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Autore: 1Dsmiles_    30/11/2011    1 recensioni
..Josephine era il nome, ma lo odiavo con tutto il cuore. Non ero una ragazza da 'Josephine'. Solo lui l'aveva capito e, così, ero diventata 'Jo'. Solo lui.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suonò.

Tiiin, tiiiin, tiiin.

Il solito suono irritante di ogni mattina.

Mi girai nel letto, sbuffando assonnata, cercando di individuare il comodino e il piccolo oggetto dal suono malefico. Aprii un occhio per vedere ma il mio sguardo, invece di andare all'ora o al tasto per fermare il suono fastidioso, si fermò alla data.

11 ottobre 2011.

Mi fermai, osservando il display.

Ecco. Era un anno. Un anno che non c'era più. Un anno che Zayn se n'era andato via.

Spinsi il tasto, la testa già mi scoppiava di pensieri, non c'era bisogno si aggiungesse la sveglia e tuttavia non mi alzai, ancora sotto shock.

Un anno. Come era fatto a passare un anno da quel giorno?

 

Domenica mattina, suonava il campanello.

-Jo, è per te!- Aveva urlato mamma. Mi ero precipitata di sotto, mi era sempre piaciuto ricevere lettere. Un certo tipo di lettere. Mi aveva teso una busta, con una strana espressione sul viso. Non avevo chiesto nulla, pensando fossero pensieri suoi. Avevo aperto la lettera.

-Ehi. Sicuramente avrai già capito chi sono, non ci vuole molto ad immaginarlo, vero? Beh, in effetti..

No, ok. Non posso partire allegro. Se tu ora mi vedessi, ti renderesti conto che sto solo facendo finta.

Ti stai domandando perchè ti scrivo, vero, Jo? Ti stai chiedendo perchè sprecare una lettera invece di venire a casa tua o mandarti un messaggio, eh? Prova a pensare che la cosa che sto per dirti, non ce la farei a dirtela a voce. Provaci. Immaginami mentre cerco le parole e non le trovo.

Ci ho provato, Jo, neanche puoi sapere quanto. Ho provato di tutto. Ma non ce l'ho fatta. E ora sono qui, seduto a una scrivania, a raccontarti della mia sconfitta.

Me ne vado. Non voglio, non posso lasciarti; ma devo. Non ho potuto fare niente contro mio zio, tu sei una delle poche a sapere com'è. E come io non possa, non riesca a dirgli di no, ad oppormi.

Ci ho provato, Jo. Ma non ce l'ho fatta. Quante cose non sono riuscito a fare, nella vita? Quante volte ho provato a dire di no, senza riuscirci?

E ora, è arrivato il momento. E non so come dirlo.

So che avrei dovuto salutarti di persona, amore mio. Ma anche questa, è stata un'altra sconfitta.

 

Lo so, vedo le tue lacrime, ma non devi piangere. Ti prego, no. Io ti amo, e tornerò. Non ci credi, ma lo farò. Te lo giuro. Sei stata una delle cose più importanti della mia vita, come potrei mentirti?

Ti prego, perdonami. Perdonami per tutti i no che non ho detto. Per tutto l'amore che non sono riuscito a darti. Perdonami se non ti meritavo. Perdonami se ti ho ferito.

Sei una delle cose più importanti che ho. E rinunciare a te, è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto.

Scusa, Jo. Scusa Josephine.

Ma io ti amo.

Zayn.-

 

Mi lasciava, e si scusava.

 

 

Chissà perchè, per quale strano motivo, tutti gli uomini della mia viat sembravano destinati ad abbandonarmi, con una puntualità e una mediocrità senza pari. Tre anni, mio padre se n'era andato di casa, già stanco 'delle responsabilità che non sapeva prendersi'; dieci anni, mio fratello se n'era andato a vivere da lui, reputandolo 'una padre, qualunque cosa abbia fatto, un padre'; sedici anni, Zayn, scusandosi. Scusandosi di lasciarmi.

E ora, a diciassette anni, mi ritrovavo sola. A distanza di sette anni ciascuno, gli uomini più importanti della mia vita mi avevano lasciata, trovando sempre una buona scusa per farlo.

Quelli che avrebbero dovuto farmi capire che cos'era davvero l'amore, mi avevano lasciata. Perchè ora pretendere di capirlo?

 

Distolsi gli occhi dalla sveglia. 11 ottobre 2011. Un giorno come gli altri.

Buttai le gambe giù dal letto.

Un giorno come gli altri.

Scuola, verifica di matematica. Pranzo da sola, mamma di turno. Pomeriggio compiti. Ah e si, anche la visita a quell'appartamento. Cena da sola, mamma tornava alla nove.

11 ottobre 2011, un anno dopo. E la vita andava avanti. Anche senza di lui.






WHOOOO CARROTS!
Eccomi qui, con la mia prima FF. :3 Siate buone, leggete e lasciatemi un commento, qualunque esso sia! Se poi è positivo, tanto meglio :D E' inziato un pò tragica, la ammetto, ma prometto che andrà meglio. Voi non immaginate neanche gli sviluppi u.u Bene, quindi, che dire, carote: LEGGETE E RECENSITE, E' UN ORDINE (?) Ok, a presto. Spero. :DD 

  
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