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Autore: Essemcgregor    01/12/2011    6 recensioni
[Premetto non mi piace molto Twilight, ma con Kurt e Blaine al posto di Edward e Bella... vi lascio solo immaginare cosa può succedere!]
Kurt Hummel si è appena trasferito nella tranquilla, almeno così pare, cittadina di Forks. Si ritroverà in una scuola apparentemente normale, dove finalmente sarà libero di essere se stesso. Ma non immagina quanti segreti nasconda quella scuola, a partire dall'esistenza di un secondo Glee Club oltre quello ufficiale della scuola: I Warblers, di cui fa parte Blaine Anderson.
( Non penso seguirò per filo e per segno la storia di Twilight, perchè dovendolo adattare a Glee ci saranno alcuni cambiamenti. Spero vi piaccia comunque!)
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13 

Dovetti recuperare il mio autocontrollo. Non mi piaceva sapere che qualcuno avesse invaso la mia privacy. Dovevo comunque aspettarmelo, la prossima volta mi fiderò del mio istinto che mi dice di chiudere le finestre e la porta a chiave.
Blaine entrò in casa senza tanti complimenti, si recò in cucina e si sedette in modo tale da tenere sott’occhio il piano cottura della cucina. Lo guardai rapito, la luce del tramonto risplendeva ancora su di lui, le porzioni di pelle colpite dalla luce del sole, continuavano a splendere, mentre le porzioni all’ombra continuavano ad avere quel colore bianco quasi smorto.
Sospirai e prese gli avanzi del pranzo di mio padre, a quanto pare aveva preparato lasagna al forno, o qualche anima pia l’aveva preparata per lui, non era di certo un asso in cucina.
Misi il piatto nel microonde per poterlo scaldare in pochi secondi, notai che Blaine mi guardava interessato, pareva non volesse perdersi nessun mio movimento.
Presi un piatto e un bicchiere dalla credenza, posandoli lentamente sul tavolo, fu poi il turno di tovagliolo e posate, posate anch’esse a tavola molto lentamente.
- Perché ti muovi così?-
Blaine inarcò un sopracciglio.
- Per non farti perdere nemmeno una mossa di quello che sto facendo, sembra quasi che è la prima volta che vedi qualcuno apparecchiare e cucinare.-
Rise scuotendo la testa, quando rideva era ancora più bello. Com’era possibile che ogni cosa che faceva pareva così perfetta? Posò le mani sul tavolo strette a pugno, guardando il piatto vuoto pensieroso.
- Sai quando non vedi certe cose per molto tempo, rivederle sembra strano. Per te è routine, per me invece diventa qualcosa di nuovo. Qualcosa che facevo molto tempo fa e che non faccio più da molto.-
Non avevo pensato a quell’eventualità, mi ero lasciato ingannare da alcuni film sui vampiri dove, a quanto pare, i vampiri avevano sempre la tavola ben imbandita, colma di qualunque leccornia.
- Tornando a noi. Quante volte ti sei imbucato a casa mia?-
Incrociai le braccia, mentre come unico sottofondo c’era il rumore del microonde.
- Cosa?-
Ecco uno di quei momenti in cui avrei preso a pugni quel visino angelico con quello sguardo finto innocente.
- Sai benissimo di cosa parlo. Quante volte sei venuto a “farmi visita”?-
Blaine cominciò a giocherellare con le sue dita evitando accuratamente il mio sguardo. Male molto male, se faceva così era perché la risposta che avrebbe dato, sapeva che non mi sarebbe piaciuta.
- Vengo quasi ogni notte.-
Se avesse potuto, la mia bocca si sarebbe spalancata fino a toccare terra e la mia lingua sarebbe rotolata fuori, una sorta di The Mask.
- Sei interessante nel sonno, ogni tanto parli.-
Passai una mano sul viso soffermandomi sulle tempie, che cominciai a massaggiare quasi nervosamente. Quasi sussultai quando sentii il rumore del microonde che mi avvertiva che il riscaldamento della lasagna era terminato.
Non sentii Blaine venire alle mie spalle, e quasi saltai in aria quando sentii le sue mani posate sui miei fianchi.
- Scusami non volevo spaventarti.-
Mi scansai da lui con un gesto secco, presi la lasagna e la versai nel piatto, Blaine tornò al suo posto di fronte a me, mentre mangiavo rimase ad osservarmi. Non dissi nulla, sentivo però il suo sguardo su di me e la cosa mi metteva a disagio.
- Cosa hai sentito?-
Probabilmente era la domanda che si aspettava di sentire. Lo sentii sospirare, si chinò sul tavolo posando la testa sui suoi pugni chiusi.
- Ma nulla di che. Ti manca tua madre, non sopporti questi continui trasferimenti con tuo padre e… hai nominato il Glee.-
Feci una piccola smorfia, il Glee era diventato un bel problema. Tra il casino con i Warblers e le New Directions, non sapevo dove sbattere la testa. In più presto ci sarebbero state le regionali, e saremmo stati rivali.
- In più hai nominato spesso il mio nome.-
Ecco lo sapevo, perché la mia dannata boccaccia non stava zitta nel sonno? Perché dovevo parlare quando dormivo? Sicuro è colpa di papà, l’ho ereditato da lui. Quando dorme anche lui parla nel sonno. Grazie papà, grazie a te ho fatto una bella figura di merda con il ragazzo che mi piace.
- Non ti vergognare Kurt, se potessi sognare, sognerei te. Anche se ammetto che la realtà è molto meglio di qualunque sogno potessi fare.-
Le sue mani toccarono le mie, sussultai un attimo per il contatto con la sua pelle gelida, ma non tolsi la mano dalla sua, godendo per quell’attimo secondo per secondo.
A scuola a malapena camminavamo l’uno accanto all’altro nei corridoi, non ci prendevamo mai per mano per evitare sguardi e battutine spiritose, amichevoli e non.
- Kurt sei … sei davvero la realizzazione di un sogno, ero sicuro che mai e poi mai avrei trovato qualcuno che potessi amare come sto amando te e …-
In quel momento si interruppe, alzò la testa e rimase per alcuni secondi in ascolto.
- Tuo padre è tornato, forse è meglio che vada.-
Non avevo pensato al fatto che papà era di ritorno, non pensai proprio al fatto che sarebbe tornato a casa quella sera. Quando ero con Blaine dimenticavo ogni cosa e non era proprio buono, soprattutto in quel momento.
Voltai lo sguardo verso la porta e quando lo riportai sulla sedia dove prima c’era Blaine, la vidi vuota. Sentii chiudere la porta sul retro, giusto quando si aprì la porta d’ingresso.
- Chi c’è?-
Non capisco perché papà chieda sempre chi ci sia in casa quando poteva benissimo vedere le mie chiavi appese all’ingresso.
- Sono in cucina!-
Entrò lentamente togliendosi cappello e giubbotto, si sedette sulla sedia dove prima c’era Blaine e guardò il mio piatto.
- Non è che hai un po’di lasagna pure per me?-
Lo guardai torvo.
- Hai mangiato oggi lasagna, ti preparo un po’ di verdure al vapore e una fettina.-
Lo sentii gemere, e per tutto il tempo, fui costretto a sopportare le sue lamentele riguardo il fatto che lui stava benissimo e non c’era bisogno che mangiasse quella roba da ospedale.
Ovviamente le sue lamentele da un orecchio entrarono e dall’altro uscirono, non volevo sentire ragioni, non volevo rischiare di perderlo di nuovo.
- Cosa hai fatto oggi?-
Ecco, il momento meno opportuno per voler fare conversazione, pensa Kurt, pensa ad una balla da raccontargli.
- Tutto ok, non ho fatto nulla di che e tu? Com’è andata?-
A quanto pare non volevo approfondire più di tanto, sembrava davvero stanco.
- Pesci a frotte.-
Aspettai qualche secondo prima di cominciare a stiracchiarmi e sbadigliare. Ero davvero stanco, ma sapendo che al piano di sopra probabilmente c’era qualcuno che mi stava aspettando, mi teneva abbastanza sveglio.
Mi alzai e portai il mio piatto e le posate con il bicchiere dentro il lavandino, indugiai alcuni secondi davanti la finestra, fissando il vuoto, poi mi voltai verso mio padre.
- Ok io vado a dormire.-
Guardò l’orologio un po’ perplesso.
- Ma è presto…-
Scrollai le spalle.
- Lo so è che sono molto stanco… spero non ti dispiaccia.-
A meno che non aveva deciso che quella doveva essere una serata padre figlio e speravo proprio che non fosse così.
- Uhm ok… bè, sai essendo sabato pensavo saresti uscito magari con … qualcuno.-
Alzai gli occhi al cielo con espressione scocciata, in realtà dentro di me si accese un campanellino d’allarme, che qualcuno avesse detto qualcosa riguardo Blaine?
- Sai i tuoi amici del Glee per esempio. È da un po’ che non mi parli di loro.-
Ecco, doveva aver notato qualcosa, o qualcuno gli ha riferito qualcosa.
- Ho incontrato Sam un tuo compagno di scuola al negozio di pesca.-
Bingo! Sam.
- Ah.-
Ecco spiegate le domande così mirate, perché papà non era capace di rimanere sul vago, dopo un po’ arrivava subito al sodo. Non potevo immaginare cosa si sia detto con Sam, e forse non volevo neanche saperlo.
- Mi ha detto che è un po’ che non ti vede al Glee e si chiedeva perché.-
Sam doveva sicuramente essere entrato in qualche portale spazio temporale, perché all’ultima riunione del Glee io ero presente. In quel momento mi accorsi dello sguardo indagatore di papà che scrutava con attenzione il mio viso, in cerca di qualche espressione facciale che potesse dargli qualche indizio riguardo quello che stavo pensando in quel momento. Spiacente, sono una fortezza invalicabile, neanche Blaine riesce a leggermi nel pensiero.
Risposi vago che non uscivo con nessuno, che il Glee stava diventando un impegno troppo grosso e che volevo solo pensare allo studio.
La risposta di mio padre fu la classica risposta che ogni genitore darebbe ad un figlio o una figlia adolescente sospettando che nascondesse la sua crisi ormonale.
Non dovevo impegnarmi ora con una relazione amorosa, era troppo presto, magari quando sarei andato all’università avrei potuto cominciare a pensare a qualcosa di simile.
Sì certo papà, quando andrò all’università, magari perché non aspettare quando entrerò in andropausa?
- Ok papà, vado… a domani!-
Tanto lo so che a mezzanotte salirai per controllare che io sia ancora nel mio letto.
Camminai lentamente fino alle scale, poi cominciai a salire velocemente, evitando di fare troppo rumore e insospettire papà. Aprii la porta della mia camera quasi aspettandomi di trovare Blaine di fronte la mia cassettiera, intento a spulciare le mie creme e maschere di bellezza.
Rimasi sorpreso quando vidi che in realtà non era lì. Anzi non era nella stanza.
Entrai piano accostando la porta alle mie spalle, lo sguardo che saettava di qua e di là in cerca di lui.
- Blaine?-
Sussultai quando sentii le sue dita fredde sfiorare il mio collo.
- Accidenti a te! Mi hai spaventato.-
Blaine sorrise scattando di lato e parandosi di fronte a me con un sorriso compiaciuto sul volto. La voglia di prendere a pugni quel suo viso da angioletto era sempre più forte. Mi ricordai in tempo cosa successe a Sam e non avevo voglia di ritrovarmi con la mano rotta.
- Scusami non volevo spaventarti. Mangiato bene?-
Annuii ancora irritato da quel gesto.
- Fallo di nuovo e metto fuoco a quell’ammasso pieno di gel che tu chiami capelli.-
Fece un verso spaventato e andò a sedersi di nuovo sul letto, dando piccole pacche accanto a lui perché lo raggiungessi. Riluttante lo raggiunsi sul letto, ricordandomi solo in quel momento che dovevo dedicarmi almeno un’oretta alla mia routine di trattamento di bellezza serale.
Ovviamente avrei evitato di mettere la maschera di bellezza alla banana, con lui presente dovevo andarci cauto.
- Aspettami qui.-
Portai le mie cose in bagno assicurandomi che Blaine rimanesse sul letto, mi chiusi in bagno assecondando il flusso dei miei pensieri che in quel momento andò verso Sam.
Non avevo alcun dubbio riguardo i suoi sentimenti, il fatto che abbia messo le mani addosso a Blaine era la dimostrazione. Feci una breve doccia per poi dedicarmi al trattamento serale a base di creme naturali. Amavo usare creme fruttate: fragola, mela, banana, mandorle.
Quando tornai in camera trovai Blaine sempre sul letto che canticchiava qualcosa sotto voce, annusò l’aria come un cane che saggiava una scia di odore interessante e mi guardò sorridendo.
- Uhm… sai di macedonia. Ho una voglia pazza di assaggiarti.-
Il commento mi fece arrossire fino alla punta dei capelli, mi limitai a rimettere al posto le creme, a ripiegare i vestiti e infilarmi sotto le coperte avvolto dal mio pigiamino blu di seta.
Blaine rimase sdraiato sulle coperte, non portava le scarpe e solo allora mi accorsi dei suoi calzini colorati.
Trattenni le risate per quel piccolo particolare che stonava praticamente con tutto il suo abbigliamento.
- Posso farti una domanda?-
Alzai lo sguardo verso di lui, era sdraiato tenendo la schiena contro la testiera del letto.
- Sì certo.-
Si schiarì la voce diverse volte prima di decidersi a parlare. Mi stavo spazientendo, sapeva che ero un tipo curioso e chiedermi il permesso di farmi una domanda e poi aspettare anni per farmela, mi faceva impazzire.
- Blaine vorrei andare a dormire ad una certa ora.-
Il vampiro mi guardò emettendo un suono di disapprovazione.
- Volevo chiederti di… Sam.-
Pareva che il biondo fosse l’argomento della sera, prima papà, ora lui. Scrollai le spalle facendogli cenno di andare avanti.
- Ok chiedo pure.-
Questa volta no dovetti aspettare più di tanto per la sua domanda, ovviamente il suo atteggiamento non gli era sfuggito nel loro ultimo incontro/scontro, o meglio potevo benissimo dire che era stato letteralmente “colpito” dal ragazzo.
- Lui è evidente che prova qualcosa per te.-
La perspicacia ritardata di Blaine mi colpiva sempre, o forse aveva atteso di parlarmene?
- Volevo sapere, come pensi di comportarti con lui?-
Domanda alla quale non avevo trovato una risposta, non potevo fare una battuta delle mie solite, l’espressione sul viso di Blaine era fin troppo seria e una delle mie battute poteva solo rovinare tutto.
Sospirai, optai per la verità, dopo tutto non aveva senso inventare bugie.
- Sono un membro del Glee, continuerò a cantare nelle New Directions.-
La mia risposta forse non era quella che lui si aspettava, emise un piccolo verso di disapprovazione e non aggiunse altro. Non riuscivo a capirlo, cosa pensava facessi? Che li abbandonassi di colpo a causa di una stupida cotta che Sam pareva avere per me?
Scossi la testa e mi tirai le coperte sopra la testa, un gesto che speravo facesse capire a Blaine che la conversazioner era finita.
- Sono geloso ok?-
Sgranai gli occhi, a parte mio padre mai nessuno era stato geloso di me e sentire quelle parole uscire dalla bocca di Blaine scatenò in me una strana sensazione.
- Geloso di me?-
Mi misi a sedere poggiando la schiena contro la testiera del letto come lui. Blaine fece rispondere, ma in quel momento mi zittì, si alzò di scatto dal letto e guardò fisso la porta della mia stanza.
- Tuo padre sta per arrivare, fai finta che stai dormendo e spegni la luce.-
Non me lo feci ripetere due volte, spensi la luce e mi rituffai sotto le coperte voltando il mio viso dalla parte opposta del letto, in modo che lui non potesse vedermi.
Blaine sparì, non sapevo dove fosse andato a cacciarsi, ma con la stanza completamente al buio, sarebbe stato difficile per papà vederlo. Speravo si fosse nascosto bene.
Il tempo passò lentamente, mi stavo quasi per illudere che Blaine si fosse sbagliato, la mano strisciò piano verso la lampada sul comodino, quando sentii il rumore di una maniglia che si abbassava.
Riportai la mano sotto le coperte, cominciando a respirare rumorosamente. Mio padre entrò, un fascio di luce proveniente dal corridoio, illuminò in parte la stanza. Avevo gli occhi aperti, occhi che saettarono ovunque sperando di non vedere Blaine rannicchiato da qualche parte.
Passarono alcuni secondi, o forse alcuni minuti, il mio batticuore non accennava a diminuire e papà pareva non voler andare via. Dopo quello che sembrò un secolo, sentii la porta chiudersi alle mie spalle.
Rimasi fermo in quella posizione fino a che non sentii il corpo freddo di Blaine sfiorare la mia testa.
- Sei un pessimo attore.-
Lo guardai stizzito.
- Sentiamo in cosa ho sbagliato?-
Blaine si passò una mano sul mento pensieroso, alzò lo sguardo al soffitto e un piccolo sorriso solcò il suo volto. Chissà perché immaginavo che la risposta che mi avrebbe dato non mi sarebbe piaciuta più di tanto.
- Per prima cosa sembravi uno che aveva corso kilometri, respiravi talmente velocemente che quasi pensavo ti stesse partendo un embolo.-
Incrociai le braccia al petto, mentre poggiavo la schiena nuovamente contro la testiera del letto.
- Scusami se non mi registro di notte, sai com’è non riesco a sentirmi dormire quando dormo.-
Blaine scrollò le spalle.
- Potevi essere più realistico. Seconda cosa, non hai fatto il mio nome, quindi era chiaro che non stessi dormendo.-
Quella storia doveva finire, magari se avessi cominciato a nominare Sam…
- Quante… quante volte hai sentito nominare il tuo nome quando eri qui?-
Blaine fece un piccolo sorriso sfiorandomi la guancia con il dorso gelido della sua mano.
- Un po’ di volte. La prima volta pensavo mi avessi visto, per fortuna stavi solo parlando nel sonno.-
Nascosi il viso tra le mani, odiavo mostrare le mie debolezze, soprattutto a lui. Sapere che la notte lo sognavo era già imbarazzante senza che lui lo sapesse, ora che lo sapeva, era peggio.
Come potevo dormire quella notte con lui presente?
- Non ti vergognare, se potessi sognerei te tutte le notti, ma ammetto che la realtà è molto più bella di qualunque sogno potessi fare su di te.-
Era una delle cose più dolci che qualcuno potesse dirmi, avrei voluto dargli una risposta decente, una di quelle risposte magari da film strappalacrime, eppure in quel momento così imbarazzante l’unica cosa che riuscii a fare era arrossire.
- Uhm ok, penso che appenderò un mangiasogni nella mia camera, non si sa mai.-
Blaine sorrise, che avesse capito che le mie battute ironiche nascondessero molto più che della semplice ironia?
Passammo alcuni secondi in silenzio, scivolai piano sotto le coperte, cominciavo a sentire freddo, ed il corpo di Blaine non aiutava di certo a riscaldarmi. Lui se ne accorse e prima che potessi rendermi conto di quello che stava facendo, mi ritrovai una coperta di pile sopra il piumone.
- Mi rendo conto di non essere proprio un termosifone vivente.-
Scossi la testa sorridendo.
- Ma mi tornerai utile d’estate.-
Lentamente Blaine avvolse le mie spalle con la coperta di pile, per poi tirarmi verso di lui. Appoggiai la testa sul suo petto, mentre lui mi stringeva dolcemente. Sentivo il mio cuore battere velocemente, mentre uno strano ed inquietante silenzio da parte di lui. A volte dimenticavo che il suo cuore avesse smesso di battere tempo addietro.
In quel momento pensai a lui, alla sua famiglia, a come era stato vampirizzato. Mi ricordai di quel piccolo particolare, il suo piccolo potere, o dono, o quello che è.
Mi chiesi se anche gli altri ne fossero dotati.
- Posso farti una domanda?-
Blaine annuì.
- Tu puoi leggere nel pensiero, Jeff prevede il futuro, ma gli altri membri della tua famiglia? Hanno poteri simili?-
Sentii le mani di Blaine passare distrattamente sulle mie braccia, aspettò alcuni secondi prima di rispondermi, forse i due cricetini nel cervello dovevano svegliarsi e mettersi in moto per aiutarlo a radunare le idee.
Scacciai quei pensieri cattivi su di lui, anche se era così divertente farli.
- Allora, Will ha portato con sé la compassione, farebbe qualunque cosa per il prossimo. Forse è per questo motivo che è diventato medico. Elinor è gioiosa, riesce a mettere di buon umore chiunque, persino Thad. Poi vediamo, Jeff prevede il futuro, Nick invece è una sorta di manipolatore del pensiero. Diciamo che riesce a persuadere bene le persone convincendole a fare quello che vuole lui.-
Il pensiero di una cosa del genere mi fece inorridire, fu in quel momento che pensai a quando vennero a trovarmi in camera, quando Nick mi supplicò di parlare con Blaine e di fare pace con lui. Cominciavo ad avere il sospetto che avesse usato il suo potere anche su di me.
- Non usa molto il suo potere, non è una cosa di cui va fiero.-
Lo guardai, a volte mi chiedevo se davvero non mi leggesse nel pensiero.
- Bè penso sia utile, avrebbe il mondo ai suoi piedi.-
Blaine annuì.
- Ma a lui non piace. È utile in certe situazioni, ma quando una persona viene persuasa, non so come spiegartelo, ma non è bello. Perdi il controllo di te stesso, diventi una sorta di robot.-
Rabbrividii a quelle parole, Blaine se ne accorse, e mi strinse ancora di più nella coperta di pile, pensando che fossero brividi di freddo.
- Passiamo a Wes e David. Più e più volte ho pensato che quei due fossero gemelli.-
Lo guardai leggermente perplesso, l’uno era di origine orientale, l’altro afroamericano. Non ci voleva solo molta immaginazione per pensare che fossero gemelli, ma anche tanta cecità.
- Intendo intellettualmente.-
Annuii al suo ultimo commento.
-Wes e David invece, non so ancora sicuro di cosa siano capaci di fare. So di per certo che Wes ha un potere simile al mio, qualcosa tipo lettura del pensiero, David invece non saprei, è un tipo molto riservato e di lui continuiamo a sapere poco.-
Avevo cominciato a nutrire un profondo interesse per la famiglia di Blaine, mi accorsi che l’unico che ancora non citava era Thad. Il mio sguardo forse fu ben interpretato, perché Blaine abbassò lo sguardo e lo rialzò sorridendo.
- Thad è… Thad è Thad. Ha uno strano potere, riesce a riscaldare gli animi delle persone, io lo chiamo Ares, sai il Dio della guerra. Ovviamente acqua in bocca se Thad sa che te l’ho detto rischio la pelle.-
Non avevo dubbi al riguardo, ogni volta che incrociavo Thad mi sentivo a disagio, cominciai mano a mano a credere di non stargli molto simpatico. Sorvolai su quel piccolo insignificante dettaglio appoggiando meglio la testa sul petto di Blaine.
- Vorrei tanto conoscere la tua famiglia, siete interessanti.-
Blaine annuì e ridacchiò sommessamente.
- Non puoi capire quanto. Non ti turba venire in casa di vampiri succhiasangue all’apparenza vegetariani? Non pensi sia… pericoloso?-
Feci un piccolo sorriso e in quel momento mi venne alla mente la citazione di uno dei mie cartoni animati preferiti. – Pericoloso? Io rido in faccia al nemico Ha Ha Ha.-
Forse la mia battuta non gli era piaciuta, forse non aveva colto la citazione al cartone animato, fatto sta che lo sentii irrigidirsi.
- Non scherzare Kurt. Se dovesse succederti qualcosa…-
Lo zittii alzandomi di scatto.
- So che non succederà nulla, perché ci sei tu con me, perché tuo padre e tua madre non lo permetteranno.-
Quella risposta parve tranquillizzarlo un poco, mi scostai da lui per potermi mettere sotto le coperte, la testa poggiata sul cuscino. Rimanemmo per qualche minuti in silenzio, io piano piano cominciavo a scivolare nel dolce mondo dei sogni, lui invece pareva intento a guardarmi come a quanto pare, faceva da un paio di notti a questa parte.
Feci un grosso sbadiglio rannicchiandomi meglio sotto le coperte, mi voltai dal lato opposto lanciando un’occhiata alla sveglia.
- Blaine?-
- Mmmh?-
- Rimarrai qui tutta la notte?-
Pausa.
- Se lo vuoi.-
Altra pausa.
- Non è che io abbia avuto molta scelta nelle notti passate.-
Blaine ridacchiò accanto a me, si sporse leggermente per poter raggiungere il mio viso.
- Vuoi che vada via?-
Sospirai.
- No che non voglio e lo sai.-
Quella risposta lo soddisfò abbastanza, ma la conversazione non era ancora finita, a quanto pare Blaine rimuginava ancora su una cosa, su quella cosa.
- Non abbiamo più parlato di sess…-
- Non ti azzardare a finire quella parola se non vuoi ritrovarti con un palo in argento nel petto.-
Ringhiai quelle parole e per qualche secondo fui quasi convinto di averlo zittito o di avergli almeno messo un po’ di paura.
- Hai fatto un mix o mi sbaglio? Le pallottole d’argento dovrebbero funzionare solo sui mannari. Non penso che un paletto d’argento mi faccia qualcosa.-
Sbuffai.
- Ti faccio fare un bagno nell’acqua benedetta se non chiudi quella boccaccia da saputello che ti ritrovi.-
Lo sentii ridere, o perlomeno stava cercando di trattenere le risate.
Aveva sicuramente qualcosa da ridire sull’acqua benedetta, sul fatto che non gli avrebbe fatto nulla. Mi stavo convincendo a scrivere una lettera a tutti i registi che hanno fatto film sui vampiri, è tutta colpa loro se la mia cultura in fatto di vampiri e affini era così piena di lacune e inesattezze.
- Metto fuoco ai tuoi capelli se non taci.-
Silenzio, sentii Blaine muoversi sul letto ma non udii più una singola parola uscire dalla sua bocca. Avevo trovato l’arma giusta per zittirlo, e devo dire che non è poco. 



Angolo dell'autrice

Allura da dove comincio? 
Prima cosa perdonatemi per l'aggiornamento in disastroso ritardo. 
Ho un sacco di FF da portare avanti e mi rendo conto che il tempo mi manca. Comunque sia, ecco un nuovo capitolo. 
Il precedente è stato poco commentato e boh mi ha buttato un pò giù. Ma vabbè :p

Per chi volesse questa è la mia pagina facebook http://www.facebook.com/pages/Siry-Mcgregor-EFP-/284606581556135
Insultatemi lì a dovere se volete XD 

E niente spero che i pochi lettori che mi seguono continuino a farlo perdonando il ritardo disastroso con cui sto aggiornando. 
p.s. non è betato >.<

S.
   
 
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