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Autore: LaUrA43587    29/11/2011    6 recensioni
Cosa faresti se ti capitasse di svegliarti in un incubo? Dover combattere per poter rivedere la luce, stando alle regole di un pazzo omicida che ti tiene prigioniero di un ospedale abbandonato insieme ad i tuoi amici.
Non avere nulla se non le rime di una filastrocca che è in grado di ucciderti o di salvarti.
"Ho…. Tanto freddo….e sonno… " - "Qualsiasi cosa accada non ti addormentare. Non chiudere gli occhi."
Interamente ispirata al film horror Saw il mio cervello ha partorito questa ff. Spero di riuscire a mettervi almeno un pò di paura
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Key

 

 

 

 

Quando lo stereo si zittì nuovamente tornando muto, si attivò un timer che contava i dieci minuti. E fu proprio in quell’istante che tra il gruppo si scatenò il panico.

Si dimenavano più che potevano tra corde e catene, ma c’era ben poco da fare. Jonghyun tentava di far scivolare il polso fuori dalla manetta, ma sembrava inutile anche quello.

< Ahhh!!! > urlava Jongh dalla rabbia e dalla frustrazione.

Key, era il solo che poteva stare in piedi: solo le braccia erano attaccate al muro, ma le gambe le riusciva a muove liberamente.

Quando Onew si rese conto che ogni sforzo era inutile notò un qualcosa di luccicante che si trovava a terra, proprio vicino al maknae.

< Taemin! Guarda per terra. Cos’è quel coso? > disse il leader attirando l’attenzione del minore che si voltò verso la direzione da lui indicata. Ma non rispondeva e restava a fissare l’oggetto immobile con un’aria terrorizzata stampata in volto.

< E’… un coltello > sussurrò in modo tale che solo Minho (legato a lui) potesse capire.

Ora tutto era chiaro: “La chiave è dentro uno di voi” aveva detto quell’uomo e a questo punto era ovvio che bisognava prendere quelle parole alla lettera.

Minho riuscì ad afferrare il coltello con un’agile movimento del polso e dopo vari tentativi, tagliò la corda che lo legava a Taemin: il rapper ed il maknae erano liberi.

Key si voltò a guardare il tempo rimasto sul timer e nel fare ciò avvertì un forte formicolio all’interno della coscia destra che lo fece sobbalzare dal dolore.

< Mancano sette minuti! Cercate la chiave! > sbraitò Jonghyun

A questo dire Taemin cercò in ogni angolo della stanza, mentre Minho andò a toccare il corpo di Onew che però non reagiva da nessuna parte al tocco del ragazzo: se la chiave era dentro uno di loro, era ovvio che se avesse toccato il punto in cui essa si trovava si sarebbe avvertita almeno una fitta.

< Minho! Ti prego dimmi cos’ho nella coscia! Non ce la faccio più! > urlò Key disperato.

Minho però stava già controllando di fretta e furia il corpo tremante di Jongh e perciò fu Tae ad avvicinarsi all’amico e a tastare la gamba. Sembrava che più Tae facesse forza più poteva avvertire qualcosa di duro spostarsi.

< Tae …! Fa male! > si lamentò Key mordendosi il labbro inferiore.

< Minho vieni qui! > urlò il maknae con un bruttissimo presentimento.

Il rapper si avvicinò e senza indugiare troppo, tagliò di netto i pantaloni del compagno che si guardava spaventato dall’idea che la chiave potesse essere proprio lì… dentro la sua gamba.

Il punto dolorante di Key sembrava avesse una cicatrice e quando Minho premette, incontrò una consistenza troppo dura per essere umana. Ora era certo: la chiave ce l’aveva Key.

Taemin afferrò il coltello dal pavimento e andò a fissare affranto il volto impaurito della diva che lo supplicava di non fare ciò che aveva in mente.

< No! Taemin non puoi farlo! Appoggia il coltello a terra! Preferisco morire soffocato! Non farlo ti prego! > urlò Key.

< Key! Respira… Ti prometto che non morirai, ok? Nessuno morirà. Ma così noi tre resteremo qui, senza aver neanche lottato minimamente per uscirne vivi. Vuoi davvero morire intossicato? Stringi i denti e ti giuro che quando finiranno ti medicheremo. Ma tra cinque minuti potremo morire, lo capisci? > disse Onew cercando di calmarlo.

Anche se non erano mai stati in una situazione simile, le parole del leader riuscivano sempre ad essere d’incoraggiamento, anche se in una circostanza simile era difficile riuscire a restare calmi.

< … Fate in fretta. > supplicò Key chiudendo gli occhi.

Ora Tae stava cercando di capire come tagliare la pelle dell’amico senza recidere l’arteria femorale. Se questa si fosse tagliata, Key sarebbe potuto morire dissanguato.

< Minho, fallo tu. Io non…. Non ci riesco. > disse Tae porgendo il coltello al compagno. Non era questione di riuscire o meno; Tamin aveva paura di portare involontariamente via la vita a Key e non voleva avere questo tipo di peso sulle spalle. In più gli tremavano le mani e riuscire in un’impresa simile gli pareva impossibile in quel momento.

Il rapper impugnò l’oggetto e, con un rapido gesto, tagliò Kibum che urlò non appena sentì la lama perforargli la carne e penetrargli all’interno.

< AHHHH!!! > urlava sonoramente.

Il sangue iniziò subito a sgorgare fuori dalla ferita, ma Minho riuscì quasi subito a trovare la chiave e la afferrò rapidamente inserendola subito dentro la serratura delle manette che si dilatarono lasciando liberi gli esili polsi del ragazzo.

< Sbrigatevi! Non c’è più tempo! > disse Jongh notando che mancava solo un minuto.

Così Minho prese in braccio Key (ora incapace di camminare) mentre Tae liberava Onew e Jongh. Tutti riuscirono ad uscire in tempo dalla stanza ritrovandosi subito all’interno di una nuova sala, questa volta molto più piccola della precedente.

Davanti a loro erano presenti quattro porte di legno apparentemente marcio, ma la cosa che più attirò la loro attenzione furono le scritte rosse presenti sopra ciascuno di esse.

Nella prima era leggibile la scritta “Per primo viene in fuoco, il sangue per secondo”, in quella successiva “Terza è la tempesta che al quarto annega il mondo”, poi “Al cinque c’è la rabbia, al sei l’odio abissale” ed infine “Settima è la paura, l’ottavo è il più gran male”.

< Cosa vorrebbe dire!? Cosa vuole da noi! > disse Jongh arrabbiandosi ancora di più.

Gli sarebbe tanto piaciuto saperlo. Ma una cosa fu chiara a Minho: più il tempo passava, più Key diventava freddo.

< Dobbiamo sbrigarci. > consigliò Taemin notando il volto sempre più pallido della diva.

< Si, ma che porta hai intenzione di prendere? Dove portano!? > chiese Jonghyun.

Poi si udì ancora quella voce…. Non riuscivano a capire da dove venisse, ma poco importava. Sapevano che stava per dire parole che li avrebbero aiutati ad uscire.

 < Salve ragazzi. Vedo che avete passato con successo la prima prova. Davanti a voi avete quattro porte che dovrete percorrere separatamente. Se proverete a prendere la stessa porta vi giuro che vi farò fare una fine atroce. > disse calmo.

< Che cazzo dici! Ti stai divertendo!? Sei un pazzo se credi che noi staremo qui a stare ai tuoi giochetti sadici! > urlò coraggioso Jongh.

< Solo tre di queste porte vi daranno qualche possibilità di vivere. Chi prenderà la porta sbagliata non potrà salvarsi in nessun modo. E ricordate: io vedo tutto >

 

 

 

Note dell’autrice: ciao a tutti!!! Ho continuato (con calma XD) ! Spero vi piaccia questo capitolo 

  
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