Ghecis le prese il volto fra le mani, costringendola a baciarlo.
La sua viscida lingua si fece strada nella bocca di White.
Lei morse con tutta la sua forza, fino a sentire il sapore metallico del sangue bagnarle la lingua.
Ghecis si ritrasse. Il sangue gli colava dalla bocca semiaperta.
-Smettila di agitarti, ragazzina. Tra poco sarà tutto finito, vedrai…- La stava spogliando con gli occhi.
-Non osare toccarmi, schifoso pervertito …- sibilò White.
-oh, altrimenti cosa mi farai?- la canzonò lui.
White non fiatò. Il membro della triade la teneva sempre stretta, e lei non riusciva a liberarsi.
-Patetica. Esattamente come mio figlio…Ma rimani sempre una signorina, e qui alle signorine è riservato un trattamento diverso…-
-Cosa hai fatto a Matt??- gli urlò contro White.
Ghecis sorrise. –Niente, per ora. Sta facendo compagnia al suo caro amichetto dai capelli marroni nelle segrete.-
Avevano preso anche Black. White imprecò e tentò una vana fuga.
-Spero che tu sia ancora vergine, mi piace la carne fresca…- Ghecis le si avvicinò.
-Speri male, paparino-ringhiò una voce dietro di loro.
Black aveva lanciato il suo braviary all’inseguimento dell’hydreigon, ma era molto più veloce di lui. Atterrò su uno dei balconi del castello e lasciò cadere con malagrazia Matt a terra.
Black atterrò subito dopo di lui e lo raggiunse.
-Matt, va tutto bene?- Lo aiutò ad alzarsi. Matt annuì, tenendosi le braccia sanguinanti a causa dei morsi del pokémon.
-Scappiamo prima che arrivi qualcuno..- sussurrò. Si sentiva debole.
-Braviary, vieni qui.- Black chiamò il suo pokémon.
Hydreigon lo bloccò con un iper raggio.
-Ben fatto, hydreigon.- Ghecis apparve dietro di loro.
Matt vide suo padre per la prima volta. Indietreggiò. Black si mise fra lui e Ghecis.
-Non osare avvicinarti, o…-
-..O?- Ghecis fece un cenno a hydreigon, che tirò una testata nello stomaco a Black.
Il ragazzo si accasciò a terra in parte a Matt tenendosi la pancia e sputando sangue.
-Bastardo…- ringhiò Matt.
-Non è questo il modo di parlare a tuo padre…- Rispose Ghecis, calmo. Schioccò le dita, e la triade si materializzò dietro di lui. Fece un cenno verso Black, e uno dei membri lo prese, immobilizzandolo.
-Cosa vuoi fargli? Lascialo andare! E’ me che vuoi no?- urlò Matt, disperato.
-Vedi di collaborare, e non succederà nulla, né a te né a lui.-
-Cosa vuoi?-
-Tutto a tempo debito. Portateli entrambi nelle segrete, e fate la guardia. Vedete di non farli scappare.- Ordinò Ghecis.
I membri della triade li trascinarono nei sotterranei. Black cercava di ribellarsi, sapeva che una volta chiusi la sotto non sarebbero più scappati. Gli arrivò una botta in testa.
-Vedi di fare il bravo, se non vuoi morire.- Ringhiò il membro della triade che lo stava tenendo. Aveva una voce familiare. Con un movimento improvviso, Black tolse la maschera al ninja facendo cadere anche la parrucca.
-Sp..Spighetto?!- urlò.
Il capopalestra di Levantopoli rimase spiazzato per qualche secondo, poi si rimascherò in fretta e prese Matt per i capelli, sbattendogli la testa a terra.
-Ti ho detto di stare tranquillo, se non vuoi fare una brutta fine.- Black gemette.
Vennero gettati in prigione con malagrazia. Black si attaccò alle sbarre e li chiamò indietro.
-Aspettate! Ditemi solo perché state dalla sua parte!!- urlò.
Uno dei ninja, dalla cui voce Black riconobbe Chicco, parlò. –la cosa non ti riguarda.-
Si allontanarono, ma Black sapeva che li stavano tenendo d’occhio.
Matt si era accasciato in un angolo, pallido in volto. A causa dell’emofilia, si sentiva sempre peggio. Black se ne accorse, e si strappò la maglia per bendargli le ferite.
-Matt, ti prego, cerca di rimanere sveglio.-
Il ragazzo si riprese un poco.
-nella mia tasca.. ci sono delle pillole rosastre… dammele…- Sussurrò.
Black ubbidì, e Matt ne ingoiò una. Il suo viso riprese un po’ colore.
-Grazie…- sussurrò di nuovo. Le prese e se le rimise in tasca.
Black si sedette accanto a lui.
-Che cosa facciamo ora?- chiese.
Matt scosse la testa, senza rispondere. Alzò lo sguardo, e vide una miriade di spinarak aggirarsi sul soffitto. Gli venne un’idea. Si alzò e prese una pokéball vuota dalla tasca. Ne catturò uno, poi lo liberò dalla sfera.
-Che vuoi fare?- chiese Black.
-Se mio fratello riesce a parlare con i pokémon, perché io non dovrei?- Rispose Matt, sorridendo.
Guardò lo spinarak che giaceva sulla sua mano, aspettando gli ordini.
-Ora vai, senza farti vedere, cerca Antea e Concordia, e falle capire che devono liberarci.-
Il piccolo pokémon sembrò annuire, poi zampettò via non visto.
Dopo una mezz’oretta, le due ancelle arrivarono.
-Matt, Black! Vi liberiamo subito!- aprirono la porta della prigione utilizzando un mazzo enorme di chiavi.
Matt e Black uscirono dalla prigione, ringraziandole.
Subito due della triade si materializzarono davanti loro.
-Dove credete di andare?- sibilarono.
-Dovè andato il terzo?- Chiese Matt.
-Ghecis l’ha chiamato. Ma questo a voi non deve interessare. Non ve ne andrete di qui.-
Entrambi lanciarono in campo i loro pokémon, Simipour e Simisear.
Matt mandò in campo mightyena, e Black serperior.
Li batterono e scapparono dalle segrete.
Antea e Concordia dissero loro di andare nella sala del trono, e spiegarono come arrivarci. Matt e Black si guardarono negli occhi e corsero nella direzione indicatagli.
N prese suo padre per il collo del vestito e lo allontanò da White.
-N!- si stupì White.
-Lasciala andare.- Ordinò al membro della triade, che ubbidì.
White si massaggiò i polsi.
-N, figlio mio. Hai fatto di lei la tua puttanella?- Ghecis rise.
N strinse la presa sul collo di suo padre.
-Non osare toccarla, lurido bastardo. Lei è mia.- Gli ringhiò contro.
White non sapeva se essere felice per essere stata salvata o incazzata perché stavano parlando di lei come un oggetto.
Ghecis strinse disperatamente le sue mani intorno ai polsi di N. Stava soffocando.
N lo lanciò via. Camminò verso il trono e vi si sedette. Dietro di lui la parete esplose, letteralmente.
Un getto di fiamme avvolse la sala, mentre Reshiram si posava elegantemente di fronte al re del team Plasma.
-allora, White. Dove è Zekrom?- la provocò N.
White abbassò la testa.
-Non ti ha reputata degna. Non riuscirai mai a battermi. Vattene, è una battaglia vinta in partenza.- Disse N, senza guardarla.
White lo guardò negli occhi. –Con o senza Zekrom, io ti batterò. Ti riporterò alla normalità, e ti impedirò in qualunque modo di portare a termine il tuo piano. Finché mi rimarrà anche un solo alito di vita, tu non porterai via i pokémon.-
Matt e Black entrarono in quel momento nella stanza. White non se ne accorse nemmeno.
N sorrise. –Te lo chiedo per l’ultima volta. Unisciti a me.- tese una mano verso la ragazza.
-Mai e poi mai.- ringhiò lei.
Il suo zaino iniziò a tremare ed a emanare una luce bluastra. Lo scurolite fluttuò davanti a lei, e presto formò una tempesta elettromagnetica.
White si allontanò di scatto, mentre l’oscura silhouette di un drago si intravedeva fra le nuvole.
Un ruggito fece tremare la sala.
Davanti a lei, l’enorme figura di Zekrom la scrutava con occhi rossi come il sangue.
N sorrise maniacalmente.
-Finalmente il leggendario Zekrom è stato risvegliato! Catturalo, vediamo se ne sei veramente degna!-
White indietreggiò. Frugò nella borsa, e sfiorò con la mano la forma della master ball che le aveva dato Aralia. La lanciò senza pensarci. Zekrom fu subito catturato.
Raccolse la master ball da terra e guardò N.
Si alzò dal trono e si avvicinò a Reshiram. –Che la battaglia inizi!-
White mandò in campo Zekrom.
Nell’aria aleggiava ancora la puzza di bruciato causato dal risveglio di Zekrom e dalle fiamme di Reshiram.
-Zekrom, incrotuono!- Urlò White.
-Reshiram, disintregralo con incrofiamma!-
I due attacchi si scontrarono, creando una potente onda d’urto.
Sia N che White furono sbalzati indietro. N finì oltre il campo di battaglia, oltre il buco che l’arrivo di Reshiram aveva creato nella parete. Si attaccò ad una sporgenza con un braccio.
-N!!- Urlò White disperata. Avrebbe voluto correre da lui, ma i due draghi stavano ancora lottando e non riusciva a passare.
Fregandosene della gamba rotta, Matt corse in aiuto del fratello. Per poco non fu centrato da una codata di Zekrom.
Allungò un braccio e tirò su di peso N.
Appena rimise i piedi a terra, il ragazzo si liberò dalla presa di Matt e tornò a lottare.
-Reshiram, lanciafiamme, contro White!!- Urlò-
Reshiram ubbidì. White era spacciata, ma Zekrom la difese frapponendosi tra lei e il drago bianco.
-Zekrom, vai, cozzata zen!- ribattè White.
Reshiram cadde all’indietro, ma si rialzò subito.
-Incrofiamma!-
-Incrotuono!-
La battaglia andò avanti a lungo. White era stremata, e anche Zekrom.
Ma resistettero.
Dopo l’ennesimo incrotuono di Zekrom, Reshiram crollò.
N non credeva ai suoi occhi. Cadde sule ginocchia, in parte a Reshiram.
-No.. Non è possibile…-
Ghecis si avvicinò a lui. Lo prese per il collo della camicia.
-TU! HAI MISERAMENTE FALLITO! SEI INUTILE, DEBOLE! TU NON SEI MIO FIGLIO!!-
Si girò verso White.
-Non ti permetterò mai di ostacolare il mio piano, mai!! Rimarrò l’unico che possiede pokémon, diventerò il sovrano di Unima!-
Uno alla volta gli mandò contro tutti i suoi pokémon: cofagrigus, eelektross, hydreigon, seismitoad, bouffalant, bisharp.
White li mandò KO uno dopo l’altro. L’allenamento della mattina precedente aveva dato i suoi frutti.
Ghecis era come impazzito, o almeno, più del solito.
-MALEDETTA!!-
Si lanciò contro White, con il coltello in mano.
Lei mise in avanti le mani, e il coltello le trapassò da parte a parte la sinistra.
Urlò per il dolore.
Quell’urlo fece riprendere N. Si alzò in piedi e si lanciò addosso a suo padre, allontanandolo da White. Caddero entrambi a terra.
N si allontanò velocemente, e senza pensarci urlò: -Reshiram! Incrofiamma!!-
Reshiram si riprese, e un getto di fiamme investì Ghecis in pieno.
La puzza di carne bruciata riempì la sala.
Quando le fiamme svanirono, di Ghecis non rimaneva altro che un mucchio di cenere.
N guardava i resti di suo padre. Scosse la testa e si avvicinò tentennante a White.
Lei rimase ferma il suo posto. Quando furono l’uno di fronte all’altro, N parlò.
-Scusami White. E’ tutta colpa mia.- Le prese la mano sanguinante e estrasse il coltello. White gemette.
-N…- iniziò.
-Devo andarmene ora. Lo capisci?- la interruppe lui.
Lei scosse la testa e iniziò a piangere. –No… Perché?-
-Ho fatto del male a troppe persone. Me ne andrò dove non potrò fare del male a nessun’altro.-
-E io verrò con te.- Gli disse lei.
N scosse la testa. –No. Tu sei la persona più importante per me, proprio per questo non dobbiamo mai più rivederci. Un giorno capirai.-
La abbracciò, la baciò e poi saltò su Reshiram.
Matt saltò dietro di lui.
-Matt!- dissero Black e N all’unisono.
-Black, perdonami. Ma non posso abbandonarlo. E poi, sono anche io un pericolo. Prima o poi le pillole smetteranno di funzionare, causando una morte atroce per me e sofferenza a voi. È la soluzione migliore per tutti.- Guardava negli occhi Black.
N sospirò. –così sia. Black, prenditi cura della mia White.-
Black e White piangevano. Il ragazzo si avvicinò al drago bianco, toccando debolmente la mano di Matt.
-Matt... io...io ti..-
-Sta zitto, non dirlo.- Sorrise Matt. –anche io.-
Lasciò andare la mano di Black e fece un cenno a N.
-Questo non è un addio...- Sussurrò N.
Reshiram si librò in volo. White si avvicinò al buco nel muro dal quale erano volati via. Le lacrime le rigavano il volto, e il sangue colava dalla ferita alla mano.
Ti aspetterò, amore mio.
Ps: non è ancora finita ;)