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Autore: SectumsempraByGinny    28/11/2011    1 recensioni
Mi chiamo Aberdeen Blackmoore e questa è la mia storia.
Avevo passato anni in esilio volontario ma non potevo nascondermi a lungo, non ora.
Lord Voldemort stava per tornare, io lo sapevo, e voleva la mia testa.
Della mia vita non mi era mai importato un gran che ma ora c’era in gioco la vita di qualcun altro: la mia adorata figliola, Kyra, l’unica mia ragione per vivere.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Antico Potere'
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Aberdeen Pov.

Mi chiamo Aberdeen Blackmoore e questa è la mia storia.
Avevo passato anni in esilio volontario ma non potevo nascondermi a lungo, non ora.
Lord Voldemort stava per tornare, io lo sapevo, e voleva la mia testa.
Della mia vita non mi era mai importato un gran che ma ora c’era in gioco la vita di qualcun altro: la mia adorata figliola, Kyra, l’unica mia ragione per vivere.
La mia bambina era addormentata sulla mia schiena e volavo veloce con la mia scopa verso Hogwarts, verso l’unico luogo dove sarebbe stata al sicuro.
Due figure ammantate a cavallo di scope mi si avvicinarono. Indossavano maschere bianche raffiguranti teschi e puntavano le loro bacchette contro di me.
Scesi in picchiata
“Che succede mamma?” mi chiese la mia bambina, ormai sveglia.
“Niente tesorre, nasconditi e basta” le risposi cercando di sembrare tranquilla.
Appena toccammo terra, Kyra corse verso i cancelli di Hogwarts.
Mi girai con la bacchetta sguainata, pronta a combattere.


Kyra Pov.

Mi lanciai verso i cancelli della scuola di magia.
Strinsi le mani contro le sbarre di freddo metallo.
Mia madre mi aveva mentito e io lo sapevo: avevo avvertito l’agitazione nella sua voce.
Sapevo che se quel cancello non si fosse aperto avremmo perso la vita.
Mi concentrai e sentii uno strano calore irradiarsi dalle mie mani.
Le sbarre diventarono incandescenti e io le allargai senza fare il minimo sforzo.
Si sa che i bambini spaventati sanno fare magie eccezionali.
Passai attraverso il foro da me creato e mi voltai verso mia madre ma lei era sparita, insieme ai nostri inseguitori.


Aberdeen Pov.

Quando ripresi i sensi ero legata strettamente ad una statua di marmo raffigurante l’angelo vendicatore.
Ne ammirai il volto di pietra, freddo e inespressivo.
La sua spada mi passava a pochi centimetri dalla gola, come qualche strano avvenimento.
Mi guardai intorno: ero in un cimitero.
Le lapidi di pietra corrose dal muschio e dai licheni mi circondavano.
Una figura gobba e storpia si muoveva agitata.
Si girò per guardarmi e nei suoi occhi acquosi rividi la mia infanzia.
Un tempo ero stata amica di quell’essere disgustoso che aveva il nome di Peter Minus.
“Che ci faccio qui” gli chiesi con tono superiore, lasciandogli intendere che per me contava meno di uno sputo di mucca.
Lui non rispose e continuò a trafficare con un fagotto e un calderone.
Il seguito si svolse in pochi attimi, un attimo prima una luce azzurrina mi illuminò il volto, quello dopo due ragazzi erano comparsi e quello dopo ancora uno dei due era a terra, privo di vita. Coda liscia, come lo chiamavo un tempo, legò anche l’altro ragazzo nel quale riconobbi Harry Potter, il figlio della mia migliore amica.
Non riuscii ad afferrare ciò che disse coda liscia ma lo vidi compiere uno strano rituale che prevedeva il sangue di Harry e, cosa che mi lasciò disgustata, una sua mano.
Infine vi lasciò cadere dentro il fagotto.
Non potrò mai descrivere il mio orrore quando vidi che ciò che riemergeva dal calderone era un volto serpentino e malvagio, il volto di colui che un tempo era stato il mio ‘Signore’, il volto di Lord Voldemort.
Dopo aver controllato che Harry fosse ben legato, si diresse verso di me.
Avvertii un fremito.
Benché non avessi paura di lui, mi provocava un ribrezzo istantaneo. 
“Aberdeen” sentii il suo alito caldo sul mio collo mentre sussurrava il mio nome al mio orecchio
“La mia Mangiamorte più fedele, il mio braccio destro, la mia nipotina… colei che mi ha tradito” poi si rivolse a Codaliscia
“La mia bacchetta”.
Pensai che l’avrebbe usata per uccidermi.
Evocai nella mente il volto della mia bambina dagli occhi azzurri e i capelli castani: almeno sarei morta pensando a ciò che amavo di più.
Invece chiamò i miei ex-compagni e, pochi secondi dopo, l’ Oscuro Signore era circondato dai suoi servi più fedeli, dai suoi Mangiamorte.


Kyra Pov.

Corsi a perdifiato attraverso il parco di Hogwarts.
Vedevo in lontananza uno stadio illuminato.
Ad un certo puntò un lampo di sangue squarciò l’aria.
Sentii i respiri trattenuti e le esclamazioni di stupore e capii: si stava svolgendo l’ultima prova del Torno Tremaghi.
Mi arrampicai tra le tribune per cercare l’uomo dalla barba bianca di cui mi aveva parlato  mia madre.
Quando lo trovai mi diressi spedita verso di lui.
“Lei è il Professor Silente?” gli chiesi frettolosa.
Lui mi squadrò con gli occhi azzurri, del mio stesso azzurro, e rispose calmo
“Sei la figlia di Aberdeen, vero?”.  


Questo è un nuovo racconto che pubblicherò una volta alla settimana fino a che non ho finito Jones Sisters e Girl for Piton

E' la prima volta che scrivo in prima persona e spero che vi piaccia

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Vostra Ginny di Sectumempra
   
 
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