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Autore: Temari    28/11/2011    6 recensioni
- "Sarutobi Hiruzen se ne stava in piedi dietro alla scrivania, le mani intrecciate dietro la schiena ed un'espressione seria, mentre fissava i due ninja che, davanti a lui, attendevano di sapere qual'era la sua decisione: oggi, il Terzo Hokage avrebbe scelto il suo successore." -
6° classificata al 'Colorful Collage' contest indetto da Silvar Tales
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Orochimaru, Tobi, Yondaime
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti! =D
Questo è un caso in cui si può dre che ho le mani che prudono dall'impazienza, haha!! Come al solito, mi è difficile non postare subito una fic quando ho finito di scriverla, per quello partecipare a dei contest è un po' una sofferenza--non poter postare le storie prima dei risultati mi dà non poco fastidio...
MA! Grazie al cielo Silvar Tales è tanto buona da lasciarci postare le fic ancora prima della scadenza del contest!! ^-^ Quindi eccomi qui!

Note: ribadisco che una 'What if?', presenza di leggerissimo OOC (in Orochi, ma solo all'inizio) e che i piccoli cambi all'interno sono voluti e non a random :)

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari

Orochimaru Yondaime-sama...?

  






        Sarutobi Hiruzen se ne stava in piedi dietro alla scrivania, le mani intrecciate dietro la schiena ed un'espressione seria mentre fissava i due ninja che, davanti a lui, attendevano di sapere qual'era la sua decisione: oggi, il Terzo Hokage avrebbe scelto il suo successore. L'anziano leader era giunto ad una conclusione, sebbene non sapesse con esattezza cosa l'avesse spinto verso quella specifica direzione. Scrollò le spalle, dicendosi che comunque non aveva molta importanza, fintantoché avesse finalmente potuto dire addio a tutte quelle spaventose montagne di documenti.
        "Minato-kun, Orochimaru-kun... Sono giunto ad una decisione..." Annunciò solenne.
        "Era anche ora, dannazione, Sarutobi-sensei." Pensò sarcasticamente Orochimaru, desideroso di lanciare un'occhiataccia carica di rancore all'uomo che stava tranquillamente in piedi di fianco a lui.
        Il suddetto uomo si era limitato ad annuire leggermente per indicare che era pronto ad accettare la notizia. Era speranzoso, ma non così tanto che il suo mondo sarebbe andato in pezzi nel caso il Terzo Hokage non l'avesse scelto. "Di certo non abbandonerei il villaggio, non diventerei un pedofilo di indole crudele e non finirei col fondare un villaggio ninja solo perché non mi hanno designato come Quarto Hokage..." Pensò Minato reprimendo un piccolo ghigno.
        "Dunque," Disse l'ormai quasi-ex-Hokage, "colui che nomino Quarto Hokage è... Orochimaru."
        "SÌ!!" L'uomo non riuscì a contenere la sensazione di estremo compiacimento che gli sbocciò nel petto e si mise a fare una piccola danza della vittoria proprio di fronte dal suo maestro ed al suo 'rivale'. "SÌ! SÌ! SÌ!"
        "Oh, beh... Immagino che almeno potrò passare molto più tempo con Kushina." commentò Minato, scrollando le spalle, non troppo dispiaciuto della sua perdita. "Inoltre," continuò osservando Orochimaru con uno scintillio divertito negli occhi blu, "la prospettiva delle migliaia di scartoffie che avrei dovuto riempire non mi ispirava per nulla."
        "
SÌ! SÌ! SÌ! S—" Il Sannin si bloccò di colpo come se un fulmine l'avesse colpito in pieno, mentre il suo cervello elaborava le parole che aveva appena sentito, poi, "OH MIO DIO!!"
        Sarutobi e Minato si guardarono, dei ghigni leggermente malefici sul viso di entrambi, e si fecero strada fino alla porta dell'ufficio cercando di trattenere le loro risate. Grazie all'ottimo auto-controllo, riuscirono a resistere fino a che raggiunsero la fine del lungo corridoio prima di scoppiare a ridere rancorosamente.

-x-

        "... Dannato Orochimaru-teme!!" Sbottò Kushina attraverso i denti serrati dal dolore. Grondava di sudore a causa dell'enorme sforzo che stava facendo sia per dare alla luce il figlio suo e di Minato ma anche, e soprattutto, per tenere a bada Kyuubi ed impedire al demone di rompere il sigillo già indebolito e le sue catene di chakra che lo tenevano prigioniero.
        Minato, impegnato anche lui nell'infondere chakra nel sigillo che risaltava nero sulla pelle arrossata dello stomaco di sua moglie, le lanciò un fugace sorriso che era in parte comprensivo ed in parte supplichevole. "Lo so, Kushina-chan, ma sai com'è fatto Hokage-sama - era preoccupato per il suo laboratorio, visto che si trova vicino alla caverna che avevamo scelto..."

[Altrove]

        Tobi era pronto a radere al suolo Konoha. Il suo piano era perfetto: si sarebbe fatto strada fino ad arrivare al luogo segreto in cui una degli ultimi membri del Clan Uzumaki stava partorendo e avrebbe sfruttato quella preziosa circostanza, in cui il sigillo che legava Kyuubi alla Forza Portante era sul punto di rompersi, per gettare un'illusione sul demone e liberarlo.
        L'uomo mascherato sogghignò sinistramente, con tutta la malvagità che possedeva, e si avvicinò piano alla caverna dov'era sicuro che avrebbe trovato il Lampo Giallo e sua moglie
— "MA CHE DIAVOLO?!... DOVE SONO?!"

[Ufficio dell'Hokage]

        "Kukuku!!" La risata melliflua riecheggiò nell'ufficio insonorizzato mentre gli occhi gialli simili a quelli di un serpente del Quarto Hokage erano intenti a fissare una specifica area, impossibile da individuare a meno che non si sapesse esattamente cosa cercare. "Idiota di un Tobi...! Io, Orochimaru dei Sannin e Quarto Hokage di Konoha, non ti permetterò mai di mettere le tue sporche mani sulla Forza Portante! Kukuku!"

-x-

        L'Hokage non era contento. Aveva ricevuto delle notizie tutt'altro che piacevoli: a quanto pareva il Clan Uchiha stava pianificando un colpo di stato per acquisire ancora più potere e per far sì che tutti potessero vedere quanto fantastici fossero.
        Ora, normalmente Orochimaru non considererebbe una cosa simile come deleteria, se fine a se stessa, perché in fondo il Leader del villaggio era affascinato dai comportamenti peculiari dei membri del Clan; però, il pensiero che quella gentaglia pianificasse sul serio di costringerlo a lasciare la sedia lo irritava alquanto. Dovevano essere fermati immediatamente e lui aveva l'idea perfetta per assicurarsi la vittoria.
        "Kabuto." Chiamò l'Hokage, e quando il suo assistente/animale domestico/passatempo erotico entrò, procedette a dargli un ordine. "Manda subito a chiamare Fugaku Uchiha, ho bisogno di fare un discorsetto con lui..." Lo scintillio sinistro negli occhi gialli era tutto fuorché rassicurante.
        Cinque minuti più tardi, il capo del Clan Uchiha se ne stava in piedi di fronte a lui, e sembrava sull'orlo di vomitare. "Volevate vedermi, Hokage-sama?"
        "Ovviamente sì, Fugaku." Rispose, sorridendo, "Ho sentito quello che tu e i tuoi amichetti traditori state pianificando... Sai che non sono affatto contento di ciò, vero?" fece una pausa così che le sue parole si imprimessero per bene nel cervello dell'altro. "Vi metterò sotto sorveglianza, Fugaku, e se non annullate questo ridicolo colpo di stato entro i prossimi tre giorni, farò in modo che il tuo primogenito - Itachi, vero? - passi sotto le personali cure dell'Hokage, chiaro?"
        L'uomo annuì freneticamente, la sua carnagione ormai ben oltre il tipico pallore degli Uchiha e vicina ad una colorazione più sul grigio-verdognolo, prima di girare i tacchi e uscire dall'ufficio il più in fretta che poté.
        Il Quarto Hokage si lasciò sfuggire un ghigno cupo
—se l'Uchiha avesse mai avuto altri figli, avrebbe sempre potuto avere uno di quelli... Meglio se un giovane ragazzo, dopotutto Kabuto non avrebbe potuto soddisfarlo per sempre.


   
 
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