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Autore: Sakura_____    29/11/2011    1 recensioni
Yahiko e Nagato trovano dei biglietti strani lasciati da Jiraya, come regalo.
Andranno al ristorante o alle terme?
"Il centro benessere "Iwa Bath" era uno spettacolo, Konan zuppa dalla testa ai piedi era rimasta davanti alle porte scorrevoli di legno con le mani giunte come in venerazione di quel posto. In fondo si sa che a tutte le donne di tutte le età piace farsi e sentirsi belle eppure quella povera ragazzina non l'aveva mai potuto sperimentare.
Nagato e Yahiko, non capendo l'universo femminile, erano già entrati scontrandosi con la temperatura alta di quel posto rispetto all'esterno ed erano tuttavia rimasti imbambolati ad ammirare il vapore che fuoriusciva dalle acque delle terme."
{Storia partecipante al contest "Le Dodici Stanze" indetto da ellacowgirl in Madame_Butterfly sul Forum di EFP}
Secondo turno.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Konan, Pain
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Naruto Shippuuden
- Questa storia fa parte della serie 'Konan sfida le Dodici Stanze'
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White Flower



 
 
 
La pioggia cadeva lenta ma potente sui vetri mentre la ragazzina osservava il suo riflesso contrapposto a quello del suo Villaggio, appannato dalla differenza di calore tra l'esterno e l'interno della piccola abitazione.
Konan si perdeva ad ammirare quei riflessi: le gocce d'acqua che scorrevano sul vetro ripulendolo erano come una sorta di dono per lei, perché rendevano tutto più chiaro.
"Guarda che ho ragione io!" urlò Yahiko interrompendo i suoi pensieri.
Raramente capitava che lui ed il loro compagno, Nagato, litigassero visto che erano come due fratelli. Eppure quando avveniva, era dura da dimenticare.
La ragazzina si alzò di mala voglia dalla sedia scricchiolante e barcollante per controllare cosa era accaduto. Magari nulla di grave, di certo non potevano tenersi il muso per giorni.
"Allora?" chiese loro una volta arrivata nella stanza limitrofa dalla quale aveva sentito l'urlo, ostentando un tono duro da mamma che rimprovera i suoi due bambini.
I due la guardarono con un espressone altrettanto da bambini, sembrava che Konan li avesse appena colti in fragrante mentre nascondevano una malefatta.
"Posso sapere che state facendo?" domandò ancora, non ottenendo risposta.
Finché la voce di Yahiko, il più cocciuto dei due intervenne "Ecco a quanto pare, il maestro Jiraya ci ha lasciato dei biglietti omaggio per non so dove!". Quell'esclamazione aveva risvegliato la curiosità della ragazzina "Fammeli vedere" ordinò poi e Nagato, che aveva i biglietti in mano, glieli porse.
Konan strabuzzò gli occhi riducendo le iridi arancioni a due fessure "Non ci credo...ragazzi, andiamo alle TERME!" fece infine, urlando quasi sull'ultima parola.
"Ecco lo sapevo che non avevi ragione tu!" commentò Nagato rivolgendosi al compagno che ora lo guardava rassegnato. "Sempre meglio del tuo ristorante!" gli rispose Yahiko.
"Oh smettetela e correte a prepararvi che partiamo!" disse Konan, forse per la prima volta con un tono autoritario, correndo all'ingresso per infilarsi gli stivaletti ancora umidi di pioggia.
Nagato e Yahiko capirono ben poco, ma alla fine non importò poi molto; per una volta faceva bene anche a loro prendersi una pausa dalla devastazione che invadeva il loro Villaggio.
Il maestro Jiraya avrebbe sicuramente ricevuto la gratitudine di Konan per molto ancora!








Il centro benessere "Iwa Bath" era uno spettacolo, Konan zuppa dalla testa ai piedi era rimasta davanti alle porte scorrevoli di legno con le mani giunte come in venerazione di quel posto. In fondo si sa che a tutte le donne di tutte le età piace farsi e sentirsi belle eppure quella povera ragazzina non l'aveva mai potuto sperimentare.
Nagato e Yahiko, non capendo l'universo femminile, erano già entrati scontrandosi con la temperatura alta di quel posto rispetto all'esterno ed erano tuttavia rimasti imbambolati ad ammirare il vapore che fuoriusciva dalle acque delle terme.
"Ohhhh io non resisto! Andiamo Nagato!" urlò Yahiko afferrando l'esile braccio del compagno per portarlo a cambiarsi. Konan entrò con molta calma, studiò il luogo e decise di rilassarsi prima con un massaggio. Essere l'unica ragazza in casa comportava che tutte le faccende gravavano sulle sue spalle, certo i compagni l'aiutavano ma era comunque stanca! Aprì, dopo aver camminato per un breve corridoio, un' altra porta in legno con su scritto "Massaggi", salutò educatamente la donna e la ragazza, molto probabilmente sua assistente, e mostrò il biglietto richiedendo un lungo trattamento. Mentre le due donne si dedicavano alla ragazzina, Yahiko era rimasto solo con l'asciugamano in vita e continuava a trascinare Nagato che, sempre più pallido, tentava di nascondersi per la vergogna. Quel centro era frequentato da altre persone naturalmente, le quali stavano ridendo di gusto alla vista dei tre ragazzini muoversi in un ambiente a loro totalmente estraneo.
"Dai tuffiamociiiii!" gridò ancora Yahiko buttandosi in acqua con tanto di asciugamano a seguito; Nagato lo seguì lentamente e infine si tuffò anche lui.
Nel frattempo il massaggio di Konan era finito e la ragazza si stava immergendo ora nella grande piscina termale riservata alle donne. Dall'altra parte si sentivano le urla di gioia di Yahiko e Konan non poté far a meno di immaginarselo lì a nuotare come un girino, tutto felice e poi pensando all'altro compagno che tutto vergognoso cercava invano di calmare il più vivace, le scoppiò da ridere.  Si rilassò comunque in acqua, sciogliendo i muscoli sempre troppo tesi per la loro giovane età e chiuse gli occhi immergendosi completamente nel liquido trasparente; solo pochi istanti dopo, quando il danno era ormai già fatto, si rese conto di non essersi tolta il fiore di origami che le aveva regalato Yahiko.
Konan sbucò fuori dall'acqua come se stesse annegando e pregò tutti gli dei e in tutte le lingue del mondo nella speranza di non aver rovinato quel piccolo, eppure immenso regalo a cui lei teneva più della sua stessa vita. Yahiko si era così impegnato per farlo ed ora era tutto bagnato, fradicio come un pulcino.
Quel fiorellino bianco, simbolo di tanto amore.
"Maledizione..." brontolò a vuoto la ragazza prendendo al volo un asciugamano ed uscendo dalla grande piscina. Yahiko era ancora in acqua a giocare e divertirsi con Nagato che tutto sommato, ora si era sciolto ma la ragazza non immaginava che da un momento all'altro sarebbero usciti. Konan, al contrario, correva a perdifiato lungo il corridoio del centro di bellezza per rivestirsi e cercare di rimediare al guaio combinato; l'idea era di tornare a casa prima di loro e tentare almeno di asciugarlo, naturalmente lì non c'era nessun attrezzo che potesse aiutarla in questo.
Purtroppo non appena Konan uscì, a momenti non andò a sbattere contro Yahiko che stava entrando nella sua stessa stanza per cercarla e dirle con aria tutta felice e un sorriso bellissimo in viso "Konny, ti sei divertita?" e la ragazza si ritrovò a pensare a quanto fosse incredibilmente appagante quel sorriso oltre alla sua sola presenza al suo fianco. Con lui e solo con lui, Konan era sicura.
Quasi si dimenticò del fiore appassito che teneva custodito tra le mani, purtroppo Yahiko si, e le chiese come si era ridotto così.
Certo Konan avrebbe potuto uscirne con una scenetta melodrammatica e dire cose del tipo 'Oh Yaki mi dispiace, non volevo ma lei non era quel tipo di ragazza quindi seppur con un grosso nodo in gola, le mani tremanti e i lacrimoni agli occhi, rivelò la verità.
"Ecco io l'ho bagnato in piscina..." commentò flebilmente la ragazza aspettandosi una strillata da Yahiko o magari il silenzio, conseguenza della rabbia e della delusione, che faceva ancora più male dei gesti e delle parole. Invece Yahiko non si mosse, rimase fermo davanti a lei sorridendole come sempre; Konan aveva ormai il cuore in gola tanta l'ansia e neanche ora riusciva a stare calma. Il ragazzo le sorrise rassicurandola e prendondele l'origami dalle mani le disse solo "Non fa nulla!" e la ragazza quasi scoppiò in una crisi isterica...cioè lei aveva rovinato il fiore che lui, il suo primo e più grande amore, le aveva regalato e ora le sorrideva e la perdonava?
"Ma.." osò dire lei quando Yahiko le si avvicinò e, sfiorandole con il viso l'orecchio, le disse "Guarda che possiamo sempre asciugarlo il fiore."
Nagato in quel momento stava cercando i due amici e una volta trovati, rimase giustamente fuori dalla stanza, lasciandoli soli.
Nel frattempo Konan era finalmente tranquilla per l'abbraccio che era seguito subito dopo. Naturalmente il fiorellino bianco si sarebbe asciugato e sarebbe tornato a sorreggere i capelli di Konan, ma quello che più contava era avere la certezza che Yahiko non l'avrebbe lasciata né tantomeno lei avrebbe smesso di amarlo.                       
Magari proprio grazie al fiorellino bianco si erano avvicinati così.
E pensare che Nagato voleva andare al ristorante! 






Appunti dell'autrice:
Salve cari e care,eccoci al Secondo Turno...spero vi piaccia e mi raccomando lasciatemi un commentino,eh!!
A presto,
Sakura_____


GIUDIZIO:

Grammatica e sintassi: 8/10
Stile: 3/5
Prompt pacchetto: 5/5
Pers. Base: 5/5
Pers. Aggiuntivo: 5/5
Luogo: 2/2
Attinenza alla stanza: 5/5
Originalità: 3/3
Gradimento Personale: 4/5
Tot: 40/45 



   
 
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