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Autore: Nijinsky    28/11/2011    3 recensioni
Se riesci a guardarmi negli occhi, vuol dire che ho ancora qualcosa da nascondere
Pubblicazione settimanale, in giorni compresi tra venerdì e domenica.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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06 - SEGRETO

«Giusto… Light non è Kira

Anzi, se lo fosse sarebbe un bel problema per me.

Perché Light… è il mio primo amico»

“…”

«Anch’io ti considero un buon amico, Ryuzaki»

 

 

 

 

 

SEGRETO

 

 

 

 

È dunque così che ti piace operare: fai della tua pateticità un’arma e uno scudo.

Sai dove colpire, ma se stai cercando di farmi affondare ti consiglio una strategia d’attacco meno subdola.

Provi ad intenerirmi con quell’aia innocente, vuoi forse deridere il tuo dio?

Tenti di scalfire la mia farsa con quella schifosamente imbarazzante affermazione.

Vuoi forse illuderti che scampare al mio inchiostro sia un’impresa così da poco?

Sei ridicolo, L.

E se speri che l’ammirazione altrui ti salverà da me, sei sulla cattiva strada.

Mi chiedo cosa ti aspetti da me dopo un’affermazione del genere.

Forse immagini che il mio atteggiamento diventi minimamente meno glaciale.

Forse speri che la faccia finita, complice lo stupore di quel branco d’idioti che ci fissa sorridente.

Forse ti auguri che compia un passo falso così da potermi piegare.

Bastardo.

Ryuzaki, dimmi, mi consideri davvero un amico?

Ti dirò una cosa, ti confesserò un segreto così importante che rimarrai senza parole.

Andrò al di sopra di ogni tua aspettativa.

Vedi, Ryuzaki, io sono Kira.

Fammi vedere che cosa farai, come ti comporterai ora, amico.

 

 

 

Vedi, Light, ora non c’è proprio molto da poter dire, da poter fare.

Ti ho appellato plurime volte in quel modo, ma ora che tu hai dato un suolo su cui appoggiare i castelli dei miei sospetti e delle mie paure non sono più in grado di pronunciare il tuo nuovo volto.

Mi chiedo cosa ti aspetti da me, dopo questa confessione.

Come credi che mi comporti dopo questo segreto?

Pensi forse che mi accanirò contro di te?

Pensi forse che ti arresterò?

Pensi forse che sarò tuo alleato?

Sei andato al di sopra di ogni mia aspettativa, e lo sai.

Ed in egual misura io supererò le tue supposizioni.

Non ti arresterò, perché una volta rivelato un segreto, esso tace per sempre e non s’ode più e non posso farne un’accusa.

Non sarò tuo alleato, perché non posso non voltarmi e contemplare gli uomini che giacciono per mano tua.

Non mi accanirò contro di te, perché so che sarebbe inutile: ho come l’impressione che uno spesso sipario di carminio velluto stia calando su di me.

Depongo sul mio capo il bianco stendardo della resa.

In silenzio volto le spalle e me ne vado a testa bassa,

mentre in decrescente orchestra sinfonico comincia la mia uscita di scena.

 

 

 

Il tragico non risiede nella tristezza di un dato episodio, ma dimora nella natura dualista, dominata dal contrasto, dello stesso.

Un tragico gioco.

La collaborazione con il quartier generale dell’Apollo dal cuore di ghiaccio sembra più una sfida aperta con la tenebrosa creatura.

Una condizione di costante match-point aleggia densa nel’aere.

Ogni passo falso può decretare la disfatta dell’uno e la fiera vittoria dell’altro.

Amorevole il mio sforzo di mascherare la preoccupazione per quella stella danzante, per quei cupi occhi cui, con gli anni, mi sono affezionato e per i quali nutro stima e tenerezza.

L suole lavorare senza interruzione anche dopo il congedo dei collaboratori, ma stasera fissa i monitor senza riflettere, viaggiando in spazi metafisici lontani.

Ha sempre quell’aria incantata propria degli infanti, ma stavolta quell’espressione sembra essersi assopita per lasciare che un freddo vuoto la assorba poco a poco.

Uno sguardo vuoto che si rabbuia appena al passare del giovane Yagami.

Uno sguardo accusatore, direbbe quest’ultimo.

Uno sguardo inquisitore, direbbero gli agenti di polizia che quasi riverenti lo osservano incuriositi.

Uno sguardo il cui nero tradisce nuove gradazioni emotive, uno sguardo preoccupato, ora curioso, ora perduto in inudibili riflessioni, ora spaventato, direi io.

Neanche lo stucchevole aroma delle fragole con la panna accende più quella scintilla che illuminava tutto il suo volto.

 

 

 

 

 

ECCE HOMINES

 

 

 

Non è che mi scocciavo di inserire delle note, sono solo intimamente convinta dell’assoluta inutilità di citazioni, riferimenti e metafore per esprimere un concetto semplice come un segreto, così semplice da risultare difficile da rendere chiaro.

Il segreto coinvolge solo ed unicamente due poli, che si rendono parte attiva dell’impegno di mantenere il segreto una tacita confidenza. Tutto il resto può solo sforzarsi di capire quell’informazione, ma se è così sensibile da captarla, sarà anche abbastanza maturo da rispettarla, e farla rimanere, appunto, un segreto.

Yours sincerely

 

 

 

Si chiede scusa per il ritardo.

  
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