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Autore: Medea__    29/11/2011    2 recensioni
Da premettere che sono una Tylorine sfegatata...ho in mente di scrivere una FF da parecchio tempo e finalmente mi sono decisa a farlo. Vi annuncio che sono una romantica,anche se un po' pessimista,perciò l'amore tra Tyler e Caroline lo vedrete costruirsi pian piano,con gli sguardi pieni di dolcezza,le farfalle nello stomaco o le mani sudate per l'imbarazzo. Spero davvero di poter trasmettere le emozioni che io stessa provo quando scrivo :) buona lettura!
Morgana
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Nuovo personaggio, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caroline's POV


Era passata quasi una settimana dal terribile compleanno di Elena...terribile in ogni senso! E Tyler...Dio quanto mi mancava, ma il mio orgoglio e la mia paura per Klaus mi impedivano di prendere il telefono nel bel mezzo della notte quando mi chiamava,m'impedivano di rispondere ai suoi sms dolci,tristi o pieni di rabbia che mi mandava continuamente; era per le immagini di quell'abbraccio sempre presenti nella mia mente che riuscivo ad evitarlo costantemente,ovunque andassi.

Ma oggi era diverso. Lo sentivo nell'aria,lo capivo da quell'insolito peso sullo stomaco che non preannunciava nulla di buono...lo sentivo dal mio senso di colpa per la settimana d'inferno che gli avevo fatto sicuramente passare.


Guardai il cellulare per la milionesima volta. Nulla,nemmeno uno squillo da ieri sera. Forse si era arreso, forse aveva capito di non amarmi realmente o forse...forse era tra le coperte calde del letto di Eve.

Sospirai e mi accasciai sul letto, guardando fuori dalla finestra. C'era un sole caldo e splendente in cielo,sembrava di essere in pieno Luglio...


Come ogni estate io e mia madre eravamo rimaste in città, come diceva lei “il lavoro era troppo e sarebbe stato scorretto nei confronti dei suoi colleghi andare in vacanza”. Sbuffai e tirai un calcio ad una pietra che si trovava in mezzo alla strada.

Non c'era quasi nessuno,tutti erano sicuramente a mare,a divertirsi tuffandosi dagli scogli o a godersi il sole caldo sulla pelle.

Mi annoiavo da tutta la mattina, non c'erano altri bambini con cui giocare e così,per fare un dispetto a mia madre, senza dirle nulla, avevo deciso di andare a fare un giro...magari nel bosco.

Camminavo imbronciata sull'asfalto cocente, guardandomi le infradito rosa con i brillantini comprate da poco,quando per poco qualcuno e la sua bicicletta non mi mettevano sotto.

Ehi scimmia-Forbes, dove vai?” sempre molto gentile lui!

Senti Tyler non ho voglia! Sono arrabbiata! Lasciami in pace!” risposi con tutto l'astio che avevo in corpo, superandolo ed iniziando ad accelerare il passo.

ok ok! Volevo scherzare!” disse a voce più alta,dietro di me. Non mi voltai nemmeno,proseguii senza dire una parola...annoiata ed arrabbiata...insomma una bambina di otto anni avrebbe dovuto divertirsi in estate anziché girovagare senza una meta!

Tyler si piantò davanti a me di nuovo, tutto orgoglioso della sua nuova bici.

Care,ma che hai? Sempre nervosa!” disse guardandomi un po' scocciato anche lui.

Sono annoiata ok? Tutte le mie amiche sono in vacanza e da sola non ho che fare!”

Perchè non mi hai chiamato? Anche io non ho altro da fare!” disse come se fosse la cosa più ovvia sulla faccia della terra.

Perchè stai sempre con quei quattro deficienti dei tuoi amici che non fanno altro che prendermi in giro e rovinarmi i vestitini!” gli spiegai acida,tenendo ancora il broncio e le braccia conserte. Lo vidi stringere gli occhi scrutandomi in viso e poi mi sorrise

Dai ti faccio fare un giro sulla mia bicicletta nuova!” mi disse, sapendo di aver fatto colpo... adoravo proposte del genere! Lo guardai per qualche secondo e gli sorrisi, così senza dire nulla, salì dietro di lui,aggrappandomi alle sue spalle.

Attenta scimmia-Forbes, se cadi tua mamma sgriderà me, perciò tieniti forte!” ebbe il tempo di finire la frase e iniziò a pedalare velocemente, in pochi minuti arrivammo nel bosco, precisamente nel nostro posto.

L'avevamo scoperto un po' di tempo fa, era uno spiazzo nascosto da fitti alberi, non avevamo detto nessuno di quel prato verde pieno di luce e fiori...ci andavamo sempre assieme a giocare. Solo noi due.

Quando scesi dalla bici mi buttai sull'erba, anche quella sembrava andare a fuoco con il caldo di quel giorno, feci un respiro profondo e chiusi gli occhi. Sentivo che anche Tyler si era stirato accanto a me in silenzio.. e così restammo chissà per quanto; fin quando lui non si decise a parlare: “Sai... io vorrei giocare con te ogni pomeriggio,ma i miei amici sono stupidi e non capiscono che sei simpatica anche se sei una femmina. Ti farei fare anche tutti i giri possibili sulla mia bici”. Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti la sua faccia seria, seria come non mai. Rimasi in silenzio per qualche secondo,spiazzata da quel Tyler che non avevo mai visto.

Lo guardai negli occhi e gli sorrisi. “Lo so Tyler, anche io vorrei farti giocare ogni pomeriggio con me e le mie amiche...solo che loro inizierebbero a fare le sdolcinate con te e mi dà fastidio!”


Basta,dovevo essere sincera con me stessa. Io lo amavo più di ogni altra persona al mondo, forse lo amavo da sempre!

Sarei stata in grado di sacrificare anche me stessa per lui e... non riuscivo a non averlo vicino.

Dovevo parlargli, dovevo chiarire...dovevamo trovare una soluzione e doveva spiegarmi con esattezza cos'era successo con quella Eve,adesso mi sentivo pronta per sapere tutto. Anche i dettagli che,conoscendomi, mi avrebbero ferita nel profondo.

Presi il cellulare e lo chiamai. Uno squillo dietro l'altro,il tempo sembrava scorrere troppo lentamente,ogni squillo al quale non rispondeva era una tortura e quella sensazione sgradevole non faceva che crescere e divenire più insistente. A fine chiamata non rispose nessuno, premetti il tasto rosso e gettai il telefono in borsa.

Avrei scommesso la qualunque che l'avrei trovato alla vecchi tenuta dei Lockwood, ci andava sempre quando voleva stare da solo...paradossale come il luogo in cui ogni mese provava il dolore più potente e lancinante della terra fosse anche il luogo che gli trasmetteva pace e tranquillità nei momenti difficili.


Mi misi al volante e tra un sospiro e l'altro cercai di arrivare prima possibile a destinazione..soprattutto senza andare a finire contro a un palo, cosa alquanto difficile dato che proprio quel giorno la mia mente sembrava impazzita, rivivevo ricordi di ogni tipo... e tutti vedevano un protagonista indiscusso.

Tyler.


Era una semplice festa in piscina, le solite che vengono organizzate a fine anno scolastico per dare il benvenuto all'estate e lasciarsi alle spalle la noia e la malinconia delle tipiche fredde giornate d'inverno.

Era la fine del primo anno di liceo, tutta la classe a casa di Amber...casa libera e piscina,quello si che era un vero paradiso per gli adolescenti di tutto il mondo!

Il sole era ormai tramontato e nonostante non facesse chissà quale caldo tutte noi ragazze ci ostinavamo a rimanere in costume a bordo piscina...tutto pur di farci notare dai ragazzi!

Stavamo sparlando mezza scuola tra una risata ed una battuta stupida, quando mi sentii spingere dalle spalle e caddi in acqua. In mezzo secondo sentii affiorare un imbarazzo mai provato fino ad allora, alimentato dalla consapevolezza che quando sarei riemersa avrei trovato gli occhi di tutti i presenti puntati addosso a me, ma ciò che di più mi avrebbe ferita sarebbero state le risate assordati.

Sarei rimasta sott'acqua fino a soffocare...ma ovviamente riemersi. E trovai proprio ciò che avevo immaginato...solo una cosa era diversa: Elena e Bonnie diedero in contemporanea un pugno a Tyler.

Perchè doveva essere così odioso nei miei confronti? Da quando era iniziato il liceo non parlavamo quasi più...sempre incollato a quegl' idioti pompati-palestrati-senza-cervello dei suoi amici... perchè gli era venuta la brillante idea d'infastidirmi durante quella festa? Quando desideravo con tutta me stessa che ogni cosa andasse per il verso giusto e che il ragazzo che avevo adocchiato mi vedesse sotto un aspetto positivo?

Con una rabbia che a stento riuscivo a controllare, uscii dall'acqua e presi un asciugamano a caso poggiato sulla sdraio lì vicino ed entrai in casa, cercando di non badare alle risate incessanti.

Fortunatamente la camera di Amber era libera, mi guardai allo specchio ed ovviamente i miei capelli erano un orrore...sarei sembrata una capretta da lì a dieci minuti.

Mentre cercavo di asciugarli senza farli gonfiare troppo sentii la porta aprirsi. “Che vuoi? Non ti è bastato lo scherzo che mi hai appena fatto?” dissi con tono acido,sapendo già che lui era entrato, senza degnarlo di uno sguardo.

Ehi come sei permalosa! Era tanto per ridere!”

Ah si? Perchè non facevi fare ad un'altra quella figuraccia che hai fatto fare a me? Adesso si che sono un vero disastro!” sbottai a voce alta,voltandomi a guardarlo. Involontariamente stavo anche tremando,essendo mezza nuda e tutta bagnata; ma non ci badavo molto...la mia attenzione era presa totalmente dal sostenere lo sguardo di Tyler. Sembrava anche offeso il signorino! E pensare che doveva ringraziare chissà quali santi se ancora non si era ritrovato una mia mano incollata alla sua guancia!

Era diventato serio, dava anche l'impressione di essere arrabbiato... se era un suo strano modo di mettermi in soggezione, ci stava riuscendo...ma di certo non glielo avrei fatto notare!

Ti aspetto sul motore. Cerca di muoverti, Forbes” mi disse con il suo solito tono di comando,mentre si toglieva la felpa e me la porgeva.

Non mi sarei mai fatta comandare in questo modo,non poteva trattarmi alla stregua delle gallinelle acide che era solito frequentare!

Non ci torno a casa con te! Dopo tut..”

Tu adesso stai zitta e torni a casa con me! È chiaro? Con chi vorresti andare,con uno dei nostri compagni di classe forse? T'informo che sei l'unica a vederti un disastro... non ci penserebbero nemmeno un secondo a saltarti addosso quei maniaci! Perciò smettila di lamentarti,saluta e soprattutto mettiti quella felpa. Ti aspetto fuori.”


Certi eventi li avevo proprio lasciati nel dimenticatoio, chissà se lui li ricordava ancora o ci pensava di tanto in tanto durante i momenti di noia.

Ricordare gli scherzi,le liti o le feste trascorse assieme mi stava facendo sentire a casa,come se improvvisamente avessi trovato ciò che cercavo da tutta una vita.


In fretta parcheggiai l'auto e scesi le scale che portavano a quella specie di prigione sotterranea.

Appena varcai l'ingresso rimasi interdetta. Lui era lì,incatenato come se fosse un animale, attaccato al muro, con la bocca coperta per non farlo parlare e gli occhi spalancati nel vedermi.

Nella mia mente si fece sempre più vivo e presente il nome di colui che con ogni probabilità aveva osato trattarlo così.

Gli occhi mi si riempirono automaticamente di lacrime ed il respiro divenne sempre più corto,stavo entrando nel panico nel vederlo così e come una stupida di dimensioni colossali stavo lì ferma a guardarlo,con le gambe tremanti. A fissare i suoi occhi scuri che scrutavano i miei fino nel profondo.

Sapevo che stava cercando di farmi calmare guardandomi in quel modo caldo e rassicurante nonostante la situazione. Ma non riuscivo a vedere in quelle condizioni la persona verso cui provavo un amore che non credevo possibile.

In fretta mi guardai in giro,asciugandomi una lacrima sfuggita al mio controllo, e mi accorsi che la stanza era vuota... fortuna,tempismo perfetto, fato o provvidenza divina... in quel momento avrei ringraziato chiunque e qualunque cosa per non avere davanti anche Klaus.

Con uno scatto veloce mi precipitai accanto a lui e gli tolsi la benda dalla bocca,lasciandolo parlare.

Care, tesoro...dobbiamo sbrigarci” disse un po' affannato,sicuramente stanco per le miriadi di volte che aveva provato a liberarsi.

Annuii semplicemente,mentre lo liberavo dalle catene attorno ai polsi,erano talmente strette che lo avevano ferito ed il sangue gli copriva tutte le mani... quell'essere deplorevole di Klaus si divertiva sicuramente nel torturare le persone, sentivo odore di strozzalupo, anche se non lo vedevo ero sicura che l'avesse usato...non volevo nemmeno pensare al come!

Era questo quello che Tyler aveva provato quando anche io ero stata presa e torturata da Klaus? Anche lui aveva sentito un buco al centro del petto per il troppo dolore che gli causava quella visione?

Ripensare al fatto che anche lui era stato costretto a provare quelle orribili emozioni,mi fece star peggio.

Era tutto un misto tra rabbia e collera, tra il volerlo aiutare ed la voglia di piangere per quello che stava provando.

Avevo il terrore che Klaus entrasse,adirato con noi. Di sicuro non sarebbe finita bene.

Liberai Tyler dalle ultime catene che gli cingevano la vita e le caviglie. Notai,purtroppo, che la sua maglia era ridotta a brandelli...quel maledetto...di sicuro l'aveva portato allo stremo accoltellandolo!

Lo aiutai ad alzarsi e nel minor tempo possibile raggiungemmo la macchina.

Care..non possiamo andare a casa lo sai vero?sarebbe il primo posto dove verrebbe a cercarci”. Sospirai mentre lentamente e con delicatezza gli facevo poggiare la testa sul sedile.

Lo so Ty, tranquillo mi è venuta un'idea..pensiamo ad andarcene intanto”. In pochissimo fui di nuovo al volante,sfrecciando verso l'uscita della città.

Mi sforzavo con tutta me stessa di non piangere nel guardarlo in quello stato. Era pallido,talmente stremato da non riuscire a tenere gli occhi aperti e ricoperto si sangue.

Se solo fossi arrivata qualche minuto dopo... strinsi gli occhi per scacciare via quel pensiero terribile,ma non potei trattenere più le lacrime. Le emozioni che provavo in quel momento erano troppo forti, troppo sconvolgenti e troppo negative...avevo bisogno di sfogarle con il pianto. E la mano di Tyler si poggiò sul mio ginocchio.

Era calda come sempre. La presa ovviamente non era forte e salda come nelle altre situazioni,ma sentirla era la cosa più bella del mondo.

Mi sentivo al sicuro, mi sentivo capita e mi sentivo amata.

Ehi piccola, non piangere...mi hai salvato” disse con un filo di voce,mantenendo gli occhi chiusi e sorridendo appena.

Feci scivolare una mano sulla sua,l'avrei stretta forte per fargli capire quanto ero grata per il fatto che adesso fosse lì con me e mi dicesse quelle parole...ma doveva ancora fargli male parecchio,così intrecciai le mie dita alle sue e mi voltai a sorridere

è solo che...se fossi arrivata qualche minuto dopo” un singhiozzo m'interruppe e lui aprì gli occhi,vidi che stava cercando di dirmi qualcosa ma gli feci segno di tacere “non pensiamoci, tesoro riposati...ti sveglio appena arriviamo ok?”

va bene,però non piangere più ti prego...nemmeno appena mi addormento” concluse con voce roca e stanca,mentre le sue labbra s'incurvavano in un sorriso.


*********


Ehi amore, svegliati” dissi piano,mentre poggiavo una mano sulla sua guancia per svegliarlo.

Aveva dormito per cinque ore consecutive,tutto il tempo del viaggio. Ormai era buio fuori,faceva freddo e sembrava esserci un'atmosfera strana in quel giardino,alla fine non così tanto familiare.

Dopo averlo chiamato un altro paio di volte,aprii gli occhi e si guardò attorno.

Ma dove siamo?” fece per alzarsi ma urlò per il dolore. Povero il mio Tyler,non so cosa avrei fatto per evitargli tutta quella sofferenza!

Ehi ehi, piano...sei ancora tutto indolenzito” lo avvisai un po' turbata,facendo scorrere con cautela una mano sulla sua schiena ed aiutandolo a scendere dalla macchina. “Comunque siamo a casa mia, in campagna. Non venivo qui da anni ma qualche settimana fa i miei zii hanno chiesto a mia madre di usarla perciò sarà tutto in ordine e funzionante”.

E così era. C'era solo un po' di polvere sulle mensole,ma si poteva ancora sentire il profumo del detersivo per i pavimenti. Era proprio come nei miei ricordi.

L'entrata ampia,il salone immenso con il grande tappeto persiano al centro, i mobili di legno scuro,i divani morbidi e belli come sempre;solo un po' sbiaditi.

Per il momento poteva andare bene,lì Klaus non avrebbe mai potuto trovarci.


Mentre Tyler era impegnato a farsi un bagno caldo,approfittai per stendermi un po' e ovviamente avvisare anche mia madre e Carol. Inventai loro una scusa,se Klaus avesse iniziato a cercarci, di sicuro le avrebbe soggiogate per scoprire il nostro nascondiglio.


La porta del bagno si aprì, ed uscì lui...con l'asciugamano in vita ed i capelli tutti bagnati. Ok la situazione era fin troppo tragica ma di certo i miei ormoni non restavano impassibili ad una visione del genere. Avevo reputato bello Tyler da sempre,ma adesso quell'aggettivo sembrava estremamente riduttivo. Non riuscivo a trovargli un difetto,lo vedevo perfetto e al massimo della forma anche dopo le torture atroci che era stato costretto a subire. Sarei rimasta immobile a fissare ogni dettaglio per giorni interi. Forse non mi sarei mai stancata...

Tesoro tutto ok? Che guardi?” mi chiese quasi spaesato, ok certe volte faceva la figura dello stupido...mi mancava solo la bava e avrei rappresentato alla perfezione la ninfomane per eccellenza e lui mi chiedeva cosa stavo guardando? Mi veniva quasi da ridere...

Richiusi la bocca e guardai un attimo altrove per riprendermi. “ehm..nulla stavo pensando. Come stai?” gli chiesi un po' preoccupata,vedendolo avvicinarsi e sedersi accanto a me.

Sto molto meglio...ho solo un po' di fame” ammise sorridendomi; prendendomi la mano e stringendola forte nella sua.

Tyler mi dispiace,immensamente! E parlo di tutto”. Sentivo riaffiorare le lacrime, ma mi sforzavo con tutta me stessa di non lasciarle andare, non potevo piangere di nuovo...non era giusto nemmeno nei suoi confronti dato che quella a lasciarlo ero stata io e in sostanza non gli avevo dato nemmeno l'occasione di spiegare tutto l'accaduto di quella famosa sera.

Lo guardavo negli occhi, e lo stesso faceva lui.

Care,non devi preoccuparti...mi sono comportato male anche io,dovevo aspettarmi una reazione da parte tua come quella che hai avuto,qualora mi avessi visto con Eve. Ma voglio spiegarti ok? Non posso rinunciare a noi per un'incomprensione del genere” mi disse con la sua solita voce calda e dannatamente sincera.

Si avvicinò ancora un po' a me e delicatamente prese il mio viso tra le mani.

Era talmente vicino che tutto ciò che riuscivo a vedere erano quei suoi immensi occhi marroni; sentivo il suo respiro regolare sfiorarmi il volto, le sue labbra così vicine da poterle toccare con le mie solo con un leggero movimento in avanti...

Mi lasceresti spiegare,adesso?” mi chiese senza perdere per un solo millesimo di secondo il contatto visivo. Mi sentivo quasi pietrificata,per tutta quella situazione,per quel suo modo di rivolgersi a me e soprattutto per quella voglia incontrollabile di abbracciarlo che mi attanagliava dentro.

Annuii leggermente, spostando le mie mani sulle sue,che dal mio viso si spostarono poggiandole sulle mie gambe.

Fece un respiro profondo e finalmente parlò.

Innanzitutto Eve non l'ho mai vista come qualcosa di più che una semplice amica.

Mia madre mi aveva chiesto il favore di portarla alla festa così da farle fare qualche conoscenza nuova,siamo amici da quando eravamo piccoli, l'ho conosciuta durante una delle centomila cene di lavoro di mio padre e quando tu l'hai vista abbracciarmi ..mi stava ringraziando di averla portata lì!”


Sospirai involontariamente e liberai le mie mani dalle sue,sentivo rinascere quella delusione e quella gelosia sfrenata che ormai conoscevo bene...tutte quelle parole mi sembravano una mezza scusa, quella sera piuttosto che chiamarmi o mandarmi un sms per sapere quando sarei arrivata stava abbracciato a lei...e la cosa mi mandava in bestia!


Tyler... lo so, sono tremendamente gelosa e credimi,ci provo con tutta me stessa a darmi una regolata,a controllarmi...ma saperti abbracciato a lei,sapere che le tue braccia stringevano il corpo di quella...ragazza anziché me o che tu preferivi farti ringraziare in quel modo piuttosto che prendere il cellulare e chiedermi perchè stavo tardando, mi fa sentire male, mi fa provare qualcosa di troppo brutto,che non voglio provare di nuovo mai più! Perchè non credo di meritarmelo ok?” dissi di getto tutto quello che pensavo,tutto quello che provavo e non poteva essere altrimenti data la presenza di troppe sensazioni e stati d'animo sgradevoli che stavo vivendo,inesorabilmente secondo dopo secondo,tutti lì...a corrodermi dentro.

Stava per interrompermi..ma non avevo concluso..adesso doveva ascoltarmi,doveva rendersi conto che il mio modo di comportarmi quella sera non era semplicemente frutto della visione di lui abbracciato ad Eve,ma anche di tutto quello che c'era prima.

No,non ho finito. Io...quella sera,ho impiegato quattro ore a prepararmi! Non ero nemmeno la festeggiata,stavo davanti allo specchio per cercare di essere perfetta, ho provato tutti gli abiti che possiedo, ho sistemato i miei capelli ciocca per ciocca con l'intento che tu mi trovassi minimamente carina! Ho indossato le scarpe più alte che ho così da accorciare le distanze per quando ci saremmo baciati, ho provato tutto il pomeriggio ad essere la ragazza magnifica che ti meriti ma tu neanche l'hai notato.

Semplicemente perchè eri impegnato ad abbracciare un'altra ragazza.

Mi sono sentita come se ai tuoi occhi fossi invisibile. E questo non posso accettarlo.

Non può non vedermi la persona che dice di amarmi, quella persona per cui darei la mia vita senza titubare un secondo.”


Ero arrivata allo stremo, stavo per scoppiare nell'ennesimo pianto liberatorio...e l'avrei fatto,ma molto semplicemente non sarebbe successo davanti a lui.

Ovviamente non si aspettava un discorso del genere, era rimasto a bocca aperta a fissarmi,affranto in viso...si sentiva sicuramente in colpa e mi dispiaceva,il mio intento non era certo quello.

Io..non” lo interruppi bruscamente, cosa avrebbe detto?che non aveva parole per rispondermi?che non avrebbe mai potuto immaginare una cosa del genere? Qualunque cosa mi avrebbe ferita ulteriormente, perciò perchè causarmi altro dolore,altra delusione ed altra collera? Meglio evitare.

Non c'è bisogno che tu dica nulla. Dormiamo adesso. La porta a destra è quella della tua camera...io sono di sopra se ti serve qualcosa”.

Mi sarebbe piaciuto trascorrere tutta la notte accanto a lui, con la casa tutta per noi, nella tranquillità tipica delle campagna. Mi sarebbe piaciuto in qualunque altra sera della mia vita ma non in quella.

Avevo bisogno di tempo, di metabolizzare la nostra discussione,di sfogarmi in solitudine e di superare il tutto.

Buonanotte Tyler.” conclusi, accennando ad un breve sorriso e andando nella mia stanza. Chissà se i sonniferi avevano effetto sui vampiri...di sicuro ne avevo di bisogno dato che il ronzio incessante dei miei pensieri mi avrebbe impedito di prendere sonno.


Tyler's POV


Erano le tre del mattino e nonostante la stanchezza per le torture che avevo subìto, ero ancora con gli occhi spalancati.

Le parole di Caroline vorticavano nel mio cervello senza sosta, facevano crescere il mio senso di colpa,mi facevano sentire triste e deluso di me stesso come mai prima di quel momento.

Guardavo il muro bianco davanti a me, ripetendo ogni parola che era uscita dalle labbra della mia Caroline quando il mio cellulare vibrò. Un sms...nel cuore della notte?

Incuriosito lo lessi in fretta:

Ehi Tyler,tesoro,ma dove sei finito? Mi manchi! Ho voglia di parlarti e passare un pomeriggio con te...anche se ho fatto molte amicizie qui a Mystic tu sei ugualmente il mio preferito! Un bacio magnifico Lockwood.”


Proprio un sms. Da parte di Eve.


Note Dell'Autrice:ma ciaoooo :) come state? Beh finalmente ho pubblicato questo nuovo capitolo..che devo dire mi è venuto più lungo di quanto pensassi! Spero davvero che vi sia piaciuto...vi preannuncio soltanto che il mio cervellino contorto ha pensato a qualche altro fattore per complicare il tutto...lo so una storia d'amore normale no! XD

Spero di non avervi fatto venire troppa malinconia,forse questa volta mi è venuto più semplice scriverlo proprio perchè mi sento un po' giù..anzi se anche voi volete immergervi in questa desolazione ascoltate questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=jIECEAETDFk :D

Comunque fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto se avete dei suggerimenti dite pure! Grazie a tutti coloro che leggono,seguono e recensiscono! Morgana :)

   
 
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