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Autore: MaryLouise    30/11/2011    4 recensioni
Quello sguardo penetrante continuava ad essere puntato su di lui, a tratti indagatore, a tratti risentito, a tratti quasi felice di vederlo.
Le sorrise incoraggiante.
«Tu... enorme... stronzo... Ronald... Weasley!», gridò, mentre tempestava di pugni il suo petto.
No, centinaia di scuse non sarebbero bastate.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'We belong together, Hermione.'
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La foresta era buia, a parte un vago chiarore che tingeva le punte degli alberi.
Ronald si svegliò intorpidito, il corpo in posizione rannicchiata vicino a ciò che restava di un cumulo di ceneri.
Si mise a sedere lentamente, massaggiandosi le tempie con dolcezza. Ad occhio e croce dovevano essere le cinque del mattino.
Gli venne naturale girarsi, sperando di trovare la tenda scura dove stavano sicuramente riposando Harry e Hermione. Ma la tenda non c'era.
Che stupido, c'era d'aspettarselo. Non era stato un sogno, se n'era andato davvero. La cosa peggiore era che non sapeva nemmeno perché. Preso da un impeto di rabbia aveva abbandonato i suoi amici, ma in quell'esatto momento non se ne ricordava nemmeno il motivo.
Forse era spaventato dal fatto di non trovare tutti gli Horcrux, forse era stanco di quella vita dura a cui non era abituato. "O forse eri semplicemente geloso", gli suggerì una voce nella sua testa.
Lui geloso? Figuriamoci.
Di chi poi?
"Di Hermione e Harry, naturalmente. Sembrano così legati, si vogliono molto bene. Magari si amano addirittura", rispose infine quella voce infida.
Assomigliava a quello strano sibilo che proveniva dal medaglione di Serpeverde, quel sibilo che gli suggeriva sempre cosa fare e come comportarsi.
Scosse il capo.
Lui geloso? Figuriamoci.
 
Come up to meet you,
Tell you I'm sorry,
You don't know how lovely you are.
I had to find you,
Tell you I need you,
Tell you I set you apart.


Seduta su una roccia a strapiombo nel bel mezzo del nulla, Hermione osservava il paesaggio circostante. Una pesante felpa grigia le proteggeva il corpo dalla brezza mattutina, insieme ad un paio di jeans logori. L'indice destro era infilato in uno spesso libro dalla rilegatura consunta. Il titolo, scritto in antiche rune, recitava: "Fiabe di Beda il Bardo".
Stava albeggiando, tinte dorate inseguivano le sfumature rosa pastello che accendevano il cielo.
La pianura che si estendeva al di sotto di quell'imponente blocco di marmo era coperta da un velo di rugiada trasparente, che rifletteva i primi colori del sole.
Si voltò lentamente verso la tenda scura a pochi passi da lei. Harry era ancora a dormire, il suo turno di guardia non sarebbe finito prima di qualche ora.
Conscia d'essere sola, si limitò ad osservare la linea dell'orizzonte; la distesa verde si mischiava al chiarore del firmamento, prolungandosi per uno spazio che pareva infinito. Solo quando notò che il cielo stava tendendo al vermiglio permise che una lacrima le rigasse la guancia resa pallida dal freddo.
Rosso vermiglio. Come i capelli di Ron.
 
Tell me your secrets,
And ask me your questions,
Oh, let's go back to the start.
Runnin' in circles,
Comin' up tails,
Heads on the science apart.


I tizzoni spenti continuavano a fissarlo in silenzio.
"Ovvio che ti fissano in silenzio, idiota. Non possiedono la facoltà di parlare!".
Stava decisamente delirando. Forse era il freddo.
Doveva tenere la mente occupata, anche se lo era già fin troppo.
"Pensi continuamente a lei".
Lei? Lei chi?
"Hermione, miseriaccia!".
Ah, già. Hermione.
Si alzò per sgranchirsi le gambe e iniziò a camminare in tondo, la testa bassa.
Ogni tanto gettava un'occhiata ai legni scuri, ghiacciati dalla brina e dal gelo della notte.
Come si chiama quel fuoco che non si spegne mai? Se solo fosse stato capace di produrlo.
"Hermione di sicuro saprebbe come si chiama. Magari pure evocarlo".
 
Nobody said it was easy,
It's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No one ever said it would be this hard.
Oh, take me back to the start.

Quando Harry poggiò una mano sulla sua spalla, Hermione sussultò.
L'amico le sorrise rassicurante, facendole segno di andare  a dormire.
Annuendo stravolta, si alzò diretta in tenda.
Non era molto sicura che sarebbe riuscita a dormire con la quantità di rumorosi pensieri che le affollavano il cervello.
L'interno della canadese era piccolo ma accogliente. Un tavolo stava sulla sinistra, vicino a panche di spesso legno tarlato.
Una lampada ad olio pendeva dal soffitto, illuminando fiocamente il luogo in cui giacevano due sacchi a pelo. Si lasciò sfuggire un sospiro malinconico quando si rese conto che uno mancava da qualche giorno.
Si tolse il giaccone per infilarsi nel letto di fortuna, dove non le rimase che sperare che il sonno sopraggiungesse presto, portando via con sé tutti i problemi almeno per qualche ora.
 
I was just guessing,
The numbers and figures,
Pulling the puzzles apart.
Questions of science,
Science and progress,
Do not speak as loud as my heart.


Era una mattina come le altre quel giorno.
A dirla tutta sarebbe stata una mattina speciale, il suo diciassettesimo Natale.
Ma era il peggiore Natale della sua vita. Solo come un cane nel bel mezzo di una foresta sperduta, Ronald ascoltava la radio che trasmetteva a bassa frequenza.
I nomi delle vittime della guerra che imperversava nel mondo della magia scorrevano veloci uno dopo l'altro, ormai vuoti e privi di senso.
Che gli importava se erano morte due persone in più di ieri?
Ormai nulla contava più qualcosa per lui.
Avrebbe voluto solo tornare indietro. Tornare al suo primo anno ad Hogwarts, ricominciare tutto daccapo. Ma anche tornare indietro a qualche giorno prima sarebbe andato bene.
Avrebbe voluto poter riparare ai suoi errori, avrebbe voluto essersi reso conto prima di quello che stava combinando.
Ron.
La voce di Hermione spezzò la linea retta dei suoi pensieri. Si guardò intorno sorpreso, per trovarvi nessuno.
Scosse la testa, Hermione non poteva essere lì, proprio la mattina di Natale.
Come aveva potuto lasciarli da soli ad affrontare una battaglia troppo grande persino per il più grande mago di tutti i tempi?
Solo per orgoglio e  gelosia? Dovette ammettere a se stesso che era proprio così.
Eppure si rendeva conto solo in quel momento che tra Harry e Hermione non c'era del tenero.
Harry era il suo migliore amico, non l'avrebbe mai tradito, inoltre provava un sincero affetto verso sua sorella.
Hermione invece, beh, era Hermione.
Come aveva potuto essere così cieco?
Aveva gettato al vento un'amicizia. Aveva gettato al vento due persone.
Ron.
Solo allora Ronald s'accorse che la voce di Hermione proveniva dal Deluminatore. Solo allora s'accorse di una fioca luce blu che illuminava il suo taschino.
Un bagliore debole ma allo stesso tempo intenso, di un caldo azzurro ceruleo.
Estrasse l'arnese argentato dalla tasca della camicia e osservò le sfumature della luce. Azzurre, blu, argentee, bianche.
Lo sfiorò con un dito e quella parlò ancora. Ron.
Si posò sul suo cuore, illuminandolo di una consapevolezza nuova. Illuminandolo d'amore, amicizia, fiducia, forza e speranza.
La cecità che gli impediva la vista scomparve di colpo e Ronald seppe quello che doveva fare.
Raccolse i suoi pochi averi e, dando un'ultima occhiata in giro, si Smaterializzò perfettamente alle prime luci dell'alba.
 
Tell me you love me,
Come back and haunt me,
Oh, when I rush to the start.
Runnin' in circles,
Chasin' tails,
Comin' back as we are.


Gli occhi sgranati della ragazza lo stavano fissando intensamente.
Erano di un caldo marrone nocciola, Ronald si sorprese a trovarli stupendi.
Più la guardava e più capiva quanto avesse sbagliato, quanto fosse stato cieco.
Scusa, avrebbe voluto dirle.
Ma centinaia di scuse non sarebbero bastate.
Quello sguardo penetrante continuava ad essere puntato su di lui, a tratti indagatore, a tratti risentito, a tratti quasi felice di vederlo.
Le sorrise incoraggiante.
Solo allora la ragazza corse verso di lui, un'espressione dura stampata sul volto.
«Tu... enorme... stronzo... Ronald... Weasley!», gridò, mentre tempestava di pugni il suo petto.
No, centinaia di scuse non sarebbero bastate.

Nobody said it was easy,
Oh, it's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No one ever said it would be so hard.
I'm going back to the start.




OneShot classificatasi seconda al Song Contest - Coldplay for Harry Potter di Potion Fang (di seguito il commento della giudicia).
Secondo posto. Che dire, non me l'aspettavo proprio, specialmente dopo aver scritto la storia in un'ora scarsa prima di consegnarla il giorno stesso (è colpa mia, lo so).
Quindi sono più che soddisfatta, davvero.
Spero vi sia piaciuta. Attendo qualche generosa recensione.
Buona serata cari.


2°Classificata 
MaryLouise/Jo_96 

 

 


Grammatica e Sintassi: 8/10 

La grammatica è generalmente buona, almeno dal punto di vista di tempi e modi verbali, alcune scelte linguistiche invece mi lasciano un po' perplessa: 
-“si voltò all'indietro” - io avrei levato “all'indietro” o sostituito l'espressione con una più stabile. Mi sembra che abbassi un po' il tono della narrazione e suona male. 
-“non si ricordava il motivo” - io avrei preferito un “non se ne ricordava il motivo” 
-“per trovarvi nessuno” - avrei optato per “MA non vi trovò nessuno” oppure “per NON trovarvi nessuno. 
In fondo sono scelte lessicali e soggettive, quindi non ti ho penalizzato molto per questo. 
Ho notato qualche imprecisione o disattenzione anche per quanto riguarda la punteggiatura: 
-recitava “Fiabe...” - in questo caso ci sarebbero voluti i due punti. 
E in generale ho notato che usi molto le virgole e periodi brevi, cosa che spezza inutilmente la narrazione visto che è molto descrittiva. 


Originalità: 7/10 

La storia purtroppo non è delle più originali: la fuga di Ron, il suo ritorno, le emozioni di Hermione in quei giorni, sono cose trite e ritrite nel fandom, quindi non ti ho potuto dare il massimo del punteggio. 
Ad ogni modo mi è piaciuta la scelta di alternare il punto di vista di Ron a quello di Hermione, brava! 

Utilizzo Personaggio/Canzone: 10/10 

Non avrei saputo scegliere accoppiamento migliore. 
The scientist è una canzone fantastica, che si sposa in modo meraviglioso coni personaggi che hai scelto. 
Complimenti! 

Caratterizzazione dei Personaggi: 5/5 

Non c'è dubbio, i tuoi personaggi sono assolutamente IC. 
Hermione che trattiene le lacrime per orgoglio finché non ce la fa più, Ron che si da dello stupido appena dopo essere fuggito...sono proprio loro! 


Gradimento personale: 5/5 

Questa storia mi è piaciuta molto, e credo che a questo punto il mio gradimento si misuri con la somma dei punteggi precendenti. Sicuramente pesa molto la caratterizzazione dei personaggi, che per un'amante dell' IC come me è una cosa molto importante, e in secondo luogo l'utilizzo della canzone in relazione al momento. Come ti ho detto nella nota sull'originalità inoltre, mi è piaciuto molto il cambio di punto di vista che si è alternato durante la narrazione. 


TOTALE 35/40 


The One Hundred Prompt Project
   
 
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