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Autore: Sweet96    30/11/2011    7 recensioni
Stava già per andare via, fuggire da quella situazione, quando la giovane lo spiazzò con una frase. “E tu hai idea di quanto stia soffrendo io?” Gli disse.
Ryou la guardò sorpreso. Le guance le si erano tinte di un acceso rossore e lo fissava con timidezza.
[Tratto dal quarto capitolo]
{RyouxIchigo} {Ryou centric}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Keiichiro Akasaka/Kyle, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Outside a New Day is Dawning

IV. A single touch would stop my pain
 

La mattina dopo, Ryou si svegliò, ancora triste e sofferente, ma di certo meglio rispetto al giorno prima.
Scendendo le scale, si stupì del silenzio che regnava in tutto il caffè. Poi, come un’illuminazione, ricordò che quel giorno era domenica, dunque il locale era chiuso.
Si avviò quindi verso la cucina per cercare qualcosa da mangiare. Il giorno prima non aveva cenato, tanto era distrutto, e il suo stomaco reclamava cibo. Non aveva la minima idea di ciò che lo aspettava in quella stanza.
Infatti, fu piuttosto sbalordito quando vide Ichigo seduta su uno sgabello, con l’aria di chi sta aspettando seduto con pazienza, ma che nel frattempo si tortura le mani nervosamente.
Quando la donna lo vide, sobbalzò.
“Ehm, ciao, Shirogane!” Cominciò, apparentemente a disagio.
Ryou decise di comportarsi come sempre, per quanto possibile. “Buongiorno, Ichigo, cosa è successo? In genere a quest’ora sei nel bel mezzo del mondo dei sogni!” Disse, con la solita punta di sarcasmo. In fondo erano le undici!
Con suo grande stupore, la giovane ignorò quell’affermazione. “Senti, Shirogane… Io volevo dirti che… Fra una settimana…” E fece una pausa. “Io mi sposerò con Aoyama-kun!” Concluse, tutto d’un fiato.
Il cuore dell’uomo perse parecchi battiti a quell’affermazione, ma in qualche modo riuscì a non darlo a vedere.
Chiuse per un attimo gli occhi, sospirando. “Congratulazioni, allora, sii felice con il tuo Aoyama.” Disse, ma la voce gli uscì più sprezzante di quanto avesse voluto.
Notò che Ichigo si era un po’ incupita dopo quella frase e a quel punto decise che se proprio doveva fare il bastardo, allora lo avrebbe fatto fino in fondo. Taglio netto e preciso; via la spina, via il dolore.
“Shirogane, non dire così, ti prego…” Sussurrò Ichigo, la voce flebile.
“Non dire così?! Ma tu hai idea di quanto io stia soffrendo?” Le urlò contro, per la prima volta rivelandole un po’ dei suoi sentimenti. Si maledisse subito. Ma che stava facendo?
Stava già per andare via, fuggire da quella situazione, quando la giovane lo spiazzò con una frase. “E tu hai idea di quanto stia soffrendo io?” Gli disse.
Ryou la guardò sorpreso. Le guance le si erano tinte di un acceso rossore e lo fissava con timidezza.
“I-io… Non voglio… Non voglio sposarlo…” Rivelò con voce debole.
L’uomo non ci stava capendo più nulla. Che stava dicendo? Non voleva sposarlo? Doveva esserle partita qualche rotella.
“La verità è… Che io… Non lo amo più…” Confessò lei, a disagio come non mai.
“E come mai te ne sei accorta ora?” Chiese lui, anche se in realtà non moriva dalla voglia di saperlo.
“Non me ne sono accorta ora! E’ da tanto che lo so.” Rispose la rossa con veemenza.
“E chi sarebbe il fortunato?” A quel punto, tanto valeva scavarsi la fossa da solo.
Ichigo sembrò presa in contropiede da quella domanda. Fissò insistentemente il pavimento.
“Be’, ecco…” Prese un profondo respiro. “Veramente… Io… Amo te.”
Il biondo la guardò. “Che cosa?”
“Non so quando sia successo di preciso, ma ad un certo punto ho cominciato a pensare a te diversamente. Di colpo sei diventato importante per me, non riuscivo a mettermi il cuore in pace, a convincermi che tu mi consideri solo una ragazzina viziata e…” Non finì la frase perché Ryou la avvolse in un abbraccio.
“Shhh, non dire altro…” Le disse con voce dolce. “Tu mi sei sempre piaciuta, Ichigo. Io ti amo!”
A quelle parole, la donna affondò il viso nei suoi vestiti, lasciandosi cullare da quell’abbraccio travolgente.

Keiichirou osservava quella dolce scena, al riparo dietro l’angolo. Era proprio felice del suo operato, si sentiva molto soddisfatto.
Ripensò a ciò che aveva fatto la sera precedente.
Si era presentato a casa di Ichigo e con un sorriso e delle parole gentili aveva convinto la madre di essere una persona per bene. Non che la donna dubitasse molto di lui, aveva un buon intuito riguardo agli uomini. E il suo sesto senso le aveva subito detto che quel Keiichirou non poteva avere cattive intenzioni.
Il pasticciere aveva quindi incontrato l’ex Mew rosa.
“Dimmi, Akasaka-san!”
“Ichigo-san, scusa se ti disturbo a quest’ora.” Fece una pausa e la giovane scosse la testa.
“Figurati, non c’è problema!” Rispose.
“Ho saputo che tra circa una settimana ti sposerai con Aoyama-san. Congratulazioni, sarai molto felice!” Disse, con un sorriso gentile.
La donna invece si era particolarmente rabbuiata. “Sai, Akasaka-san, io in realtà non sono più innamorata di lui…”
Sospirò. “Io ora amo un’altra persona… E tu lo conosci bene… Si tratta di Ryou.”
Keiichirou esultò dentro di sé. Era andato a trovarla senza sapere bene come affrontare la questione, invece gli aveva involontariamente spianato la strada.
“E allora come mai non glielo hai mai detto?” Chiese, con gentilezza.
“Ma scherzi! Non voglio rischiare di rovinare quel che c’è fra noi! E’ meglio che mi comporti come sempre! Tanto non ricambia quel che provo per lui, finirei solo per peggiorare le cose!”
“Non potrai mai saperlo se non ci provi, non credi? E poi, conosco bene Ryou, non credo proprio che ti consideri una ragazzina viziata!” Sorrise fra sé e sé. Meglio evitare che l’amico venisse a sapere di quell’ultima affermazione. Chiuso com’era, si sarebbe di certo arrabbiato!
“Io ora vado, Ichigo-san, tu pensaci bene! Buona serata!” E si avviò, ben sicuro che il suo piano sarebbe andato in porto, vista la titubanza dell’ex leader delle ragazze Mew dopo le sue parole.
E così era stato, in effetti. Tutto era andato come previsto.
Decise di andarsene e lasciare un po’ di intimità ai due innamorati. Uscì dal locale, dirigendosi verso il supermercato, doveva proprio fare la spesa…

Ichigo aveva poggiato il volto sui suoi vestiti e non aveva più parlato. Ryou, dal canto suo, non aveva fiatato. Non voleva rovinare quel magico momento.
Dovette farlo, però, quando sentì la donna stretta fra le braccia sussultare più volte. Capì che stava piangendo solo quando sentì, attraverso la felpa che si era messo prima di scendere, le lacrime inumidirgli la pelle.
La allontanò appena e la guardò in viso. Stava proprio piangendo! “Che cosa c’è, piccola, perché piangi?” Le chiese, con una dolcezza che nemmeno lui sapeva di avere.
“Vorrei poter dire che sto piangendo dalla felicità… Ma non è così, Shirogane…” Singhiozzò, asciugandosi le lacrime come poteva. “Noi due… Non possiamo stare insieme!”
“Perché no? Ci amiamo! Di cos’altro abbiamo bisogno?” Le chiese. Ora che era riuscito a stringerla a sé, non l’avrebbe più lasciata andare.
Le lacrime scesero lungo le guance della rossa ancora più velocemente. “Io devo sposare Aoyama-kun, gliel’ho promesso! Non posso sottrarmi!” Affermò.
“Non avevi detto di non amarlo più da tempo? Allora perché hai accettato di stare con lui?” Ryou era sempre più incredulo. Cosa voleva fare? Voleva distruggerlo del tutto, facendogli assaporare il piacere di stare con lei e poi dicendogli che non gli apparteneva?
“Mi dispiace, io non credevo… Non immaginavo che tu mi amassi quanto io desidero te! Aoyama-kun era l’unica persona che mi restava! Io gli voglio bene! Non voglio perderlo…” Spiegò Ichigo, mentre le lacrime non smettevano di scendere.
In quel momento, il cuore del biondo si riempì di dolore e frustrazione.
“E così… Pur di non ferire lui, preferisci far del male a me. Dopo avermi confessato il tuo amore!” Disse, sprezzante.
“Non è così! Io…” Cominciò lei, ma l’uomo non glielo permise.
“Invece sì! Mi hai ferito, lo hai fatto! Avresti almeno potuto risparmiarti la sceneggiata della dichiarazione!” Asserì, con voce fredda e tagliente.
“Volevo che sapessi ciò che provavo…” Tentò la donna, ma Ryou non la lasciò parlare.
“Addio, Ichigo! Sii felice con Aoyama! Non voglio vederti più!” Le disse, girandosi e dandole le spalle.
La giovane restò in silenzio, a testa bassa.
Dopo secondi che sembrarono per entrambi interminabili, sussurrò. “Allora addio… Scusami per tutto… E ricorda che ti amo…” E, dopo avergli accarezzato lievemente la schiena, corse via.
Rimasto solo, il giovane si accasciò a terra.
Basta, era giunto il momento di farla finita. Doveva prendere una decisione.
Se Keiichirou fosse stato lì, avrebbe sicuramente tentato di tirarlo su di morale e convincerlo a non fare pazzie. Ma Ryou non aveva bisogno di essere consolato. Voleva ricominciare.
Dentro di lui, ormai, vivevano solo sentimenti negativi. Non sarebbe riuscito a sconfiggerli restando lì.
Scrisse una piccola nota per l’amico, in cui spiegava poco e niente. Sperava che capisse.
Prese dalla sua camera le poche cose di cui aveva bisogno e le infilò in una borsa. Poi uscì, diretto verso l’aeroporto.
Sbrigate le formalità, l’aereo decollò, con destinazione New York.
Guardando dal finestrino, il biondo osservò la città farsi sempre più piccola. Stava lasciando tutto, la sua vita, coloro che gli stavano vicino. Ma la sofferenza rimaneva.
Stava dicendo addio a tutto e tutti. A Tokyo, al caffè, a Keiichirou e anche a Ichigo. Ma il tormento era ancora lì.
In grande contrasto con lui, il sole splendeva sempre di più.
Fuori un nuovo giorno stava nascendo. Ma Ryou era troppo accecato dal dolore per accorgersene.

 







Ehm, salve! ^_^'''
Se state leggendo questa lettera, significa che avete letto anche il capitolo e che con ogni probabilità avete dei forti istinti omicidi contro di me. Io, ben consapevole del grosso rischio che corro, sono emigrata nel mio luogo d'origine, che - ho già controllato - non è scritto neanche sulla mia pagina e che quindi non potete raggiungere.
Mi scuso per aver scritto questa fine deprimente, ma ero in un periodo angst a quei tempi e mi è parsa la scelta migliore, anche per non cadere nel banale nel contest. Prometto che mi farò perdonare, sto pensando ad altre cose su Ichigo e Ryou, e avrei anche un'ideuzza più in generale, su tutti i personaggi: una raccolta, contenente un capitolo per personaggio, nelle sue varie forme - quindi anche Ao No Kishi, Neko Ichigo, Aruto, ecc. -, e anche per i personaggi secondari, che nessuno ricorda quasi mai - Sakura, Shintaro, Seiji, Yuebin, ecc. Che ne pensate? Potrete mai perdonarmi?
Io spero di sì! Ritornerò, magari non subito, altrimenti rischio di essere linciata, ma ritornerò! E' una minaccia!
Ah, prima che mi dimentichi, voglio ringraziare davvero di cuore tutti coloro che hanno recensito, seguito, messo nelle preferite o ricordate, o anche solo letto questa fic. Non faccio i ringraziamenti per nome, perché questa lettera è stata scritta di fretta, per la paura di essere picchiata a sangue, e quindi non ne ho auvto il tempo. Ma sappiate che vi adoro tutti, dal primo all'ultimo!
Detto questo, vi lascio al commento di Lenobia, la giudicia del "TrePiùUno Multifandom Contest". E' solo grazie a lei che questa storia ha visto la luce!
Spero che non ce l'abbiate con me per troppo tempo!
Con amore,
Sweet96 






2^ Classificata: Sweet96 - Outside a New Day is Dawning

Grammatica: 9/10
Stile: 8.85/10
Caratterizzazione: 15/15
Originalità: 8/10
Bonus: 9.25/15
Gradimento Personale: 8/10
TOTALE: 57.75/70

Eccoci qui! Dunque, comincio subito facendoti i complimenti per la storia, ne sono rimasta piacevolmente colpita! Certo, c'è qualcosa che andrebbe sistemato, ma, in definitiva, posso assicurarti che si tratta di dettagli rimediabili.
I punti che ti sei vistab sottratti alla grammatica sono dovuti a delle incorrettezze, quali "aldilà" scritto tutto attaccato (Aldilà è il regno dei morti, tu intendevi la preposizione "al di là") -0.15-, un errore di concordanza -0.15-, un congiuntivo presente che sarebbe stato più elegante e giusto al passato -0.30-, un indicativo al posto di un congiuntivo -0.30- e un paio di avverbi non adatti a ciò che volevi esprimere -0.05X2-. Per il resto non ho riscontrato grossi difetti, e nella tua storia non è presente nemmeno un errore di battitura, il che è tutto fuorché una caratteristica comune.
Il tuo stile mi piace, utilizzi un lessico che evoca nel lettore immagini e sensazioni molto suggestive, ma talvolta le frasi risultano eccessivamente spezzettate e, di conseguenza, la lettura è resa meno fluida. Parlo perlopiù di errori riguardanti le virgole (soprattutto in frasi come: "Disse, con la solita punta di sarcasmo"), tuttavia ho contato non dico numerose ma neanche pochisime ripetizioni che rovinano i periodi. Le virgole che ritengo scorrette sono otto (0.05X8), mentre le ripetizioni di vocaboli sei (0.10X6); inoltre nella prima drabble hai utilizzato una subordinata introdotta da gerundio in dipendenza di un'altra subordinata del medesimo tipo, il che, seppur non grammaticalmente scorretto, non è la scelta più elegante che avresti potuto fare (0.15). Ad ogni modo, nel complesso il lessico è buono e, come già detto, trovo il tuo stile di grande impatto.
Sulla caratterizzazione c'è poco da dire: hai analizzato molto bene tutti e tre i personaggi, che risultano anche estremamente attendibili da un punto di vista di aderenza al canon.
Ti ho penalizzata un po' nell'originalità per una ragione, riguarda le vicende di cui hai parlato: l'espediente del sogno nella prima drabble non dei più innovativi, stessa cosa dicasi per il timore di Ichigo di non essere ricambiata, o per le azioni - quasi miracoli, in verità - di Keiichirou.
La faccenda bonus è più complessa: i sette punti per i generi e il personaggio secondario sono indubbiamente meritatissimi, ma pr quanto riguarda gli altri tre punticini dei momenti della giornata ho qualche dubbio: non riesco a collocare la prima drabble xD La flash si svolge durante il tramonto, la prima shot di notte e la seconda shot al mattino. La drabble dovrebbe ambientarsi nel pomeriggio, ma non trovo alcun riferimento.
Sul gradimento personale c'è poco da dire: trovo la tua raccolta molto carina e degna di essere letta.
  
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