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Autore: Carla Volturi    28/11/2011    1 recensioni
Il ritorno di Carlo, medico quarantacinquenne e Lucia, studentessa ventenne. Sono trascorsi due anni, ma niente ha cancellato il loro amore. Riusciranno a ritrovarsi?.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Image and video hosting by TinyPic Ciao a tutti,
finalmente pubblico un nuovo capitolo...spero vi piaccia.
Devo dire che ho avuto un pò di difficoltà a scriverlo...da un pò non ho piu' l'ispirazione =(
Vi ringrazio sempre!.
Un bacio Carla.

CAPITOLO 16- FINALMENTE!.


Sono sul lungomare da sola.
Mi guardo attorno: tutto tace.
 Non per niente è mezzanotte!.
Ho cercato invano di reprimere la mia testardaggine, ma come dice un detto “la notte porta consiglio” e io devo tentare ancora una volta. Devo riconquistarlo. Sono disposta a combattere anche contro le sue paure, pur di averlo ancora accanto.
Non importa. Rivoglio solo la persona che amo.
Rivoglio Carlo.
Le luci della casa sulla roccia sono spente. Forse starà dormendo.
Apro il cancello e corro per le scale.
Prima arrivo da lui, meglio è!.  
Anche se ,con quest’affanno, sarà dura iniziare una conversazione breve, perché andrò dritto al sodo: “Carlo io ti amo e voglio vivere con te. Per sempre”.
E se mi dicesse di no?.
Impossibile! Dovrà accettare per forza la mia decisione, altrimenti starò notte e giorno fuori la sua porta.
E non credo che gli farà piacere avere una sorta di cane da guardia ventiquattro ore su ventiquattro dinanzi la sua dimora.
Scherzi a parte, prego veramente che questa volta riesca a mettere da parte tutto, perché io non ce la faccio piu’ senza di lui.
Se davvero mi ami Carlo, torna da me.
Non so quante volte questa frase mi è balenata in mente.
Ma subito dopo un forte senso di rassegnazione mi ha attanagliato il cuore.
Io non vedo piu’ il nostro futuro. Insieme.
Se solo lui capisse che stiamo per perdere anche quest’ultima opportunità, dataci dal destino!.
Nel frattempo arrivo a destinazione.
Prendo le chiavi sotto lo zerbino.
Entro.
Con mia grande delusione, scopro che la casa è vuota: Carlo non c’è.
Sbuffo, delusa dalla sua assenza.
Vado in camera da letto: tutto è in perfetto ordine, compresa la culla della piccola Luna.
La mia Luna…il frutto del nostro amore.
Decido di affacciarmi al balcone.
Il panorama è minacciato da grandi e potenti nuvole grigie…tra poco ci sarà un bel temporale!.
Quest’atmosfera cupa ben concilia con il mio stato d’animo.
Il mio sguardo ricade sul piccolo morso di spiaggia.
Ho un sussulto: “Carlo!”.
Ebbene si: è li, intento ad aggiustare la sua barchetta.
Ma a quest’ ora della notte?.
 Forse anche tu, amore mio, sei colto dall’insonnia.
Carpe diem: colgo l’attimo e mi precipito fuori di casa.
Scendo le scale il piu’ velocemente possibile, anche a costo di fare la fine delle palle da bowling, lanciate a grande velocità contro i birilli.
Lascio il cancello aperto.
Passo per la fessura nella roccia e sono li, sulla spiaggia, accompagnata anche questa volta da un interminabile affanno.
Credo che in questo mese avrò perso un bel po’ di chili, visto tutte le volte che sono scesa e salita, come un razzo, da quei scalini!.
Per lo sforzo mi piego su me stessa.
Resto immobile. In silenzio.
Percepisce la mia presenza.
Si volta.
Carlo non dovevi farlo: ha una polo blu notte, sbottonata in petto (come sempre, sai che novita?), pantalone scuro, piedi scalzi.
Ora non vorrei passare per la maniaca sessuale, ma quando lo vedo, impazzisco:  le spalle larghe, i muscoli in tensione, i suoi occhi da ghiaccio.
Semplicemente lui.
Mi mordo cosi tanto le labbra, che mi ferisco leggermente.
Ma un po’ di dolore non è niente confronto al desiderio e all’ estasi che provo solo guardandolo.
Non so cosa gli farei in questo preciso momento.
No forse lo so, ma meglio tenerlo per me questo pensiero insano.
Lucia sono bello lo so”, mi dice, sorridendo.
Mi fa piacere per te!”, gli rispondo.
Non credo tu sia venuta per litigare o cose del genere”, asserisce, mentre posa gli attrezzi che ha in mano.
No infatti”: gli vado incontro.
Ci sediamo vicini sulla sabbia.
Ci guardiamo negli occhi.
Hai fatto bene a venire. Ti volevo chiedere scusa”: è cosi serio, mentre mi parla.
Scusa di cosa?”: sono curiosa.
Continua lui: “Scusa per prima. Per averti detto che non avevamo piu’nulla da dirci, perché non è cosi”.
Ah no?”, gli chiedo.
No. Io ho bisogno ancora una volta, ed un'altra, un'altra ancora di dirti che ti amo. Per sempre, Lucia”.
Non fiato. Tutto mi sarei aspettata, tranne questo.
Sono senza parole.
Proprio ora che dovrei parlare, taccio.
Ma cosa dovrei dire dopo aver ascoltato una dichiarazione del genere.
Dopo aver sentito le parole piu’belle del mondo.
Ride: “Tu sei viola e io sono un idiota”.
Riesco solo a pronunciare: “Perché?”.
Continua lui, molto serio: “Perché a quarantasette anni ancora non oso sfidare le mie paure per amore. Tu sei piu’coraggiosa di me!. Anche per questo ti amo. Mi compensi”.
Zittisco ancora, ma decido di fare la mia parte: “Io voglio stare con te e con la nostra bambina. Non ti voglio perdere”.
Mi prende le mani e me le bacia: “Neanche io. Per questo è giusto fare un passo indietro. Altrimenti rischio di mandare a monte anche questa seconda opportunità. E la colpa sarebbe solo mia. Tu sei la mia famiglia. Non voglio piu’rinunciare a niente. Non voglio piu’essere insoddisfatto. Voglio godermi la mia vita con te e Luna. Basta”.
Annuisco.
Gli accarezzo il viso.
Le nostre mani si incrociano l’una con l’altra. Per noi questo gesto è stato sempre molto importante: è il simbolo della potenza…”insieme possiamo farcela”!.
Mentre ci avviciniamo, sentiamo delle gocce d’acqua cadere su di noi: piove.
Il mio abito bianco si impregna d’acqua.
I miei capelli sono totalmente bagnati, come i suoi, del resto.
Ma la pioggia non ci ferma: iniziamo a baciarci cosi intensamente. Con tutta la passione possibile.
Ci stendiamo sulla sabbia.
Lui è sopra di me.
Le mie mani sono dietro la sua schiena.
Cerco in tutti i modi di tenerlo stretto a me.
E’come se non volessi farlo scappare.
Le sue spalle larghe mi fanno da scudo. Mi proteggono.
Sento il suo cuore battere velocemente.
Sento il suo desiderio. E il mio ovviamente.
Mi devi due anni d’amore”, mi dice, accarezzandomi il viso, “voglio essere tuo per tutta la vita”.
Gli rispondo: “e io voglio essere tua. Per sempre”.
Sorridiamo.
E questa volta siamo davvero felici.
Finalmente!.
  
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