Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: ma89vi    28/11/2011    3 recensioni
"Perchè l'hai fatto?
Perchè hai tradito la mia fiducia?"
Mamoru non gliela aveva semplicemente portata via. Si era preso tutto di lei: il suo corpo, il suo cuore... la sua anima.
E lui non era stato capace di impedirglielo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 11: Voglio che tu sia mia...

N.B. Salve a tutti! Ho modificato il titolo e la fine del capitolo che non mi soddisfacevano prima. Buona lettura!:)

Anf, anf!

Non aveva più fiato, Usagi. Aveva corso talmente velocemente che il respiro le era diventato più concitato del solito. E non solo a causa dello sforzo fatto.

Era talmente sfinita, che una volta arrivata davanti casa, prima di entrarvi, dovette aggrapparsi al cancello per non cadere.

La pioggia continuava a scendere copiosa, bagnando la ragazza ancor più vistosamente di quello che già era.

“Seiya... ho bisogno di te...”, riusciva a sussurrare tra gli affanni, con gli occhi lucidi.

“Ho bisogno di te...”, continuava a ripetere nel buio della sera.

Poteva varcare il cancello, tornare a casa e dimenticare tutto con un bel bagno caldo.

Poteva entrare, salutare i suoi parenti e mangiare gelato fino a scoppiare.

Ma a cosa sarebbe servito? Mamoru sarebbe ricomparso prepotentemente nei suoi pensieri. Era riuscito a mandarla in confusione per l’ennesima volta in quei pochi giorni.

L’aveva baciata di nuovo. Pochi minuti prima di tornare nella sua villetta. Pochi minuti dopo che aveva salutato il suo ragazzo.

Lei non aveva fatto niente per evitarlo. Anzi in qualche modo l’aveva permesso quando si era buttata involontariamente tra le sue braccia.

Era sicura di provare qualcosa per lui. Qualcosa che era più forte di lei, a cui non riusciva a sottrarsi. E questo la faceva stare male perché non voleva ammetterlo al suo cuore. Si sentiva terribilmente in colpa nei confronti di Seiya. Avrebbe voluto che lui fosse lì con lei in quell’ istante. Avrebbe potuto aiutarla a dimenticare il comportamento di Mamoru.

In quel momento, per quanto si sforzasse, le tornavano in mente gli attimi con lui. Quando le loro labbra si erano incontrate avrebbe voluto che il tempo si fermasse per sempre. Quando la teneva stretta a sé sperava che durasse per l’eternità.

Era paurosamente felice di sapere che lui l’amasse. Le sembrava di toccare il cielo con un dito.

“Ma cosa dici Usa? Non puoi.. non puoi innamorarti di lui!”, bisbigliò, in un mix di disperazione e turbamento.

Non poteva permetterselo!

Prese istintivamente il cellulare dalla borsa e compose il numero di Seiya.

 

Garage di casa Kou.

“Uffa Mamo è in ritardo!”, sbuffò il ragazzo col codino, stanco di aspettare l’amico.

Era arrivato in garage prima del solito proprio per non far aspettare l’amico.

“Strano.. lui è sempre così puntuale...”, si chiedeva cercando di attirare l’attenzione dei due fratelli, intenti a scrivere una canzone sul vecchio tavolo di legno in mezzo alla stanza. Se ne stavano in piedi perché le sedie non c’erano e il confortevole divano color avorio era troppo in là rispetto alla loro posizione.

“A me non interessa nulla.”, esordì Yaten, con la solita aria di sufficienza e di freddezza che caratterizzava il suo sguardo di ghiaccio. Anche lui portava i capelli color argento raccolti in un codino.

“Concentriamoci sulle cose serie come questa canzone!”, continuò Taiki con calma e dedizione, che diversamente da Yaten, aveva i capelli castani anziché argentei, sempre raccolti in un codino. Era un tipo sofisticato, lui.

“Grazie per le vostre uscite! Siete sempre così d’aiuto voi due!”, esclamò il cantante, scocciato, avvicinandosi alla sua chitarra nera.

Erano le 20.35 e del dottore nemmeno l’ombra.

“Forse avrà avuto un urgenza in ospedale!”, pensò cominciando a suonare qualche accordo.

Ci teneva che venisse a sentire le prove delle sue canzoni. Tra queste, ce ne era una dedicata in particolar modo alla sua ragazza e gli sarebbe piaciuto sentire il suo parere. Conosceva Mamoru, non l’avrebbe mai illuso: se la composizione non l’avesse soddisfatto glielo avrebbe detto chiaramente.

Oltre ciò, era anche contento di passare qualche ora con il suo vecchio amico come ai vecchi tempi, bevendo qualche birra e parlando di ragazze.

“Chissà se frequenta qualcuno...”, si domandava curioso. Di solito Mamoru era molto restio a parlare della sua vita privata, ma magari gli avrebbe confessato qualcosa riguardo qualche bella giovane.

Drin, drin! Drinnnnnnnnn!

“Ecco forse è Mamoru che mi dirà che non potrà più venire!”, disse Seiya prendendo il suo telefono cellulare dalla tasca dei pantaloni che stava indossando.

Una volta estratto, lesse il display. Non era Mamoru.

“Usagi?”, si chiese sorpreso di ricevere una sua chiamata così presto. Si erano lasciati pochi minuti prima.

“Pronto amore! Cosa c’è? Va tutto bene?”, le domandò preoccupato.

A quelle parole, seguirono attimi di silenzio.

“Usagi ci sei? Pronto?”, continuò il ragazzo.

La biondina non sapeva che cosa dire. Poi cominciò:

“Sì, ciao Seiya. Sei in garage vero? Io invece sono davanti casa completamente zuppa... e non voglio entrare conciata in questo modo. In realtà, vorrei stare ancora un po’ sola con te, se non ti dispiace vorrei conoscere il posto in cui componi le tue fantastiche canzoni.”, gli disse molto timidamente. Voleva la sua compagnia per non pensare a Mamoru.

Il ragazzo sorrise. Erano rari i momenti in cui veniva fuori una Usagi così coccolona.

“Amore vorrei tanto, ma aspetto Mamo. Ricordi che sarebbe passato da me stasera?”, le ricordò lui.

“Dai amore, disdici tutto! Voglio stare in intimità con te... ho voglia di te!”, si azzardò a pronunciare la ragazza.

A quelle parole, dette così sensualmente, il cantante col codino non riuscì a resistere. Sentiva un forte calore riscaldargli il corpo: la voleva con tutto sé stesso.

“D’accordo amore. Aspettami sotto casa tua. Verrò a prenderti in un baleno!”, le disse con un filo di voce.

“Ti aspetto. Fai presto!”, concluse lei, tirando un sospiro di sollievo. Era necessario chiamarlo. Voleva sentire un po’ il suo amore per lei. L’avrebbe aiutata a non concentrarsi sulla dichiarazione d’amore del dottore.

“Ragazzi, sparite!”, urlò Seiya ai fratelli.

“Che ti prende adesso?”, gli dissero in coro.

“Mi prende che adesso la mia ragazza ha bisogno di me e io ho avuto la brillante idea di portarla qui e stare con lei da soli. Quindi voi due levatevi di torno!”, spiegò il ragazzo.

“Uuh, uuh... da soooli! Seiya, mi raccomando non farci diventare zii! Siamo ancora giovani!”, lo prese in giro Yaten.

“Ma cosa dici, maniaco?”, lo rimproverò Seiya, avvampando.

“Ma guardalo... è diventato tutto rosso! Dai, Yaten stava scherzando! Lo sappiamo che tu sei una persona seria. Sbaglio o questa è la prima volta che fai venire Usagi al garage?”, gli domandò un pacato Taiki.

“Già... diciamo che è la prima volta che ci vediamo in una stanza chiusa, da soli. Non so cosa potrebbe accadere...”, si limitò a pronunciare il ragazzo di Usagi, visibilmente imbarazzato.

“Non farle male, mi raccomando!”, continuò a scherzare il ragazzo dai capelli color dell’argento.

“Naaa... smettila Yaten! La tua è tutta invidia. Seiya, non temere, andrà tutto bene. In fondo, vi amate ed è giusto che iniziate a stare un pò in intimità. Questo non vuol dire che dobbiate far l’amore stasera! Anche se secondo me, dopo 6 mesi che state insieme, qualcosa accadrà...”, lo confortò il saggio Taiki.

“Oh, Taiki! Tu sì che mi sai capire!”, gli confessò il fratello con lacrime di gioia agli occhi. “Adesso però andatevene! Devo sbrigarmi a sistemare che tra qualche minuto devo andare a prendere la mia fantastica ragazza!”

Sorridenti, i fratelli presero le sue parole alla lettera e uscirono dal box, lasciando Seiya intento a mettere in ordine.

Mentre erano per strada Yaten disse:

“Secondo te lo faranno?”

“Non lo so! Ma non sono affari nostri. Sei sempre il solito!”, lo ammonì Taiki.

“Eddai, voglio solo divertirmi un po’... sai quanto amo prendere in giro tuo fratello!”, ammise il ragazzo col codino argento, facendogli l’occhiolino.

“Ehi, guarda. C’è Mamoru!”, continuò.

“Ciao ragazzi! Da quanto tempo!”, li salutò il bel medico.

“Sono contento di rivedervi dopo tutto questo tempo!”

“Anche noi lo siamo! Bentornato!”, esclamò Taiki, abbracciandolo, seguito a ruota dal fratello.

“Cosa ci fate qua? Non dovreste essere in garage a provare? E Seiya non è con voi? Mi ha detto lui di passare stasera. Ho fatto un po’ di ritardo però.”, confessò Mamoru.

“Beh, il nostro romantico fratellino ha ricevuto una chiamata dalla sua adorabile fidanzatina che gli chiedeva di stare un po’ da soli... capisci cosa intendo, no?”, gli disse Yaten, malizioso.

“Veramente no.”, rispose uno spiazzato Mamoru.

“Vedi, loro sono 6 mesi che stanno insieme e non sono mai stati da soli né in una casa né in luogo dove potessero essere intimi. Oggi è la prima volta per loro.”, continuò Taiki.

“Ok, e allora? Non è una cosa eclatante, no?”, cercò di auto convincersi il dottore.

“Mamo sei un po’ tonto! Non l’hanno mai fatto... sesso, dico. Stasera potrebbe essere la loro prima volta in tutti i sensi!”, concluse il ragazzo col codino marrone.

Dopo quelle confessioni, a Mamoru si gelò il sangue. Sapeva che Seiya non aveva ancora toccato Usagi, ma non avrebbe mai pensato che potesse accadere così presto. Certo, alla fine, era legittimo che lui volesse far l’amore con lei. In fondo, erano fidanzati.

“Perché Usa vuoi stare in intimità con Seiya proprio adesso?”, si stava chiedendo, con il cuore a pezzi.

Non possiamo fare questo a Seiya!: le parole della ragazza gli piombarono in testa violentemente. Adesso era tutto chiaro.

Lei voleva stare con Seiya per non pensare a lui. Evidentemente dopo il bacio e la dichiarazione d’amore che le aveva fatto, era andata ancor di più in confusione.

“Allora è vero che è innamorata di me...”, pensò amaramente il bel dottore.

Era disposta a stare con un ragazzo che non amava piuttosto che spezzargli il cuore e fargli perdere l’amicizia con il suo migliore amico.

Questi pensieri gli martellavano la testa ormai da qualche minuto. Non si era nemmeno accorto che i due amici con cui si era fermato lo stessero chiamando.

“Mamo tutto ok? Sei un po’ pallido!”, gli disse Yaten.

“Ehm..sì, scusatemi. Ora devo andare. A presto!”

Detto questo si allontanò velocemente. Cominciò a correre più rapidamente possibile. Voleva tornare a casa e mettersi a dormire profondamente.

Quella sera la ragazza che amava forse si sarebbe concessa al suo amico. E questo lo faceva impazzire di dolore e gelosia.

Ad ogni passo pensava alla sua testolina buffa. Pensava a quanto fosse una persona nobile e soprattutto corretta. Lui, invece, si era comportato in modo irrispettoso con il suo migliore amico. Si odiava per questo.

Ma non poteva sopportare il pensiero di Usagi tra le braccia di Seiya, mentre facevano l’amore. Non poteva accettarlo. Eppure non poteva fare nulla per impedirlo.

 

Casa di Usagi.

“Uffa Seiya quanto tempo ci stai mettendo!”, esclamò Usagi scocciata.

Erano già 15 minuti che lo stava aspettando. Non vedeva l’ora che arrivasse da lei. Avrebbe conosciuto il suo amato garage e, chissà, forse sarebbe accaduto qualcosa tra loro. D’altronde non erano mai stati soli in quel modo. Arrossì e pensò a Mamoru, sospirando.

“Mi dispiace, ma tra noi non potrà mai esserci nulla!”, si disse tra sé e sé, malinconica, mentre Seiya la salutava da lontano con la mano.

Alla sua vista, la ragazza decise di buttarsi tra le sue braccia, lasciando il cantante basito e felice allo stesso tempo.

“Finalmente sei arrivato, amore mio!”, gli disse.

“Oggi sei diversa dal solito, piccola... ma mi piaci tanto quando fai così!”, le confessò il ragazzo, dandole un dolce bacio sulle labbra.

“Adesso sbrighiamoci ad andare che sei bagnatissima!”, continuò, prendendola per mano.

Arrivarono al garage in pochi minuti. Mentre erano in viaggio, ad Usagi batteva forte il cuore e guardava sempre con la coda dell’occhio il suo ragazzo. Stranamente gli sembrava più uomo del solito. Forse perché dopo quella sera forse sarebbe cambiato per sempre il loro rapporto.

“Prego entra pure!”, la invitò Seiya ad accomodarsi, dopo aver aperto la porta del box.

Era piccolino, ma accogliente. C’era un vecchio tavolo al centro, circondato dai loro strumenti musicali, con un divano vicino al muro. A destra dell’ambiente c’era una porta: sicuramente portava al bagno.

“Allora ti piace?”, chiese curioso il ragazzo, che osservava le forme della giovane, che erano ancor più evidenti a causa dei vestiti bagnati.

“Sì, mi piace molto!”, gli rispose Usagi, ridestandolo dai suoi pensieri poco puri.

“Mi fa piacere. Adesso asciugati, altrimenti ti prenderai un malanno.”, le disse, porgendole un asciugamano preso prima di uscire.

In quell’attimo i loro occhi si incrociarono. Usagi avvampò: non aveva mai visto il suo ragazzo così serio.

Dal canto suo Seiya la desiderava più di ogni altra cosa al mondo. Istintivamente la prese tra le braccia e cominciò a baciarla.

La ragazza era travolta dalla sua passione così forte, che quasi la intontiva.

“E’ davvero questa la cosa giusta da fare?” pensò.

Quando il ragazzo si staccò dalle sue labbra, le sussurrò, ansimando:

“Usa.. ti voglio... non riesco a resisterti...”

Non aspettò nessuna risposta da lei. Cominciò a baciarle il collo e a toccarle il seno. La prese in braccio e la adagiò sul divano.

Si sfilò la maglietta che indossava e si coricò sopra di lei. Le abbassò il vestito e le baciò il petto.

“Mi fai impazzire...”, continuò a dire Seiya, non più lucido e visibilmente eccitato.

“Voglio che tu sia mia...”, le ripeteva senza sosta.

Usagi non riusciva a credere di fargli quell’effetto così inebriante. Non lo immaginava così deciso.

Seiya che le baciava il viso, le labbra, il seno così voracemente la stava quasi disgustando. Perché? Lui era pur sempre il suo ragazzo... era normale fare “quelle cose”. Non capiva. Era in preda a un mix di emozioni che contrastanti la stavano divorando.

La verità è che non si sentiva a pronta a compiere quell’importante passo. Non almeno per un motivo così banale, come quello di non pensare a Mamoru.

Forse era troppo tardi per rivelarlo a Seiya?

“S-Seiya...”, cominciò a dire, senza ottenere successo. Il ragazzo era troppo concentrato a leccargli la base del mento.

“Seiya ti prego...”, continuava imperterrita con un filo di voce, ma il giovane non le rispondeva.

“Seiya!”, prese ad urlare agitata la biondina.

“Fermati! Non voglio!”, concluse facendo rimanere di sasso il ragazzo che ora la guardava con fare stupito ed interrogativo.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: ma89vi