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Autore: LivingTheDream    30/11/2011    2 recensioni
"Se c'è una cosa cui sono abituato ma che continua ad innervosirmi in maniera non indifferente – e questo è ben noto al mio amico nonché compagno John Watson – è essere svegliato di soprassalto nel bel mezzo del mio già raro sonno. Se poi questi sporadici momenti vengono consumati tra le braccia del suddetto compagno, allora l'essere svegliato mi irrita ancora di più.
Una notte, però, feci un'eccezione."
Drabble meme, promptato da Miss Adler.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt di Miss Adler - si, s'è degnata: Holmes/Watson; Tuoni

 

Se c'è una cosa cui sono abituato ma che continua ad innervosirmi in maniera non indifferente – e questo è ben noto al mio amico nonché compagno John Watson – è essere svegliato di soprassalto nel bel mezzo del mio già raro sonno. Se poi questi sporadici momenti vengono consumati tra le braccia del suddetto compagno, allora l'essere svegliato mi irrita ancora di più.

Una notte, però, feci un'eccezione.

Ricordo chiaramente come su Londra si fosse scatenato un temporale come mai se ne erano visti, e sul momento pensai che fosse stato un tuono più potente a svegliarmi – mi sbagliavo, anche se non totalmente.

Quando aprii gli occhi, il mio amico stava rigido, sotto il mio peso, con gli occhi sbarrati e le dita serrate attorto alla mia mano.

«Watson, ma cosa-»

«I tuoni.» attesi qualche secondo.

«Penso che tu mi stia sopravvalutando, in questo momento. I tuoni cosa?» non ebbe neanche il tempo necessario a schiudere le labbra che le serrò di nuovo, contraendo i muscoli e stringendo le palpebre al suono di un'altra scarica elettrica che si infrangeva al suolo.

Tuono, fracasso, rumore, metallo – granata. Il collegamento fu semplice.

«Holmes, io non voglio che tu mi veda così, ti prego, sembro uno stupido – sono uno stupido, ma proprio non riesco a non collegar-» lo zittii impossessandomi delle sue labbra, e quando un'altra scarica scosse il terreno non esitai ad invertire le posizioni e a cingere le sue spalle con le braccia, poggiandomelo sul petto.

«Holmes.»

«Fai silenzio, Watson, e presta attenzione a questa sinfonia che è la natura.» lo incitai ad ascoltare la magnifica potenza di quel suono, e, in qualche modo, sembrò funzionare.

Ad ogni scarica sentivo i nostri battiti cardiaci accelerare, e non potei fare a meno di paragonare i tuoni ad ogni gesto del mio compagno, il mio cuore al mio compagno stesso – ogni sguardo mi scuoteva, donandomi nuova energia, e, proprio come Watson, non potevo fare a meno di essere affascinato e spaventato da tutta la potenza che poteva scatenare un semplice ma letale sorriso.





Nda: se proprio non potete farne a meno ma anche no proprio ci tenete a vedermi soffrire promptare qualcosa, qui, come commento.
   
 
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