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Autore: Mick St John    27/11/2011    1 recensioni
Il caso del quarto episodio si apre con la consegna alla polizia di una foto di una ragazza scomparsa nel nulla. All'indagine dovrà partecipare anche Mick, nonostante sia impegnato a lavorare sulle tracce della legione. Ben presto si ritroverà su una strada molto difficile da percorrere...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Seconda Stagione di Moonlight in fanfic'
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13.

Quando io e Beth arrivammo nell'ufficio di Josef, riconobbi subito un odore molto antico che non era come quello del mio amico. Istintivamente frenai Beth, mettendole un braccio davanti.
"Aspetta. Qualunque cosa dicano, fai parlare me a meno che non ti facciano domande dirette. E soprattutto resta incollata al mio fianco." La ammonii guardandola più intensamente del solito.
Lei ricambiò lo sguardo poi si accigliò e sorrise.
"Wow...fa molto Dungeons and Dragons" Ridacchiò.
"Se vuoi chiamo un taxi e vado via, Mick... Non voglio darti noie."
"Beth... ne abbiamo già parlato. Non ho cambiato idea, d'accordo? Non me lo dire più, per favore."
La rimproverai cercando di controllare la leggera tensione che provavo.
La verità era che non mi aspettavo di trovare Josef in compagnia, soprattutto di un non-morto così attempato.
Quando svoltammo l'angolo insieme, ci ritrovammo davanti alla porta spalancata e notai Josef in compagnia di un uomo di mezza età, alto e dal fisico robusto. Sembrava vestito da ranger, con il cappello da cowboy e la camicia azzurra a quadri infilata con cura nei jeans scoloriti.
Josef si accorse del nostro arrivo e ci accolse con un sorriso evidentissimo.
"Ehi... ecco i miei amici! Mick, Beth, entrate pure! Voglio presentarvi John, ci conosciamo da diversi... secoli!" Esclamò con occhi luminosi.
Entrati nella stanza Beth sorrise a Josef e al suo ospite, stringendosi impercettibilmente di più a me.
"Buonasera..." Salutò timidamente senza spegnere il sorriso.
Io invece avanzai di un passo in più verso di loro, porgendo la mano tesa allo sconosciuto, il quale ricambiò il gesto e mi diede una stretta vigorosa.
"Mick St. John."
"Piacere Mick, Josef mi ha parlato molto di te. Io sono John Alden."

Impiegò una frazione di secondo a spostare lo sguardo penetrante su Beth al mio fianco, rendendosi conto che si trattava di un'umana più che appetitosa.
"Signorina..." Si presentò a Beth con un sorriso molto più aperto.
"Una bella presenza femminile fa sempre molto piacere... Anche tu hai l'abitudine di portarti dietro "l'aperitivo"?" Mi domandò tornando a fissarmi con attenzione.
Io mi irrigidii all'istante, ma Josef intervenne con prontezza a specificare.
"No, John... Miss Turner è un'ospite molto speciale nonchè una cara amica. Nessuno beve da lei, è zona off limits."
Alden si affrettò ad annuire e si scusò immediatamente, direttamente con Beth.
"Perdonatemi, ma conosco le abitudini di Mr Kostan e credevo... beh, vogliate scusarmi. Non era mia intenzione offenderla, Miss Turner."
Beth lo guardò con sicurezza e sorrise.
"Non si preoccupi, non mi sono offesa..." Lo rassicurò garbatamente.
"E' un errore più che legittimo, credo di essere l'unica eccezione a questa regola!" Josef annuì alle parole di chiarificazione di Beth e cercò di placare gli animi.
"Bene, ora che abbiamo fatto tutte le presentazioni del caso, direi che possiamo parlare di cose serie."
Voleva parlare di cose serie davanti a quell'Alden e io non ero proprio convinto che fosse la cosa migliore.
"Quali cose serie, Josef? Mi hai messo fretta per venire qui e parlare dei vostri ricordi dei vecchi tempi?" Domandai con una punta di insofferenza nella voce.
"No, Mick... John è in grado di darti molte informazioni su quello che sei andato a cercare a Grunge Town..." Cominciò con fare allusivo. Era chiaro che sapeva bene come avevo passato la mia mattinata.
Logan questa me la paga...
Senza preoccuparsi della mia espressione corrucciata, Josef ci versò da bere e ne offrì a tutti.
"Vuoi un bicchiere d'acqua, Beth?" Domandò gentilmente, prima di cominciare a spiegarmi quello che era più utile capire.
"Magari, grazie Josef." Sorridendo, mi tirò per la manica del cappotto per incitarmi a sedermi accanto a lei e di fronte ai due vampiri anziani, aspettando il suo bicchiere d'acqua. E io ricambiai lo sguardo preoccupato che mi aveva rivolto, cercando di farle capire che poteva stare tranquilla, anche se io ero ancora in allerta.
"Questo vampiro ha avuto un'esperienza notevole nel campo su cui stai indagando." Josef si fermò un istante per portare il bicchiere d'acqua a Beth e John ci sorrise fieramente, mentre si godeva quella serie di considerazioni e di elogi sulla sua persona.
"Così ho pensato... chi meglio di uno scampato all'inquisizione può parlarci della Legione?"
Ancora non riuscivo a capire bene a quale gioco stessimo giocando. Sapevo solo che portare Beth non era stata una mossa prudente.
Ero però convinto che Josef si circondasse solo di gente fidata, per cui probabilmente dovevo essere meno ottuso.
"Okay, John. Ora siamo curiosi."
"Anche io... "
Sussurrò però John con un sibilo mentre indicava stupito il mio petto e l'anello all'indice.
"Tu... porti il Fiore di re Luigi addosso." Quando mi ero chinato per sedermi evidentemente il ciondolo doveva essermi uscito dalla camicia e la mia mano era ben in evidenza sul bracciolo della poltrona di Josef.
Beth si voltò di colpo a guardarmi per un momento e poi tornò a fissare i due vampiri, seguendo attentamente ogni parola.
"Come?" Domandai corrugando la fronte.
"La croce gigliata che hai sull'anello..." Sussurrò indicando il mio indice della mano destra. Io seguii il suo sguardo e precisai.
"E' l'unico regalo di Coraline che ho tenuto volentieri. Me lo regalò dopo avermi reso vampiro...insieme al ciondolo. Li porto da allora."
"Mick è stato sposato con Coraline Duvall..."
S'affrettò a precisare Josef scambiandosi con Alden un'occhiata particolarmente allusiva. John invece si voltò a fissare me con maggiore intensità.
"Sai almeno che cosa significa?"
"No. Ha un significato particolare?"
Chiesi allora turbandomi.
"Direi di si... Il giglio è un simbolo della dinastia francese dei Luigi a cominciare da Luigi VII che lo adoperò come stemma, probabilmente per la somiglianza con la punta di una lancia. E' simbolo di potere.
Quello dimostra che tu appartieni alla loro famiglia, che sei della loro stirpe pur non essendo un Duvall. Ma questo lo possono capire solo pochi vampiri all'antica come me... Vero Kostan?"
"Io non ho mai portato roba di quel tipo e nè mi interessa farlo!"
Protestò Josef con una smorfia di disprezzo.
"Non ci avevo pensato, sinceramente. E' per questo che ti ho chiamato, John, tu conosci bene le antiche dinastie di vampiri."
"Si, le conosco bene. Abbastanza bene da capire che Mick è stato vampirizzato da un Duvall e dunque deve a loro rispetto."
"Un patto che Mick non ha proprio rispettato alla lettera, diciamo che ha tentato di uccidere Coraline e ci è andato davvero molto vicino..."
Spiegò Josef da parte mia, mentre abbassavo lo sguardo mordendomi il labbro.
"Possiamo evitare commenti poco piacevoli sulla mia vita coniugale?" Chiesi allora al limite della sopportazione cercando di ricordare a Josef che Beth era lì presente e quel discorso le riapriva antiche ferite. A quelle parole in effetti, lei si passò una mano fra i capelli nervosamente e accavallò le gambe sistemandosi col peso dal lato opposto al mio, restando però in silenzio e ascoltando attentamente, mentre tormentava il bicchiere d'acqua con la mano libera.
"Si, hai ragione Mick. Non siamo qui per parlare dei Duvall. Siamo qui per la Legione e io ti dirò di cosa si tratta, sperando di chiarire i tuoi dubbi." Si corresse Alden.
"Vedete, l'inquisizione è nata per proteggere la religione cattolica, ma la Legione Black Moon ha un ruolo a sè stante.
I sorveglianti che la rappresentano, non difendono una religione in particolare, il loro ruolo va ben oltre, anche se molti di loro sono dei ferventi cattolici.
Qui si tratta di proteggere la razza umana da tutto ciò che rappresenta un "pericolo" e che va fuori dall'ordine delle cose.
Questa gente combatte per difendere l'umanità dal diverso, perciò controlla tutto ciò che è in disarmonia con le regole dell'universo o che in qualche modo si oppone ad una legge naturale.
L'immortalità è contro natura. Nutrirsi dei propri simili, succhiandone il sangue, mangiandone la carne, rubandone energia vitale, è contro natura.
Usare arti magiche al servizio di un essere votato al male, è contro natura.
Nel 1982 in Argentina c'erano sacerdoti come il Monsignor Miguel Medina, il vicario generale delle Forze Armate, che fomentavano la rivoluzione sostenendo che "a volte la repressione fisica è necessaria, è obbligatoria e, in quanto tale, lecita."
E la Legione è appunto costituita da uomini e donne con particolari doti e con un codice comportamentale inflessibile. Sono persone votate alla conservazione della specie umana e tu, Mick, hai avuto modo di vedere da vicino come si muovono efficaciemente in perfetto anonimato, come ombre nella notte, quasi quanto noi.
L'inquisizione che la B.M. attua non è votata alla tortura fine a sè stessa, è un mezzo per proteggere la razza umana. E se io e te fossimo ancora umani non potremmo che stare dalla loro parte!
I mostri siamo noi... E non è un mistero per nessuno.
Anche se alcuni uomini sono peggiori dei mostri, la nostra razza rappresenta un grosso problema per l'umanità intera. Immagina se qualcuno di noi si svegliasse improvvisamente con la brillante idea in testa di conquistare il mondo. Pensi che non potrebbe riuscirci? Uno solo di noi con un buon grado di preparazione, può sterminare intere città.
Ecco perchè la Legione agisce indisturbata, è protetta da personaggi molto influenti in difesa della vita, Mick... E dato che noi siamo contro natura, è contro di noi che si accaniscono, soprattutto quando cerchiamo di prevaricare ed invertire l'ordine delle cose.
Qui non si tratta di credere o meno a Dio o al Demonio. Qui si tratta della sopravvivenza del mondo.
Come sapete, è stato necessario stabilire delle regole affinchè il nostro mondo vivesse in equilibrio con quello della razza umana.
Ultimamente questo equilibrio è stato turbato da diversi eventi che evidentemente hanno preoccupato la Black moon e che tuttora preoccupano il consiglio. E dato che anche nel giardino del re crescono le erbacce, qualcuno deve preoccuparsi di estirparle.
Noi vampiri "civili" abbiamo istituito il sistema di pulitura che riporta l'ordine lì dove possano esserci disordini.
Da quando abbiamo raggiunto un accordo, la Legione finora si è sempre occupata solo di sopperire alle mancanze del nostro servizio di contenimento, affinchè tutto proceda come deve.
Io ho sempre vissuto lontano da tutto questo, da quando ho avuto uno scontro diretto con l'inquisizione. Mi sono ritirato nel mio ranch e da allora vivo lì, lontano dagli altri vampiri e anche dagli umani, cercando un contatto con loro solo in casi di estrema necessità. Sono un solitario per scelta, lavoro e vivo meglio da solo. Ma ora la situazione sembra essere preoccupante a causa di questa "lista" di cui abbiamo scoperto l'esistenza e su cui si presume ci siano i nomi di moltissimi vampiri, tra cui quelli più antichi e importanti. Non ho capito chi sia stato il primo ad infrangere i patti, se loro abbiano pestato per primi i piedi a noi, o qualcuno dei nostri abbia azzardato troppo nei loro confronti.
So solo che siamo in pericolo e se vogliamo che torni la pace, dobbiamo capire cosa vogliono da noi, anche se ormai a me sembra chiaro come il sole."
Concluse con un sospiro.
"Cosa? A me non sembra chiaro per niente, John. Che cosa vogliono?"
"Vogliono la nostra estinzione, Mick. Avranno convenuto che non siamo utili alla loro causa e ora vogliono eliminarci definitivamente. Il Grande maestro della Black Moon, il padre di tutti i Legionari, credeva nella nostra specie. Era convinto che solo 10 di noi al servizio dell'umanità potessero salvare il mondo dalla distruzione. Per questo ha voluto che si trovasse un accordo che ci facesse vivere in pace insieme agli umani. Ma solo alcuni di noi si sono adattati alle regole, alcuni preferiscono seguire ancora l'istinto primordiale. Qualcun'altro ha manie di grandezza e crede di poter avere il controllo."
"Adesso ho capito... Ma da come parli sembra che il Consiglio voglia tenersi in buoni rapporti con la Legione. Allora stiamo parlando di pochi ma deleteri elementi di disturbo. Se riusciamo a fermare quelli, forse la Legione la smetterà di attuare l' H.O.P.E.!"
* ( vedi ep. 18 - Death Symphony, letto al contrario sta per "Executive Plan Of Hunting" )
Era un'ottima idea, ma non avevo nè il potere nè le conoscenze per indire una folle crociata contro questi vampiri sanguinari e per ora potevo solo rimandare.
"Beh gentiluomini, grazie per l'aiuto." Dissi alzandomi con un leggero sorriso sulle labbra.
"Le tue informazioni saranno di grande utilità per noi. Resti nei paraggi per qualche giorno, John?" Gli domandai porgendogli di nuovo la mano per ringraziarlo più cordialmente.
"Si, credo che mi tratterrò per qualche tempo a Los Angeles. Non ho fretta di rincasare e nessuno che aspetti il mio ritorno."
"Allora, ci vediamo. Piacere di averti conosciuto!" Annuii salutandolo e cercai lo sguardo di Josef per ringraziare anche lui.
"Tu fatti sentire, se c'è qualche novità. Io e Beth abbiamo parecchio lavoro da sbrigare e il nostro tempo è pochissimo, non è vero?"Spiegai loro specchiandomi infine nel suo sguardo limpido.
"Si, certo." Si alzò con un sorriso luminoso dei suoi. "Grazie dell'aiuto, arrivederci." Annuì col capo in cenno di saluto e si rivolse al vampiro rosso, prima di avviarsi alla porta aspettando che io la seguissi.
"Ciao Josef..."
Ci avviammo insieme all'ascensore per tornare in strada e ne approfittai per esprimerle subito i miei pensieri in merito a ciò che avevamo sentito.
"Questa Legione è una vera e propria setta. Io ho visto come fanno. Purificano con riti sacri tutto ciò che è venuto a contatto con il soprannaturale. Ma io non credo che ci vogliano tutti morti, basterà dimostrare loro che di qualcuno fanno bene a fidarsi. E' una cosa molto difficile, ma ci dobbiamo provare... Abbiamo ancora un paio d'ore."
"Passiamo in biblioteca, hanno volumi molto vecchi anche di provenienza europea, forse possiamo trovare qualcosa"
Propose con sicurezza.
"Quando stavo al Buzzwire, per quell'articolo sui vampiri ho trovato molto materiale..."
Annuii alla sua proposta sperando di trovare anche qualche informazione di più sul nuovo ospite di Josef.

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14.

Rimasti soli, Alden si avvicinò a Josef con aria molto sospettosa. Si era accorto che Josef evitava accuratamente il suo sguardo.
"Kostan... Guardami in faccia e dimmi che Mick è tornato vampiro in modo spontaneo, quando è finito l'effetto della cura..."
Josef alzò lo sguardo dal bicchiere ed esitò un ultimo istante prima di voltarsi a fissarlo come gli aveva chiesto. Ma non rispose.
"No... non l'hai fatto, vero? Non puoi averlo fatto consapevolmente!"
Il silenzio e la determinazione nello sguardo vigoroso di Josef non gli lasciava dubbi.
"Lo hai fatto... Kostan, tu devi essere completamente PAZZO! Non si è mai verificata una cosa del genere in tanti secoli! Come hai potuto generare una creatura più forte di te? Il ragazzo... non sa niente vero?"
"Calmati, John..." Il mio amico, al contrario, non era affatto turbato dalla reazione di Alden. Probabilmente se la aspettava già.
"Mick non lo sa e non deve saperlo. Gliene parlerò io quando sarà il momento."
"Non posso crederci... Non posso credere che tu lo abbia fatto. E' razionalmente incoerente! Tu poi, che hai una naturale attitudine al comando! Come diavolo ti è saltato in mente?"

La domanda che aveva fatto gli restò in gola, mentre improvviso come un lampo, un'ipotesi illuminante si faceva strada nei suoi pensieri oscuri.
"Ah, aspetta, credo di avere capito... Lo avevi in mente fin dall'inizio, vero? Avevi progettato tutto." Scuotendo la testa, gli sfuggì un sorrisetto nervoso. Josef invece aggrottò le sopracciglia stranito.
"Cosa?"
"Si, sei diventato amico di Coraline e l'hai incoraggiata ad abbracciare un umano senza fargli consultare Philipe. E solo perchè volevi arrivare a questo."
"Ti sbagli John, io non ho mai incoraggiato Coraline ad abbracciare Mick, al contrario! Non ho mai pensato che..."
Prima che potesse spiegarsi, Alden lo aggredì di nuovo con le sue calunniose accuse.
"Kostan smettila di nascondere la verità a te stesso. Tu hai architettato tutto questo per vendicarti dei Duvall! Ma io ti capisco benissimo... In fondo loro hanno ucciso Kramer e sterminato la tua Famiglia... Chiunque avrebbe organizzato una vendetta terribile al tuo posto, ma questo... non ti credevo capace di arrivare a tanto! Sono davvero colpito!"
Ragionando su quella strana supposizione, Josef si lasciò cadere sulla poltrona, agitando una mano con un gesto di insofferenza, quasi a scacciare nell'aria certi pensieri assurdi e spostò alcune delle sue carte nervosamente, per avere una scusa valida e distogliere lo sguardo.
"Non dire scemenze, Alden, io non ho programmato nulla, è stato Mick a venire da me e a chiedermi di riabbracciarlo dopo che Coraline gli aveva dato la cura! Non potevo dirgli di no in quelle circostanze...Non avevo scelta"
"Ah si? Sai cosa credo? Credo che questo sia quello che ti piace pensare. C'è sempre una scelta, Kostan. Io sono convinto che in fondo non ti sia affatto dispiaciuto. Inconsciamente hai cercato tutto questo! Ora devi prenderti la responsabilità del tuo gesto e spiegare a Mick cosa lo hai fatto diventare... Lui si fida ciecamente di te, non puoi rischiare di perderlo. Ora è dalla tua parte e devi fare in modo che ci resti. Sai bene perchè. Se i Duvall scoprono quello che hai fatto, prima che lo sappia il consiglio..."

Stavolta fu Josef ad interrompere John, ad alzarsi e a piantargli il suo sguardo affilato negli occhi, zittendolo di colpo.
"Mi preoccuperò io della faccenda, come ho sempre fatto. Tu restane fuori e tieni la bocca chiusa come fai sempre, John. E chiudiamo qui questo discorso."

******
15.

Beth aveva scelto quattro volumi di dimensioni enciclopediche e si era messa a sfogliarli attentamente, tossendo ogni tanto per la polvere e imprecando sommessamente ogni qual volta era costretta a cacciare via qualche insettino che aveva fatto, delle pagine antiche, la sua casa. Era ormai al terzo libro, quando si accigliò e si avvicinò alla pagina, leggendo con attenzione.
"Ooooh..." Sussurrò piano, richiamando la mia attenzione.
"Ehi, guarda questo! L'ho trovato!" Esclamò soddisfatta.
Era già da una buona mezz'ora che stavamo scartabellando tutti i testi di storia moderna in cui c'era un qualche sentore di vampiri, della legione della Black Moon e naturalmente su tutto ciò che riguardava l'inquisizione.
Mentre mi sedevo accanto a lei, dopo avere recuperato un'altra pila di volumi spaventosamente alti, mi ero sporto verso Beth per rendermi conto della sua scoperta.

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"Wow... hai trovato l'enciclopedia del vampiro? Chi ha scritto questa classificazione così accurata?" Domandai incapace di credere a quanto fosse minuziosamente dettagliato quel capitolo sulle razze.
Lei voltò la pagina e indicò una riga.
"Due studiosi appassionati di soprannaturale, nei primi anni del '900, Lord Stuart Garroth e Lady Maeve Wester!" Spiegò con un sorriso.
"A quanto pare erano appassionati di magia e occulto e hanno stilato questa lista, basandosi su documentazioni medievali e incontri ravvicinati con i vampiri predisposti a parlare." Tornò poi alla prima pagina del libro.
"Demoni e altre creature del fantastico." Lesse adocchiando il titolo.
"E' una ristampa degli anni '30" Così indicava la foggia più o meno moderna del libro.
"Ne hanno classificati un bel pò... Fotocopiamo?"
"Si certo...E io sarei un azzurro?"
Domandai scettico, abbassando ancora di più la voce ad un semplicissimo soffio mentre riaprivo uno dei tomi e agitavo davanti a me la mano per scacciare la nuvola di polvere che avevo alzato.
"A quanto pare si" Rispose lei convinta.
"Non ti piace?"
"Se mi piace? Ah, non ho problemi con i colori, anzi il blu mi piace! Sarei solo curioso di sapere se sono vampiri anche questi studiosi e sanno davvero di cosa parlano. Comunque per ora è l'unica classificazione che hai trovato, vero?"
"Si, è l'unica classificazione che ho trovato, però se ci pensi è vero, i tuoi occhi diventano azzurri quando ti trasformi..."
Sussurrò piano prendendo il volume con entrambe le mani, praticamente abbracciandolo e portandoselo alla macchina fotocopiatrice per fare le copie.
"Eh si...in effetti si. E Stuart secondo te a che razza appartiene?" Domandai prima che si allontanasse per poi tornare ai miei libri.
"Pensaci mentre fotocopi, così poi me lo spieghi... Intanto cerco informazioni qui."
Accarezzai la copertina di tessuto scolorito, prima di aprire il volume e scorrendo velocemente le pagine, con la mia capacità di lettura decisamente rapida per un umano, trovai però tracce di una delle storie più inquietanti, riferite alla caccia al maligno.
La vicenda delle streghe bambine di Salem.
Fatta la fotocopia, Beth le diede un'occhiata prima di riportare il libro al tavolo e continuare a sfogliarlo mentre mi spiegava la possibile risposta alla mia domanda.
"Probabilmente Stuart è un neutro." Andò alla pagina successiva, leggendo velocemente.
"Perchè?"
"Qui spiega che i vampiri possono nutrirsi tranquillamente di sangue animale così come fanno di quello umano, senza che ci siano particolari distinzioni, a parte quella fra la razza dei viola e dei dorati e specifica che nonostante il sole non nuocia a quest'ultima razza, non possono farsi vedere comunque esposti ai raggi solari."

La sua teoria mi sembrava in effetti quella più plausibile, dato che aveva studiato attentamente le fonti che aveva rintracciato.
Ma non aveva ancora finito di leggere.
"A quanto pare la loro pelle diventa dura e liscia al punto che riflette la luce innaturalmente..."
"Sul serio? Bel problema...scintillare al sole può essere affascinante ma un po' troppo evidente per uno che vuole mimetizzarsi nella folla!"
"Già... Ma li escluderei, Mick, per via dei poteri mentali. Se Stuart fosse appartenuto ad una razza con questi poteri, avrebbe potuto ricattare Diane o plagiarla per farla rimanere. Abbiamo appurato che non è come te per via del freezer, e che non è un giallo perchè non si sarebbe riflesso nello specchio..."
Spiegò guardandomi fisso.
"Quindi non restano che i neutri, dato che i Vampiri Primordiali si sono estinti....per fortuna."Aggiunse ridendo.
"Oddio, non ti sono sembrata totalmente matta?" Rise di nuovo per quella lunga dissertazione che aveva appena tenuto sui vampiri, fonti alla mano. Se fossi stato un professore di scienze occulte l'avrei promossa con il massimo dei voti.
"No, Beth...Non sei matta. Dovrei farti di nuovo i complimenti ma eviterei per non farti montare troppo la testa, biondina! Ma mi fai un po' paura, perchè sei diventata troppo esperta, ormai! Anche se credo che tu abbia ragione su tutto." Confermai con un sorriso e poi le spiegai.
"Almeno tu hai trovato qualcosa di originale... Io sto leggendo dissertazioni e codici inquisitoriali da mezz'ora... Come ad esempio questo:
Anche all'autorità civile, il tribunale dell'inquisizione raccomanda di eseguire la sentenza, evitando di spargere il sangue del condannato. Perchè questa frase mi suona particolarmente inquietante?"
Mi domandai a voce alta mentre Beth sorrideva soddisfatta, prima di immergersi di nuovo nelle sue letture. Poi ad un tratto, assottigliai lo sguardo, incuriosito.
"Okay, come non detto. Forse anche io qui ho travato qualcosa che voglio farti leggere. Ne avevo sentito parlare ma non ne conoscevo i particolari... Senti qui.
Il processo alle streghe, nel villaggio di Salem, presso Boston, cominciò con tutti i suoi orrori, nel 1691, dopo che alcune giovani dichiararono d'essere state vittime d'un maleficio. Le ragazze, tra cui la figlia e la nipote del reverendo Samuel Parris, Betty ed Abigail, erano solite incontrarsi per "prevedere" il loro futuro. Tra loro c'era anche una giovane di nome Sarah Cole e proprio quest'ultima una sera, dichiarò d'aver visto uno spettro sotto forma di bara in quella che utilizzavano come sfera (un albume sospeso in un bicchiere pieno d'acqua). Da quel momento, le bambine cominciarono ad assumere comportamenti strani (bestemmiavano, avevano attacchi epilettici violentissimi e improvvisi, cadevano in stati di trance) Come una sorta di malattia, questa "epidemia"si diffuse a molte altre giovani del paesino ed essendo i medici incapaci di giustificare tali sintomi, venne dichiarato che le giovani erano vittime di Satana. Venne istituito un vero e proprio tribunale. Furono incarcerate e giustiziate 20 persone tra cui donne, uomini e bambini. La prima fu la schiava dei Parris, Tituba, che confessò d'essere una strega e aggiunse d'aver incontrato un uomo alto proveniente da Boston che per i giudici era, ovviamente, Satana. Ma una delle bambine, la piccola Abigail, additò un uomo del pubblico durante il processo, identificandolo con Lucifero stesso.
Il suo nome era John Alden."

Alzai per un attimo lo sguardo dalle pagine per voltarmi verso Beth.
"Era vivo nel 1691... E probabilmente era già vampiro." Commentai prima di continuare a leggere su un altro volume sotto la voce corrispondente al suo nome cui avevo messo il segno.
"John Alden fu un rispettabile capitano di mare. La sua famiglia era giunta in America nel 1620 a bordo della Myflower. Venne accusato dalle bambine di Salem di fare malefici e quando le incontrò e le guardò negli occhi, esse caddero preda di convulsioni ed egli rispose ai magistrati una frase rimasta nella storia.
"Se io sono Lucifero, perchè non cadete a terra anche voi, quando vi guardo?"
Alden riuscì a corrompere il carceriere e fuggi, tornando solo quando la caccia alle streghe fu finita.
Quell'isteria generale si concluse nell'autunno del 1692 e il 12 ottobre 1693 il governatore Phips sciolse "La Corte" (il tribunale creato per processare le streghe) e istituì una Corte di giustizia che, dopo aver preso in esame 52 casi, assolse 49 detenuti e commutò la pena di 3 condannati a morte. Da allora non si è più assistito ad altri casi di stregoneria.
Okay Alden mi sembra un testimone attendibile... Ma ho trovato anche informazioni sull'inquisizione e queste cose sono anche più raccapriccianti.


Archivio servizi della BBC

Il 6 novembre 1994, la BBC ha trasmesso un documentario dal titolo The Myth of the Spanish Inquisition (Il mito dell'Inquisizione spagnola). Il documentario si diceva basato su anni di studio degli archivi e rivelava particolari sui metodi inquisitori. Dopo una breve lettura, cercai di tirare le somme.
"Ti rendi conto Beth? Questo tizio studiava l'inquisizione e improvvisamente ha deciso di ritrattare tutto quello che aveva ipotizzato, affermando che l'inquisizione non era affatto un sistema bigotto e un temibile strumento di tortura, sfruttato politicamente. Ma che al contrario l'inquisizione fosse vittima di infamia perchè tassello debole nel mosaico della potenza spagnola. Della serie, come rigirarsi la frittata! E' incredibile... Adesso però credo sia meglio andare." Sussurrai controllando l'orologio. "Non vorrei che il nostro uomo ci sfuggisse."
  
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