Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: AlexisRendell    30/11/2011    4 recensioni
Questa è una Ferriswheelshipping, cioè una fanfiction su N e White, rispettivamente il rivale e la protagonista femmina di pokémon biano e nero. Spero che vi piaccia, è divisa in 13 capitoli ed è abbastanza lunga.
Tratterà non solo di una storia d'amore fra N e White, ma anche di omosessualità, quindi se questo argomento non vi va a genio non leggetela nemmeno.
Genere: Horror, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Mamma, perché tutti i bambini hanno un papà e io invece no?- Gli occhi azzurri della bambina brillavano di una bellezza inquietante.

 

White continuava a fissare piangendo il cielo. Reshiram era ormai scomparso all’orizzonte.

Qualcuno le prese la mano. –White, andiamo…- le sussurrò Black.

White non si mosse né rispose. Black la abbracciò.

Rimasero così a lungo.

Il dolore di quella scomparsa li avrebbe accompagnati per sempre.

Black si staccò da quell’abbraccio, gli occhi umidi e rossi.

Mise un braccio intorno alle spalle di White e insieme si incamminarono verso l’uscita.

Rientrarono alla lega pokémon, Nardo e Cheren li stavano aspettando. Cheren fece per parlare, ma Black lo zittì con lo sguardo. Gli fece segno di non fare domande.

White guardava nel vuoto.

‘Se ne è andato, per sempre. Non lo rivedrò mai più.’

Scosse la testa per cacciare quel pensiero.

Questo non è un addio. Erano state le sue ultime parole.

Cheren le mise una mano sulla spalla. –Hey, su con il morale. Abbiamo vinto, dopotutto.-

White non proferì parola.

Nardo si avvicinò a loro. –White, ti ringrazio da parte di tutta Unima. Non so cosa sia successo che ti abbia reso triste, ma mi dispiace…-

White non lo ascoltò nemmeno. La testa le girava.

Fece un passo in avanti e cadde sul pavimento, priva di sensi.

 

Si risvegliò nel letto di casa sua. All’inizio non capì bene cosa fosse successo, ma poi lentamente e dolorosamente i ricordi tornarono.  Provò ad alzarsi in piedi, ma venne assalita dalla nausea. Si risdraiò sul  letto e sospirò.

Black entrò nella stanza. –Ti sei svegliata finalmente! Certo che quando ti ci metti dormi come un ghiro!-

-Quanto ho dormito?- Chiese lei stiracchiandosi.

-Quasi 3 giorni- rispose lui.

White sgranò gli occhi. –Tre giorni??-

-Si. White, ti devo parlare…-

-Puoi scusarmi un momento? – lo bloccò lei.

Black la guardò perplesso. –Certo-

White si alzò di scatto e si precipitò in bagno. Si accasciò sul WC e vomitò.

Black la seguì. –White… Che hai combinato con N?- le chiese, guardandola serio.

White alzò lo sguardo su di lui. Sapeva perfettamente dove voleva andare a parare con quel discorso.

-Non sono una bambina, sono libera di fare ciò che voglio.- gli rispose secca.

-Sai benissimo che non te lo sto chiedendo per quello.-

White aprì la bocca, ma la richiuse subito dopo. Non sapeva che rispondere.

-White… Ti scongiuro… Dimmi che avete preso precauzioni...-

White non osava guardarlo in faccia.

Black sbatté un pugno contro il muro. Un vaso pieno di perline di vetro cadde a terra e si infranse sul pavimento di ceramica.

-Sei un incosciente, White!- gli urlò contro.

White si mise a piangere. Lui si pentì di aver alzato la voce. Si inginocchiò in parte a lei.

–Che vuoi fare ora?- le chiese.

-Non lo so, Black…- White trattenne un altro conato di vomito.

Black la prese in braccio e la riportò a letto.

-Ora riposati… ne riparliamo più tardi, va bene?- le rimboccò le coperte.

White lo trattenne per una manica. –Black, ho intenzione di tenere il bambino…-

Black la guardò negli occhi. –Non avevo dubbi su questo…-

White si asciugò le lacrime. – Ormai sono quasi due mesi e mezzo… Non so se ce la farò senza N…-

Il fratello la abbracciò. –Ti starò accanto, sorellina. Anche se non c’è N ad aiutarti, io per te ci sarò sempre.-

White lo abbracciò commossa.

 

In quei mesi, successero molte cose. Antea e Concordia scomparvero, e con loro anche il trio oscuro, anche se White avrebbe giurato di averli visti con la coda dell’occhio un paio di volte.

Il team plasma si sciolse, i membri furono arrestati. Solo poche reclute, fra le quali anche Zoe e Travis, riuscirono a scappare.

Le due reclute decisero di fuggire a Johto, dove nessuno le avrebbe riconosciute, ma prima, decisero di andare a trovare White.

White fu molto sorpresa di vederli.

-Abbiamo deciso di andarcene da Unima e cominciare una nuova vita lontano da qui.- Spiegò Travis.

White sorrise. –Sapevo che fra di voi c’era sempre stato qualcosa. –

Zoe arrossì lievemente. –Comunque, Re N ci ha detto di consegnarti questo- Diede a White una lettera chiusa con il sigillo degli Harmonia.

-N? Dove lo avete visto?- Chiese speranzosa.

-Ce l’ha data poco prima di cadere in preda alla malattia. Ha detto di consegnartela nel caso in cui qualcosa fosse andato storto. Anche se non è successo nulla, abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere averla.- Rispose Zoe.

White li ringraziò. Era strano vederli con gli abiti normali e non con quei ridicoli costumi del team plasma.

I due ex membri partirono per Johto librandosi in volo con il pidgeot di Travis.

White si augurò che trovassero finalmente un po’ di pace. Mise la lettera in un cassetto in camera sua.

Black si trasferì ad Austropoli per andare all’università di medicina. Tutti i weekend tornava a casa per stare un po’ con White e sua madre. Divenne presto un medico molto affermato in tutta Unima.

 

Sette mesi dopo, White uscì dall’ospedale tenendo fra le braccia una bellissima bambina. Aveva gli occhi di colore azzurro intenso,  i capelli verdi.

Fu subito notata per queste sue particolari caratteristiche.

Ma soprattutto perché era in grado di comunicare con i pokémon.

White rimase stupita da questa sua abilità. La scoprì quando la bambina ebbe compiuto 3 anni.

La vide giocare amabilmente con un enorme scolipede selvatico, un pokémon che di solito non si fa avvicinare dagli esseri umani. Rimase affascinata dal modo in cui quel pokémon la trattava, quasi come se fosse un venipede e non una bambina.

 

Erano passati ormai 6 anni dall’ultima volta che N aveva rimesso piede in quel posto.

Era in piedi davanti ad una croce rudimentale, nella sala del trono. Probabilmente l’avevano lasciata quelli della triade, in ricordo di suo padre.

Matt gli mise una mano sulla spalla.

-Non riesco a credere che, dopo tutto quello che ti ha fatto passare, riesci ancora a provare affetto per quel mostro.- gli disse.

N guardava la croce, calmo. –Era pur sempre mio padre, e io l’ho fatto fuori. Che diritto avevo di togliergli la vita, dopo che lui me l’ha risparmiata alla nascita?-

Matt lo guardò negli occhi. –L’ha risparmiata anche a me, fratello. Ma non capisco comunque quale oscuro legame ti leghi ancora a lui, tanto da farti provare dei sentimenti nei suoi confronti.-

N non rispose. Sospirò.

-Dobbiamo andare- disse, senza riuscire a nascondere una nota di tristezza nella voce. –Black ci sta aspettando.-

Matt sorrise. Finalmente, dopo sei lunghi anni, si sarebbero rivisti.

Si incamminarono verso Austropoli. Ovunque andavano, c’era sempre gente che li fissava. N e Matt erano perfettamente identici. Si fermarono al centro pokémon per riposare. Un gruppo di ragazze li fissavano ridacchiando.

N era infastidito.

Una ragazza si avvicinò a loro.

-Piacere! Mi chiamo Haruka.- Tese loro la mano.

N la strinse esitante.

Haruka li guardò sorridendo.  –Ho fatto una scommessa con le mie amiche laggiù.- indicò il gruppetto di ragazze. –Ho scommesso che sarei riuscita a sedurre uno di voi due entro stasera…- li guardò ammiccante.

N e Matt si guardarono. Chi diavolo era quella tipa?

-Allora, che ne pensate?-

-Mi dispiace, io ho già una ragazza.- N si alzò e fece per andarsene, ma la ragazza lo fece risedere.

-Non c’è nessuna fretta, amico.- Haruka lo guardò in un modo strano.

-E tu invece?- Si girò verso Matt.

Matt arrossì. –Io… -

-E’ impegnato anche lui.- N intervenne.

Haruka spostò lo sguardo da N a Matt e viceversa. –Ma le vostre presunte ragazze non sono qui, ora…- sussurrò loro maliziosamente.

N si alzò di scatto e la prese per un braccio. –Stai scherzando col fuoco, ragazzina- ringhiò.

Matt lo bloccò. –N, calmati e andiamocene..-

Haruka si liberò dalla stretta di N.

N le voltò le spalle e uscì dalla porta, con Matt al seguito.

Le ragazze raggiunsero Haruka. –Haruka, va tutto bene?- chiese una di loro.

Haruka fumava di rabbia. –Quell’N sarà mio…- sussurrò fra i denti.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: AlexisRendell