastanza scioccata per tutte le cose dolci che mi avete scritto *W*
Much Love. :3