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Autore: Amrita    28/11/2011    1 recensioni
« Oh... quindi sono solo svenuta e basta? » gli dico quasi allegramente, ma mi smonto vedendo che mi guardava come se avessi detto che la luna è di formaggio.
« Ceerto, sei svenuta un anno fa senza svegliarti fino ad oggi. »
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spaesata.
Non capisco dove sono.
Voglio aprire gli occhi, muovere le gambe intorpidite, ma non riesco a fare nessuno di queste azioni. Sono costretta a subire senza poter reagire.
Tento di farmi prendere dal panico, ma nemmeno quello mi aiuta, perciò respiro e rimango in ascolto.
Per un tempo infinito sento solo il silenzio, ma poi... ecco dei passi! Qualcuno è entrato.
Sento un cigolio e vengo investita dall'aria fresca.
L'ignoto si ferma da qualche parte accanto a me. Credo sia seduto.
Non parla. Si limita a sospirare.
Lo sento avvicinarsi.
E ora che fa? Canta? Sul serio?
Però non mi dispiace questa canzone: mi sembra di averla gia ascoltata... anzi , io so tutte le parole! Non capisco davvero...
L'uomo smette di cantare all'improvviso e io urlo dentro. la sua voce calda e setosa mi faceva più che piacere.
Sospira e dice quasi sottovoce : -Chissà se ti sveglierai mai...-
Mi sfiora le dita e poi lo sento allontanarsi nuovamente, canticchiando un'altra melodia.
Prigioniera del mio corpo, ecco cosa sono.
Oh, sta entrando qualcun'altro. Non è una persona premurosa come l'altro.
Lo sento fare qualcosa accanto a me.
Del vetro, credo, si rompe. Una voce impreca, sento dei cocci che vengono trascinati a terra e poi dei passi veloci e nervosi che sfumano.
La voce setosa commenta con uno sbuffo di scherno al quale riderei se solo potessi.
Pochi minuti dopo, il sorriso che desideravo esternare si stira sulle mie labbra.
L'uomo accanto a me si fa silenzioso tutto d'un tratto e mi sento osservata.
Oddio, mi pizzica il naso...
« Eeetchù! » e mi alzo a sedere.
Sento un tonfo accanto a me, ma sono troppo occupata a cercare di aprire gli occhi, che lacrimano per la luce.
Incriocio le gambe e mi passo le mani sugli occhi.
Poi, mi sento catapultata a terra da una forza impetuosa alla mia destra.
Apro gli occhi ancora e mi trovo a terra, tra le braccia di un affascinante uomo dagli occhi color smeraldo, la barba incolta e un sorriso candido che va da un orecchio all'altro.
« Charlotte! » mi strilla senza fiato.
Quel nome mi accende una lampadina in testa. Allora sorrido e cautamente bisbiglio con voce impastata « Daniele... »
Lui sorride e so di aver detto il nome giusto.
Mi aiuta a rialzarmi e, una volta in piedi, arriva un'uomo dall'aria distratta con una fialetta in mano.
Io e Daniele lo guardiamo e lui fa cadere la fiala per lo stupore, facendola andare in mille pezzi (di nuovo).
« Dovrebbero darvi delle ventose per trasportare quelle, bisogna evitare gli sprechi sulla sanità... » commenta il mio compagno sarcastico.
L'infermiere gli lancia uno sguardo risentito e corre in corridoio a chiamare il dottore.
Daniele mi sistema di nuovo a letto.
« Ma che giorno è oggi? »
« il 23 maggio. »
« Oh... quindi sono solo svenuta e basta? » gli dico quasi allegramente, ma mi smonto vedendo che mi guardava come se avessi detto che la luna è di formaggio.
« Ceerto, sei svenuta un anno fa senza svegliarti fino ad oggi. »
Inizio a fissare il vuoto sperando in un'illuminazione, ma niente.
Un dottore dai capelli bianchi entra e mi prende il viso.
Mi fa seguire il suo dito con gli occhi.
Mi sento idiota.
Ora prende qualcosa dalla tasca, una piccola torcia bianca, l'accende e l'avvicina ai miei occhi.
Senza capire il perchè, mi allontano da lui, inizio a urlare e la paura mi fa fremere.
Il dottore rimane fermo con un'espressione perplessa sul viso.
Prende la mia cartella medica, la sfoglia e poi annuisce con aria saccente.
Esce dalla stanza e io mi giro a guardare Daniele.
In quell'istante, ricordo tutto.

Mi brucia la gola.
C'è la mia canzone preferita alla radio, ma sono così irritata che la spengo senza molte cerimonie.
Getto un urlo liberatorio dopo aver alzato i finestrini della macchina.
Sospiro e gli occhi mi si appannano per le lacrime.
All'improvviso, una luce forte si avvicina sempre di più.
Un clacson suona sempre più vicino, ma io mi sento come se fossi in un sogno.
L'impatto.
Il nulla.
   
 
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