Capitolo 1

Sono a casa, davanti allo specchio che aspetto la mia migliore amica per andare al cinema. Dobbiamo vedere Breaking Dawn.
Inizio a girare per casa aspettandola. Vado avanti e indietro per circa cinque minuti finchè non sento il campanello. 'Finalmente!' penso, vado ad aprire e mi ritrovo davanti una Jennifer che sprizza gioia da tutti i pori. 'Suu dobbiamo andare!' mi dice saltellando 'Sei pronta?' mi chiede nello stesso modo. 'Si. Ma tu stai bene?' Le chiedo guardandola come se fosse un alieno. 'Si, solo che non vedo l'ora di andare!'
'E perchè?'
'Perchè..perchè si'
Stava nascondendo qualcosa. 'Va bè' prendo la borsa ed usciamo. Entriamo in macchina, e lei accende la radio. Firework di Katy Perry. Senza nemmeno accorgermene mi metto a cantare a squarciagola. Jennie mi guardava meravigliata. Aveva sempre saputo la mia passione per la musica, e mi aveva sempre detto di frequentare una scuola di canto perchè avevo una bella voce, ma io non ci pensavo mai. Finita la canzone arrivammo, uscimmo dall'auto e andammo a prendere i biglietti. 'Tu vai in sala, io prendo i pop corn e ti raggiungo' mi disse lei con tono sicuro. 'Va bene' andai nella sala. Era vuota. Presi due posti nella fila centrale. Dopo un pò sentii arrivare qualcuno. Automaticamente mi girai pensando che fosse Jennifer, ma non era lei. Era un ragazzo. Somigliava molto a quel ragazzo, quello che mi aveva fatto stare chiusa in camera giornate intere a piangere, quello che avevo sempre nei pensieri pur sapendo che non poteva funzionare, quello che amavo tanto ma ora non volevo nemmeno sentirlo nominare, quello che stavo cercando di dimenticare, e ce la stavo anche facendo, ma ora era andato tutto a farsi fottere. Si avvicinò e si sedette vicino a me. 'Hey' non gli risposi, e non lo guardavo. Non volevo affondare in quel suo sguardo, lo conoscevo troppo bene per caderci di nuovo. 'Ci sei?' lo guardai con la coda dell'occhio. Cosa voleva? Perchè era venuto proprio ora dopo che mi aveva ignorata per tutto un anno? Sapeva che mi era piaciuto, la notizia infatti era arrivata a tutta la scuola, lui compreso, e da quando lo scoprì iniziò a insultarmi e prendermi in giro alle spalle. Peccato però che a me gli insulti arrivavano, e quando tornavo a casa mi precipitavo in camera a piangere, e se non resistevo piangevo silenziosamente in classe senza farmi notare, anche se era difficile. A volte si notava anche troppo e lui era sempre pronto a ridere di me, senza sapere che dietro a quelle lacrime c'era lui. A quei pensieri mi scese una lacrima. Lui mi guardava cercando una risposta, poi se ne accorse , mi girò il viso e non potei fare a meno di guardarlo negli occhi 'Perchè piangi?'
'Non sto piangendo, mi è entrato qualcosa nell'occhio' gli risposi fredda, cercando di trattenere le lacrime. 'Si certo, e io ti sto a credere'
'Non mi credere se non vuoi' risposi girandomi e guardando avanti a me.
'Ma che hai?'
'Niente, piuttosto tu che vuoi?'
'Sto aspettando di vedere il film'
'Capitan Ovvio è tra noi''
'Okay ammetto che volevo anche parlarti'
'E io non intendo ascoltarti'
'E perchè? Che ti ho fatto?' A quella domanda gli stavo per tirare un ceffone. Non poteva non sapere tutto il male che mi aveva fatto, oppure questa era semplicemente la prova che lui pensava solo a sè stesso.
'Lo sai benissimo' Continuavo a evitare il suo sguardo, anche se lui stava cercando il mio. 'So solo che ti piaccio' a quell'affermazione mi girai di scatto verso di lui e urlai 'Non mi piaci!' lui mi guardò sorpreso dalla reazione che ebbi 'Non negare l'evidenza, lo sanno tutti'
'Tutti sanno che mi piacevi'
'Quindi vorresti dire che non ti piaccio più? Mi guardò con aria di sfida. 'No' Iniziò ad avvicinarsi..sempre di più 'Sicura?' 'Si sicura..' era a pochi centimetri da me, le nostre fronti si toccavano,
riuscivo a sentire il suo respiro sulla pelle, le farfalle che avevo nello stomaco si erano svegliate e avevano iniziato a farsi sentire.
'Quindi questo non dovrebbe farti effetto..' si avvicinò fino ad annullare la distanza che c'era tra noi due, unendo le nostre labbra in un dolce bacio. Non lo respinsi, anzi, ricambiai sebbene quello fosse il mio primo bacio. Ci staccammo dolcemente, e per un istante ci guardammo negli occhi 'Allora?' disse lui. Sapevo che lo faceva per provocarmi, ma non intendevo cadere in trappola. Mi alzai ed andai verso l'uscita della sala, dove c'erano Jennifer e gli amici di Harry -tra cui mio fratello- che presumo abbiano visto tutta la scena. Li sorpassai e mi recai in bagno dove mi sciaquai la faccia, e mi tolsi la matita ormai sbavata del tutto. Quando tornai in sala il film era già iniziato, cercai Jennifer con lo sguardo e la vidi seduta vicino a Louis, mio fratello. Anche se era mio fratello ed ero molto legata a lui, da un periodo non ci parlavamo più come una volta, da quando Harry si trasferì da lui. Non vivo con loro, vivo nella casa di fronte alla loro, in modo di tenermi in contatto con lui, anche se le uniche volte che ci vediamo sono quando gli vado a chiedere un prestito per pagare l'affitto. Tornando al cinema, mi avvio verso Jennie e Louis quando vedo che vicino a Louis c'erano Liam, Niall, Zayn e in ultimo Harry. Mi siedo vicino a Jennifer, che per fortuna mi aveva preso il posto più lontano possibile da Harry. Sembrava fatto apposta, tutti si erano messi in mezzo a me e Harry come a creare una barriera per dividerci. Finito il film uscimmo dalla sala e ci avviammo all'uscita quando Jennie mi disse 'Ro io vado in bagno aspettami cinque minuti' 'Va bene' le risposi io. A un certo punto mi sentii afferrare il braccio e venni trascinata fuori. Era Harry. Me lo dovevo aspettare. 'Che diamine vuoi?' gli dissi con tono arrabbiato. 'Calmati, volevo solo parlarti'
'Io non ho niente da dirti'
'Ti prego ascoltami, non volevo farti soffrire, la realtà è che tu mi piaci, e tanto'
'Dovevi pensarci prima, a me non interessi più ormai' Ci misi un pò per dire quelle bugie. La verità era che lui era di nuovo nel mio cuore, o forse, non se ne era mai andato. Feci per tornare dentro, ma lui mi prese di nuovo il braccio 'Aspetta Rose' Rose. Non mi piaceva essere chiamata così, proprio no. L'unico che mi aveva sempre chiamata così era mio padre. Dalla sua morte non volli più essere chiamata così da nessuno, nemmeno da mio fratello che era abituato a quel nome. Ora ero Ro. 'Non mi chiamare Rose' Dissi ormai con le lacrime agli occhi. 'Scusami, non ti chiamerò più così, ma per favore, dammi una possibilità' Mi fece girare, e finii per guardarlo ancora una volta negli occhi, quei splendidi occhi color smeraldo, avevano un non so che di...magico..forse è l'aggettivo giusto, ti ci perdevi dopo un istante. 'No.' Fu una risposta fredda, rigida. Appena sentito quel 'no' lui mi lasciò il braccio 'Va bene..' disse tra qualche lacrima che gli iniziò a rigare il viso. Piano piano iniziò a piangere sempre di più, non riuscivo a vederlo così, quindi tornai dentro, proprio mentre Jennie usciva dal bagno. Venne verso di me con un'espressione preoccupata, notando che avevo pianto 'Cos'è successo?' Mi chiese altrettanto preoccupata 'Niente' le risposi io più o meno tranquilla 'Come niente, hai pianto!' insistette lei 'Non preoccuparti, va tutto bene, ora andiamo' lei mi guardò, ma non disse più niente. Uscimmo e andammo verso la macchina, mi girai un attimo e vidi Harry seduto sul marciapiede con la testa sulle gambe che piangeva. Per un attimo alzò la testa e mi guardò. Aveva gli occhi in lacrime. Non riuscivo a vederlo così, ma una parte di me diceva che se lo meritava, che era la 'vendetta' a tutto il male che mi aveva fatto. Salii in macchina e andammo a casa. Era tardi, quindi mi misi subito a dormire.

Harry

Ero lì, su quel marciapiede, a piangere, nella speranza che mi potesse perdonare. Ma niente. Si girò per un istante e poi entrò in macchina. Appena la macchina fu partita mi alzai. 'Sono un coglione, sono solo un emerito coglione' mi misi ad urlare. La gente che passava mi guardava in modo strano 'Che c'è, vi sembra strano che urlo così? Beh sapete che vi dico? Anche voi lo fareste perdendo la persona che amate. Ma l'amore fa schifo! Mi fanno schifo tutte le coppiette come voi, mi fanno schifo tutti' urlai ad una coppietta che passava di lì per poi buttarmi di nuovo su quel marciapiede a piangere. Se solo ci avessi pensato prima ora lei starebbe con me, e non starei qui a piangere come un coglione. Continuavo a piangere, quando vidi uscire gli altri che vennero subito da me. 'Hey Harry che hai?' mi chiese Louis 'Chiedilo a tua sorella' Mi alzai dal marciapiede e iniziai a camminare senza meta. 'Dove vai? Sentii la voce di Liam preoccupata 'In qualunque posto dove non esiste l'amore' I ragazzi si lanciarono un'occhiata, poi tornarono a guardare me. Io continuavo a camminare, e qualche volta mi abbassavo a prendere qualche sasso che trovavo a terra per poi ributtarlo con forza.
Sentivo i ragazzi parlare, mi risedetti su quel marciapiede ed affondai la testa nelle mani, ripensando al grande errore che avevo fatto. 'Su Hazza dobbiamo andare a casa, o vuoi rimanere qui tutta la notte?' Chiese Louis sarcasticamente. Io mi alzai senza dire niente e mi avviai verso la macchina, e, una volta arrivato, mi poggiai ad essa guardando Louis in attesa che lui la aprisse. Dopodichè entrai in macchina e guardai il finestrino per tutto il tragitto verso casa. Nessuno osò aprire bocca, e stranamente nemmeno Louis lo fece. Arrivammo a casa, salii subito in camera mia, mi cambiai e mi affacciai alla finestra, per vedere se era ancora sveglia, ma niente, era tutto buio. Così decisi di mettermi a dormire. Quella notte bagnai il cuscino come un bambino che fa la pipì a letto (?), ma non ci riuscivo, non riuscivo a non pensare a lei.


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My Corner.
Helloo :D Eccomi qua con un'altra storiella.
L'altra non credo che la continuerò più, mi sono bloccata D:
Beh che dire, spero vi piaccia, e se vi va lasciate una recensione :3
Bye