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Autore: Gorgosprizzetta96    01/12/2011    1 recensioni
E' la prima volta che scrivo.
Beh, questa storia parla della mia normale vita, che tutto ad un tratto cambia. E... non vi resta che leggerla.
Buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quella mattina del 7 gennaio mi svegliai verso le 8, anche se sarei rimasta molto volentieri a letto. Mi chiamo Giulia, e vivo in un piccolo paesino in Italia, ho quindici anni e mezzo e frequento un liceo. Era una giornata come tante altre, anche se mi sentivo diversa dal solito, come se mi stesse per succedere qualcosa. Immersa nei miei pensieri, mi affacciai alla finestra, accorgendomi che stava nevicando, e ciò mi rese molto felice, ma per un istante notai qualcosa muoversi nel cielo, probabilmente era solo un uccello. Io sono una ragazza socievole, mi piace stare con le mie amiche, e con loro parlare di Harry Potter. Harry Potter è una mia grande passione da quando avevo soli 6 anni, ed era appena uscito il film. Spesso mi capita di rileggere e rivedermi i film, e vivere ciò che accade ad Harry e ai suoi amici, Harry mi ha insegnato molti valori, mi ha insegnato ad andare avanti in ogni situazione. Dopo colazione mi rimisi a letto, sentivo freddo, beh dopotutto era inverno, ma l’agitazione aumentava sempre più e così mi rimisi a guardare il mondo fuori. Tutto sembrava tranquillo, ma allo stesso tempo c’era qualcosa che mi rendeva ansiosa, e per la seconda volta vidi qualcosa di strano, la mia mente da Potteriana mi portò a pensare che quella cosa potesse essere un dissennatore, ma sapendo che dopotutto sfortunatamente quel mondo magico non esiste, mi decisi che era ben altro. Mi sentivo decisamente triste, ma non sapevo spiegarmi il perché, così mi immersi nella lettura del primo libro di Harry Potter. Dopo circa mezz’ora qualcosa picchiettò alla finestra, probabilmente era solo il vento, ma incuriosita andai a vedere. Era una civetta. Una civetta maculata, piena di neve. Pensai di essere pazza. Ma vi assicuro che non lo ero. Aprì la finestra, e la civetta lasciò cadere tra le mie mani una lettera, e volò via. Dopo qualche minuto di shock, mi ripresi, la busta era panna, fatta con una carta al tatto resistente. Era sigillata con della cera rossa, e, come mi aspettavo, il timbro di Hogwarts. Le mie mani tremavano, un colpo di vento mi fece accorgere che la finestra era rimasta aperta. La neve continuava a scendere, chiudendo la finestra rividi per la seconda volta quel che io avrei definito Dissennatore, ma questa volta ne ero più che sicura. Si avvicinava sempre più, e io non sapevo cosa fare, non capivo se tutto quello era realtà o pura fantasia. Così nell’ attesa del suo arrivo, afferrai la bacchetta che tenevo sempre sul comodino, ma ovviamente era di plastica e non avrebbe mai funzionato. Ma dovevo tentare. Il dissennatore era sempre più vicino, e quando era a pochi metri dalla finestra alzai la bacchetta, pensai a un momento felice e urlai con tutta la mia forza: « Expecto Patronum». Dalla mia bacchetta usì un fascio di luce azzurra, e distinsi la figura di un delfino. Poi non capì più nulla. Ero svenuta. Tutto era buio.
  
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