Come una ragazzina che vuole essere ammirata
Sono affacciato alla finestra, nel dormitorio in un cui passo la maggior parte dell’anno con la famiglia che mi ha scelto.
Loro dormono ormai da diverso tempo, mentre io ho provato, ma gli occhi non si chiudono e la mente non vuole riposare.
Osservo il cielo scuro della notte, dove la luna spicca non ancora completa e sembra voglia torturarmi. Perché l’ansia non mi lascia mai, anche quando sembra innocua.
Pare una di quelle ragazze piene di sé che vogliono essere sempre guardate e ammirate, perché sono belle e hanno i capelli sempre ben pettinati, senza pensare ai lati negativi, senza pensare che quegli occhi hanno guardato così anche altri.
Ed è impossibile non guardarla; così dolce e rassicurante, così egoista da consumarmi.
L’uomo e il lupo vivono nel dissapore e nell’attrito di un corpo solo. Posso sentirla che graffia, la parte selvaggia che rinnego, e quasi vederla ridere divertita mentre soffro e m’isolo, per non fare del male – per non essere odiato da occhi che non capiscono, dilaniato e spezzato sotto il peso della loro paura, del loro disgusto.
Ma ancora dovrò smettere di lottare e, al tuo capezzale, lasciare il lupo libero e senza catene.
E al mio fianco il cane, il topo e il cervo correranno in un grande prato verde proteggendomi sotto lo sguardo della luna, che mai mi lascerà.
Partendo dal voler modificare e correggere “Perché sei così egoista, Luna?”, la storia è stata completamente riscritta dalla base, quando mi sono accorta che anche correggendola, non mi soddisfaceva.
Ho deciso di modificare anche il titolo, poiché quello originale non era inerente alla nuova storia.
Ringrazio chi leggerà questa nuova versione e anche a chi la letto e recensito quella vecchia.
Meissa Gaunt