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Autore: YUMA    22/07/2006    5 recensioni
PER ME SI VA NELLA CITTA’ DOLENTE, PER ME SI VA NELL’ETERNO DOLORE PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.   Era una terzina  dell’inferno di Dante,ma non riuscivo a capire cosa c’entrasse. Aprii la porta,era piena di specchi e di colpo la stanza diventò rossa e negli specchi apparì un immagine inquietante,che continuava a ripetere la frase:IL DESTINO E’ COMPIUTO!IL DESTINO E’ COMPIUTO!MORIRETE TUTTI! Uscii di corsa dalla stanza e capii perché all’entrata c’era appesa quella frase,in quella stanza c’era l’inferno. Questa storia è nata grazie a un racconto che la professoressa ci aveva chiesto.
Dopo varie modifiche sono riuscita a pubblicarla.
leggete e recensite
vi lascio alla lettura!
..Yuma..
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il castello pieno di specchi…

 

Quel giovedì sera,io non sapevo che sarebbe successo l’inferno. Io e mia zia eravamo andate in gita una settimana in un castello gotico,eravamo con altre quattro famiglie,ma nonostante questo io dovevo andare a scuola,perché il castello gotico era nella mia stessa città.

Erano le 14:00 ed io ricevetti una lettera,era una lettera strana,scritta con degli strani simboli,io la aprii immediatamente  e vidi che era di mio nonno,che mi parlava di

lui. Poi  la lettera era interrotta,sembrava che fosse successo qualcosa di grave,perché il nonno non mi avrebbe mai spedito una lettera non finita.

Al fondo era scritta una cosa,non era molto capibile,ma quello che riuscii a leggere era:

“non ti fidare mai di nessuno,nemmeno delle persone a cui tieni,ricordatelo”

Io ebbi un brivido,non sapevo se era per il freddo,visto che era inverno,o per qualcosa d’ altro.

Io ebbi subito l’intento di farla leggere a mia zia,ma il nonno mi aveva lasciato un messaggio molto importante,di non fidarmi mai di nessuno.

Io ero spaventata,poteva essere successo qualcosa di molto grave.

Mia zia mi chiamò per la cena,vide che io ero molto tesa,allora mi chiese:

-Che cosa ti succede?sei molto strana questa sera!-

-Vedi,mi è arrivata…una lettera dai miei genitori e mi hanno detto che non torneranno prima di lunedì-dissi io inventandomi una scusa.

-Ora non pensarci,mangiamo e non roviniamoci la serata!-disse mia zia.

Improvvisamente squillò il cellulare di mia zia e rispose.

-Pronto?pronto?chi parla?-

-Morirai tu e la tua famiglia,il destino è stato compiuto!-disse la persona dall’altra parte della cornetta.

Mia zia,chiuse la cornetta e diventò pallida.

-Che cosa è successo?-chiesi io

-Niente,niente di particolare-rispose mia zia.- Ora vai a letto-

Io l’avevo capito che era successo qualcosa di molto grave e iniziai a spaventarmi.

L’indomani mattina,io mi svegliai e andai in  cucina,mia zia era  già sveglia

 e stava preparando la colazione.

-Oggi all’uscita da scuola,verrà tua cugina-disse mia zia

-Va bene,ora vado che è tardi!-dissi io in tutta fretta.

Arrivata a scuola feci le lezioni normalmente e alle 13:30 uscii e aspettai mia cugina.

Passò mezz’ora e la chiamai. Il telefono squillava e dopo un po’ rispose qualcuno,ma non era mia cugina,era una voce roca e silenziosa che diceva:

-Morirai,tu e la tua famiglia,il destino è stato compiuto!-e poi chiuse la chiamata.

Io iniziai a correre,ero spaventata,stavo sudando,mi sentivo osservata,mi sentivo in pericolo!

Arrivai al castello  e andai subito nella mia camera e rimasi lì tutto il pomeriggio.

Poi squillò nuovamente il cellulare ,io avevo paura,temevo di sentire di nuovo

quella voce,risposi e sentii solo una voce che diceva:

-Il destino è stato compiuto!-

Io stavo impazzendo,prima il nonno,poi la telefonata,mia cugina,si collegavano tra loro,la sera che il nonno mi aveva mandato la lettera,mia zia aveva sentito questa voce,anche se me lo aveva negato,oggi,doveva venire mia cugina,e ho sentito quella voce. La nostra famiglia è in pericolo!

Io da sola non potevo fare niente,poi non sapevo da dove cominciare e poi io non ero molto coraggiosa,però il nonno mi aveva detto di non fidarmi di nessuno e questo voleva dire che dovevo fare tutto da sola,ma da dove cominciare?

Forse dal castello gotico,poteva essere tutto collegato.

Era una giornata di sole,ma non faceva caldo. Andai nel giardino del castello,non sapevo da dove cominciare,vagavo per il giardino,in cerca di qualcosa che nemmeno io sapevo.

Poi pensai:

-Nella lettera sembrava che il nonno sapesse che gli sarebbe successo qualcosa,forse sapeva tutto di questa persona,ma come faccio a chiederglielo?-

Mi facevo tante domande,quando vidi fuori dai cancelli del castello,due bambini,un maschio e una femmina,che mi guardavano e parlavano tra di loro,poi vidi che la ragazza prese il cellulare e parlò con qualcuno,io cercavo di capire quello che diceva,ma parlava talmente veloce che non capivo molto,quello che capii era solo:

-Capo,credo che la ragazzina…-

E poi basta,non capii più niente,perché la ragazzina vide che cercavo di capire quello che diceva,allora si girò dall’altra parte.

-forse parlavano di me-dissi io guardandomi intorno per vedere se c’erano altre ragazzine oltre a me,no,c’ero solo io.

Mi squillò il cellulare,mi risultava"anonimo"risposi,un po’ timorosa,ma feci un sospiro di sollievo,era solo un mio compagno,che mi chiedeva di uscire con tutta la classe,ma io gli dissi di no,mi inventai che dovevo fare i compiti,anche se per l’indomani non avevamo da fare niente.

Si era fatta sera e io non avevo scoperto un granché,solo che due bambini mi osservavano.

All’inizio non mi sembrava una cosa grave,ma poi pensai alla telefonata della persona anonima,che il destino era compiuto. Iniziai a pensare che quei due bambini  centrassero qualcosa.

Andai a letto,ma non dormii,ero troppo curiosa di scoprire qualcosa.

Andai nella camera di mia zia,per accertarmi che dormisse e poi andai in una stanza in cui nessuno era mai voluto entrare.

Davanti alla porta c’era scritta una famosa terzina  di Dante:

 

PER ME SI VA NELLA CITTA’ DOLENTE,

PER ME SI VA NELL’ETERNO DOLORE

PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.

 

Era una terzina  dell’inferno di Dante,ma non riuscivo a capire cosa c’entrasse.

Aprii la porta,era piena di specchi e di colpo la stanza diventò rossa e negli specchi apparì un immagine inquietante,che continuava a ripetere la frase:IL DESTINO E’ COMPIUTO!IL DESTINO E’ COMPIUTO!MORIRETE TUTTI!

Uscii di corsa dalla stanza e capii perché all’entrata c’era appesa quella frase,in quella stanza c’era l’inferno.

Arrivata la mattina,il sole splendeva sulla città di Roma ed io mi svegliai,mi sentivo sudata,calda e avevo mal di testa.

Andai da mia zia e le chiesi di misurarmi la febbre, era a 38!!!

-Stai a letto e riposati-disse mia zia- di certo non puoi uscire con la febbre così- .

io allora incominciai a pensare, facendomi delle domande  per tutti questi strani fatti accaduti in questo periodo, e cercando inutilmente delle risposte .

Pensavo allo strano comportamento di quella bambina, della strana stanza, della lettera del nonno, con quella frase misteriosa, delle anonime telefonate,continuavo a tormentarmi la testa senza avere delle risposte.

-Devo tornare in  quella stanza!devo scoprire di più!-dissi io.

Mi alzai velocemente dal  letto e quatta,quatta andai in quella stanza,

entrai…

vidi…quei due bambini che erano fuori dai cancelli,guardavano gli specchi come se qualcosa gli attirasse,sembravano ipnotizzati.

Io feci cadere per sbaglio la torcia e i due bambini si girarono verso di me,avevano gli occhi rossi come il fuoco e pronunciavano con la voce roca e silenziosa sempre la stessa frase:”MORIRETE TUTTI,IL DESTINO E’ STATO COMPIUTO!!”

Io urlai e i due bambini scomparvero nel nulla,io chiusi la porta e decisi di non entrarci mai più.

Passarono dei giorni e vidi di nuovo quei due ragazzi,fuori dai cancelli del castello.

Io mi nascosi per non farmi vedere e iniziai a inseguirli.

Andavano verso il bosco maledetto(chiamato così per delle voci che c’erano nel paese)e rimasi stupita nel vedere che in mezzo al bosco,c’era un castello uguale a quello dove sostavamo io e mia zia e per di più,vidi attraverso le enormi vetrate me e mia zia che parlavamo.

-Allora questo spiega tutto,ecco perché quando sono entrata nella stanza maledetta vidi quei due bambini,perché quando loro entrano nel loro castello e,come se entrassero nel nostro!questo vuol dire che sono controllata!-dissi io.

I due bambini entrarono nel castello e vidi che si dirigevano verso un luogo del castello da me sconosciuto.

-Ora posso anche andare a casa,potrò scoprire tutto anche da lì- dissi io.

Arrivata al castello,andai davanti alla grande vetrata,e iniziai  a fare lo stesso percorso che avevano fatto i due bambini.

Arrivai davanti a una grande porta,era fatta di legno,ed era resistentissima,sentivo delle voci che provenivano da quella stanza che dicevano:

-Capo,la ragazzina forse ha capito chi siamo,dobbiamo ucciderla!-dissero i due ragazzi.

-Sarà fatto!domani mentre va a scuola,uccidetela,come abbiamo fatto con gli altri!-disse perfido il capo.

Io corsi verso la mia stanza e chiesi in tutta fretta a mia zia se potevamo andare di corsa a casa questa sera.

-Ma perché così presto?si sta così bene qua!-disse mia zia.

-Sai…la telefonata…domani ucciderà…credo che tocchi a me…ti prego zia,andiamo via!-dissi io tutto d’un fiato.

-Non crederai mica a queste scemenze,vero?-disse mia zia.

-Ma è la verità!ti prego per una volta ascoltami!-dissi io.

-E va bene,faremo come dici tu!-disse mia zia.

Preparai le valigie in tutta fretta e corsi di sotto,mia zia era pronta e andammo via.

L’indomani,non andai a scuola per via della febbre,mia zia doveva uscire e rimasi a casa da sola. Sentii squillare il telefono…

Risposi…in quel momento arrivò mia zia

Sentii dei passi,una voce dall’altra parte della cornetta,uno sparo e…

Io non ero più lì...

 

Note dell'autrice:
Questa è una storia che ho creato da almeno cinque mesi. In realtà era una storia da consegnare alla professoressa,dovevamo scrivere un racconto giallo,mi era venuta bene,mi piaceva,la feci leggere alla mia professoressa che mi diede buono+,allora dopo vari ragionamenti e tentativi di modificarla un pochino,finalmente sono arrivata a pubblicarla.
Vi è piaciuta almeno?
Quando l'ho fatta leggere a mia cugina si è spaventata e  non mi ha rivolto la  parola per un giorno.
Ma fa veramente paura? ma no,per niente,però mi piaceva per essere un racconto di scuola,no?
Recensite! recensite,recensite...insomma avete capito? RECENSITE!
Good bye

..Yuma..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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