«Giusto… Light non è Kira
Anzi, se lo fosse sarebbe un bel problema per me.
Perché Light… è il mio primo amico»
“…”
«Anch’io ti considero un buon amico, Ryuzaki»
SEGRETO
È dunque così che ti piace operare: fai della tua pateticità un’arma e
uno scudo.
Sai dove colpire, ma se stai cercando di farmi affondare ti consiglio una
strategia d’attacco meno subdola.
Provi ad intenerirmi con quell’aia innocente, vuoi forse deridere il tuo
dio?
Tenti di scalfire la mia farsa con quella schifosamente imbarazzante
affermazione.
Vuoi forse illuderti che scampare al mio inchiostro sia un’impresa così
da poco?
Sei ridicolo, L.
E se speri che l’ammirazione altrui ti salverà da me, sei sulla cattiva
strada.
Mi chiedo cosa ti aspetti da me dopo un’affermazione del genere.
Forse immagini che il mio atteggiamento diventi minimamente meno
glaciale.
Forse speri che la faccia finita, complice lo stupore di quel branco d’idioti
che ci fissa sorridente.
Forse ti auguri che compia un passo falso così da potermi piegare.
Bastardo.
Ryuzaki, dimmi, mi consideri davvero un amico?
Ti dirò una cosa, ti confesserò un segreto così importante che rimarrai
senza parole.
Andrò al di sopra di ogni tua aspettativa.
Vedi, Ryuzaki, io sono Kira.
Fammi vedere che cosa farai, come ti comporterai ora, amico.
Vedi, Light, ora non c’è proprio molto da poter dire, da poter fare.
Ti ho appellato plurime volte in quel modo, ma ora che tu hai dato un
suolo su cui appoggiare i castelli dei miei sospetti e delle mie paure non sono
più in grado di pronunciare il tuo nuovo volto.
Mi chiedo cosa ti aspetti da me, dopo questa confessione.
Come credi che mi comporti dopo questo segreto?
Pensi forse che mi accanirò contro di te?
Pensi forse che ti arresterò?
Pensi forse che sarò tuo alleato?
Sei andato al di sopra di ogni mia aspettativa, e lo sai.
Ed in egual misura io supererò le tue supposizioni.
Non ti arresterò, perché una volta rivelato un segreto, esso tace per
sempre e non s’ode più e non posso farne un’accusa.
Non sarò tuo alleato, perché non posso non voltarmi e contemplare gli
uomini che giacciono per mano tua.
Non mi accanirò contro di te, perché so che sarebbe inutile: ho come l’impressione
che uno spesso sipario di carminio velluto stia calando su di me.
Depongo sul mio capo il bianco stendardo della resa.
In silenzio volto le spalle e me ne vado a testa bassa,
mentre in decrescente orchestra sinfonico comincia la mia uscita di
scena.
Il tragico non risiede nella tristezza di un dato episodio, ma dimora
nella natura dualista, dominata dal contrasto, dello stesso.
Un tragico gioco.
La collaborazione con il quartier generale dell’Apollo dal cuore di
ghiaccio sembra più una sfida aperta con la tenebrosa creatura.
Una condizione di costante match-point aleggia densa nel’aere.
Ogni passo falso può decretare la disfatta dell’uno e la fiera vittoria
dell’altro.
Amorevole il mio sforzo di mascherare la preoccupazione per quella stella
danzante, per quei cupi occhi cui, con gli anni, mi sono affezionato e per i
quali nutro stima e tenerezza.
L suole lavorare senza interruzione anche dopo il congedo dei
collaboratori, ma stasera fissa i monitor senza riflettere, viaggiando in spazi
metafisici lontani.
Ha sempre quell’aria incantata propria degli infanti, ma stavolta quell’espressione
sembra essersi assopita per lasciare che un freddo vuoto la assorba poco a
poco.
Uno sguardo vuoto che si rabbuia appena al passare del giovane Yagami.
Uno sguardo accusatore, direbbe quest’ultimo.
Uno sguardo inquisitore, direbbero gli agenti di polizia che quasi
riverenti lo osservano incuriositi.
Uno sguardo il cui nero tradisce nuove gradazioni emotive, uno sguardo preoccupato,
ora curioso, ora perduto in inudibili riflessioni, ora spaventato, direi io.
Neanche lo stucchevole aroma delle fragole con la panna accende più
quella scintilla che illuminava tutto il suo volto.
ECCE HOMINES
Non è che mi scocciavo di inserire delle note, sono solo
intimamente convinta dell’assoluta inutilità di citazioni, riferimenti e
metafore per esprimere un concetto semplice come un segreto, così semplice da
risultare difficile da rendere chiaro.
Il segreto coinvolge solo ed unicamente due poli, che si
rendono parte attiva dell’impegno di mantenere il segreto una tacita
confidenza. Tutto il resto può solo sforzarsi di capire quell’informazione, ma
se è così sensibile da captarla, sarà anche abbastanza maturo da rispettarla, e
farla rimanere, appunto, un segreto.
Yours sincerely
Si chiede scusa per il ritardo.