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Autore: Ciara    22/07/2006    1 recensioni
Con il sottofondo di "Karma" di una delle mie cantanti preferite ho scritto questa fic. spero tanto che vi piaccia e mi raccomando commentate!!!! Ciara^_____^!!!
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(col testo della canzone 'Karma' di Alicia Keys)

KARMA

-Non è orgoglio, è dignità-

Weren't you the one that said, that you don't want me anymore.
And how you need your space, and give the keys back to your door.
And how I cried and tried and tried to make you stay with me.
But still you said that love was gone, and that I had to leave.


- È finita.

Una fitta all’altezza del cuore.

Rimanere lì ferma in mezzo alla stanza senza aver compreso appieno le parole che lui gli aveva appena detto, era l’unica cosa che si potesse riuscire a fare. Avrebbe potuto cominciare a ridere come una pazza pensando che quello doveva essere solo uno stupidissimo scherzo, ma non lo era, sapeva che non avrebbe mai potuto scherzare su una cosa così importante per lei.

Se glie lo avesse detto gridando o se fosse stato arrabbiato avrebbe retto il colpo in maniera più dignitosa e la cosa non sarebbe stata così dolorosa, invece lui aveva scelto di dirglielo in maniera diretta e con un tono talmente calmo da rendere la situazione inverosimile.

Cercò i suoi occhi, quegli occhi che per tanto tempo l’avevano resa felice, quando finalmente li vide si trovò faccia a faccia con la realtà.

Un’altra fitta all’altezza del cuore, come tante lame di giaccio che si conficcano nella carne e ti tolgono il respiro per il tanto dolore.

Lei si inginocchiò a terra per raccogliere la borsa che le era caduta di mano quando lui aveva iniziato a parlare, si rialzò lentamente con il viso chino.

- È un’altra?

Silenzio.

Chi tace acconsente.

Now you, talkin bout a family
Now you, sayin I complete your dream
Now you, sayin I'm your everything
You confusin me
What you say to me

L’istinto irrefrenabile di schiaffeggiarlo, e nel contempo il desiderio di volerlo abbracciare per l’ultima volta.

- Ho bisogno del mio spazio. – la risposta era arrivata troppo tardi per non capire che stava mentendo come aveva fatto negli ultimi mesi, perché in quegli ultimi mesi aveva mentito, adesso che lo sapeva si spiegavano molte cose: perché ritornava a casa la sera tardi, perché non rispondeva alle chiamate quando era al lavoro, perché aveva addosso il profumo di un’altra e aveva cercato una scusa plausibile in una maniera così…stupida.

Non la voleva più, ecco cosa era, non voleva più quell’insulsa ragazza al suo fianco, quella ragazza che dopo anni ed anni era riuscita a farsi notare da lui, Harry Potter, quella che per lui era solo la sorella del suo migliore amico.

Le lacrime premevano per uscire, ma lei le ricacciò indietro, non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla piangere. Posò le chiavi di casa sul tavolino che si trovava al centro del salotto.

- Verrò a prendere le mia cose tra qualche giorno.

Ginny si diresse verso il portone di casa quasi fosse un automa, aprì la porta ed usci chiudendosela alla spalle; cominciò a scendere le scale che portavano all’uscita del palazzo, poi improvvisamente alla terza rampa si mise seduta su uno scalino e cominciò a piangere, piangere come non faceva più da molto tempo.


Don't play with me

Don't play with me.

Con quale coraggio lui...per tutto quel tempo aveva fatto finta di niente, aveva portato avanti quel rapporto come se niente fosse e poi se ne usciva all’improvviso con un semplice “ è finita”.

Come se lei non fosse altro che una ruota di scorta.

Per lui veramente contava così poco?

Sapeva che sarebbe tornato, come sempre sarebbe tornato. Ma non aveva intenzione di farsi trattare in quel modo un’altra volta. E quella era una promessa.

Cause what goes around, comes around.
What goes up, must come down.
Now who's cryin, desirin to come back to me
What goes around, comes around.
What goes up, must come down.
Now who's cryin, desirin to come back

Erano passati tre mesi da quel giorno.

Quelli erano stati i tre mesi più lunghi e difficili della sua vita, costantemente distratta malinconica e con un solo pensiero in testa; quella non era la Ginny che conoscevano tutti, la ragazza frizzante e spiritosa era rimasta nell’appartamento che condivideva con Harry Potter.

Tre lunghi e malinconici mesi.

Da quel giorno aveva cercato di convincersi che quello che provava per quel ragazzo era solo una stupida, stupidissima cotta adolescenziale che non era riuscita a farsi passare.

Ma più cercava di convincersi più sentiva una fitta all’altezza del cuore che le faceva capire che mentire a se stessa non sarebbe servito a niente.

Era il 10 agosto, il giorno prima del suo compleanno, un assolata giornata d’estate che ogni ragazza avrebbe passato passeggiando all’aperto con le amiche.

Stava scendendo le scale per andare da sua madre quando…

- Harry caro!


I remember when
I was sittin home alone
Waitin for you
Til 3 o'clock in the morn

Si bloccò di colpo.

- Se cerchi Ron, lui è a casa di Hermione caro! – sentì dire a sua madre. Tirò un sospiro di sollievo.

- Veramente io vorrei vedere Ginny…se è in casa.

Ci fu un momento in cui credette che sua madre gli dicesse che lei non era in casa.

- Ginny, potresti scendere? C’è...Harry.


And when you came home, you'd always have some sorry excuse.
And explainin to me, like I'm just some kinda fool
I sacrifice the things I want to and do things for you
But when it's time to do for me, you never come through

Mentre scendeva le scale le venne in mente una sera in cui lui era rientrato tardi.

- Scusa! Ho dovuto sbrigare delle faccende burocratiche in ufficio e allora non sono potuto tornare per cena…domani potremmo…

- Sicuro che non ci nient’altro?

Lui la guardò come se stesse scherzando – Non dire sciocchezze, Ginny!

E poi l’aveva baciata. L’aveva baciata con addosso il profumo di un’altra.

Quando arrivò in cucina lo guardò per un po’ prima di salutarlo con un ciao secco.

- Ciao.

Sua madre se ne era già andata via. Così Ginny gli fece cenno di seguirla, andarono in giardino dove finalmente poterono stare soli. Lei lo guardò negli occhi…e volto il viso per non incontrare quelli di lei.

Si sentiva in colpa.

- Sai perché sono qui, vero? – le chiese sicuro.

- No Harry, non lo so!

Con quella risposta lo aveva spiazzato. – Harry mi devi spiegare perché continui a tornare da me se poi continui a tradirmi. Sai vorrei tanto farti provare quello che provavo io tutte le sere quando tornavi a casa con addosso il profumo di un’ altra donna e facevi finta di niente.

Si portò una cicca di capelli dietro l’orecchio.


Now you, wanna be a bond of me (eyyy)
Now you, have so much to say to me (heyy)
Now you, wanna make time for me
What you do to me.
You confusin me
Don't play with me
Don't play with me.

Tornava pieno di scuse, di parole dolci senza rendersi conto che oramai era finita davvero tra loro. Non lo voleva più vedere. Le aveva spezzato il cuore talmente tante volte che probabilmente non ne possedeva più nemmeno uno.

- Harry l’amore non basta! Per tenere in piedi un rapporto ci vuole fiducia oltre all’amore e io non mi fido più di te!

- Dammi un’altra possibilità per dimostrartelo. – la abbracciò pensando che un contatto più profondo le avrebbe fatto cambiare idea.

Harry si allontanò leggermente da lei. – Ginny…

Ogni volta che pronunciava il suo nome era come se il cuore mancasse un battito.

Harry avvicino il suo viso a quello della ragazza. Voleva baciarla.

Ginny poggiò le mani sul suo petto e lo allontanò.

What goes around, comes around.
What goes up, must come down.
It's called Karma baby.
And it goes around.

- Ti prego...non ho mai smesso di amarti.

Ginny alzò un sopracciglio un po’ scettica. Non poteva tornare in quel modo e credere che lei riuscisse a perdonarlo come se niente fosse. Era la sua dignità che glie lo diceva. Quindi gli prese una mano e la posò all’altezza del suo cuore. – Lo senti? – gli chiese quasi sussurrando.

- Cosa dovrei sentire?

What goes around, comes around,
What goes up, must comes down,
Now who's cryin, desirin to come back to me

- Niente Harry, niente. – e se ne andò lasciando il ragazzo in mezzo al giardino che la seguiva con lo sguardo incapace di poter fare qualsiasi cosa. Non sentiva niente perché il suo cuore lei glie lo aveva dato e lui non ne aveva avuto cura. Non era l’orgoglio che l’aveva fatta parlare…solo la dignità che aveva per se stessa.

FINE

Volevo ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:

Sola

Karma

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

  
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