Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: nique_j    28/11/2011    6 recensioni
Una delle cose incredibilmente peggiori che possano succedere a noi esseri umani è vedere la persona che più ami soffrire, e non poter fare niente. In quei momenti ti senti inutile, ti senti impotente. Vorresti solamente stringerla, consolarla raccogliendo ogni sua lacrima e cercare di fermare le altre che cadono sempre più insistenti. Ecco, era proprio così che Joe si sentiva in quel momento. Impotente.
(...)
"Sta di fatto che il mio corpo ha ucciso ciò che sarebbe stata la cosa più importante per me. Per questo lo odio"
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata. Con un capitolo forse anche più deludente del primo..ci ho messo un saco di tempo a scriverlo.
Vorrei davvero che ne uscisse una bella storia, ma purtroppo tutto quello che riesco a fare è buttare giù tante parole sconnesse.

 A voi le recensioni, C.
           

Fireworks

 
La luce affusolata proveniente dalle tende semi chiuse filtrava nella grande stanza. Pur essendo a Los Angeles –la città col clima migliore di tutta la California- nella prima mattinata, una fresca nebbiolina vagava nell’aria fino a quando, verso mezzogiorno, i caldi raggi solari facevano capolino tra le nuvole, regalando a tutti gli abitanti delle giornate meravigliose. Era così, nella città degli angeli.
Ronnie tentò di aprire di poco gli occhi, cercando di mettere a fuoco la figura maschile che si trovava accanto a lei. Sorrise nel vedere le lenzuola bianche avvolgere completamente il corpo del ragazzo, steso a pancia in giù con un braccio sulla fronte leggermente sudata e la mano attorcigliata con quella di lei. La ragazza si tirò leggermente su con la schiena, ma il suo lento movimento fu abilmente bloccato dal braccio leggermente muscoloso del ragazzo che la strinse ancora di più per la vita magra, attirandola a sé.
dove credi di andare?” le domandò facendole appoggiare la testa sul suo petto.
buongiorno anche a te amore” disse la ragazza, stampandogli un lieve bacio sul collo.
tutto bene?” domandò il ragazzo, quasi sussurrando nell’orecchio di Ronnie. Lei annuì “sicura?” La ragazza annuì una seconda volta, più convinta.
devi promettermi una cosa, piccola” iniziò Joe accarezzandole dolcemente e lentamente i capelli, potando alcune ciocche castano chiaro dietro le orecchie. Ronnie gli fece segno di continuare. “devi promettermi, di ricordarti del fatto che io sono qui. Se hai bisogno di me, sono qui. Se hai voglia di piangere, sarò qui a raccogliere ogni tua singola lacrima. Se ti senti sola ti abbraccerò talmente forte, fino a quando non realizzerai che sarò sempre qui, ok?”  disse, prima di stamparle un bacio sulla fronte. La ragazza si alzò leggermente, sedendosi a gambe incrociate, iniziando poi ad accarezzare la mano morbida del ragazzo, che era come se bruciasse sotto ogni suo tocco.
grazie” sussurrò semplicemente lei “e di cosa?” domandò Joe attirandola ancora a sé.
grazie, di essere la mia vita” rispose semplicemente stampandogli infine un dolce bacio sul naso.

Spesso si passano dei momenti difficili. Spesso ci si sente tristi e soli e non si è in grado di affrontare le difficoltà della vita, perché la strada è ripida, e anche se si prova ad andare avanti, si cade spesso. Questo perché non ce la si può fare da soli. Basta aprire un po’ gli occhi ed accorgersi di quante persone sono disposte ad aiutarti.

Il risveglio del giorno seguente, invece, per Ronnie fu leggermente diverso.
Se entro due minuti non mi dici dove cazzo stiamo andando, ti giuro che ti picchio Jonas” disse la ragazza leggermente accigliata.
Quella mattina, il ragazzo l’aveva buttata giù dal letto all’alba e senza degnarla di alcuna spiegazione, costringendola a prepararsi velocemente. La giovane se ne stava seduta accanto al Jonas, che continuava a non risponderle “vedrai, è una sorpresa” diceva.
Ronnie voltò velocemente il viso, squadrando da cima a fondo il ragazzo; il naso perfetto, le labbra sottili, gli occhi scuri e i ricci perfetti, portati forse un po’ troppo corti. Sbuffò per l’ennesima volta; era domenica mattina e avrebbe voluto semplicemente trovarsi comoda sotto il suo piumone, invece di trovarsi sulla Mustang del suo migliore amico, diretta verso chissà quale strano paese della contea californiana, magari anche dopo chissà quante ore di viaggio.
Era ormai preparata al peggio, perfino a percorrere tutta la Freeway fino a San Diego, quando la macchina del riccio accostò accanto a una distesa di sabbia.
siamo arrivati” annunciò Nicholas e, dopo aver tolto le chiavi dal quadro della macchina e dopo aver fatto il giro di essa, aprì la portiera ad una Ronnie leggermente sorpresa e un po’ meravigliata.
ti rendi conto che se tuo fratello si rende conto che mi hai rubata potrebbe finire male?” Nick fece un lieve sorrisino
correrò questo rischio” disse poi, prendendola per mano e si incamminarono verso la spiaggia.
La spiaggia, era sempre piaciuta a Ronnie. La tranquillità ed il rumore delle onde, gli strani versi dei gabbiani e l’oceano cristallino.
La ragazza si guardò attorno, stringendosi nella felpa di cotone grigia che ormai era di tre taglie più grandi. Notò che non c’era ancora anima viva nei paraggi, se non per qualche persona qua e là che faceva jogging o che passeggiava con il cane. Inspirò a pieni polmoni l’aria marina, prima di sentire le braccia forti e possenti di Nicholas cingerle la vita.
ti piace?” domandò poi il ragazzo, un po’ insicuro “non avevo la più pallida idea di dove portarti ad essere sincero
Alla giovane scappò un lieve sorriso, “è stupendo, davvero” disse. Ma poi una domanda le venne spontanea “Nick, perché mi hai portato qui?” Il ragazzo alzò di poco le spalle “volevo farti una sorpresa” rispose semplicemente. Ronnie, era lusingata dalle intenzioni del ragazzo, diciamo che era uno di quei momenti in cui si sentiva un po’ più importante. E lei aveva bisogno di sentirsi importante. Camminarono abbracciati per una decina di minuti, dopodiché si sedettero sulla sabbia leggermente umida. “mi prometti che non mi lascerai più? Ho bisogno di te Ronns” Amava quando la chiamava Ronns, faceva così sin da quando erano solo due ragazzini.
La ragazza annuì “Lo prometto. Anche io ho bisogno di te Nicholas” disse, senza pensarci su.
Sai, ho sempre pensato che tu fossi un po’ come un fuoco d’artificio
La ragazza si limitò ad abbracciarlo, non aveva capito pienamente ciò che il ragazzo intendeva, ma forse le andava bene così.

‘cause baby you’re a firework.
 

Piesse: mi sono dimenticata di ringraziarvi tutte. Grazie a chi ha recensito, grazie a chi ha messo tra le preferite o tra le seguite questa storia. Siete stupende. (Nel prossimo capitolo penso vi ringrazierò tutte) Un bacione, C.
  
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