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Autore: Kooskia    01/12/2011    2 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo Due –  Il Guerriero nella Foresta

 Kooskia osservava il volto che si rifletteva nello specchio d’acqua. Era giovane, forte ma selvaggio: come molti membri del Popolo dei Lupi portava i lunghi capelli castani fino alle spalle e una rada barba copriva il volto che oramai non apparteneva più a quello dei bambini.
-Presto dovrò andarmene- pensò con un’ombra di tristezza.
Col raggiungimento della maggior età ci si aspettava che il giovane lasciasse la tana della sua famiglia, aveva già deciso un buon posto dove costruire la sua capanna : periferica rispetto al villaggio così da essere a metà strada tra la sua famiglia e il resto dell’insediamento.
Chiuse gli occhi mentre raccolse l’acqua fredda con le mani a coppa ; ebbe un brivido mentre essa  scorreva sul suo torso nudo. Come molti cacciatori, Kooskia indossava solo un paio di pantaloni di pelliccia durante il periodo estivo.
Il giovane si pulì la pelle dal fango esiccato che il suo popolo utilizzava per mimetizzarsi nei boschi. Un compito lungo, ma piacevole.
Era appena alla metà di quell’incombenza quotidiana quando la sua attenzione venne attirata da un odore penetrante che si stava diffondendo nella boscaglia.
Un inequivocabile odore di bruciato.
Il ragazzo si alzò, perplesso ..
Era possibile che un gruppo di giovani come lui decidesse di arrostire una preda al di fuori del campo ma il puzzo non faceva che aumentare e ben presto il giovane ebbe il timore di un incendio.
Gli incendi non erano rari nei boschi in quella stagione, tuttavia l’odore era un po’ troppo vicino al villaggio. Senza finire di ripulirsi dal impiastro di fango Kooskia afferrò l’arco e si mise a correre.
Era stato lì pochi minuti fa!! Era impossibile che un incendio si fosse sviluppato così rapidamente, forse si era trattato di un incidente.
Ben presto una coltre di fumo iniziò a dipanarsi tra gli alberi, offuscando parzialmente la vista del giovane che iniziò a lacrimare.
Si fermò un istante incerto se addentrarsi nel fumo o aggirarlo perdendo ulteriore tempo, quando all’improvviso una figura si stagliò in mezzo alla grigia coltre.
Il fumo si diradò quando esso apparve dinanzi a Kooskia: il ragazzo non aveva mai visto nulla di simile e si affrettò a nascondersi dietro ad un cespuglio.
Un’enorme bestia nera a quattro zampe, non così diversa dai daini e cervi che cacciava, ma senza corna  e decisamente più grande e muscolosa.
Kooskia aveva sentito descrizioni delle creature chiamate cavalli da parte di alcuni cacciatori venuti da ovest, ma non ne aveva mai visto uno.
Ancora più stupore destò la vista dell’uomo che lo cavalcava.
Una lunga tunica cremisi lo rivestiva, al centro della quale svettava un simbolo cucito in oro raffigurante una fiamma. Le gambe, i piedi, le braccia, perfino il volto dell’uomo erano ricoperti di metallo luccicante: qualcosa di ignoto a Kooskia e  riluceva di freddo acciaio anche la lunga lama che l’uomo impugnava con forza. 
La visione inconsueta durò solo un  attimo perché il cavaliere non si era accorto del ragazzo, egli spronò il suo sauro e sparì nel fumo. In direzione del villaggio.
Kooskia mosse passi incerti nella stessa direzione, ancora troppo agitato dalla vista di un umano così strano. Tuttavia, per quanto potesse essere grande il suo sconcerto e il suo timore, nulla lo aveva preparato allo spettacolo che si mostrò dinanzi ai suoi occhi.
Le capanne in fiamme, uomini uccisi, bambini che urlavano, ed ovunque quei guerrieri coperti di tuniche rosse e grigio metallo intenti a razziare, incendiare ed uccidere.
  
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