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Autore: maripotter    20/07/2006    13 recensioni
“Il primo giorno sarà con Weasley. La Granger la terrò io...a due giorni Potter...” e scomparve senza lasciare tracce. Era tutto totalmente senza senso. Harry non avrebbe potuto uccidere nessuno dei due. Non avrebbe potuto scegliere. Erano i suoi migliori amici, voleva più bene a loro che a chiunque altro. Cosa poteva fare? Non riusciva a pensarci. Guardò Ron e gli sussurrò: “Pronto a passare l’ultima giornata...insieme, amico mio?”
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Choice

Part one

“Voldemort, brutto bastardo”

Provò a lanciargli un’altra maledizione ma l’uomo –se così si poteva definire- si scansò senza passare al contrattacco. Si studiarono per attendere l’attacco dell’altro. Tutto silenzioso intorno a loro, nel luogo dello scontro finale. Uno di loro sarebbe morto, l’altro sarebbe sopravvissuto solo dopo aver ucciso l’altro. Così dettava la Profezia.

“E bravo Potter, ti sei dilettato nella magia oscura a quanto pare! Ma...” si guardò la bacchetta, e con sorpresa del giovane uomo, la posò a terra continuando a fissarla. Non lo convinceva quel suo sorrisetto. Lord Voldemort era indifeso ma per qualche strano motivo, Harry Potter rimase immobile, attendendo il termine della frase. Passarono minuti, che sembrarono ore. Il Signore Oscuro continuava a sorridere con quel –ma- ancora sulle labbra pallide e Harry Potter teneva la bacchetta alta ma esitava.

“Ma...non riuscirai mai a sconfiggermi. Eppure sono misericordioso e voglio farti vivere ancora un po’...non tanto quanto Silente, questo è chiaro, ma quel che basta per farti soffrire. Farti soffrire a tal punto che mi chiederai in ginocchio di ucciderti” Scoppiò in una piccola risata che si frantumò subito quando Harry parlò.

“E se ti uccidessi adesso? Non hai la bacchetta, sei completamente indifeso” Sarebbe diventato un assassino. Ora o mai più. Ma Voldemort continuava a sorridere.

“Credi che abbia posato la bacchetta per essere indifeso? Se lo sono io, lo sarai anche tu” Detto questo, senza che Harry se ne accorgesse, la bacchetta scomparve per poi comparire accanto a quella del suo nemico.

“Che diavolo...” Non riusciva a muoversi! Era impossibile fare incantesimi senza...oh sì che era possibile. Hermione era capacissima di fare incantesimi senza bacchetta, come poteva credere che Voldemort non ne era capace?

Pensare a Hermione gli faceva male al cuore. Chissà se lei e Ron stavano bene, se i Mangiamorte erano riusciti a trovarli.

“Vedo che sei d’accordo. Infondo tutti vorremmo vivere qualche attimo in più, no? Bene...cominciamo con un bel giochetto, così per passare il tempo” Battè le mani, e due persone apparvero accanto a lui, legate e imbavagliate. Harry si sentì morire.

“Ron! Hermione!”

“Esatto” proseguì Voldemort “oltre a te, sono buono, morirà solo un’altra persona. Sarete i primi di una lunga serie, naturale.

Tranne per uno di loro due, uno di loro non lo toccherò, lascerò vivi lui e la sua famiglia. Ma dato che per me non sono niente ho deciso di far decidere a te, Potter. Bello come gioco no?”

Harry si inginocchiò, guardando a terra con gli occhi sbarrati.

-Non posso scegliere tra loro due- tramutò il pensiero in parole, suscitando la risata del nemico.

“Oh sì che puoi! Ma sì, non ti preoccupare, ti renderò le cose più facili e forse più dolorose...ti farò trascorrere un giorno con ognuno di loro. Gli ultimi due giorni della tua vita e con i tuoi amici. Hai tutto il tempo per scegliere”

Ormai neanche Voldemort sorrideva più ed era diventato serio e convinto. Osservò Harry Potter che non provò nemmeno a dire “Uccide me subito al posto loro” perché sapeva che non sarebbe valso a nulla; si limitò a guardarlo con odio.

Sorrise di nuovo e si allontanò dal ragazzo. Quello che era successo era peggio di qualunque morte.

Ron e Hermione furono slegati e per un attimo furono intontiti poi corsero verso Harry. Hermione abbracciò Harry cercando di non piangere, Ron invece andò ai piedi di Voldemort e sputò sulla terra davanti a lui e lo guardò...con un misto di rabbia, odio e rancore. Ma non di paura.

“Se toccherà a te Weasley, ho in serbo per te una morte coi fiocchi, tanto che ne sarai onorato”

“Se morirò pezzo di merda, non mi lascerò uccidere da te di certo senza muovere un dito. Voglio un combattimento anche se non avrò speranze”

Caro buon Ron. Hermione gli si affiancò e gli prese la mano. Anche lei guardò Voldemort.

“Ti sei rovinato la vita Tom” Voldemort sembrò trasalire “hai rovinato la tua vita quando eri un ragazzo intelligente e in gamba...non la passerai liscia, qualunque cosa accada”

Voldemort scoppiò a ridere. Sembrava quasi che gli uscissero le lacrime dagli occhi, poi improvvisamente prese Hermione e la strinse tra le mani con forza. Ron e Harry staccarono in avanti ma Voldemort li fermò con la mano. Una forza impedì loro di muoversi.

“Il primo giorno sarà con Weasley. La Granger la terrò io...a due giorni Potter...” e scomparve senza lasciare tracce.

Era tutto totalmente senza senso. Harry non avrebbe potuto uccidere nessuno dei due. Non avrebbe potuto scegliere. Erano i suoi migliori amici, voleva più bene a loro che a chiunque altro. Cosa poteva fare? Non riusciva a pensarci. Guardò Ron e gli sussurrò:

“Pronto a passare l’ultima giornata...insieme, amico mio?”

Trovarono la strada per la Tana, senza sapere come. Avevano viaggiato in silenzio senza scambiarsi una parola. Ron guardava imperterrito il terreno davanti a lui mentre Harry fissava davanti a sé, sconvolto.

Entrati in casa, si sedettero in cucina, davanti a una tazza di tè caldo.

“Harry...io vorrei chiederti una cosa”

“Ron non dirmi di scegliere te. Non so cosa fare devo trovare un modo per evitare che a te o Hermione accada qualcosa.”

L’amico esitò:”Ma, nel caso che tu non abbia scelta, ti prego, Hermione merita una vita molto più di me. Siamo in due a volerla viva...siamo in due ad amarla”

Harry lo guardò, cercando di non far tralasciare nessuna emozione dai suoi occhi verdi.

“Ti prego, Ron.” Sorrise “Cerchiamo di passare un bell’ultimo giorno come Ron e Harry...che ne dici? La prima volta a Hogsmeade ci sei andato con Hermione ora invece che ne dici di andarci con il tuo migliore amico?”

“Credo che sia un’ottima idea”

Mentre si dirigevano per Hogsmeade cercarono di non pensare a ciò che sarebbe accaduto quarantotto ore dopo ma parlarono di quello che gli passava per la testa, perfino dei compiti di vacanza ingiusti dopo la fine dell’ultimo anno.

Arrivati girarono per i negozi e si fermarono più volte davanti al negozio di Quidditch, rivangando i ricordi del passato ridendo fino alle lacrime.

“E quando Malfoy ti ha fatto vomitare tutte quelle lumache?”

“Sbagli amico, me le sono fatte vomitare da solo!”

“Chissà che fine ha fatto?”

“Malfoy? Spero che sia finito a lavorare in uno di quei supermecatti

“Supermercati. Sarebbe divertente, una fine quasi giusta per lui”

Florian Fortebraccio offrì loro due mega gelati sedendosi con loro. Parlò di ciò che era accaduto nel frattempo a Hogsmeade e di come si era fidanzato con Madama Rosmerta.

“Mi dispiace Ron, ti ho rubato la ragazza!”

“Fa niente, cercherò di trovarne un'altra...se ne avrò il tempo” Rise ma Harry notò che il suo volto si era rabbuiato.

“Certo che ne troverà un’altra. Un latin lover come lui!” esordì il ragazzo dandogli una pacca sulla spalla.

Ron lo prese per la gola grattandogli la testa con la mano libera.

“Che gran bastardo che sei Harry!”

Scoppiarono a ridere, lottando con piccolo gesti sotto lo sguardo divertito del gelataio.

Dopo qualche minuto salutarono affettuosamente l’uomo che cercò di convincerli a mangiare un altro gelato e Harry dovette trascinare via Ron. Non avrebbe mai più rivisto quel simpatico uomo, il cammino per andare a Hogsmeade, la dolce e golosa Mielandia, non avrebbe più sentito il miagolio e il cinguettio degli animali del Serraglio Stregato, non avrebbe mai più toccato le maniglie di quei favolosi negozi...

“Torniamo a quattro anni fa...” cercò di far apparire la sua voce normale, ma apparve leggermente incrinata.

“Stai parlando della Stamberga Strillante?”

“Esattamente”

Arrivati si distesero davanti alla Stamberga, l’uno al fianco dell’altro rimanendo in silenzio per qualche minuto contemplando il cielo.

“La prima volta che sono passato qui davanti è stato con Hermione...Dio, quanto mi piaceva”

“La Stamberga o Hermione?”

“Ahah. Poi sono arrivati Malfoy e gli altri babbuini e ci hanno provocato. E dire che quando aveva chiesto se stavamo guardando la nostra casa dei sogni sono rimasto lieto da quella che era un’offesa”

Harry sorrise senza staccare gli occhi dal cielo. Ron continuò.

“Sei arrivato anche tu e gli hai fatto vedere a quelli là. Poi sei uscito fuori dal mantello dell’Invisibilità. Mi aspettavo una strigliata di quelle pesanti da parte di Hermione. E invece no. Sorrideva ed era così contenta che tu fossi lì. Gli occhi le luccicavano e lì ho capito... Che il suo cuore non poteva battere per me”

Harry si voltò verso di lui. Gli luccicavano gli occhi ma sorrideva e sembrava convinto di ciò che diceva. Non sapeva cosa dire. Decise di smetterla di dire bugie e gli disse una delle sue ultime verità.

“Eppure Ron, lei ti ama. Magari non come uomo della sua vita, ma ti ama”

“e di questo le sono infinitamente grato. Perché mi ha insegnato ad amarla non come donna della mia vita. Mi ha fatto imparare il vero significato dell’amore”

“Di chi ti sei innamorato?”

Un sospiro.

“Nessuno...ho capito il vero amore...attraverso voi due”

Harry si alzò a sedere e gli posò una mano sulla spalla. Era confuso. Non aveva mai pensato a Hermione come donna della sua vita, era troppo occupato a cercare da capire che cos’era l’amore...quando ce lo aveva davanti agli occhi.

“Ron, credi che io sia innamorato di Hermione?”

L’amico scoppiò a ridere tirandosi su anche lui.

“Lo chiedi a me, razza di stupido? Per me sì...”

Harry non rise ma continuò a guardarlo serio.

“Ronald...quando mi capiterà qualcosa e se vuoi due ce la farete, ne sono sicuro...mi prometti di prenderti cura di lei...come io non ho saputo fare? Di amarla come io non ho saputo fare?”

Ron non parlò ma lo strinse in un abbraccio fraterno, l’ultimo abbraccio di una amicizia infinita, duratura anche più della morte.

Tornarono verso sera e consumarono i dolci che avevano acquistato a Mielandia.

“Anche la prima volta che ci siamo incontrati ci siamo abbuffati di dolci, ricordi?” disse Ron con la bocca piena di Cioccorane. Aveva i piedi tranquillamente appoggiati sulla tavola, dato che non c’era nessuno della sua famiglia si era concesso quella piccola comodità. Harry provò tristezza nel constatare che non avrebbe mai più rivisto nessuna testa rossa Weasley. La piccola Ginny, i mitici Fred e George, l’intellettuale Percy, lo sfuggevole Charlie e l’innamorato Bill. E Ron, il miglior amico sulla faccia della Terra. Cercò di non pensarci, ma il pensiero era forte.

“Mamma mia, che mal di pancia quella sera! Ricordo che nel sonno dicevi: ‘No basta Cioccorane...sono pieno...non saltatemi addosso!” Scoppiarono a ridere entrambi e risero per parecchio, fino alle lacrime.

L’orologio scoccò le undici. L’ultima ora. Sessanta minuti e poi addio Ron.

“Ron...” sospirò e si accorse di avere lo sguardo serio e chiaro dell’amico fisso su di sé. “So che non sono stato un buon amico, a volte ti ho mentito, non sono stato sincero e nemmeno leale. Non ti ho mai parlato dei miei veri sentimenti e tu sei sempre stato comunque al mio fianco. Non so se ti mancherò e se ti ricorderai di me...ma voglio dirti che sei il migliore e...” si lasciò sfuggire una lacrima “ti voglio bene amico”

Guardò Ron attraverso gli occhi umidi e le lenti e vide che il ragazzo aveva la testa poggiata sul tavolo e il suo corpo era scosso da singhiozzi. Rimase in silenzio.

Dopo qualche minuto, Ron lo guardò e si avvicinò a lui. Gli diede un piccolo pugno sulla guancia, piccolo ma doloroso.

“Razza di stupido. Credi che non mi sentirò solo senza di te, idiota? Senza le nostre fughe sotto il mantello, le regole da non rispettare, i punti da perdere e poi riprendere con atti coraggiosi? Credi che non preferirei morire piuttosto che rimanere solo? Ma sopravviverai Harry, tu devi sopravvivere. Dobbiamo ancora abbuffarci di Cioccorane, dobbiamo andare ai Tre Manici di Scopa a ubriacarci e Hermione ci prenderà per le orecchie...poi tu la bacerai e lei si calmerà come sempre...dobbiamo diventare adulti. Tutti e tre. E dobbiamo morire vecchi, insieme.” Continuava a piangere, in piedi davanti al moro.

Harry si tolse gli occhiali che non facevano che peggiorargli la vista offuscata dalle lacrime. Si alzò e abbracciò l’unico vero amico. Rimasero così fino a mezzanotte meno dieci. Poi si salutarono, non senza versare qualche altra lacrima.

Harry gli regalò la mappa del malandrino, dicendogli che era sempre stata sua, ma Ron gli promise che gliela avrebbe resa alla fine della battaglia. Era convinto e sorrideva. Ciao Ron.

Allo scoccare della mezzanotte tutto intorno a Harry scomparve.

Fine prima parte.

Spero che vi sia piaciuta anche se un po’ surreale, La prossima parte sarà la giornata con Hermione. Devo ammettere che alla fine mi sono un po’ commossa con Harry e Ron...aggiornerò al più presto. Il mio lavoro è scrivere, il vostro è recensire...please! Grazie mille anche di aver letto, ciao! mi scuso per eventuali errori

  
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