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Autore: kimberlyy    27/11/2011    0 recensioni
Io sono Kimberly Tomlinson, una diciassettenne dai capelli lunghi e rossi come il fuoco; gli occhi sono azzurri come il mare.
Chi sarà a cambiare completamente la vita di Kimberly? Lo scoprirete presto.

Permetto che questa è la prima fiction che scrivo. Spero che vi interesserà ciò che scrivo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Voglio ringraziare a S, come sole, per avermi dato il coraggio di scrivere.
Voglio dedicarla a tutti ciò che accettano gli altri, come a O, che sta a Oscar
Voglio far capire a tutti che nessuno è perfetto, voglio far capirlo a C, come Cuore
 
 
Capitolo 1. 
 
 
Aprìì la porta di casa e vidi la casa vuota. C'erano scatole qua e là. 
-Carota, che significa tutto questo?- gli domandai urlando mentre misi le chiavi sul mobiletto. 
-Vieni in cucina- urlò di rimando. 
Andai in cucina e lo vidi mangiare una carota, come al solito. -Allora?-
-Ci trasferiamo a Londra, è la nostra unica salvezza- disse lui, con tono malinconico. 
'la nostra unica salvezza' già, aveva ragione. i nostri genitori ci hanno lasciati soli, senza niente. 
mio padre è morto qualche anno fa per un tumore, mentre mia madre non c'è più da quando ha partorito me. 
-Capisco, se per te è la cosa migliore, lo è anche per me. Non ti preoccupare delle mie amicizie, fa bene cambiare aria- gli dissi comprensiva. Era lui che mandava avanti la nostra vita, aveva trovato lavoro in un bar e guadagnava bene. 
 
Guardai per l'ultima volta la mia casa, e poi chiusi la porta senza voltarmi le spalle. 
Non avevo salutato ancora nessuno, e forse non lo farò mai più. Loro non erano vere amiche, erano quelle false. A volte criticavano mio fratello solo perchè lui ama gli uomini, invece delle donne. 
Si, lui è gay. Ed io lo accetto così com'è. Ognuno ha un suo modo di pensare, nessuno è perfetto. Nemmeno io. La perfezione non esiste
Entrammo in quel grande spazio che tutti chiamano 'aereoporto'. 
-Allora, felice di andare via da qui?- gli dissi.
-Si, anche perchè questo posto mi fa ricordare troppo, e i ricordi a volte fanno male- disse lui, il saggio della situazione. Come potevo dargli torto? Era sempre lui quello ad avere ragione. 
-Ehi, ma ti sei rubata la mia felpa?- disse lui guardando la felpa che avevo addosso. 
-Si, mi piace- gli risposi con lo sguardo divertito. Ci guardammo e poi ridemmo. Il bello era che con lui non dovevo preoccuparmi di niente, non dovevo preoccuparmi perchè non mi avrebbe mai preso per stupida, con lui potevo essere semplicemente me stessa. 
'I passeggeri dell'aereo Asburgo-Londra si devono accomodarsi. Ripeto; i passeggeri dell'aereo Asburgo-Londra si devono accomodarsi.' era la voce metallica del'autoparlante. 
Era giunta l'ora di dire addio alla mia città. 
Guardai mio fratello e ci prendemmo per mano, per poi avviarci all'aereo, quello lì che mi porterà dritta a Londra, la mia nuova città. 
 
 
 
 
 
 
'vashappenin?'
 
so che è molto corta, ma prometto che i prossimi saranno più lunghi. 
spero che come inizio vi piaccia. 
con amore -kimberly 
chiamatemi kim, odio il mio nome. 
 
 
 
 
 
 
 
  
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