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Autore: merediana    27/11/2011    2 recensioni
Costance Welsh è morta da oltre vent'anni; le è stato concesso di rimanere nel mondo dei vivi ma ad una sola condizione: non tornare mai a casa. Perché a casa c'è qualcuno che la aspetta.
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Genere: Horror, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Fandom: Supernatural
Autore: merediana
Rating: 14 anni
Personaggi: "Bambini Welch", Constance Welch
Tipologia: One-Shot
Lunghezza: 578 parole, se crediamo a Word
Avvertimenti: Character Death
Genere: Introspettivo, Horror, Sovrannaturale
Disclaimer e credits: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, inclusa la frase contrassegnata dall'asterisco, non mi appartengono ma sono di proprietà delle ampie schiere che detengono tutti i diritti di Supernatural. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ovviamente.
Note dell'Autore: La fanfiction fa riferimento alla lotta dei cari fratelli Winchester contro lo spirito di Constance Welch raccontata nell'episodio pilota della serie, ma nell'ottica dei "bambini Welch", imprigionati nella loro casa nativa in attesa del ritorno della madre. Pubblicata su Writers Arena il 31 Marzo 2010, cancellata da Efp ed ora ripubblicata qui con qualche revisione... Partecipa alla Challenge "Giro dell'Oca" di Writers Arena Rewind
Introduzione alla Fan's Fiction: Constance Welch è morta da oltre vent'anni; le è stato concesso di rimanere nel mondo dei vivi ma ad una sola condizione: non tornare mai a casa. Perché a casa c'è qualcuno che la aspetta.




Aspettandola




La luce dei fari dell'auto viola la placida oscurità di quella che un tempo era una dimora accogliente ed elegante e che ora è solo una catapecchia fatiscente e contorta; irriverente ne mostra il marciume, ne mette in evidenza le parti mancanti, ne seziona le imperfezioni.
La bambina si raggomitola su una sedia monca, non le piace quella luce: è fredda, innaturale, la attraversa, la ignora. Il bambino invece, disilluso Peter Pan che ha ormai accettato la scomparsa della propria ombra, la fronteggia, ne segue altero l'evoluzione e la crescita.
Entrambi l'hanno già vista più e più volte, entrambi sanno cosa l'accompagna: paura, sconcerto ed, infine, la furia omicida della madre. Eppure c'è qualcosa di diverso, il bambino lo percepisce. Si volta verso sua sorella per cercarne conferma, ma questa continua imperterrita ad intrecciarsi i capelli. Nessuno dei due è disposto a sopportare un'altra, ennesima, illusione infranta.
E poi accade l'imprevedibile: una raffica di spari che squarcia la notte, la routine assassina di Constance e l'apatica rassegnazione dei suoi figli.
La vittima sacrificale non è sola: c'è un altro uomo armato con lui e nessuno dei due ha intenzione di arrendersi alla dama bianca.
I bambini, ora l'uno accanto all'altra, fissano gli occhi incolore sulla lotta che si sta consumando nel cortile, freddamente consapevoli che dal suo esito dipenderà il loro destino.
Una speranza rabbiosa e feroce li consuma.
Un altro attacco di Constance, un altro urlo del perseguitato, un'altra scarica di proiettili.
Il bambino grida, ma la sua voce si frantuma contro le pareti, prigioniera anch'essa di quella tomba lignea.
Ora è il motore dell'auto a sgolarsi e la vecchia casa non può far altro che cedere, sventrata dall'irruenza di un'Impala nera del '67.
La libertà ha le sembianze di una mite notte californiana ma non è questa che i due fratellini aspettano da oltre quattro lustri; ciò che bramano è fors'anche più oscuro ma lo cela dietro un corpo avvenente ed un ingannevole vestito bianco.
Ed è così che si palesa nel loro salotto: Constance Welch, moglie adorata e madre affettuosa, come era scritto nell'articolo che ne riportava il suicidio; Constance Welch, moglie tradita e madre ossessiva, come mormoravano le malelingue di Jericho.
Colei che li aveva messi al mondo, nutriti, educati.
Colei che li aveva ingannati, tramortiti, affogati.
Colei che li ha condannati ad un'immutabile fanciullezza, incatenati ad una realtà cui non appartengono più, intrappolati in un'attesa opprimente.
Colei che, impeccabile e fiera, adesso contempla con ingannevole disperazione un ritratto di famiglia.
Gli umani sono pronti a combattere ancora; uno al fianco dell'altro, fronteggiano lo spirito demoniaco con l'angoscia di chi cerca uno stratagemma per aver salva la vita, ma Constance, fuor di sé per esser stata interrotta nel proprio macabro rituale, sfrutta il grande potere che le deriva da quello stato di non morte per scagliare loro contro una pesante credenza.
I fantasmi bambini si scambiano uno sguardo d'intesa. Sanno qual è il loro compito, il perché sono rimasti in cattività per oltre vent'anni: è tempo che tutto finisca e che finisca laddove è iniziato.
Lo spettro avanza di un passo e l'intera casa freme: le luci cominciano una danza forsennata e le pareti trasudano un'acqua vecchia di decenni.
Constance Welch alza lo sguardo ed in cima alle scale vede stagliarsi i profili delle sue prime vittime, i due figli.
- Sei tornata a casa, mammina! -*
E per la prima volta è lei ad avere paura.
   
 
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