Il ticchettio della pioggià continuò al di fuori del covo. Era continuo e a quanto pareva sarebbe durato a lungo. L'unico passatempo che poteva distrarla dall'attesa poteva essere costruire un Origami. Così si alzò,e andò a costruirne un altro. Una volpe. Qualcosa però nella sua mente le ricordò qualcosa di spiacevole. L'aveva abbandonata...l'aveva lasciata lì. Si era sentita in colpa per anni. Ma non una sola volta decise di cercarla e porre fine a quel dolore. Dolore. Quel nome le fece venire in mente qualcuno. Pain. Cosa stava facendo ora? Stava bene? Forse si preoccupava troppo. Ma qualcosa le diceva che aveva paura per lui.

Il braccio gli duoleva. Maledizione. E' più forte di quanto pensassi. 
Ma nell'aria sentì pronunciare il suo nome e sussultò. Chi poteva essere? Nessuno lo poteva chiamare così,eccetto Konan. Ma lei non era lì. Era al covo. Di nuovo quella voce. Anche l'avversario si girò,in cerca di qualcuno. Passi,più forti del ticchettio della pioggia,si avvicinavano. E infine la vide.
Capelli blu scuro,quasi nero; occhi grigi lo fissavano. Era alta quanto lui. Era cresciuta molto. Ma dopotutto non l'aveva vista per anni. Ma come aveva fatto a trovarlo?
« Kounko... »
« Pain! »
« Scusa. »
Silenzio. Neanche l'avversario si mosse. Dopodichè le lacrime arrivarono,rigandole il viso. Corse verso di lui,ma non lo abbracciò,come avrebbe fatto tempo fa.
« Perchè,Pain? »
« L'abbiamo fatto per te. » Disse con tristezza,guardando la terra immobile.
Le lacrime di Kounko scesero con più vigore.
« Mi dispiace...»
« Vi ho cercato per anni. Pensavo foste morti... Ma... Aspetta. Questa veste...?»
Pain non sapeva cosa dire. Come raccontare il tutto solo ora. Come distruggerla in questo momento in cui stava già abbastanza male.
« L'avete fatto per questo? » chiese lei.
Non poteva dirglielo.
« Rispondimi! » gridò.
All'improvviso però l'avversario parlò. Aveva preparato la sua tecnica. 
« Mi spiace interromperti,ma qui c'è in corso qualcosa. Ti conviene levarti. »
Caricò. Ma lei fu più rapida,si mise davanti Pain e aprì delle ali di carta. Lo protesse nelle sue enormi ali. Lo prese e volò.
« Non avevamo finito. » disse lui.
« Era una forza portante,vero?! »
« Dovevo finire ciò che avevo iniziato! »
« Stai male,non puoi continuare. Ma,Pain,perché... »
« Ti ho già chiesto scusa. »
« Non basta! Hai coinvolto anche Konan,non è vero? »
« ... »
« Lo sapevo. Dov'è ora? »
« Al covo... »
« E dov'è il covo? »
« Posami a terra e te lo dirò. »
Scesero e Pain si sistemò,per poi iniziare a camminare. Lei lo seguì,senza fiatare. Solo il singhiozzo e le lacrime che scendevano dal viso.


Un altro origami,ma questa volta una civetta. Perchè si preoccupava? Se la sarebbe cavata e ci sarebbe riuscito sempre. Ma già in troppi erano morti. Ora erano in pochi.
Ma all'improvviso qualcuno arrivò. Passi,pesanti e che strisciavano. Era lui,lo sapeva. Si alzò e corse in suo soccorso.
« Pain...! » Ma si bloccò. Non c'era solo lui. Ma una ragazza familiare,uguale a lei. Non poteva essere. Era lì,davanti a lei. La ragazza che aveva abbandonato.
« Kounko! »
Ma lei non rispose. Lasciò Pain.
« Curalo. Non sta bene. »
« Kounko...non mi riconosci? »
« Konan,smettila. » disse Pain.
« Ma... è mia sorella! Ho diritto di parlare con lei! »
« Curalo. Tieni queste bende,ti serviranno... »
« Kounko mi dispiace! » Disse avvicinandosi a lei. 
Ma la sorella si ritrasse. 
« Ti prego,mi dispiace! Ti ho pensato sempre e... »
« Perché allora non mi hai cercata? Perché non mi hai detto nulla? Per poi diventare una criminale. Konan,non ti riconosco più... »
« Io... »
« Non credo ci siano scuse per questo. Non è vero,Pain? »
« ... »
« In ogni caso,non ho intenzione di diventare anch'io una criminale... »
« Kounko non andartene! »
« Perché no? Tu hai fatto lo stesso con me! »
« Ma io... Sì,riconosco il mio sbaglio. E' stato enorme,ma... ti prego. Non lasciarmi. Non fare il mio stesso errore. »
« ... » Kounko si voltò verso la pioggia,pensierosa. No,non voleva fare lo stesso errore. E ora l'aveva trovata... Strinse i pugni.
« Curalo. » Ripetè,porgendole le bende. « Avete le erbe? »
Konan sorrise. « Sì. Subito. »
Pain si avvicinò a Konan. Intanto Kounko andò a prendere le erbe.
« Hai rischiato di... »
« Lo so. » rispose lui subito.
« Pain,ho paura. » Finalmente lo disse. Aveva troppa paura.
« Che cosa? »
« Ho paura che tu muoia. Non voglio che succeda. »
« Konan,starò attento. »
« Me lo dissi anche prima di partire! »
« ... »
« Eccole... » disse Kounko. Ma si bloccò e si rese conto di aver interrotto un momento. « Capito. Vi lascio soli. »
Konan fissava Pain.
« Non voglio perderti. »
« Ma che cosa stai dicendo? A te non dovrebbe importare. Se morissi,affiderei tutto a te. »
« Tu...non capisci. »
« Cosa dovrei capire? »
« Te l'ho detto,non voglio perderti. »
« E io ti dico che non importerebbe. »
« Oh...Ho finito. » Si alzò. « Per favore. Ho paura. » Se ne andò. 
A lei non deve importare se muoio o se... Maledizione!


Olè. Ho finito questo capitolo,ma non la storia,ovviamene. Siate clementi,è la mia prima storia!
E sì,adoro Pain x Konan!