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Autore: Seren_alias Robin_    29/11/2011    18 recensioni
“Hermione, guardami. Perquisiscimi pure gli occhi. Forse così capirai che sono sincero.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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  Non è facile farsi perdonare.
 
Ma ancora più difficile è perdonare.
 

Hermione avrebbe preferito tutta la vita essere al posto di Ron.
Avrebbe dato qualunque cosa per starsene lì con quell’aria da cane bastonato ad aspettare di essere perdonato, a macinarsi lo stomaco nell’attesa.
Questa volta non si sarebbe fatta impietosire.
 
Se possibile, quell’atteggiamento pacato che aveva assunto da quando era tornato era ancora più irritante del suo lato irascibile e nervoso che aveva ostentato prima che andasse via. Non reagiva in alcun modo quando lei lo provocava, e anzi, ogni volta il suo viso assumeva una maschera di mortificazione, e calava in lunghi silenzi.
 
I primi giorni non gli rivolse nemmeno la parola se non per il minimo indispensabile, ed evitava di stare troppo vicino a lui. Ma anche se avesse voluto, Hermione non riusciva a ferirlo. Non aveva la forza.
Ogni tanto la notte le capitava di svegliarsi, e rimaneva a fissarlo mentre dormiva beatamente o mentre faceva i turni di guardia fuori dalla tenda, osservando quel viso tanto bello, perdendosi nelle sue lentiggini e indulgiando con lo sguardo sulle sue labbra carnose.
E poi tornava in sé, costringendosi ad odiarlo, e si malediceva per essersi innamorata di lui.
Una notte lo sentì agitarsi nel sonno. Si avvicinò piano a lui, con passi leggerissimi, e si sedette ai piedi del letto. Il rosso aveva la fronte sudata e si muoveva in continuazione borbottando parole senza senso.
Finchè nel buio freddo della tenda, la ragazza udì chiaramente il suo nome pronunciato dalle labbra di Ron. Il cuore prese a batterle velocissimo in petto, credendo che si fosse svegliato e chiedendosi già quale scusa avrebbe trovato per giustificare il fatto che si trovava ai piedi del suo letto nel cuore della notte.
Ma si sbagliava.
Ron non si muoveva più, il suo respiro era calmo e regolare, il viso accennava quasi un sorriso.
Stava sognando.
E sognava lei.
Quel poco bastò per farle crollare ogni difesa. Si avvicinò ancora di più a lui e gli accarezzò appena il viso, spostandogli i capelli dalla fronte.
Era molto più che bello.Nonostante conoscesse mille vocaboli e sinonimi, Hermione non aveva ancora trovato le parole esatte. Il suo viso, quando era così calmo e addormentato, era di una bellezza celestiale.
Continuò ad accarezzargli i capelli, totalmente vinta dalla sua passione verso di lui.
Era talmente presa da non accorgersi che Ron si stava svegliando.
All’improvviso il ragazzo spalancò gli occhi e la guardò per pochi istanti senza dire niente, mentre Hermione ritraeva velocemente la mano.
“Miseriaccia!” sussurrò infine “è successo qualcosa? Stai bene? Harry sta…”
“Non è successo niente Ron, tranquillo” rispose lei, con un tono di voce che non tradiva alcuna emozione. “Perdonami, è che ho sentito che ti agitavi nel sonno e pensavo non ti sentissi bene.”
Ron spalancò gli occhi. Non gli sembrava vero che Hermione gli rivolgesse più di due parole in fila. “È molto…carino da parte tua.”
“Già. Ma visto che stai benissimo posso benissimo tornare a letto” dichiarò sprezzante, mentre si alzava.
“Ehi, aspetta!” Ron la tirò per un braccio, ma lei si rifiutò di guardarlo in faccia. “Ti prego, resta qui ancora un attimo.”
Queste parole risvegliarono l’antico rancore che si era assopito dentro il petto di Hermione.
Si liberò con uno strattone dalla presa di lui,e si avviò verso il suo letto, dandogli le spalle. “Perché dovrei farlo? Tu sei rimasto forse, quando te l’ho chiesto io?”
Ron si alzò di scatto e la seguì, senza però osare toccarla di nuovo.
“Hermione.”
Era la seconda volta in quella notte che Ron pronunciava il suo nome, e lei non capiva come una cosa tanto semplice potesse provocarle simili brividi. Si fermò, suo malgrado, mentre sentiva il respiro di Ron sempre più vicino.
“Voglio che tu capisca che non ho mai voluto farti del male. Mai. Ogni maledettissimo istante sto pagando per il mio errore con il tuo astio e i tuoi silenzi, ma so benissimo di meritarmelo.”
Hermione non rispose. Si stava chiedendo se anche Harry fosse in ascolto dal di fuori della tenda, per il suo turno di guardia.
“Hermione, guardami. Perquisiscimi pure gli occhi. Forse così capirai che sono sincero.”
Ancora una volta non riuscì a trattenersi, e lo accontentò. Si girò lentamente verso di lui e lo guardò negli occhi. Quell’azzurro brillava al buio di una luce quasi accecante per i suoi occhi innamorati. Rimase a fissarlo per una manciata di secondi, poi si girò di nuovo e raggiunse il suo letto.
“Sei sleale Weasley.”
Ron sorrise e tornò anche lui a letto. “In guerra e in amore tutto è concesso, Granger.”
“Torna a dormire scimmione.” Si rimboccò le coperte fin sopra gli occhi, per nascondere quel sorriso che non era più riuscita a trattenere.



***
Ok. Non so manco io perché ho scritto questa ff.
Sarà che sto morendo di sonno e sogno già ad occhi aperti, forse?
Avrete capito tutti il contesto. Probabilmente domani mattina la leggerò e mi farà talmente schifo che la toglierò subito, per cui se volete insultarmi approfittatene ora xD
Vi auguro una buonanotte a tutti quanti.

Seren


  
   
 
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